Vorrei raccontarvi di un esperimento sul rapporto di dimensionamento che ho fatto questa settimana.
Tutto è partito circa un anno fa, quando SMA lanciò sul mercato il Sunny Boy 2.5, che ha stravolto l'approccio del produttore tedesco, storicamente poco aggressivo sul pricing (traduzione: SMA in genere costa un botto, questo invece te lo tirano dietro).
Per chi non lo conosce, è un inverter microscopico, leggerissimo e molto efficiente (penso usi il carburo di silicio come gli StecaGrid, ma non ne sono sicuro).
Certo, il giocattolo è fico, ma io non ho mai osato proporlo su impianti da 3 kWp, che sono di gran lunga la taglia più venduta, nonostante le insistenze dei fornitori.
Figuratevi! Un 2500 su un 3 kWp? Sia mai!
La settimana scorsa però, chiacchierando con colleghi esteri via Internet sono un po' caduti dalle nuvole quando ho fatto notare che qui in Italia si cerca di non sovraccaricare mai l'inverter.
"Perché? Cos'hai paura, che si rovini?" mi hanno risposto candidi.
Il discorso verteva sulla loro convinzione che se ci sono altri buoni motivi per scegliere un inverter sottodimensionato, ben venga. La Pmax non è statisticamente significativa, soprattutto con macchine dell'era moderna che gestiscono il sovraccarico tramite spostamento dell'MPPT e non tramite dissipazione in calore con conseguente invecchiamento precoce.
Parlando di grafici, un panettone segato in Italia è una bestemmia, all'estero evidentemente no.
Ora, io ho la fortuna di abitare in una zona collinare al riparo dalla nebbia, con tetto perfettamente a sud, senza ombre e battuto da un vento della madonna. Ed ho un impianto in integrazione parziale con inverter sovradimensionato che non taglia mai.
E ho 3 diversi sistemi di monitoraggio installati contemporaneamente da più anni.
E so usare Excel.
E sono curioso.
L'ultimo anno ho prodotto 1300 kWh/kWp, quindi mi pareva un buon anno per farci statistiche sopra, allora ho preso il dato in CA aggiornato ogni 15 secondi, l'ho rettificato sulla base della lettura cumulativa del contatore ENEL (facciamo finta che abbia ragione lui) e ho ridotto i dati a una lettura al minuto mediante semplice media matematica.
So bene che in questo modo i "cloud edge" sono parzialmente segati, ma la mole di dati era veramente eccessiva, e in un anno le giornate col cielo a pecorelle non sono davvero statisticamente significative. Comunque un campione al minuto per un anno è molto più granulare di tante statistiche farlocche che vedo fare in giro.
Ho poi diviso tutto in 12 gruppi mensili, ho eliminato le letture notturne a zero e ordinato tutto in modo decrescente in un bell'Excel gigante con 12 fogli.
Tramite un po' di formulette mi sono poi riportato al dato generico.
In questo modo posso simulare qualsiasi inverter su qualsiasi impianto e vedere cosa sarebbe cambiato nell'annata 2015/2016 all'esposizione "ideale" rappresentata da casa mia.
Le semplificazioni sono diverse, oltre alla già citata media sul minuto la più grande riguarda l'efficienza di conversione, che non è necessariamente il rendimento europeo, perché per fornire questo dato ai produttori è lasciata libertà di scelta della tensione in CC.
Tutti scelgono ovviamente la migliore, ma poi la tensione di funzionamento del vostro sistema magari si discosta di molto da quel valore.
Se qualcuno non lo sa, la tensione a cui è calcolato il rendimento europeo viene solitamente indicata con "Tensione nominale di ingresso". Più vi allontanate da quel valore, più la curva di efficienza si "sputt@na".
Il valore da inserire nell'Excel è concettualmente uguale a quello che il configuratore SolarMax chiamava "efficienza dinamica", però nel mio caso è fissa per tutti i giorni dell'anno, perché altrimenti era un casino da gestire, anche perché non tutti i produttori di inverter ti dicono come varia la curva di rendimento al variare della tensione in ingresso.
Ora, proviamo a schiaffare dentro i dati di un generico 3 kWp con 2 inverter a confronto, ad esempio il vendutissimo ABB UNO-3.0 e il piccoletto SMA di cui parlavo prima. E' interessante anche perché hanno un costo quasi uguale, però una macchina taglia a 3300W, l'altra a 2500W.
La tensione nominale di ingresso di entrambe è 360V, coerente con quello che arriva da una stringa di 11 o 12 moduli con celle da 6 pollici, quindi direi di considerare per entrambe un'efficienza pari al rendimento europeo dichiarato.
Non senza perplessità mi sono reso conto che quello zero-virgola-niente di efficienza in più dell'SMA spalmato su tutto l'anno asfalta in partenza l'energia persa per sovraccarico.
Perfino maggio, il mese con più picchi, si chiude con un bilancio a favore di SMA.
Variando la potenza dell'impianto, vedo che il pareggio tra il guadagno di efficienza e la perdita di picco avviene a 3250 Wp, ma quanti di voi avrebbero il coraggio di proporre a un cliente un inverter da 2500 W su un impianto da 3250 Wp?!? A me un sovraccarico del 130% pare un'eresia, eppure di fronte a questi dati l'ipotesi non sembrerebbe poi così blasfema.
E ricordate: il dato di partenza è di 1300 kWh/kWp con un impianto a sud senza ombre raffreddato magnificamente. Condizioni che sui tetti dei miei clienti non vedo verificarsi mai tutte assieme.
Volete giocare anche voi col mio Excel?
L'ho pubblicato su Google Fogli ma dovete aver pazienza, perché la mole di dati è tanta e ogni modifica richiede il ricalcolo di circa 500.000 celle.
Con la connessione dati di casa mia parliamo di 24 secondi per ricalcolare l'intero anno solare.
https://docs.google.com/spreadsheets/d/1DKqqz74gAlmyTIbUmEzcDg3FZkTJf3gT8bfCuY63FlM/edit?usp=sharing
Note di chiusura: non sono un fanboy SMA, né un detrattore di ABB. Avrei potuto usare altri 10 inverter per spiegare il medesimo approccio.
Tutto è partito circa un anno fa, quando SMA lanciò sul mercato il Sunny Boy 2.5, che ha stravolto l'approccio del produttore tedesco, storicamente poco aggressivo sul pricing (traduzione: SMA in genere costa un botto, questo invece te lo tirano dietro).
Per chi non lo conosce, è un inverter microscopico, leggerissimo e molto efficiente (penso usi il carburo di silicio come gli StecaGrid, ma non ne sono sicuro).
Certo, il giocattolo è fico, ma io non ho mai osato proporlo su impianti da 3 kWp, che sono di gran lunga la taglia più venduta, nonostante le insistenze dei fornitori.
Figuratevi! Un 2500 su un 3 kWp? Sia mai!
La settimana scorsa però, chiacchierando con colleghi esteri via Internet sono un po' caduti dalle nuvole quando ho fatto notare che qui in Italia si cerca di non sovraccaricare mai l'inverter.
"Perché? Cos'hai paura, che si rovini?" mi hanno risposto candidi.
Il discorso verteva sulla loro convinzione che se ci sono altri buoni motivi per scegliere un inverter sottodimensionato, ben venga. La Pmax non è statisticamente significativa, soprattutto con macchine dell'era moderna che gestiscono il sovraccarico tramite spostamento dell'MPPT e non tramite dissipazione in calore con conseguente invecchiamento precoce.
Parlando di grafici, un panettone segato in Italia è una bestemmia, all'estero evidentemente no.
Ora, io ho la fortuna di abitare in una zona collinare al riparo dalla nebbia, con tetto perfettamente a sud, senza ombre e battuto da un vento della madonna. Ed ho un impianto in integrazione parziale con inverter sovradimensionato che non taglia mai.
E ho 3 diversi sistemi di monitoraggio installati contemporaneamente da più anni.
E so usare Excel.
E sono curioso.
L'ultimo anno ho prodotto 1300 kWh/kWp, quindi mi pareva un buon anno per farci statistiche sopra, allora ho preso il dato in CA aggiornato ogni 15 secondi, l'ho rettificato sulla base della lettura cumulativa del contatore ENEL (facciamo finta che abbia ragione lui) e ho ridotto i dati a una lettura al minuto mediante semplice media matematica.
So bene che in questo modo i "cloud edge" sono parzialmente segati, ma la mole di dati era veramente eccessiva, e in un anno le giornate col cielo a pecorelle non sono davvero statisticamente significative. Comunque un campione al minuto per un anno è molto più granulare di tante statistiche farlocche che vedo fare in giro.
Ho poi diviso tutto in 12 gruppi mensili, ho eliminato le letture notturne a zero e ordinato tutto in modo decrescente in un bell'Excel gigante con 12 fogli.
Tramite un po' di formulette mi sono poi riportato al dato generico.
In questo modo posso simulare qualsiasi inverter su qualsiasi impianto e vedere cosa sarebbe cambiato nell'annata 2015/2016 all'esposizione "ideale" rappresentata da casa mia.
Le semplificazioni sono diverse, oltre alla già citata media sul minuto la più grande riguarda l'efficienza di conversione, che non è necessariamente il rendimento europeo, perché per fornire questo dato ai produttori è lasciata libertà di scelta della tensione in CC.
Tutti scelgono ovviamente la migliore, ma poi la tensione di funzionamento del vostro sistema magari si discosta di molto da quel valore.
Se qualcuno non lo sa, la tensione a cui è calcolato il rendimento europeo viene solitamente indicata con "Tensione nominale di ingresso". Più vi allontanate da quel valore, più la curva di efficienza si "sputt@na".
Il valore da inserire nell'Excel è concettualmente uguale a quello che il configuratore SolarMax chiamava "efficienza dinamica", però nel mio caso è fissa per tutti i giorni dell'anno, perché altrimenti era un casino da gestire, anche perché non tutti i produttori di inverter ti dicono come varia la curva di rendimento al variare della tensione in ingresso.
Ora, proviamo a schiaffare dentro i dati di un generico 3 kWp con 2 inverter a confronto, ad esempio il vendutissimo ABB UNO-3.0 e il piccoletto SMA di cui parlavo prima. E' interessante anche perché hanno un costo quasi uguale, però una macchina taglia a 3300W, l'altra a 2500W.
La tensione nominale di ingresso di entrambe è 360V, coerente con quello che arriva da una stringa di 11 o 12 moduli con celle da 6 pollici, quindi direi di considerare per entrambe un'efficienza pari al rendimento europeo dichiarato.
Non senza perplessità mi sono reso conto che quello zero-virgola-niente di efficienza in più dell'SMA spalmato su tutto l'anno asfalta in partenza l'energia persa per sovraccarico.
Perfino maggio, il mese con più picchi, si chiude con un bilancio a favore di SMA.
Variando la potenza dell'impianto, vedo che il pareggio tra il guadagno di efficienza e la perdita di picco avviene a 3250 Wp, ma quanti di voi avrebbero il coraggio di proporre a un cliente un inverter da 2500 W su un impianto da 3250 Wp?!? A me un sovraccarico del 130% pare un'eresia, eppure di fronte a questi dati l'ipotesi non sembrerebbe poi così blasfema.
E ricordate: il dato di partenza è di 1300 kWh/kWp con un impianto a sud senza ombre raffreddato magnificamente. Condizioni che sui tetti dei miei clienti non vedo verificarsi mai tutte assieme.
Volete giocare anche voi col mio Excel?
L'ho pubblicato su Google Fogli ma dovete aver pazienza, perché la mole di dati è tanta e ogni modifica richiede il ricalcolo di circa 500.000 celle.
Con la connessione dati di casa mia parliamo di 24 secondi per ricalcolare l'intero anno solare.
https://docs.google.com/spreadsheets/d/1DKqqz74gAlmyTIbUmEzcDg3FZkTJf3gT8bfCuY63FlM/edit?usp=sharing
Note di chiusura: non sono un fanboy SMA, né un detrattore di ABB. Avrei potuto usare altri 10 inverter per spiegare il medesimo approccio.
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