Il fenomeno delle sovra temperature estive negli impianti solari è ben noto.
Per esemplificare, la energia solare incidente su di una superficie inclinata di 30° sull'orizzonte, orientata a Sud e situata ad una latitudine di 45°, vale:
- 21 Dicembre = 1800 Wh/m2 al giorno
- 21 Marzo, 23 Settembre = 4150 Wh/m2 al giorno
- 21 Giugno = 6100 Wh/m2 al giorno
Una differenza veramente grande fra i valori estremi, che è responsabile di mal funzionamenti e guasti.
In effetti, il primo accorgimento per contenere il problema del surriscaldamento risiede in un corretto dimensionamento dell'impianto, cioè, nel giusto rapporto fra la superficie captante e le utenze/consumi e fra detta superficie e l'accumulo, oltre ad una ottimale inclinazione dei pannelli stessi.
Spesso per ragioni varie, non tutte questi requisiti sono soddisfatti, e comunque possono non essere costanti nel tempo.
Allora, anche un impianto ben concepito e realizzato può creare problemi.
La soluzione che vi illustro, non è un progetto od una ipotesi, ma la modifica realizzata ad un impianto esistente.
Non risolve grossolani errori di progettazione o di realizzazione, ma può fronteggiare riduzioni o assenza di prelievi di acqua calda sanitaria anche per periodi prolungati.
Si riferisce ad un impianto a circolazione forzata con collettori piani semiselettivi.
Per la descrizione completa dell'impianto, vedere il link:
http://www.energeticambiente.it/term...e-termico.html
La scorsa estate, dopo avere sperimentato la copertura dei pannelli con un telo opaco, operazione molto fastidiosa per la difficile accessibilità, ho realizzato una modifica impiantistica, di facile e rapida esecuzione e di costo contenuto.
Il cuore della modifica è uno scambiatore di calore acqua/aria ricavato da un ventil-convettore privato della ventola e del mobile.
Lo scambiatore alettato, inclinato di circa 30°, è stato collegato da una parte con la tubazione del circuito solare, dove questa si collega alla estremità alta della serpentina interna del boiler solare, e dall'altra, dove la tubazione del circuito solare si collega alla uscita bassa di detta serpentina.
In parole povere, questo scambiatore/dissipatore è stato posto in parallelo alla serpentina interna del boiler.
Allo scopo di automatizzare l'intervento dello scambiatore al superamento di una determinata temperatura, sulla derivazione del circuito solare, nella sua parte alta, è stata messa una valvola termostatica tarata a 83° C, che appunto, si apre a partire dal raggiungimento di questa temperatura. Una coppia di valvole a sfera consentono di sezionare questa parte dell'impianto.
In via ordinaria, quando la temperatura del fluido solare non raggiunge gli 80-:85° C, la valvola è chiusa e il fluido percorre la sola serpentina del boiler. Quando viceversa il fluido supera la temperatura prefissata, la valvola termostatica apre ed il fluido percorre entrambi i circuiti, serpentina e scambiatore alettato.
Voglio sottolineare che, se a causa della intensa insolazione il dispositivo non basta a contenere nei previsti 85° C la temperatura dell'accumulo, dopo il tramonto e a pompa di circolazione ferma, il circuito continua a scambiare, attivandosi una circolazione naturale fra il la serpentina del boiler e lo scambiatore ad aria, fino al raggiungimento di 80° circa.
Per una corretta realizzazione sono necessari alcuni accorgimenti:
- Lo scambiatore alettato deve trovarsi ad una quota di 0.4 metri o più al disopra della serpentina del boiler, allo scopo di consentire la prosecuzione della circolazione naturale.
- Lo scambiatore ad aria deve essere inclinato secondo il suo lato lungo di 15° -: 30°.
- Lo scambiatore non deve essere troppo distante dal boiler.
- Le tubazioni di collegamento scambiatore boiler devono avere un diametro almeno pari a quelle del circuito solare, meglio se maggiori.
- Lo scambiatore deve essere collocato in posizione ventilata. Io l'ho messo adiacente ad un lucernario, ma sarebbe ancora meglio collocarlo all'esterno. Questo comporta però complicazioni al montaggio.
- La superficie dello scambiatore alettato ammonta a circa 1 m2.
- Le dimensioni dello scambiatore sono:
Larghezza = 130 mm
Spessore = 55
Lunghezza = 730
n° 3 tubi diam. 16
Raccordi 1/2" Gas
- E' consigliabile prevedere, nel punto più alto, una valvola di sfiato, anche manuale.
- Ho utilizzato come termostatica una valvola di derivazione automobilistica, adattandola poi un raccordo di ghisa. Probabilmente, per una maggiore semplicità, ma con temperature di intervento diverse, potrebbe essere utilizzata una valvola di massima T/P commerciale, che dovrebbe attivarsi a 90-:95° C.
Allego uno schemino della sola parte modificata schizzato a mano per mancanza di tempo.
Se troverò tempo allegherò una immagine ed un elenco componenti.
PS
Come scambiatore alettato possono essere utilizzati anche componenti di recupero di condizionatori o pompe di calore, purchè di superficie equivalente, meglio se maggiore.
Per esemplificare, la energia solare incidente su di una superficie inclinata di 30° sull'orizzonte, orientata a Sud e situata ad una latitudine di 45°, vale:
- 21 Dicembre = 1800 Wh/m2 al giorno
- 21 Marzo, 23 Settembre = 4150 Wh/m2 al giorno
- 21 Giugno = 6100 Wh/m2 al giorno
Una differenza veramente grande fra i valori estremi, che è responsabile di mal funzionamenti e guasti.
In effetti, il primo accorgimento per contenere il problema del surriscaldamento risiede in un corretto dimensionamento dell'impianto, cioè, nel giusto rapporto fra la superficie captante e le utenze/consumi e fra detta superficie e l'accumulo, oltre ad una ottimale inclinazione dei pannelli stessi.
Spesso per ragioni varie, non tutte questi requisiti sono soddisfatti, e comunque possono non essere costanti nel tempo.
Allora, anche un impianto ben concepito e realizzato può creare problemi.
La soluzione che vi illustro, non è un progetto od una ipotesi, ma la modifica realizzata ad un impianto esistente.
Non risolve grossolani errori di progettazione o di realizzazione, ma può fronteggiare riduzioni o assenza di prelievi di acqua calda sanitaria anche per periodi prolungati.
Si riferisce ad un impianto a circolazione forzata con collettori piani semiselettivi.
Per la descrizione completa dell'impianto, vedere il link:
http://www.energeticambiente.it/term...e-termico.html
La scorsa estate, dopo avere sperimentato la copertura dei pannelli con un telo opaco, operazione molto fastidiosa per la difficile accessibilità, ho realizzato una modifica impiantistica, di facile e rapida esecuzione e di costo contenuto.
Il cuore della modifica è uno scambiatore di calore acqua/aria ricavato da un ventil-convettore privato della ventola e del mobile.
Lo scambiatore alettato, inclinato di circa 30°, è stato collegato da una parte con la tubazione del circuito solare, dove questa si collega alla estremità alta della serpentina interna del boiler solare, e dall'altra, dove la tubazione del circuito solare si collega alla uscita bassa di detta serpentina.
In parole povere, questo scambiatore/dissipatore è stato posto in parallelo alla serpentina interna del boiler.
Allo scopo di automatizzare l'intervento dello scambiatore al superamento di una determinata temperatura, sulla derivazione del circuito solare, nella sua parte alta, è stata messa una valvola termostatica tarata a 83° C, che appunto, si apre a partire dal raggiungimento di questa temperatura. Una coppia di valvole a sfera consentono di sezionare questa parte dell'impianto.
In via ordinaria, quando la temperatura del fluido solare non raggiunge gli 80-:85° C, la valvola è chiusa e il fluido percorre la sola serpentina del boiler. Quando viceversa il fluido supera la temperatura prefissata, la valvola termostatica apre ed il fluido percorre entrambi i circuiti, serpentina e scambiatore alettato.
Voglio sottolineare che, se a causa della intensa insolazione il dispositivo non basta a contenere nei previsti 85° C la temperatura dell'accumulo, dopo il tramonto e a pompa di circolazione ferma, il circuito continua a scambiare, attivandosi una circolazione naturale fra il la serpentina del boiler e lo scambiatore ad aria, fino al raggiungimento di 80° circa.
Per una corretta realizzazione sono necessari alcuni accorgimenti:
- Lo scambiatore alettato deve trovarsi ad una quota di 0.4 metri o più al disopra della serpentina del boiler, allo scopo di consentire la prosecuzione della circolazione naturale.
- Lo scambiatore ad aria deve essere inclinato secondo il suo lato lungo di 15° -: 30°.
- Lo scambiatore non deve essere troppo distante dal boiler.
- Le tubazioni di collegamento scambiatore boiler devono avere un diametro almeno pari a quelle del circuito solare, meglio se maggiori.
- Lo scambiatore deve essere collocato in posizione ventilata. Io l'ho messo adiacente ad un lucernario, ma sarebbe ancora meglio collocarlo all'esterno. Questo comporta però complicazioni al montaggio.
- La superficie dello scambiatore alettato ammonta a circa 1 m2.
- Le dimensioni dello scambiatore sono:
Larghezza = 130 mm
Spessore = 55
Lunghezza = 730
n° 3 tubi diam. 16
Raccordi 1/2" Gas
- E' consigliabile prevedere, nel punto più alto, una valvola di sfiato, anche manuale.
- Ho utilizzato come termostatica una valvola di derivazione automobilistica, adattandola poi un raccordo di ghisa. Probabilmente, per una maggiore semplicità, ma con temperature di intervento diverse, potrebbe essere utilizzata una valvola di massima T/P commerciale, che dovrebbe attivarsi a 90-:95° C.
Allego uno schemino della sola parte modificata schizzato a mano per mancanza di tempo.
Se troverò tempo allegherò una immagine ed un elenco componenti.
PS
Come scambiatore alettato possono essere utilizzati anche componenti di recupero di condizionatori o pompe di calore, purchè di superficie equivalente, meglio se maggiore.
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