Legionella in accumuli di ACS : pericolosa ? - EnergeticAmbiente.it

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Legionella in accumuli di ACS : pericolosa ?

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  • #31
    Originariamente inviato da endymion70 Visualizza il messaggio
    (...)
    Il problema è che lo shock termico è facilmente controllabile a livello di accumulo, difficilmente a livello di ricircolo. La legionella si annida nelle curve, nei restringimenti, laddove lo shock termico fatica ad arrivare.

    Senza contare che lo shock termico è anche una spesa termica in più.
    D'accordo; mi riferivo infatti agli impianti di solare termico "individuali", dove il ricircolo non è così popolare, a meno che l'accumulo sia un po' distante dal punto di prelievo e l'utente sia di quelli che non vogliono aspettare nemmeno qualche secondo che arrivi l'acqua calda.

    E quanto a spesa termica in più, anche il ricircolo non scherza.

    Bye.

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    • #32
      Originariamente inviato da Bancor Visualizza il messaggio
      Ma il problema non sarebbe superato con sistemi di acs istantanea, tipo serpentina immersa nel volume di accumulo, per cui quand'anche quest'ultimo diventasse una vera e propria incubatrice di legionella et similia non ci sarebbe alcun pericolo per la salute degli utenti?
      Il limitato volume di acs contenuto nella serpentina determinerebbe perlomeno il suo completo utilizzo una volta al giorno, minimizzando il problema (come ha fatto notare DinoR in uno dei primi post).
      E' giusto, in effetti e' bene ricordare che quella e' la soluzione piu' semplice. I problemi possono esserci teoricamente per lunghe assenze, bisogna comunque ricordare che il volume d'acqua e' minore e normalmente proviene dall'acquedotto, quindi inizialmente sterilizzato con cloro.

      ciao
      Solare termico: 5mq piani, 500l serbatoio in polietilene con serpentina inox, a svuotamento autocostruito, da ottobre 2010.
      Solare fotovoltaico: 2.86 kW 13 x 220 W Conergy Power Plus, inverter Power One 3.0 Outd, azimut -45, tilt 22, qualche ombra, da maggio 2011.

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      • #33
        Io mi comporto così: quando mi assento da casa per il fine settimana, al rientro uso l'ACS senza particolari precauzioni; se mi assento per un periodo più lungo, 4-5 giorni o più e l'accumulo è sotto i 60°, spreco i primi 24 litri di ACS (e forse anche un po' di più, meglio abbondare con la precauzione), facendoli scorrere dal rubinetto e non dalle docce e, visto che cucina e bagni sono su linee diverse che partono dall'accumulo, lo faccio su entrambe le linee.

        Soluzione semplice, a costo estremamente ridotto (diciamo, una decina di volte all'anno).

        ciao
        Termico a integrazione riscaldamento a pavimento Rotex GSU520, accumulo 500 litri, gruppo pompe RPS3, 5 pannelli piani 11,5 mq (nov. 2007);
        FW 2,94 kWp - 12 pannelli policr. S-energy 245W, Inverter Aurora Powerone 3.0 (ago. 2012);
        Tilt 16°, Azimuth -20°E, parz. integrato

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        • #34
          Originariamente inviato da spider61 Visualizza il messaggio
          Infatti , nel link che hai messo , al primo posto delle cose da controllare ci sono proprio i filtri dei condizionatori
          provo a rispiegarmi meglio:

          La legionella pneumofila è un batterio parassita di altri batteri che vive solo ed esclusivamente nell'acqua insieme a protozoi & c che infetta. Si sviluppa nell'acqua tiepida. Il fatto che sia in grado di parassitare altri organismi rende inutile il lavoro dei globuli bianchi come macrofagi e fagociti per cui se ti entra in circolo per le vie respiratorie in quantità sufficiente, sei fregato, si intrufola dentro le cellule bianche, i tuoi anticorpi non lo raggiungono e quello fa i suoi comodi al sicuro. La mortalità da legionellosi è altissima, circa il 30% e anche se ce la fai passi un pessimo quarto d'ora.

          Se nell'impianto di condizionamento abbiamo sezioni di umidificazione con vasca, quest'ultima rappresenta il brodo di coltura ideale per i batteri, legionella compresa. Da li se ne va in giro col flusso d'aria e contamina tutto l'impianto. Il rimedio è l'eliminazione della vasca facendo lavorare la sezione con acqua a perdere oltre a una scrupolosa disinfezione del sistema con ipoclorito. Inserire sul carico d'acqua un qualcosa che blocchi il batterio tipo filtro assoluto o lampada UVA ad alta pressione oppure uno sterilizzatore ad alta temperatura. Meglio è sostituire la sezione e umidificare con vapore sterile ma costa assai. E' roba da ospedali.

          Se non c'è umidificatore non c'è legionella. Non la trovi negli split o nei condizionatori delle automobili. Li non ci sono le condizioni per proliferare. D'estate c'è condensa ma è troppo fredda e viene scaricata via via che si forma, d'inverno c'è temperatura ma niente condensa quindi niente legionella. Il batterio per essere pericoloso deve essere in numero sufficiente allo sviluppo di colonie, per questo si contano le CFU, acronimo inglese per Unità Formanti Colonia. Se il CFU è 5, non c'è pericolo ma se arriva a 300, 500, 1000 e più ecco che siamo a rischio.

          Spero di aver chiarito. Comunque la fonte primaria di infezione sono gli acquedotti (batterio inerte per T<24°) e gli impianti di ricircolo dell'acqua calda (batterio attivo, T=40° circa, ideale), le torri evaporative e i condensatori evaporativi (T=35° circa, perfetta) e tutti quei dispositivi che emettono aerosol a temperatura >24°C. Emblematico fu, qualche anno orsono, il caso di un ospedale, senza condizionamento, nel quale si ebbero alcuni casi mortali di polmonite del legionario. Orbene, dopo indagini accurate si scoprì che una torre evaporativa sul tetto dell'edificio, in certe condizioni climatiche immetteva aerosol infetto in due camere di degenza poco lontane, proprio quelle in cui si riscontrarono i casi. La torre lavorava sempre perchè dedicata alle sale di chirurgia, la manutenzione costa e allora... torre fuori dalle scatole e gruppo frigo ad aria.

          Il punto più pericoloso è la doccia, è li che avvengono la maggioranza delle infezioni. Quando l'acquedotto è infetto non ce niente da fare se non buttarlo e ricostruirlo con materiali migliori come si fece all'ospedale di P****. I moderni tubi multistrato, internamente molto lisci, riducono ma non eliminano la formazione di biofilm. I raccordi, le curve, i gomiti e dovunque si possa formare un piccolo vortice o un ristagno sono punti deboli dove si sviluppa. Si cerca di mantenere le sezioni dei tubi sottodimensionate in modo che l'alta velocità dell'acqua ostacoli la formazione del biofilm.

          Purtroppo allo stato dell'arte non esiste un metodo sicuro al 100% per eliminare la legionella, quel piccolo assassino sta nei fiumi, nei laghi, nelle pozzanghere, si salvano un po' i pozzi ma solo un po'. Tu pulisci, sterilizzi e disinfetti ma il batterio ricompare sempre. Si devono prendere tutti gli accorgimenti del caso ma la garanzia totale non c'è mai. Al massimo lo tieni sotto controllo ma non lo sradichi.

          Però non c'è da aver paura, nel mondo esistono milioni di impianti vecchi e sporchi ma l'infezione da legionella non è un evento così comune. Spaventa perchè quando si manifesta uccide decine di persone, fa un po' come gli incidenti aerei, rari ma drammatici, tuttavia la possibilità che accada è remota. E' molto più pericoloso lo stafilococco aureus. Infezioni da s. aureus sono all'ordine del giorno negli ospedali. E' letale, possiede un enzima che si chiama coagulasi per cui quando ti entra in corpo quella carogna si costruisce un cappottino di sangue coagulato che lo mette al sicuro da qualsiasi terapia antibiotica. Maledetto, quello si che fa paura! Vive nell'aria, sui pavimenti, nelle fughe del pavìmento, nelle fessure dietro gli interruttori, nei canali dell'aria, è letteralmente dovunque.

          Per Toninon e Bancor: durante le assenze è buona regola spegnere i bollitori e le caldaie individuali, fa anche risparmiare. Un periodo di qualche giorno a bassa temperatura elimina il pericolo. Se si lasciano accesi far scorrere l'acqua non serve a niente: il batterio si annida nel biofilm, l'acqua scorre e lui resta aggrappato ai tubi come una cozza allo scoglio.

          Quoto endymion70 al 100%

          Ciao
          Ultima modifica di termosauro; 19-01-2010, 16:00.

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          • #35
            propongo un minuto di silenzio per ogni morto da legionella negli accumuli di acqua calda.

            ...


            già fatto?

            eh si, infatti pare che non sia mai morto nessuno per legionella presa da accumuli di acqua calda sanitaria... piuttosto c'è stato qualche contagio proprio per diffusione tramite circuiti di condizionamento.

            E anche nelle case di paese, dove si usano le riserve idriche.. vere e proprie incubatrici di legionella, non c'è mai stato alcun caso di contagio.

            acqua con dentro il batterio della legionella, a seconda della concentrazione te la puoi anche bere. L'importante è che non ti viene la malsana idea di fartici un aerosol

            E comunque, proprio per eliminare qualsiasi preoccupazione, esistono diverse soluzioni:

            - centraline con "programma antilegionella"
            - bollitori con scambiatori istantanei
            - scambiatori a piastre esterni

            tutte buone, tutte valide.. e sovrabbondanti, visto che anche senza nessuna precauzione il contagio da impianti di acqua calda sanitaria è evento molto raro, se non impossibile.

            saluti
            SunHeat

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            • #36
              Dato che si continua a fare del terrorismo su questa legionella negli impianti di casa e ho gia' scritto tante volte al riguardo... quindi concordo con Sunheat.

              Faccio presente che un paio di mesi fa' . per costruire una serpentina per l'accumulo , che ho descritto nel fai da te, ho lavorato a stretto contatto con il mio accumulo a vaso aperto a temperature di 35-40 con il vapore che saliva e che ho respirato , il lavoro e' durato diverse ore , quindi nella classica situazione in cui si dovrebbe infettarsi.....
              Visto che sono ancora qui a rompervi i cogl... fate vobis......
              AUTO BANNATO

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              • #37
                In effetti gli accumuli sono il male minore

                [url=http://www.legionellaonline.it/modalit%C3%A0_di_infezione.htm]Modalit

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                • #38
                  In effetti gli accumuli sono il male minore

                  Modalit? di infezione

                  • Legionella spp si trasmette all’uomo attraverso l’inalazione di aerosol contaminati, quindi tutti i luoghi in cui si può entrare a contatto con acqua nebulizzata possono considerarsi a rischio.

                  • Non sono stati segnalati casi di trasmissione interumana.

                  • I primi casi di legionellosi sono stati associati alla contaminazione di impianti di climatizzazione, torri evaporative e sistemi di raffreddamento.

                  • Attualmente in Italia le infezioni derivano prevalentemente dalla contaminazione dei sistemi di distribuzione dell’acqua.

                  • Episodi sporadici e/o clusters epidemici sono stati segnalati in ospedali, case di cura, studi odontoiatrici, alberghi, campeggi, impianti termali e ricreativi (palestre, piscine, idromassaggi), giardini e campi da golf con sistemi di irrigazione a spruzzo e/o fontane decorative, navi da crociera.

                  • In circa il 60% dei casi non si riesce a risalire alla fonte di infezione ambientale, e questo è presumibilmente dovuto alle molteplici occasioni di esposizione.
                  • Da uno studio condotto a livello nazionale sulla diffusione di Legionella spp nell'acqua calda delle abitazioni (Gruppo multicentrico di studio sulla legionellosi in Italia), è emerso che il 22,6% delle case era colonizzato da Legionella, con concentrazioni maggiori/uguali a 1.000 ufc/l nel 54,6% dei casi, e che la specie più diffusa era L. pneumophila (oltre l'80% dei campioni esaminati). Lo studio dei fattori di rischio ha evidenziato che risiedere ai piani elevati di un condominio di grandi dimensioni, con un sistema di riscaldamento (dell'acqua sanitaria ndr) centralizzato e realizzato da più di dieci anni costituisce un rischio significativo per la colonizzazione.
                  • Da un'indagine analoga condotta negli alberghi, è emerso che il 75% delle strutture esaminate presentava una contaminazione da Legionella nell’acqua calda sanitaria, con frequente presenza di L. pneumophila sierogruppo 1, ossia del sierogruppo maggiormente associato con la comparsa di malattia. Il principale fattori di rischio per la contaminazione degli alberghi è rappresentato dalla vetustà dell’edificio, mentre la temperatura dell’acqua >60°C alla produzione e >55°C ai rubinetti svolge un’azione protettiva. Inoltre, un eccesso di cloro libero residuo e un’acqua troppo dolce sembrano favorire la presenza di L. pneumophila sierogruppo 1.
                  • Va sottolineato che non è stato dimostrato un maggior rischio di malattia in coloro che abitano in ambienti contaminati, quindi la malattia rimane un evento molto raro, soprattutto tra le persone sane.

                  • In letteratura sono riportati diversi casi di infezione in neonati (a causa della presenza di Legionella nell'acqua della vasca dove è avvenuto il parto) e in pazienti con ferite chirurgiche (a causa di aspirazione, instillazione e/o aerosolizzazione di acqua contaminata durante la terapia respiratoria).

                  • Nonostante i numerosi siti di potenziale infezione, i casi segnalati restano relativamente limitati, in parte perché misconosciuti ed in parte perché non sono ancora del tutto chiari i meccanismi di protezione degli esposti.


                  Però! Comunque concordo che è assurdo fare terrorismo antilegionella, l'infezione è una possibilità remota e dipende anche dalle condizioni di salute generale del soggetto esposto.

                  Un'ottima monografia sulla prevenzione e lotta alla legionella si trova qui http://www.caleffi.it/it_IT/caleffi/...lica_23_it.pdf

                  Da notare che esiste una responsabilità civile e penale che coinvolge tutti, dal progettista al manutentore, dal proprietario al responsabile della sicurezza.
                  Ultima modifica di termosauro; 19-01-2010, 21:45.

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