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vivere come Robinson Crusoe

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  • vivere come Robinson Crusoe

    Salve a tutti,
    da un po' di tempo io e la mia compagna abbiamo in mente di trascorrere qualche anno in africa e di arrangiarci per come meglio riusciamo.
    Siamo entrambi studenti in scienze biologiche e ci piacerebbe avventurarci in un viaggio senza itinerari definiti, senza schemi e senza comfort che non siano creati da noi stessi.
    Il punto è che io ho anche una mentalità tecnologica, e mi piacerebbe riuscire a realizzare qualcosa di più di una semplice casetta sull'albero.
    Per adesso l'idea non è realizzabile in quanto stiamo appunto studiando, ma tra qualche anno potremmo renderla concreta, per cui oggi mi piacerebbe avere un confronto con voi del forum per prepararmi al meglio su ciò che ci aspetterà.
    Sono curioso di sapere se esiste una mera possibilità di poter "creare" del ferro (che utilizzerei per crearmi i vari utensili) e del rame (per realizzare qualcosa di elettrico).
    Secondo voi conviene portarsi direttamente gli utensili o crearli?
    Pensavo inoltre ai vari vaccini e ai sieri per le punture di ragni e i morsi di serpente. Dato che per forza di cose ci sarà bisogno di un kit medico da aggiornare ogni tot mesi, allora forse conviene portarsi ciò che ci è indispensabile invece di perdere tempo a crearlo (immagino quanto tempo ci voglia per realizzare una sega.)
    voi cosa ne pensate? avete idee a riguardo?

  • #2
    Sai io sono materialista, non voglio criticare la tua iea, ma penso che appena mi sarò laureato farò il mio possibile per aiutare quel paese non per andarci a fare l'avventuriero, anche perchè la non si sta tanto tranquilli, ti consiglierei più che altro qualche isola dell'oceania, li c'è meno densita e rischi di trovarti davvero solo e disperso.Per quello che penso io l'Africa è un paese troppo sconvolto per andarci a giocare a fare Tarzan se ci dovessi andrei a portare il mio aiuto concreto....
    Poi decidi tu, sappi che però penso che anche la esista un ferrammenta <img src=">

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    • #3
      L'uomo sulla Terra ha trascorso davvero molti anni per arrivare ad avere la tecnologia che ha oggi e ci è arrivato col concorso di tutti quelli che l'hanno preceduto. Anche per ricavare il ferro ti ci va una certa competenza, per riconoscere il metallo intrappolato nella sua roccia (sempre che dove andrai tu riesca a trovarne;
      per raccoglierlo e fare una prima eliminazione delle rocce più povere;
      per preparare il forno, i grado di portare il metallo al punto di fusione e con la possibilità di allontanare le scorie;
      per il crogiuolo per contenere il metallo fuso e per colarlo;
      per approntare un minimo di stampo per la colata;
      per individuare i materiali con la migliore resa termica da bruciare nel forno e far fondere il metallo nella roccia.

      Non è tutto, ma ti dico che già arrivare qui è un'impresa non da poco, poi devi trattare nuovamente il metallo per conferirgli le caratteristiche che ti servono, altrimenti rischi di trovarti sempre e solo ghisa, dura e fragile, quasi inutilizzabile.

      Ci sono persone che studiano metallurgia all'università per fare quello che vorresti fare tu con gli studi di scienze biologiche.
      Sicuro che non ti accontenti di un compromesso? del tipo: mi porto lo stretto necessario e "quello che posso" me lo ricavo sul posto, o lo compro lì.

      ••••••••••••

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      • #4
        si, per carità, io mi accontento. Volevo solo avere delle opinioni in merito. Non sapendo nulla della lavorazione dei metalli (sapendo però che anche gli antichi la facevano) allora chiedevo info a riguardo. Probabilmente mi porterò ciò che serve da casa e vedrò cosa trovare in zona..
        Ad oggi è solo un'idea, ma per renderla concreta ho intenzione di confrontarmi con gli altri e vedere quale alternative ho.
        Proprio in questi minuti stavo riflettendo sulla soluzione migliore e, immaginando di tornare in Italia ogni tot mesi, magari potrei portare un po' di cose alla volta..
        Sembra un paradosso andare in un luogo privo di tecnologia per godersi appunto la semplicità di una vita naturale e tranquilla, e poi portarsi dietro la tecnologia, ma la meta è quella di trarre benefici da entrambi i "mondi", il mio, industrializzato e civile, e l'africa, naturale e primitiva.
        Avevo intenzione di costruirci una dimora e di portarmi un portatile con cellulare, un pò di batt al piombo, e qualche energia rinnovabile (eolico e/o fotovoltaico). Il portatile lo utilizzerei assieme al cell. per connettermi a internet, fonte inesauribile di conoscenza. Il resto lo costruirei io (mezzi di trasporto, armi per la caccia, la pesca e per la difesa da possibili intromissioni, eventuale raffreddamento per conservare il kit medico, ecc ecc). Il grande problema è l'acqua potabile. Proprio ora stavo riflettendo su un modo per ottenere acqua dolce dall'acqua salata. Immaginavo un sistema di bollitura per separare acqua e sale, ma poi i vari oligominerali presenti nell'acqua da dove li vado a prendere? l'acqua distillata non serve poi a molto. A meno che (FORSE!)non aggiunga della terra all'acqua distillata e poi, dopo averla bollita nuovamente per uccidere i vari microrganismi, la filtro e la rendo potabile.. Non lo so..
        Magari scegliamo un posto vicino a una fonte di acqua dolce.

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        • #5
          Per l'acqua puoi fare un evaporatore solare, dove la condensa la fai precipitare su un letto di rocce, già pulite ovviamente, che rilasciano nell'acqua parte dei minerali che contengono. Occorre comunque qualche busta di integratori salini, non sia mai che i minerali rilasciati siano insufficienti.
          Vi sono modelli di evaporatore già pronti, ma credo siano di facile autocostruzione, uno era anche esposto il mese scorso alla fiera delle rinnovabili di Cherasco (CN)

          ••••••••••••

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          • #6
            avete altre idee per la sopravvivenza?

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            • #7
              ti sconsiglio l'Africa meglio qualche isoletta tipo isola dei famosi proprio come robinson...
              in Africa rischi che a te che sei maschio ti fanno arrosto la tua ragazza invece la lasciano viva come trofeo di guerra!!

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              • #8
                Bengio, informati meglio. L'Africa non è come pensi tu.

                Gli utensili portateli, non è un problema di reperibilità ma di qualità.
                Cavi, fili etc li trovi ovunque, idem i cuscinetti a sfer etc, il problema è che in Africa costa tutto il triplo che in Italia.
                Vaccini, sieri etc sono chimere. la realtà è che ti troveresti davanti a cose assolutamente sconosciute che non sapresti come affrontare. Ci vuole un supporto medico di un esperto.
                I cellulari qui sono ovunque, sono più diffusi che in Italia. Purtroppo, quello che manca è la rete. Thuraya satellitare, se vuoi avere la possibilità di comunicare (e non sempre)
                La difesa personale deve essere la tua pirorità, portare a casa la pelle è la cosa più importante.
                Prima di portare "aiuto concreto", accertati che lo vogliano e che non sia un sistema di attirarti in trappola.

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                • #9
                  L'Africa è il primo continente che abbiamo pensato, ma non escludiamo altre mete. Da profano non mi aspettavo che fosse così pericoloso. Come mai? dite che ci mangerebbero se potessero? Non sono al corrente delle tribù indigene che attuano il cannibalismo, ma a quanto ne so io è un fenomeno più unico che raro.
                  Circa le medicine: ovviamente ne parleremmo col medico curante, e ci faremmo dare ciò che serve. Io non sono mai stato in terre con alto rischio di malattie infettive, ma ho sentito spesso che chi ci va anche per vacanza, viene tutelato con vaccini e consigli medici.
                  Circa il dare aiuto: noi, da biologi, non penseremmo a portare aiuto (non criticateci per questo), ma ci preoccuperemmo di catturare i misteri dell'africa. Credo che la mia partner sia propensa a studiare gli animali.. le piacerebbe fare la documentarista.A me invece piace vederla in termini di ricerca (per scoprire sostanze utili a curare malattie ad oggi non curabili o per scoprire qualcosa di utile sia per l'uomo che per il pianeta stesso).Tutto questo circondati da una natura incredibilmente magica e propensi ad ammirare le tradizioni e i costumi di un popolo che ha dato origine a quasi tutti gli altri popoli su questa terra.

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                  • #10
                    se il medico curante è africano, forse ce la fai. I medici italiani, per esperienza, non hanno la più pallida idea delle malattie locali, si limitano a leggere qualcosa sui libri. Se ti va bene, saranno solo medicinali inutili, intanto le infezioni te le prendi.
                    Parla con dei missionari, è meglio. Almeno loro sanno quale delle due malarie va curata con quale medicinale, e riconoscono una patologia dovuta ai 170 titpi di vermi intestinali diffusi in Africa, e sanno cosa ti fanno i ragni e gli acari.
                    Non ti mangiano, qui...ma sanno come ucciderti in un secondo. Occhio.

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                    • #11
                      Lo sai che mi hai incuriosito? ti va di parlarmi un po' di quello che sai sull'Africa? giusto per farmi una piccola cultura.. se ti va potresti dilungarti a dismisura, di certo non vai OT (anche perché già ci siamo!!! <img src="> ) e cmq te l'ho proposto io.
                      Mi chiedevo se con l'espressione "Non ti mangiano, qui...ma sanno come ucciderti in un secondo" ti riferissi agli abitanti del posto o ai pericoli legati a malattie e animali vari. Suppongo la prima, e mi chiedo il perché dovrebbero farmi secco! esiste una forma di tutela a livello giuridico?

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                      • #12
                        Mi riferisco sia all'uno che all'altro.
                        Una semplice caduta in moto, che ti provochi una piccola emorragia interna, causa la morte.... visto che ti ci vuole una settimana prima di arrivare ad un ospedale in grado di fermarla. (un mio collega è morto per quello)
                        Il morso di serpenti e scorpioni da queste parti è mortale, non esistono serpenti non letali. Vipera cornuta del gabon, cobra, mamba neri e mamba verdi, tutti letali. Gli scorpioni sono lunghi 20 centimetri.
                        Gli incidenti stradali mietono più vittime dell'aids, visto come guidano
                        I bianchi sono considerati spazzatura, dei veri idioti in confronto alla superiore intelligenza dei neri. Quindi, chiunque si sente in diritto di farti qualunque cosa, come allo scemo del villaggio. Come spararti quando sei fermo ad un semaforo per prenderti il telefonino dalla tasca, o l'auto, o le scarpe italiane. Per loro non ha senso minacciarti per farsi dare il bottino, tanto qui non esistono leggi. In compenso, se pensano che nascondi dei soldi, allora ti torturano prima. A volte, il motivo è il semplice divertimento. (Quattro colleghi feriti in sparatorie)
                        Certo, non capita a tutti... ma ti basta che ti capiti una sola volta. Anche se sui giornali italiani non appare, non c'è giorno che un bianco non venga ucciso o ferito durante una di quelle che noi chiameremmo rapine .
                        Naturalmente, questo ti può capitare in un posto tranquillo come il Camerun, se fossi in Nigeria sarebbe cento volte peggio.

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                        • #13
                          Sai dirmi qualcosa sul Madagascar?

                          Certo che il quadro da te dipinto è proprio pessimo. Se è così che stanno le cose, tu cosa ci fai in africa? per dare aiuto? e credi che dopo aver sentito le cose che hai detto io senta questa gran voglia di dare supporto e aiuto? lo sai qual'è il motto del cameroun? è:"prange">ace,lavoro, patria." e meno male!!!!
                          Volevo chiederti anche se delle punture e morsi che hai elencato, esistono sieri appositi.

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                          • #14
                            Certo che lo so qual'è il motto del Cameroun! Devo dire che il dittattore locale ha anche un certo senso dell'umorismo....
                            Comunque, ricorda che il motto all'ingresso di Auschwitz era "il lavoro rende liberi"....

                            Il Madagascar del sud è ancora a livellli primitivi, mentre nel nord si sta sviluppando una certa industria turistica.... Nella zona si è recentemente verificata un'epidemia di chikungunya, che nell'isola di Reunion ha costretto all'intervento l'esercito francese per la disinfestazione, l'evecuazione dei malati ed il supporto medico.
                            Un medico del reparto di gastroenterologia della mia città è attualmente in missione in Madagascar (sud) con MSF, non ho sue notizie ma potrei chiederglielo ad agosto (se è già rientrato in Italia)

                            L'intenzione generica di "portare supporto ed aiuto", seppure onorevole, si scontra con la realtà dei fatti...
                            -Sei sicuro che il tuo aiuto lo vogliano?
                            -Sei sicuro che la tua vogliia di aiutare sia realistica? Voglio dire, è una tua convinzione che l'Africa vada aiutata nei termini che pensi? Che l'Africa sia veramente come pensi? Oppure è un'immagine che ti sei costruito sulla base di impressioni?
                            Le cose, qui, sono diverse da qualunque cosa tu possa immaginare, sia nel bene che nel male. E' semplicemente una cultura completamente diversa dalla nostra, con valori completamente diversi.

                            Non esistono vaccini o sieri per certe cose, visto che sei morto in meno di un minuto se ti morde un mamba.

                            Ti esorto a continuare la discussione nel 3d "i problemi dell'Africa", che si trova sempre nella sezione OT. I messaggi presenti in questa discussione possono essere spostati nell'altra, se lo chiediamo al moderatore.

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                            • #15
                              Io non ho un'idea ben precisa dell'Africa, e ribadisco che
                              CITAZIONE
                              Circa il dare aiuto: noi, da biologi, non penseremmo a portare aiuto (non criticateci per questo), ma ci preoccuperemmo di catturare i misteri dell'Africa. Credo che la mia partner sia propensa a studiare gli animali.. le piacerebbe fare la documentarista.A me invece piace vederla in termini di ricerca (per scoprire sostanze utili a curare malattie ad oggi non curabili o per scoprire qualcosa di utile sia per l'uomo che per il pianeta stesso).Tutto questo circondati da una natura incredibilmente magica e propensi ad ammirare le tradizioni e i costumi di un popolo che ha dato origine a quasi tutti gli altri popoli su questa terra.

                              Io terrei aperta questa discussione (senza doverla fondere con quella de "i problemi dell'Africa") in quanto affronta problematiche diverse.
                              Come ho già scritto, la nostra meta potrebbe anche essere riconsiderata.
                              Fino ad ora, da questi posts e da quelli de "i problemi dell'Africa" ho capito che esiste una notevole differenza di agiatezza in funzione della posizione geografica. A quanto pare dove ti trovi tu (ti offendi se ti do del tu?) la situazione è più ostile, mentre in tanzania le cose migliorano. Magari in Madagascar, nel sud del Madagascar, potremmo trovarci ancora meglio.
                              Ma se vaccini e sieri sono così poco utili, come fai tu e tutta quella gente che come te ha scelto di approdare in Africa a sopravvivere? Vorrei estendere la domanda anche a chi ha vissuto in altri continenti in cui vi sono situazioni culturali e climatiche simili.
                              Vorrei inoltre rientrare in topic chiedendo ulteriori idee riguardanti la sopravvivenza in luoghi selvaggi e primitivi. Chiunque avesse una minima idea di come si potrebbe sopravvivere creando le condizioni favorevoli per una vita "comfortevole" è invitato a esternarla.
                              Mi piacerebbe inoltre sapere da chi ha esperienza diretta o indiretta, quali difficoltà (pur di carattere minore) possano incontrarsi. Lascio carta bianca anche a chi non sa nulla di questo modo di vivere ma ne intuisce i pericoli anche solo intuitivamente.

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                              • #16
                                CITAZIONE
                                come fai tu ..... a sopravvivere

                                Beh, il rischio c'è sempre ed è comunque più alto che in europa... Ci sono comunque precauzioni che si prendono abitualmente:
                                - mai girare da soli ma solo con una scorta locale
                                - mai andare in giro finchè non è giorno pieno
                                - in foresta, avere una guida locale
                                - avere un autista locale, che ci capisca qualcosa del traffico
                                - parcheggia sempre in retro, col muso verso l'uscita
                                - non fermarsi mai per strada: se si è obbligati, lasciare il motore acceso
                                - provvedere le case di serramenti a doppia battuta contro i serpenti, ispezionare la casa prima di sedersi o mettersi a dormire.
                                - non dare confidenza a nessuno, nascondere tutto: il 90% dei reati è fatto con l'aiuto di persone che ti conoscono
                                - per insetti e ragni , provvedere alla disinfestazione delle abitazioni, usare zanzariere impregnate, insetticidi
                                - lavare tutto con amuchina o ipoclorito, consumare carne solo se ben cotta. Niente uova o frutti di mare. Possibilmente, bollire e defangare l'acqua.
                                -avere un supporto medico che capisca la realtà locale. Inutile rientrare in Italia ed andare all'ospedale dicendo che hai la malaria, non ci credono e non sanno come affrontarla. Rischi di morire grazie alla loro incredulità e strafottenza.
                                - etc etc etc....

                                CITAZIONE
                                ho capito che esiste una notevole differenza di agiatezza in funzione della posizione geografica

                                Non è quel che ho detto, anzi: non mi risulta proprio. Certo, nelle città ci sono negozi e banche, e l'aria condizionata. In foresta sei invece in una palude... ma non dipende dalla collocazione geografica ( a meno che tu intendi che nel "quartiere bene" si stia meglio che nella periferia/bidonville)

                                CITAZIONE
                                come si potrebbe sopravvivere creando le condizioni favorevoli per una vita "comfortevole"

                                E' semplicissimo. Ti fai costruire una villa, fai arrivare dall'italia le piastrelle e parte del mobilio, la riempi di condizionatori, fai installare un parabolone di tre metri sul tetto ed il resto viene da sè. Basta fare poi un muro di quattro metri tutto intorno, col filo spinato a lamette steso sopra, e mettere una decina di guardiani armati. Qui fanno tutti così.

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                                • #17
                                  ciao paolo
                                  CITAZIONE
                                  come fai tu ..... a sopravvivere

                                  non sarebbe meglio scrivere che, per fare quello che tu dici, e' meglio procurarsi anche un buon stipendio che,sicuramente aiuta a realizzare le condizioni minime per la sopravvivenza del povero pollo occidentale nella romantica africa.

                                  tanti cari saluti....graziano

                                  Commenta


                                  • #18
                                    CITAZIONE (bengio26 @ 2/7/2007, 13:10)
                                    Vorrei inoltre rientrare in topic chiedendo ulteriori idee riguardanti la sopravvivenza in luoghi selvaggi e primitivi. Chiunque avesse una minima idea di come si potrebbe sopravvivere creando le condizioni favorevoli per una vita "comfortevole" è invitato a esternarla.
                                    Mi piacerebbe inoltre sapere da chi ha esperienza diretta o indiretta, quali difficoltà (pur di carattere minore) possano incontrarsi. Lascio carta bianca anche a chi non sa nulla di questo modo di vivere ma ne intuisce i pericoli anche solo intuitivamente.

                                    Io di Africa ne so pochissimo, ma a mio parere è proprio una meta del tutto sbagliata per le vostre idee. Non c'è nulla di romanticamente selvaggio nelle città africane. Se poi la vostra idea è quella di fare la vita "selvaggia" guardando i filmatini di youtube sul cellulare per ingannare il tempo... beh, secondo me è meglio ripensarci. Rischiate di svegliarvi senza cellulare, senza utensili e senza una lira.
                                    Forse sono più adatte zone davvero inabitate e selvagge, come qualche isoletta del mediterraneo, per fare esperimenti di vita selvaggia. Non molto lontano dalle coste continentali comunque, tanto l'esperienza non la protrarrete oltre i 3 o 4 giorni, tranquillo. :P
                                    “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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                                    • #19
                                      CITAZIONE
                                      CITAZIONE
                                      ho capito che esiste una notevole differenza di agiatezza in funzione della posizione geografica

                                      Non è quel che ho detto, anzi: non mi risulta proprio. Certo, nelle città ci sono negozi e banche, e l'aria condizionata. In foresta sei invece in una palude... ma non dipende dalla collocazione geografica ( a meno che tu intendi che nel "quartiere bene" si stia meglio che nella periferia/bidonville)

                                      Avendo letto i tuoi posts e quelli di ClaudioMenegatti ho dedotto che in Tanzania la vita è diversa rispetto al Cameroun. E in Madagascar? mi vorrei soffermare su questo "isolotto", poi, se non è il caso magari potrei iniziare a pensare all'Oceania, ma per ora vorrei ulteriori info.

                                      CITAZIONE
                                      Io di Africa ne so pochissimo, ma a mio parere è proprio una meta del tutto sbagliata per le vostre idee. Non c'è nulla di romanticamente selvaggio nelle città africane. Se poi la vostra idea è quella di fare la vita "selvaggia" guardando i filmatini di youtube sul cellulare per ingannare il tempo... beh, secondo me è meglio ripensarci. Rischiate di svegliarvi senza cellulare, senza utensili e senza una lira.

                                      Io non so se i posts che scrivo sono scritti male o sono ambigui. L'idea non è semplicemente quella di visitare un luogo romantico, ma è quella di lavorarci nel campo biologico.
                                      CITAZIONE
                                      Forse sono più adatte zone davvero inabitate e selvagge, come qualche isoletta del mediterraneo, per fare esperimenti di vita selvaggia. Non molto lontano dalle coste continentali comunque, tanto l'esperienza non la protrarrete oltre i 3 o 4 giorni, tranquillo.

                                      Possibile che nel sud del Madagascar non ci siano zone inabitate e selvagge? Ribadisco che non è al fine di fare esperimenti di vita selvaggia. Mi auguro inoltre che 3-4 giorni siano semplicemente i primi giorni di una lunga serie.
                                      Ad ogni modo sono felice di ricevere delle opinioni anche se contrarie. Mi piacerebbe però ricevere anche qualche indicazione più precisa, un pò come ha scritto paolo cattani. Sono abbastanza pratico, per cui mi farebbe comodo sapere delle difficoltà a livello, appunto, pratico.



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                                      • #20
                                        guarda...io l'africa la conosco solo indirettamente, grazie ad un amico sacerdote che ci è rimasto parecchi anni, e la visione che ti ha dato Paolo Cattani è più omeno quella che ho sentito io (come ovvio visto che è una realtà che lui ha sempre sotto gli occhi).

                                        non per smontarvi, ma ricordo di aver letto, anche se abbastanza tempo fa, su National Geographic, il diario di uno dei loro documentaristi che aveva passato qualche settimana (non mesi) nella foresta amazzonica per un reportage...risultato? una guida locale ci ha rimesso le penne a causa di un branco di maiali selvatici (o qualcosa di simile) e il fotografo se l'è cavata per un pelo, problemi a non finire e rischi per la salute causati anche dagli insetti..l'articolo era bene o male una lista di problemi e di disagi, anche piuttosto gravi, subiti da questo reporter (corredato da delle foto stupende)

                                        questo era un reporter della National Geographic Society (quindi tutt'altro che l'ultimo arrivato)...

                                        magari provate a fare un "esperimento" da qualche parte prima, in modo da "allenarvi" ed essere un pò più pronti...

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                                        • #21
                                          Il mio consiglio è semplice: vacci, e guarda coi tuoi occhi.
                                          Ma non andarci da solo, e nemmeno con degli improbabili volontari di ong che ne sanno alla fine meno di te....
                                          Ci devi andare con gente scafata, che vive sul terreno, con mentalità pratica e magari un po' cinici, BASTA CHE ABBIANO UNA VISIONE REALE della situazione. Di conseguenza, scarterei anche i missionari di primo pelo, troppo imbevuti di visioni ingenue e mistiche della realtà.
                                          Per capirci qualcosa, dell'Africa, ci devi stare almeno un anno. L'ideale è studiare una missione in cui sei aggregato a qualche società o impresa che lavori sul posto, in mdodo da godere dell'apporto logistico e delle dritte che ti potranno dare. In questo caso, potresti anche trovare lavoro e mantenerti con un buon stipendio. (a meno che tu abbia già MOLTI soldi tuoi da spendere..)
                                          Vista la tua specializzazione in biologia, proverei con qualche società petrolifera che sponsorizzi ricerche sui batteri per il trattamento degli idrocarburi.
                                          Scarterei subito anche tutti gli organismi statali ed internazionali come l'ONU, a meno che la tua idea di Africa sia quella di riempirti di gin tonic al bar dell'Hilton locale.
                                          Dopo che avrai fatto un po' d'esperienza, avrai le idee chiare su quello che si può ottenere con le tue ricerche e sui problemi che affronterai.

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                                          • #22
                                            Una cugina della mia raga è stata in missione in madagascar per 2 mesi l'anno scorso, e ci ha detto che si è trovata bene.
                                            Paolo Cattani, tu parli di Africa in maniera generica o circoscrivi le tue impressioni ed esperienze al Cameroun? Chiedo anche a chi ha risposto e a chi risponderà di specificare anche l'area di cui parla. Se dovessero descrivere l'Italia in base alla città di Napoli, probabilmente direbbero che è piena di ladri, di opportunisti, di gente malvagia e di spazzatura gettata qua è là!
                                            A proposito: com'è la situazione a livello del mare? squali? squali bianchi? ci sono altri animali acquatici pericolosi o meglio mortali? E le temperature come sono? l'estate è un inferno o si sopportano? si può fare un paragone ocn l'Italia?

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                                            • #23
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                                              Anche molti miei amici hanno passato del tempo in qualche missione, ma andavano in luoghi dove c'erano già missionari organizzati..ma da quello che ho capito voi volte fare qualcosa di più "selvaggio"...

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                                              • #24
                                                Ti dico solo che per ora non abbiamo un itinerario preciso, per cui più ne sappiamo e meglio sceglieremo in quale direzione muoverci... magari ci stabilizziamo nei "pressi" di un villaggio di missionari organizzati, così se ne abbiamo bisogno chiediamo supporto, se non ne abbiamo bisogno ce ne stiamo per conto nostro.
                                                Poi non è detto che saremo solo in 2. Magari coinvolgeremo alcuni amici che hanno il nostro stesso desiderio, per cui assieme diverremo più forti.

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                                                • #25
                                                  la mia decrizione riguarda il cameroun (escluso l'estremo nord, sul lago tchad), la nigeria, la costa d'avorio a ovest, e la repubblica centroafricana, il gabon ed il congo brazzavile.
                                                  Gli animali marini non sono il mio forte, ma si pescano squali da 5 a 200 kg e moltissimi barracuda. Comunque, al mercato non ho mai visto pesci che non avessero la dentatura di un dobermann.
                                                  L'estate non esiste, qui siamo all'equatore: c'è la stagione delle piogge e quella secca.... però piove sempre, alla fine. La temperatura varia dai 22 ai 30 gradi all'ombra, a seconda se piove o c'è il sole. Al sole diretto bisogna coprirsi, e si arriva a 45 gradi.
                                                  L'umidità è sempre il 100% qui a Douala, mentre se si va sulle alture il clima è simile a quello italiano.

                                                  NON METTETEVI nei "pressi" di qualche villaggio di missionari, state in luoghi dove siate protetti efficacemente, almeno finchè non avrete visto coi vostri occhi e giudicato. Meglio stare in un bunker ed uscirne vivi, che a pezzettini in foresta.
                                                  Mi sembra di averti dato il massimo dei consigli possibile, ma ho l'impressione che sottovaluti molto la situazione. Cosa pensi, che il fatto che siete in due o in dieci cambi qualcosa, in mezzo a milioni di africani?

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                                                  • #26
                                                    No, no, io apprezzo molto i tuoi consigli, e non li sottovaluto assolutamente, il punto è che tu parli di un Africa centro occidentale, mentre quella che noi vorremmo (decidiamo dove andare mentre comprendiamo quale posto è più ospitale:P ) raggiungere è l'"isolotto" del Madagascar, per cui, se in un tuo post dici:
                                                    CITAZIONE
                                                    certo che se qui fosse come la tanzania delle foto, mi leccherei anche le orecchie, non solo i baffi.....

                                                    allora mi domando cosa potresti dire di un posto quale appunto il madagascar.
                                                    Alla fine a quanto mi pare di capire, il problema sono gli uomini (come sempre), per cui bisognerebbe cercare zone disabitate. Disabitate ma strategicamente sicure, magari in prossimità (decine e decine di km)di una qualche forma di sede ospedaliera o non troppo lontani da un aeroporto.

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                                                      La frase sulla Tanzania è riferita al fatto che ci sono le spiagge, con la sabbia... e non la palude fangosa che c'è qui. Non era mia intenzione dire che fosse meglio dal punto di vista umano.

                                                      Quando sono in ferie in Italia, mi posso permettere di sedermi sul muretto del giardino ad ascoltare il silenzio, non si vede un'anima per ore.... recupero la privacy mancante in Africa, dove OVUNQUE c'è qualcuno.
                                                      Complice la mancanza del concetto dello "stare a casa", qui è sempre pieno di gente dappertutto a tutte le ore. E ti garantisco che è anche molto palloso non poter mai fare un metro senza inciampare in qualcuno. Se cerchi un posto disabitato, devi andare in qualche deserto.

                                                      Quanto all'aeroporto.... bisogna vedere ogni quanto ci sono gli aerei.

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                                                      • #28
                                                        Scusate l'OT ma non posso comunicare attraverso mp.
                                                        Paolo Cattani ti sei cancellato? sei stato cancellato?

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