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Motore magnetico... Si, l'ennesimo... idea campata in aria?

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  • Motore magnetico... Si, l'ennesimo... idea campata in aria?

    Allora...

    Premetto che di magnetismo, elettronica e similari sono abbastanza negato, quindi l'idea a me è nata in una chiave meccanica per la quale sono (modestamente ) molto portato.

    Ho seguito a lungo le avventure di ekko e Mac, e mi complimento con loro per i risultati ottenuti e lodo i loro sforzi e la loro determinazione!!!


    Anticipato questi piccoli preamboli vorrei proporre l'analisi di un eventuale motore magnetico "meccanico".

    Il principio è molto e molto semplice.
    Il tutto si basa sul antico principio del sistema biella manovella il cui stantuffo altro non è che una piastra d'acciaio di elevata superficie e con spessore adeguato. Al posto della testata di un classico motore endotermico si va a piazzare un magnete tipo quelli da sollevamento il cui azionamento viene effettuato da una leva meccanica che sposta una fila di magneti.

    L'oggetto di cui parlo è similare a questo:



    Questi magneti io li uso normalmente per lavoro e vi assicuro che iniziano ad avere effetto già con una distanza dai blocchi di ferro di circa 10mm.

    Ho notato (usandole) che ci sono due tipologie di calamite per sollevamento con azionamento meccanico.
    Le calamite di vecchia concezione della Tecnomagnete hanno ingombri e pesi maggiori ma hanno il vantaggio che riescono a lavorare anche con misure di traferro elevate e che anche senza la presenza di una piastra a contatto la forza esercitata per ruotare la maniglia è relativamente bassa.
    Le calamite di nuova concezione invece ho notato che hanno un traferro minore, a partià di volume/peso alzano una piastra di peso circa 4 volte superiore e hanno il bruttissimo difetto che una volta che le si "sgancia" tendono ad avere un ritardo nel rilascio della piastra, certe volte anche di 1 secondo... Infine le calamite di nuova concezione se non hanno una piastra a contatto sono veramente dure da azionare.
    Dire che sono di nuova o vecchia concezione è sicuramente errato, evidentemente hanno magneti e/o schemi magnetici differenti, tutto li.

    Detto ciò...

    L'intenzione, come avrete capito è quella di utilizzare calamite di "vecchia concezione" e l'azionamento della leva verrebbe affidato dalla posizione dell'albero motore.
    In pratica... stantuffo al punto morto inferiore calamita si attiva, stantuffo al punto morto superiore e la calamita si disattiva.
    L'azionamento è possibile effettuarlo con un semplicissimo gioco di leve, niente di strano o troppo particolare.
    Credo che un motore con una corsa di 10mm potrebbe essere una cosa valutabile.
    Sicuramente non sarebbe un motore che può girare ad alti regimi, ma (lo dico senza aver fatto conti o altro, ma semplicemente ad occhio) sembrerebbe un ciclo chiuso in grado di andare overunity...

    Ok... ora sono pronto per l'impiccagione!!!

  • #2
    Allego questo link...

    ITAtech

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    • #3
      Hai calcolato quanto chilogrammetri di energia occorrono per girare quella leva ? nel momento in cui c'è del ferro da rilasciare giù ?
      Prova a calcolare i chilogrammetri e poi vediamo.
      Se ipotesi hai difficolta a calcolare i chilogrammetri, allora prova a calcolare i kwh che è quasi la stessa cosa.
      Ultima modifica di uforobot; 01-09-2008, 18:29.
      i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

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      • #4
        Allora... per quanto riguarda i dati...
        Mi riferisco alla calamita che posseggo io:

        Carico nominale massimo 500kg (in realtà alza qualche cosetta in più... direi 600kg)
        Rotazione della leva circa 150° con una coppia di direi circa 5-8 kgm, infatti la rotazione la si riesce a fare senza troppa fatica a mano con una leva di lunghezza circa 35cm...
        Inserimento e distacco del magnetismo immediato.

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        • #5
          In pratica è come un Parallel Path meccanico!!!
          Framoro...

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          • #6
            Non conosco il sistema (ma mi sembra interessante)

            unica cosa che mi lascia perplesso è il consumo di energia durante il cambio di stato (quando è statico non consuma)

            Quindi non vorrei che la poca energia che puoi generare dal sistema sia tutta usata per il cambio di stato.

            In può rimane sempre la legge di conservazione che bussa alla porta: non si può generare energia dal nulla, quindi devi trovare una sorgente :-)
            .:@ Andreabont @:.

            Il mio motto in teoria è "Tutto è possibile, basta esserne capaci"...
            ma data l'ironia tro
            ppo sottile lo modificherei in "Tu provaci, poi vediamo come va..."

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            • #7
              Originariamente inviato da Gianfranco Visualizza il messaggio
              In pratica è come un Parallel Path meccanico!!!

              Gianfranco, vedo che hai perfettamente compreso la mia idea-intuizione. Infatti l'idea mi è nata leggendo proprio l'avventura di Mac e Kekko.
              Ora dire che funzioni è dire tanto... ma... devo dire che la forza che creano queste calamite è davvero elevata paragonata alla forza che si impiega a cambiargli di stato.
              Per ora è solo un barlume d'idea, sia chiaro...

              da qualche parte ho una scheda che mostra come sono costruiti questi sistemi magnetici... la cerco e la posto.

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              • #8
                Allora, qua c'è un articolo che spiega brevemente gli oggetti e il loro funzionamento. Il problema è che spiega il funzionamento dei piani magnetici e non dei sollevatori magnetici, che almeno esteticamente sono molto diversi fra loro. Anche a livello di concetto di base, i piani magnetici hanno uno slittone che scorre, mentre i sollevatori magnetici hanno un rotore che ruota all'interno e devia il flusso magnetico.
                Il sollevatore magnetico che si vede nella primissima foto è quello di "nuova concezione", metre quello di vecchia concezione è più similare a quello della foto postata nel post precedente.
                Da quanto mi sembra di aver capito il principio di funzionamento è lo stesso, ma cambia il tipo di magnete utilizzato.
                Questa sera vado in officina e vi faccio un video per farvi rendere conto di che cosa stò parlando e provo ad alzare una piastra tenendomi con un traferro.

                A presto!

                File allegati

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                • #9
                  in pratica vuoi fare il motore di burladero!!
                  Framoro...

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                  • #10
                    Sinceramente ho seguito la discussione del motore burladero ma senza mai capire veramente come funzionasse.... Ma a dirla tutta direi che a occhio sono principi diversi... O forse no?
                    Comunque ieri sera non ho trovato il tempo di fare la prova, mi ci metto nella pausa pranzo e poi posto il video...

                    RIPETO che non stò dicendo che ho scoperto l'acqua calda, anzi... il concetto di per se è fin troppo elementare perchè nessuno ci abbia pensato prima, quindi sono praticamente certo che la cosa non funzioni... però... avevo piacere di sapere cosa ne pensavate.

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                    • #11
                      Come funziona un sollevatore magnetico

                      Ciao ragazzi, è la prima volta che mi iscrivo ad un forum dunque mi scuso anticipatamente per eventuali errori.
                      Leggendo la vostra discussione e visti i miei interessi nella costruzione di un motore che sfrutti dei magneti permanenti al neodimio mi chiedevo se qualcuno di voi conosce in maniera compiuta il funzionamento di un sollevatore magnetico. In particolare: cosa è che attiva e disattiva il campo magnetico di questi strumenti?
                      Grazie!

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                      • #12
                        Tutti i magneti hanno un proprio asse magnetico, che gli viene dato
                        magnetizzandoli.Nei sollevatori manuali, con una leva on-off viene
                        attivato l'asse in on e disattivato l'asse in off.Invece nei paranchi che
                        sollevano pesi ad altezze abbastanza pericolose, il magnete sollevatore
                        è sempre magnetizzato ed attrae subito il pezzo da sollevare,ma per
                        sganciarlo viene inviato ad una bobina interna al magnete impulso
                        di corrente alternata che neutralizza per un attimo il campo magnetico,
                        e permette di depositare dove si vuole il pezzo sollevato.
                        Tutto ciò perchè se viene a mancare la corrente il pezzo non cada
                        causando danni a cose o persone.Inoltre c'è una bobina che
                        attraverso un cicuito a batterie fa sì che il magnete non perda mai la sua capacità magnetica.Non sò se mi sono spiegato bene, comunque
                        più o meno così.Saluti da "areand".

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                        • #13
                          Ho letto il topic.

                          Non conosco quella calamita però, se zazzà ha detto il vero, sembrerebbe che
                          è possibile alzare un peso notevole con una forza minima.
                          Poi si sfrutterebbe parte dell' energia che questo peso ha rilasciato cadendo ed innescare un nuovo ciclo. E al termine del ciclo si otterrebbe energia gratis oltre a quella per far riavviare il nuovo ciclo.
                          Praticamente un motore a magnetogravità ed il saldo energetico è tutto a favore.

                          Io non so dove sia l' inghippo... però sembrerebbe funzionare pur violando le leggi della fisica.

                          C'è nessuno qui tra gli ingegneri del forum che può illuminarci un pochino ?

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                          • #14
                            Originariamente inviato da MaCa Visualizza il messaggio
                            Ho letto il topic.

                            è possibile alzare un peso notevole con una forza minima.
                            Si!
                            La forza è certamente minima!...
                            Peccato che la mano deve fare uno spostamento di 100 mila chilometri.


                            --------------------


                            Lavoro = forza x spostamento
                            i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

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                            • #15
                              Bisognerebbe quantificare (misurare) la forza necessaria a spostare la leva e la forza che esercita il magnete su un carico, ma chi possiede l'aggeggio lo può fare senza difficoltà.
                              Poi si possono fare i calcoli dell'energia entrante/uscente.

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                              • #16
                                Originariamente inviato da triac60 Visualizza il messaggio
                                Bisognerebbe quantificare (misurare) la forza necessaria a spostare la leva e la forza che esercita il magnete su un carico, ma chi possiede l'aggeggio lo può fare senza difficoltà.
                                Poi si possono fare i calcoli dell'energia entrante/uscente.
                                Nell'ambito delle manifestazioni energetiche, la sola forza non significa niente.

                                Quindi non serve a niente misurare la forza senza misurare ANCHE lo spostamento.

                                Ha significato il prodotto forza x spostamento, cioè ha significato il lavoro cioè l'energia.

                                La legge del lavoro parla chiaro: il lavoro è uguale al prodotto di forza x spostamento.
                                i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

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                                • #17
                                  Originariamente inviato da uforobot Visualizza il messaggio
                                  Si!
                                  La forza è certamente minima!...
                                  Peccato che la mano deve fare uno spostamento di 100 mila chilometri.


                                  --------------------


                                  Lavoro = forza x spostamento
                                  Quello che dici è certamente vero ma la cosa che fa riflettere è che nel caso pratico di un sollevatore magnetico lo spostamento che la mano deve fare per portare l'asse magnetico da off ad on è semplicemente una semicirconferenza con un raggio minimo (ad occhio direi circa 20 cm) mentre le forze di sollevamento quando il magnete è in on sono davvero rilevanti. E' anche vero che la distanza a cui questi magneti cominciano ad attrarre un corpo ferroso è poca (circa 8-10 cm) ma ripeto la forza di attrazione è grande dunque il lavoro non è assolutamente trascurabile.

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                                  • #18
                                    Originariamente inviato da areand Visualizza il messaggio
                                    Tutti i magneti hanno un proprio asse magnetico, che gli viene dato
                                    magnetizzandoli.Nei sollevatori manuali, con una leva on-off viene
                                    attivato l'asse in on e disattivato l'asse in off.Invece nei paranchi che
                                    sollevano pesi ad altezze abbastanza pericolose, il magnete sollevatore
                                    è sempre magnetizzato ed attrae subito il pezzo da sollevare,ma per
                                    sganciarlo viene inviato ad una bobina interna al magnete impulso
                                    di corrente alternata che neutralizza per un attimo il campo magnetico,
                                    e permette di depositare dove si vuole il pezzo sollevato.
                                    Tutto ciò perchè se viene a mancare la corrente il pezzo non cada
                                    causando danni a cose o persone.Inoltre c'è una bobina che
                                    attraverso un cicuito a batterie fa sì che il magnete non perda mai la sua capacità magnetica.Non sò se mi sono spiegato bene, comunque
                                    più o meno così.Saluti da "areand".
                                    Ti ringrazio per la risposta ma potresti spiegarmi un attimino meglio, da un punto di vista geometrico, cosa significa attivare l'asse in on o in off.
                                    Grazie

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                                    • #19
                                      Dov'è la logica?
                                      Applicare concetti di fisica del moto rettilineo traslatorio quando invece si ha a che fare con moto rotatorio attorno a un asse fisso...
                                      A me pareva che fosse: lavoro = (momento assiale)*(angolo in rad di cui è ruotato il corpo). Ovviamente questa formula vale quando il momento è indipendente dall'angolo.

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                                      • #20
                                        Quello che dici è evidente, infatti nelle considerazioni che davo i 20cm ipotizzati rappresentavano il raggio, dunque, il braccio utile a valutare la coppia in gioco.

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                                        • #21
                                          LEGGERI: forza di distacco da 80 a 115 volte il peso.
                                          COMODI DA USARE: si magnetizzano e smagnetizzano con una sola mano.
                                          Quindi... se solleva 100 ce ne vogliono in media 10 per staccarlo... bhooo!?!? 10 moltiplicato la corsa?!?!? bhooo!
                                          Cerco di capire... se solleva 100 e per staccarlo ne bastano 10, vorrei capire quei 10 moltiplicati x la corsa di 20cm quanto sono! I 10 x staccarla si riferiscono alla forza applicata costantemente nei 20cm o sono 10 in totale x staccare? Se applico 10 x ogni centimetro... spendo 200? Se applico 10 in totale è diverso... bhoooo!?!?!?
                                          in pratica nessuno può alzare 100 kg con una mano, almeno io, ma con i sollevatori lo si fa! Si attira una cosa, poi una volta attirata ci vuole la forza per sollevarla... ma per attirare un peso di 100 kg bastano 10 kg. E poi, altri 10 per rilasciarla. 10 x attivarla e 10 x rilasciarla, ma 10+10 fa 20 e la cosa che abbiamo attratto e rilasciata ne pesa 100. Una volta attratta x sollevarla ci vuole tanta energia quanto pesa... ma in quei pochi centimetri che attrae e stacca ci vuole una forza minima, inferiore a quanto pesa.... bhoo...
                                          Ultima modifica di serongeri; 26-01-2009, 00:04.

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                                          • #22
                                            mi spiego, se attira e per rilasciarla ci vule un decimo della forza attrattiva, premesso che una volta attaccati x sollevarli ci vuole una forza superiore al peso, mi chiedo: se si rimane nel gioco? ovvero, attira e spendo 10, poi stacco e spendo 10... che ho guadagnato? ho speso il 10% per attivare + il 10% per disatttivare un peso che è superiore alla somma delle forze spese per attivarlo e disattivarlo. Sbaglio? Speso 20 x movimentare 100!?!?!? bhoooo!!!

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                                            • #23
                                              Hai dimenticato di soomare il lavoro compiuto dalla gruu.

                                              Quello non lo contiii?

                                              o c'è forse una macchina perpetua a parte, che muove pure la gruu ?
                                              i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

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