Disco di Faraday e N-Machine di Depalma - Verità e bufale - EnergeticAmbiente.it

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Disco di Faraday e N-Machine di Depalma - Verità e bufale

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  • Disco di Faraday e N-Machine di Depalma - Verità e bufale

    Buonasera a tutti,
    ho trovato parecchie informazioni relative al Disco di Faraday e relative evoluzioni in N-Machine e altri prototipi. L'argomento è stato trattato in questo forum nel passato e vorrei rispolverare questi argomenti per capire cosa ne pensano le persone (tecnici di settore e semplici "amatori").

    Per gli interessati, ai seguenti indirizzi potete trovare un italianissimo esperimento sula macchina in questione con le relative conclusioni.
    Al di la dei limiti meccanici e costruttivi del dispositivo, la cosa interessante è che, ancora una volta, dei fenomeni difficilmente spiegabili avvengono in questa macchina:

    http://asse.altervista.org/Studio su... Omopolari.pdf

    http://asse.altervista.org/Strane an...omopolare2.pdf
    Ultima modifica di nll; 29-08-2012, 21:26. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

  • #2
    Ciao... anch'io avevo nel mirino il disco di faraday... leggendo i link che hai postato sembra che si potrebbe far percorrere correnti mozzafiato. Per il discorso della bassa tensione la si potrebbe alzare con un moltiplicatore di tensione. Tutto questo in teoria... il mio scetticismo nasce dal fatto che è un'idea che gira da tantissimi anni e non ha avuto risvolti ne commerciali ne di pubblico dominio.
    In questo link THE WEIRD BUBBLE ci sono ulteriori spiegazioni e modi di costruirlo. Si potrebbe fare qualche esperimento... costruire qualche prototipo per verificare le potenze di ingresso e di uscita, ma ripeto... come mai questa forma di produrre energia non si è divulgata? Ciao.

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    • #3
      Buongiorno Morgan,
      innanzitutto ti ringrazio per l'interesse.
      Recentemente sto investendo parecchio tempo per catturare più informazioni possibili riguardanti il disco di Faraday e spesso trovo pareri tecnici discordanti e punti di vista diametralmente opposti.
      "come mai questa forma di produrre energia non si è divulgata? Ciao. ".
      La tua è una buona domanda.
      Da ciò che ho trovato, Faraday aveva sviluppato principalmente due principi per la produzione di elettricità sfruttando il moto rotatorio:
      - Il generatore a rotore e statore (quello che conosciamo tutti molto bene);
      - Il generatore omopolare composto di un solo rotore.
      Semplicemente, una delle due tecnologie ha avuto seguito mentre l'altra non è mai stata sviluppata in maniera approfondita.
      Ciò che mi ha lasciato basito è che le informazioni che si trovano in rete sono legate principalmente ai brevetti di Depalma e di Tewari (i quali hanno sviluppato delle macchine complete e funzionanti); per il resto non si riescono a trovare studi esaurienti su questa tecnologia.
      Cio' che mi sono chiesto è: quando si scopre una tecnologia o un nuovo modo di applicare principi già conosciuti, sarebbe corretto che qualche studioso sviluppasse uno studio serio su questa tecnologia in modo da confermare eventuali teorie o sfatare inutili miti nel caso la tecnologia in question non funzioni realmente; purtroppo, a parte i brevetti dei singoli inventori, non sono riuscito a trovare uno studio obiettivo che mirasse a esaminare in modo trasparente questa tecnologia.

      Detto questo, la mia curiosità è aumentata sempre di più anche per questi motivi.

      E' doveroso introdurre anche un'altro concetto: come vedi all'interno di uno dei PDF che ho postato, alcuni fenomeni "anomali" vengono registrati durante lo studio del generatore omopolare; questa tecnologia è stata scoperta più di 100 anni fa; e dopo tutto questo tempo, si verificano ancora dei fenomeni "anomali" che non riusciamo a spiegare; mi viene da pensare perciò che forse non conosciamo ancora tutto ciò che gira intorno ai fenomeni di magnetismo.

      Uno dei motivi che secondo me hanno tenuto lontani le comunità scientifiche dall'esaminare a pieno le reali potenzialità di questa tecnologia è che lo stesso Faraday e successivamente Tesla commentavano il principio dicendo che probabilmente l'energia sviluppata dal generatore derivava da un qualche cosa di più ampio di un semplice campo magnetico indotto dal magnete rotante, addirittura ipotizzavano che quell'energia arrivasse da tutto ciò che c'è intorno, dal campo magnetico della terra e dell'universo.
      Chiaramente una mente prettamente scientifica difficilmente considera questo tipo di pensieri come "principi seri su cui sviluppare una tecnologia" per cui probabilmente questo tipo di teorie sono state gettate nel ridicolo e non considerate.

      Ciò che leggi sopra è semplicemente il mio punto di vista; chiaramente ognuno può avere una libera interpretazione della cosa.

      Tornando a noi, sono daccordo sul fatto che la soluzione sarebbe provare a costruire un prototipo (magari non estremamente dispendioso), per poi poter fare alcune riflessioni.


      Personalmente sto dando un'occhiata a questi due brevetti e sto ipotizzando un processo di cotruzione abbastanza semplice:

      - Depalma N-Machine DePalma Patent ;
      - Tewari N-Machine Space Power Generator Patent .

      Fammi sapere se nel frattempo trovi altre informazioni utili.
      Nel prossimo messaggio vorrei elencarti quali sono, secondo me, pregi e difetti di questo dispositivo.

      Grazie

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      • #4
        Ciao Stefano. Qualcosa in rete si trova, anche in inglese ma riconduce più o meno alle stesse nozioni conosciute. Ho trovato però la risposta ad un'esperimento che mi ero subito promesso di fare: Cosa succede se il cavo all'estremita del disco non striscia sul disco ma è saldato sullo stesso e ruota con il disco? Ebbene non si genera FEM! Inoltre su un filmato di youtube si vede che con un motore elettrico fanno girare il filo sull'estremita di un magnete fermo e si genera FEM.
        Questo dimostra che:
        1) il magnete che giri o stia fermo genera sempre un campo di forza immobile.
        2) si genera una sorta di filo virtuale tra il centro del disco fino all'estremità, quindi basta anche un solo filo ed è questo che deve girare per produrre FEM.
        A questo punto le domande sono:
        a) quanta energia serve per far girare solo un filo intorno al perimetro del magnete?
        b) si riuscirebbe a produrne più di quella che serve per alimentare il motore elettrico?
        A questa seconda domanda non sono riuscito a capire, in tutti gli esperimenti trovati in rete, se si riuscirebbe ad andare OU.
        Forse c'è la possibilità di scoprire altro?
        Per la costruzione di una macchina sperimentale, su supermagnete si trovano dischi sia in ferrite che al neodimio; io ho comprato sempre lì i magneti per le mie prove.
        Stavo riflettendo, inoltre, su come riuscire a fare un contatto strisciante a bassissima resistenza. Su uno dei tuoi link parlavano di contatti striscianti al mercurio... io ho provato con delle sfere concatenate da magneti, ma il tester dava una leggera discontinuità.
        Sono un pò scettico... quei due tizi dei link... Rizzi e Giurini sono spariti nel nulla? Forse sono arrivati al capolinea di una strada chiusa?
        A presto.

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        • #5
          Purtroppo le informazioni sono quelle che sono per cui non sappiamo molto di queste persone.
          Ho provato a contattare uno dei due a non ho ottenuto risposta. Ma non mollo.
          Per quanto riguarda i magneti, da alcuni studi di miglioramento legati al disco di Faraday, sembra sia preferibile l'utilizzo di magneti con grande resistenza interna, in poche parole magneti che non conducano elettricità; la scelta perciò ricadrebbe sui magneti in ferrite; ma mi sto informando meglio.
          Hai trovato le formule per poter ipotizzare un dimensionamento intelligente dll'unità?
          Io ho provato a fare qualche calcolo e pian piano sto prendendo qualche decisione.
          L'aspetto legato ai contatti liquidi al mercurio è interessante ma credo non sia semplice realizzarlo in fase di prototipo: a tutti gli effetti io vorrei inizialmente costruire una prima unità semplice e funzionante (non importa il rendimento); da questo primo prototipo estrarre informazioni utili quali:
          - rendimento;
          - dove sono i punti di maggior perdita d'energia;
          - comportamenti a vuoto e a carico;
          - comportamenti in over load;
          - tensioni e correnti effettive;
          - possibilità di moltiplicare i dischi su uno stesso albero a parità di sorgente d'energia (utilizzando lo stesso motore in ingresso);
          - come gestire la corrente in uscita.

          Questi sono solo alcuni dei controlli che vorrei eseguire su un primo prototipo.
          La mia idea è comunque quella di muovermi in maniera modulare: voglio creare una struttura di supporto unica che mi permetta di installare un primo accoppiamento albero-disco-magnete; dopo le prime verifiche vorrei recuperare tutta la struttura di supporto e creare un secondo accoppiamento albero-disco-magnete con diverse caratteristiche, in funzione delle valutazioni derivanti dal primo esperimento. Questo per ridurre le perdite di tempo e i costi di realizzazioni di prototipi completi al 100 %.

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          • #6
            Originariamente inviato da Stefano.core Visualizza il messaggio
            Per quanto riguarda i magneti, da alcuni studi di miglioramento legati al disco di Faraday, sembra sia preferibile l'utilizzo di magneti con grande resistenza interna, in poche parole magneti che non conducano elettricità; la scelta perciò ricadrebbe sui magneti in ferrite; ma mi sto informando meglio.
            uhm... dai pochi esperimenti che abbiamo trovato in rete sembra che la tensione di uscita sia data dalla seguente formula:
            V = w.B.(r2²-r1²) / 2
            dove w è la velocità del disco, B è il campo di induzione magnetica, r1 e r2 sono i raggi dei punti dove toccano i fili sul disco.
            Quindi si dovrebbe avere più tensione quando si ha più velocità di rotazione, un disco più grande (però che sia sempre irradiato dal campo magnetico) e più forza magnetica. Questo fa supporre che con magneti al neodimio si dovrebbe avere più tensione di uscita. Inoltre mi suona strano il perchè utilizzare magneti che non conducano elettricità... se le sonde le appoggiamo sul disco di rame esso è comunque isolato dal magnete.
            Dimensionare il motore elettrico che farà girare il disco di rame è la questione più problematica; per gli esperimenti iniziali si potrà anche utilizzare un motore più robusto e che consuma più energia in modo da verificare il comportamento dei vari esperimenti. Sul sito robotitaly ci sono molti motoriduttori e li è da sceglierne uno che abbia il giusto compromesso tra RPM e coppia.
            Credo che utilizzerò per i miei esperimenti un telaio che avevo costruito per un'altro progetto... ha già i cuscinetti montati... avrei preferito costruire qualcosa di più piccolo ma così ho già pronto qualcosa. Sui cuscinetti posso montare un albero in ottone da 8 mm, quindi opterei per montare due dischi "FE-R-60-20-10" se in ferrite oppure "S-60-05-N" se al neodimio. Il problema di quest'ultimo è che non è un anello e quindi il foro centrale ci andrebbe fatto. Certo la differenza è di 4kg della ferrite contro 22kg del neodimio. Il sandwich lo si potrebbe fare mettendo al centro il disco di rame ottenuto da una piastra di vetronite per stampati e ai lati di esso i due magneti con i poli diversi in attrazione. Si dovrebbe avere il doppio della tensione (cmq sempre nell'ordine dei milliVolt). Si farebbe girare solo il disco mantenendo i magneti sul telaio... un filo connesso all'albero di ottone e solidale al disco e l'altro filo strusciante sul perimetro del disco. Un'esperimento successivo potrebbe essere quello di fare un wafer di magneti e dischi per cercare di aumentare la tensione... in questo caso credo che l'albero andrebbe fatto in materiale isolante (anche alluminio anodizzato)... cmq ho sempre da trovare una soluzione.
            Beh... io dimensionerei i componenti in questo modo... Il telaio è composto da tavole di legno unite tra loro da barre filettate di ottone.
            qui trovi una foto Generatore "alternativo" Al centro ci sono i cuscinetti; la modularità è garantita dal fatto che posso cambiare l'albero e cambiare esperimento.
            Ciao a presto.

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            • #7
              Ciao Morgan,
              Mi fa piacere sentirti così proattivo e vedere che hai le idee chiare.
              Ti ringrazio per le informazioni che condividi.
              Di che zone sei tu, giusto per capire se c'è la possibilità di trovarsi in un futuro per eventuali test?
              Io sono di Vicenza.

              Questione ferrite VS neodimio: senza dubbio il neodimio permetterebbe dinamiche più performanti.
              Ricordo di avere trovato informazioni che suggerivano magneti a bassa conducibilità per evitare la creazioni di flussi di corrente all'interno del magnete che contribuirebbero in modo negativo alla riuscita dell'esperimento.
              Appena ritrovo queste note, le posterò.

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              • #8
                Ciao Stefano, sono di Livorno... un pò lontano ma credo che se in futuro ci sarà la necessità di trovarsi, non ci saranno problemi.
                Bene, aspetto le informazioni per il discorso della conducibilità dei magneti.
                Ieri sera ho finalmente capito le polarizzazioni dei magneti dell' N-Machine di Depalma (i disegni non sono molto chiari) ed a riguardo ho trovato sul forum overtunity My best at homopolar design il progetto (sulla carta) di poter posizionare i contatti striscianti sull'albero anzichè sul perimetro del disco. Credo però che si debba mettere una cordonatura di rame intorno ai dischi e non solo un filo (brush) sui dischi come giustamente indica un utente su quel forum. Come vedi mi sono un pò fissato sui contatti striscianti perchè sono i punti deboli dell'apparato; si consumano in fretta, offrono resistenza sia elettrica che meccanica. Se funzionasse prelevando con una sfera all'estremità dell'albero la corrente ma anche direttamente sui cuscinetti dell'albero, le prestazioni sarebbero sensibilmente incrementate. Questo concetto costruttivo si potrebbe usare anche per il discorso di una configurazione a wafer in modo da aumentare la tensione. A presto.
                PS: Sempre sul sito overunity, parlano che l' N-Machine di DePalma avesse una forza centrifuga di 9000 g.
                Si potrebbe provare con 3000 g e su una tabella che ho trovato in rete, con le dimensioni del mio disco (un diametro di 60mm) servirebbe una velocita di rotazione di 9000 rpm. Stavo pensando al dremel... io ne possiedo uno e gira dai 10000 ai 33000 rpm con una potenza di 125W. Potrei provare inizialmente le prove con quello.
                Ultima modifica di morgan1635; 03-09-2012, 13:47.

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                • #9
                  Molto interessante, hai provato col dremel?

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                  • #10
                    Ciao, purtroppo non ho ancora fatto nulla...

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