Il gas di brown: Qui tutte le domande e dubbi - EnergeticAmbiente.it

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Il gas di brown: Qui tutte le domande e dubbi

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  • ma torniamo al sodo come intendi migliorare il reattore browngas e/o realizzarlo ?

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    • Non penso di essere ancora in grado di migliorare. Vorrei sperimentare ed applicare.
      Ho una condizione familiare quantomeno interessante da questo punto di vista. Padre consulente intellettuale e madre nella pubblicità. Razionalità che si fonde con la creatività. Amici fisici, meccanici, chimici, ingegneri e matematici non mancano e sono tutti interessati a sperimentare una forma ‘nuova’ di energia ognuno per un motivo diverso.
      Pensavo di dover partire da 0 ma sto scoprendo una realtà che non pensavo!
      Per prima cosa vorrei comprare un generatore g.B. e facendo interagire il gas prodotto con elementi diversi ipotizzare una teoria definitiva di funzionamento.
      In seguito vorrei coinvolgere piccole e medie imprese ad utilizzare il gas di B. in base alle loro specifiche esigenze dimostrando l’aumento di qualità introdotto.
      Ho lavorato per tre mesi in Whirlpool come consulente in proprietà intellettuale ed ho provato a coinvolgere il centro ricerca e sviluppo a prendere in considerazione il g.B. ma senza risultato.
      Le idee non mancono…i fondi e l'arte nota si!

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      • Ciao a tutti!
        E' la prima volta che scrivo nel forum.
        Mi sono prima attrezzato e quindi... sono giunto al punto di scrivere... come ho anticipato ad Ag_smith

        Ho costruito questo elettrolizzatore in AISI316 con piastre rettangolari con interspazio di 1,5mm circa. Ho realizzato due versioni:

        image
        collegamento parallelo e

        image
        collegamento serie.

        Come vedete, in una le celle sono in parallelo e nell'altro in serie.
        Il fatto è che, a sentito dire e letto in giro, rendono di più quelle in serie xke per l'elettrolisi, servono circa 2V tra cella e cella e la corrente è quella che serve per far funzionare una singola cella.
        Ho notato che non è affatto così.
        Ed ho elaborato una mia teoria:
        le celle se messe in serie, non devono avere punti in cui l'acqua tra cella e cella, può passare da una cella a quella successiva; ciò perché così la tensione rimane costantemente controllata dalla cella stessa piuttosto che dalla corrente ionica.
        N so nemmeno se ho usato i termini giusti quindi proverò ad illustrare la cosa:

        image

        e questo accade in C.C. Solo che la resa tra cella e cella non è uguale se tutte le celle sono in ammollo nello stesso contenitore...
        Si formano più bolle su quelle che hanno il collegamento diretto all'alimentazione mentre le altre...
        Cicca... quasi niente. Come se ci fosse più corrente e tensione che passa sulle celle collegate direttamente all'alimentazione:

        image

        Le prime frecce in alto sono quelle teoriche: tutte uguali per ogni cella; le altre secondo mè è quello che accade ai bordi delle celle ma mi era difficile raffigurarlo ai bordi...
        Come si nota, le celle tra quelle connesse all'alimentazione, hanno solo 2 uscite e 2 entrate di corrente mentre quelle connesse... ne hanno ben 4 e sono tutte in funzione della tensione tra cella e cella! Si perchè essendo V=RI e la tensione tra le varie celle differente, anche la corrente aumenta a seconda della distanza fra celle e come potete vedere...

        image

        Si riesce a vedere che le celle collegate all'alimentazione direttamente hanno più bolle? Si si, quelle sul lato destro, sono più ravvicinate e in effetti, sembra rendano di più. L'assorbimento di corrente è di 3A.

        Mentre l'effetto del parallelo è identico per ogni cella... Devo modificare il circuito per farvelo vedere perché mi ciuccia troppa corrente e adesso non ne ho voglia!

        Questo il primo problema che ho riscontrato; il parallelo non funziona come pensavo. Ho provato anche ad isolare tra di loro le celle non consecutive rivestendo il pacchetto con nastro isolante ma funzia ancora meno! E poi non è attendibile come prova... ci può essere ugualmente passaggio di acqua tra i fori che ho fatto sulle celle...

        Adesso vado a mangiare e domani vi espongo il secondo problema con l'alternata!

        Mi sono accorto che sulla seconda immagine che ho postato, quella della cella serie, ho dimenticato di cancellare l'alimentazione a 12V dalla prima cella a sinistra... già perché altrimenti se fatto in realtà sai che bel corto! :P

        /|\ Moderazione ho modificato le immagini che avevano degli errori involontari /|\


        Edited by ag_smith - 28/10/2007, 12:22

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        • Ebbene, eccomi a parlavi delle mie esperienza con la tecnica PWM.
          Ho realizzato un circuito come quello proposto da kalos66:

          image

          le uniche differenze sono:
          -ho utilizzato una configurazione diversa del 555 per poter variare e la frequenza e il Dutycyile;
          -ho utilizzato dei FET diversi per comandare il carico (1488 e IRF540N come proposto dallo schema di elettrorik #entry31175466);
          -ho tolto la resistenza sul source ed ho collegato il source stesso direttamente a massa.
          -ho messo due diodi MUR460 uno tra source e drain del FET e uno tra drain e VCC sempre come proposto da eletrorik.

          Ebbene, ho testato il circuito con il 1488 con in uscita una resistenza e tutto funzia bene! L'uscita è proprio una bella onda quadra e più abbasso la resistenza, più l'onda è perfetta!

          image

          Ok; ora attacco la cella serie al drain del 1488:

          image

          Ho cambiato la scala dei tempi perché così si vede meglio... Che cavolo è? notate anche i picchi di tensione in Drain in concomitanza con la discesa della tensione in Gate... Non riesco a farvi vedere la tensione tra cella e cella ma tra VCC e DRAIN si:

          image

          Noto che Vcc non è lineare. E si che ho utilizzato un alimentatore atx da pc modificato per il tutto. Se visualizzo la tensione tra cella e cella, senza riferimento a massa, la tensione tra cella e cella è costante! Se fate la differenza tra le due precedenti onde con gli stessi riferimenti di 12v e gnd di sempre, ricavate 1 quadratino e mezzo costanti di differenza tra VCC e DRAIN. Ciò equivale a circa 6/7volt (purtroppo n ho l'oscilloscopio digitale).

          Bene; ora vado a preparare da mangiare che ho ospiti e poi vi faccio vedere con la cella parallelo.

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          • CITAZIONE (Masif @ 28/10/2007, 12:07)
            Ebbene, eccomi a parlavi delle mie esperienza con la tecnica PWM.
            Ho realizzato un circuito come quello proposto da kalos66:
            le uniche differenze sono:
            -ho utilizzato una configurazione diversa del 555 per poter variare e la frequenza e il Dutycyile;
            -ho utilizzato dei FET diversi per comandare il carico (1488 e IRF540N come proposto dallo schema di elettrorik
            -ho tolto la resistenza sul source ed ho collegato il source stesso direttamente a massa.
            -ho messo due diodi MUR460 uno tra source e drain del FET e uno tra drain e VCC sempre come proposto da eletrorik.

            Ebbene, ho testato il circuito con il 1488 con in uscita una resistenza e tutto funzia bene! L'uscita è proprio una bella onda quadra e più abbasso la resistenza, più l'onda è perfetta!
            Ho cambiato la scala dei tempi perché così si vede meglio... Che cavolo è? notate anche i picchi di tensione in Drain in concomitanza con la discesa della tensione in Gate... Non riesco a farvi vedere la tensione tra cella e cella ma tra VCC e DRAIN si:


            Noto che Vcc non è lineare. E si che ho utilizzato un alimentatore atx da pc modificato per il tutto. Se visualizzo la tensione tra cella e cella, senza riferimento a massa, la tensione tra cella e cella è costante! Se fate la differenza tra le due precedenti onde con gli stessi riferimenti di 12v e gnd di sempre, ricavate 1 quadratino e mezzo costanti di differenza tra VCC e DRAIN. Ciò equivale a circa 6/7volt (purtroppo n ho l'oscilloscopio digitale).

            Bene; ora vado a preparare da mangiare che ho ospiti e poi vi faccio vedere con la cella parallelo.

            Ciao, ottimo lavoro , magari poi ci fornisci lo schema completo delle tue modifiche/migliorie .
            Allora per incominciare dovresti tarare/settare le sonde che usi in modo da essere sicuri che ti mostrino bene quello che accade , in secundis quei picchi sono un effetto risonanza sul carico o picchi dati dalla capacità della cella ; purtroppo non avendo lo schema ne la sicurezza dei collegamenti posso solamente azzardare ipotesi . Comunque a mio avviso quei diodi che hai messo sono eccessivi visto la mancanza di carico induttivo ( trasformatore d'impedenza o bobine ) , potrebbero dare quei disturbi che hai visto all'oscilloscopio ( non ne sono sicuro ) .
            Direi che hai fatto un ottimo lavoro , continua cosi e delucidaci dei progressi , magari inserebdo quei schemi che ti ho chiesto .
            Ciao <img src=">


            ps: metti un bel condenzatore elettrolitico all'uscita dell'alimentatore del pc oltre alla delle induttanze di blocco , non sono sicuro della qualità dell'alimentatore del pc .

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            • Rieccomi...

              Ho già visto una risp al post precedente e già messo un condensato tra gnd e vcc dell'alimentazione. Noto un cambiamento. Per quel che riguarda l'induttanza... che cosa dovrei mettere e dove? Per i diodi, ho cercato quelli che assomigliassero di più a quello proposti da elettrorik.
              Le sonde poi, che intendi kalos66 con tarare settare? Io vedo che poste tra VCC e GND segnano 12V entrambe perché son andato a contare i quadrati ed essendo sonde X10 e l'oscilloscopio tarato a 0,5V/DIV, i conti tornano su entrambe. Poi invertendole, la PWM mi risulta identica quindi credo siano apposto no?
              Ora vi mostro i risultati con la cella parallelo con il circuito che ho fatto:

              image

              La sonda A è sempre stata quella in basso e B quella in alto sullo schermo dell'oscillo.
              La posizione delle sonde blu è quando vi mostro con l'oscilloscopio la corrispondenza tra Gate e Drain mentre quelle viola quando vi faccio vedere ai capi della cella.
              Intanto vi aggiungo che uso L'IRF540 perché noto che lavora meglio (mi assorbe più corrente e fa più bolle in termini terra terra).
              Ah... se non lo ho ancora detto, il tester in basso a dx nelle immagini precedenti e quelle seguenti segna la corrente assorbita in continua ed ha un fondo scala di 10A quindi valore efficace spero, se poi già la cella parallelo assorbe 9,5 amper con PWM, figurarsi in continua! N posso saperlo; dovrei togliere alcune piastre e vedere di restare dentro i limiti dell'amperometro del tester... Ma prima vorrei sistemare il circuito e capire se il PWM può effettivamente essere una alternativa valida alla continua e fare qualche test di resa.
              Ecco IRF540 al lavoro con i solito riferimenti di G e D:

              image

              ed adesso la posizione viola delle sonde:

              image

              Ho notato una cosa strana: se metto la sonda B direttamente ai capi della cella, il risultato è quello dell'immagine precedente... se la metto invece ai capi del diodo e quindi prima dell'amperometro (l'amperometro è messo tra diodo messo a Vcc e connessione alla cella), la Vcc è molto più lineare...

              Vi posto anche un'immagine della cella in funzione a contenitore aperto. Ah... non l'ho ancora detto: ho usato “acqua depurata demineralizzata“ così come recita la confezione e bicarbonato di sodio.

              image

              E qui un particolare...

              image

              Ma mi sa che n si vede tanto... telefono di m...

              Cercherò di postare un video e dell'elettrolizzatore in funzione, aperto, e dell'elettrolizzatore chiuso che produce bolle che faccio scoppiare...

              Intanto sono aperto a qualsiasi suggerimento e modifica del circuito.
              Ciao a tutti intanto image image !

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              • CITAZIONE (Masif @ 28/10/2007, 16:53)
                Rieccomi...

                Ho già visto una risp al post precedente e già messo un condensato tra gnd e vcc dell'alimentazione. Noto un cambiamento. Per quel che riguarda l'induttanza... che cosa dovrei mettere e dove? Per i diodi, ho cercato quelli che assomigliassero di più a quello proposti da elettrorik.
                Le sonde poi, che intendi kalos66 con tarare settare? Io vedo che poste tra VCC e GND segnano 12V entrambe perché son andato a contare i quadrati ed essendo sonde X10 e l'oscilloscopio tarato a 0,5V/DIV, i conti tornano su entrambe. Poi invertendole, la PWM mi risulta identica quindi credo siano apposto no?
                Ora vi mostro i risultati con la cella parallelo con il circuito che ho fatto:

                Ciao, il condensatore che hai messo per me è piccolino , dovresti metterne un di qualche migliaio di micro farad magari 2000 >>4000 a 25V poi metterne un'altro in parallelo di 10nF ( anche + piccolo ) per sopprimere le interferenze ad alta frequenza ( se ne resta qualcuna ) . Per le induttanze stò parlando di quelle di blocco per protezione dalla alte frequenze che vengono usate negli alimentatori switch , ne potresti fare anche a meno .
                Per quanto riguarda la taratura delle sonde , usando il terminale sull'oscilloscopio ( una sorta di occhiello sul pannello frontale ) da cui esce una tensione di 1V in onda quadra a 1Khz , dovresti tarare le sonde agendo sul trimmerino posto sull'attacco della sonda stessa ( un buchino con una vite ) con un cacciavite antinduttivo ( di plastica) , talvolta questo trimmer è posto accanto al selettore 1X 10X della sonda stessa .
                Tienici informati dei tuoi esperimenti .

                Ciao <img src=">

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                • Cari amici,
                  scusate se intervengo, ma mi sembra che in questa lunga discussione siano state dette molte inesattezze, alcune delle quali possono indurre a comportamenti pericolosi per l'incolumità degli sperimentatori.
                  Secondo quanto mi appare, il cosiddetto "gas di Brown", è una miscela di ossigeno e idrogeno molecolari nel rapporto stechiometrico che risulta da una normale elettrolisi dell'acqua, ovvero due parti di idrogeno per una di ossigeno.
                  Per quanto nel web non abbia trovato in modo chiaro entro quali rapporti questa miscela sia esplosiva, sospetto fortemente che essa lo sia, per cui chi si avvicina a queste prove corre seri pericoli di esplosione.
                  Non occorre ossigeno dell'aria, ce n'è abbastanza nella miscela.
                  Infatti, anche se la miscela è relativamente stabile (metastabile) a temperatura ordinaria, basta una scintilla, anche per scariche elettrostatiche, per innescare l'esplosione.
                  E' vero che si trovano piccoli dispositivi in grado di fornire tale miscela a piccole torce, per ottenere temperature molto elevate (fiamma ossidrica), ma credo che non immagazzinino quantità sensibili di miscela, e la brucino poco dopo la formazione.
                  La possibilità di avere una fiamma senza che salti tutto è dovuta probabilmente al raffreddamento che il ritorno di fiamma sperimenta nel cannello, ma non ci conterei troppo.

                  Una seconda affermazione, meno pericolosa ma mi sembra senza fondamento, è che utilizzare una sorgente di tensione-corrente pulsata sia un vantaggio per la resa dell'elettrolisi.
                  La quantità di gas prodotta è esclusivamente legata alla quantità di corrente passata, cioè ai coulomb fatti passare attraverso la soluzione.
                  Aumentando la tensione la corrente aumenta, almeno fino a un certo limite, ma ad un certo punto la maggior parte dell'energia fornita viene dissipata come calore e non utilizzata per l'elettrolisi.
                  L'uso di alimentazione ad impulsi non mi sembra giovi molto.
                  Infatti se per esempio la soluzione mostra un passaggio di corrente di un ampere sotto tensione di 10 volt, e mostra quindi una resistenza di 10 ohm, abbiamo un consumo di 10 watt.
                  Se ora alimentiamo con impulsi a 10% di duty-cycle a 100 volt, avremo un passaggio di corrente di 10 ampere per la durata dell'impulso, e zero in assenza.
                  Mediamente una corrente di 1 ampere, come prima, ma una dissipazione media di 100 watt!
                  Infatti durante l'impulso la potenza è di 100*10 = 1000 watt, che divisa per 10 dà 100.
                  Skeptik

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                  • CITAZIONE (skeptic @ 17/11/2007, 16:10)
                    La possibilità di avere una fiamma senza che salti tutto è dovuta probabilmente al raffreddamento che il ritorno di fiamma sperimenta nel cannello, ma non ci conterei troppo.

                    Una seconda affermazione, meno pericolosa ma mi sembra senza fondamento, è che utilizzare una sorgente di tensione-corrente pulsata sia un vantaggio per la resa dell'elettrolisi.
                    La quantità di gas prodotta è esclusivamente legata alla quantità di corrente passata, cioè ai coulomb fatti passare attraverso la soluzione.
                    Skeptik

                    Ciao, è ovvio che maneggiare il Brown gas è pericoloso , immagina che la velocità di fiamma è circa Mach 3 in confronto dei 60m / sec del metano ; infatti si usano degli arresta fiamma appositi e si evita di accumulare in bombola il gas prodotto.
                    Sull'elettrolisi hai perfettamente ragione , ma se tu esegui un semplice esperimento di elettrolisi pulsata ti accorgerai che la scissione dell'acqua varia con la frequenza , nel senso che tenuto conto della geometria degli elettrodi e della tensione di alimentazione l'efficienza del sistema varia al variare della frequenza di alimentazione in modo del tutto "particolare" . Probabilemnte per effetto di risonanze che si presentano nel processo elettrolitico , in talune frequenze la produzione risulta abnorme rispetto a frequenze vicine distanti poche decine di Hertz . Dovrei avere da qualche parte uno studio di questo fenomeno da parte di un'università americana .
                    Questo in conclusione che significa ?? ... che in talune frequenze l'efficienza della cella risulta migliore rispetto a quello previsto dalla legge di Faraday , ma non la viola .
                    Ciao

                    Commenta


                    • CITAZIONE
                      Questo in conclusione che significa ?? ... che in talune frequenze l'efficienza della cella risulta migliore rispetto a quello previsto dalla legge di Faraday , ma non la viola .

                      A me sembra di sì, ma sono molto curioso di leggere i riferimenti di cui parli.
                      Skeotik

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                      • CITAZIONE (skeptic @ 17/11/2007, 18:46)
                        CITAZIONE
                        Questo in conclusione che significa ?? ... che in talune frequenze l'efficienza della cella risulta migliore rispetto a quello previsto dalla legge di Faraday , ma non la viola .

                        A me sembra di sì, ma sono molto curioso di leggere i riferimenti di cui parli.
                        Skeotik

                        Forse non mi sono spiegato bene .... , vediamo di chiarirci , considerando che ad una data condizione di setup sono previsti diciamo 100 cc di gas e conoscendo l'efficienza delle celle elettrolitiche al 70% , ci aspetteremmo 70 cc di gas , invece ci ritroviamo i 75 >>80 cc di gas ( sempre considerando il calcolo eseguito per il regime impulsivo ) . Per i paper che ti ho detto .. dovrei averli nel portatile , se riesco li allego lunedi .
                        Al di là dell'efficienza di produzione secondo me bisognerebbe concentrarsi sulle caratteristiche del Brown Gas .
                        Ciao .


                        ps: comunque prova a fare qualche esperimento e vedrai con i tuoi occhi ... non è necessario nessuno strumento sofisticatissimo .

                        Edited by kalos66 - 17/11/2007, 21:25

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                        • CITAZIONE
                          Nel secondo barattolo devono anche essere inseriti due elettrodi ravvicinati.Facendo passare tensione in essi si creano scintille che fanno implodere idrogeno e ossigeno producendo brown gas, inoltre si deve fare un altro buco per far uscire l'acqua spostata dai gas.
                          Il terzo e ultimo barattolo sarà riempito di acqua e servirà a stivare il brown gas per poi farlo bruciare.

                          Il processo descritto non funziona, e così realizzato è pericolosissimo.

                          Innanzitutto sfatiamo il mito che idrogeno e ossigeno mescolati in esatto rapporto stechiometrico non sono pericolosi e non esplodono. Esplodono eccome! Ovviamente, come ogni miscela di combustibile e comburente (salvo rare eccezioni), per innescare la combustione è necessario un apporto iniziale di energia, generalmente sotto forma di calore (la scintilla genera calore). Quindi, la miscela, fino a quando se ne sta li buona buona al fresco, non esplode mai, in qualunque rapporto stechiometrico. Questo non vuol dire che non sia pericolosa, basta poco per innescarla, anche accidentalmente.

                          Tornando al processo descritto, esiste una evidente contraddizione: prima si vuole immettere la miscela in un contenitore dove risiede un arco voltaico, facendola reagire (quindi esplodere, o se siamo stati bravi a costruire il tutto, solo bruciare). Poi si vuole utilizzare il gas generato bruciandolo di nuovo. Ma se è già bruciato??? E' come voler bruciare i gas di scarico di un motore a scoppio...

                          La miscela brucia una sola volta, e a farlo in questo modo si rischia l'esplosione certa del contenitore. Se proprio volete bruciare il gas, fatelo solo all'uscita del sistema, e prendendo appropriate precauzioni per evitare il ritorno di fiamma nel tubo e nella cella. In rete si trovano molti progettini di dispositivi di sicurezza anti ritorno di fiamma, utilizzati in progetti di micro torcie ossidriche.

                          Ciao!


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                          • Ciao Bit79, sono nuovo del forum e non ho nessuna particolare conoscenza tecnica comunque ho provato a mettere in atto l'esperimento e devo darti ragione!
                            Ho costruito una cella basandomi sulle info reperite in rete, ho connesso la cella ad un decantatore per evitare ritorni di fiamma ma questo è esploso con una violenza tale da sembrare una molotov. Però il motore che stavo alimentando con il gas prodotto in elettrolisi girava da dio!
                            ciao!

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                            • L'utilizzo di soda caustica miscelata con acqua demineralizzata cosa comporta in una cella elettrolita ?

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                              • HHo Gas Brown: QUI TUTTE LE DOMANDE E DUBBI!

                                Salve ragazzi,
                                devo chiedere un informazione riguardando il gas Brown, in questi mesi io ed un amico stiamo costruendo un generatore di HHo , il nostro obbiettivo e di riscaldare una abitazione intera, modificando una caldaia e allacciarla un generatore di gas gas brown.

                                Vengo al dunque il mio scopo e di porte il consumo delle celle economicamente redditizio, finora abbiamo trovato grossi ostacoli nel capire come si fa a calcolare amperaggio giusto per elettrolisi e come si calcola la differenza tra due celle o 25 celle.
                                In poche parole non capisco perché aumentando il numero di celle aumenta esponenzialmente amperaggio, il perché avvenga lo ignoro, mi sono fatte tante supposizioni, lo spessore delle celle il materiale usato ma quali sia la legge fisica che governi il tutto sinceramente non lo so.
                                Il mio scopo e di alimentarla 220 v raddrizzarla è trovare una frequenza giusta per portare a dei consumi più' umani.
                                La mia direzione e completamente differente da quelle che si trova in rete sia per le forme sia per alimentazione che si trova su trasformatore di disaccoppiamento, cosi evito la resistenza dell'acqua.
                                Se qualcuno a già sperimentato mi interesserebbe scambiare due informazione grazie.

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                                • Che elettrolita vuoi usare?

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                                  • Originariamente inviato da archimede1972 Visualizza il messaggio
                                    il nostro obbiettivo e di riscaldare una abitazione intera, modificando una caldaia e allacciarla un generatore di gas gas brown.
                                    e cosa vorresti ottenere?

                                    ciao

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                                    • Originariamente inviato da primus71 Visualizza il messaggio
                                      e cosa vorresti ottenere?

                                      ciao
                                      No cosa vorrei ottenere, ma bensì cosa otterrò', un beneficio per ambiente e per le tasche. Il mio obbiettivo e quello di creare generatori di HHo alla portata di tutti.

                                      Che tipo di elettrolito uso? be la classica soda!

                                      ecco le foto del prototipo.
                                      http://img697.imageshack.us/i/409111...068616445.jpg/
                                      http://img440.imageshack.us/i/368201...067916445.jpg/
                                      http://img838.imageshack.us/i/406431...067716445.jpg/
                                      http://yfrog.com/73esperimentigiulio002j



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                                      • Otterrai un beneficio per l'ambiente se l'energia elettrica usata nella cella elettrolitica proviene da fonti rinnovabili. Se invece tu prelevi l'energia elettrica dalla rete nazionale, non vedo dove stia il beneficio...

                                        Tra l'altro non mi sembra molto ingegnoso convertire energia solare in energia elettrica (di origine fotovoltaica) e poi in energia chimica e poi in energia termica quando invece potrei sùbito convertire l'energia solare in energia termica. 3 conversioni contro 1. La termodinamica c'insegna che ad ogni conversione sono associate delle perdite. Quindi, in linea di pricipio, sarebbe da preferire la singola conversione, a parità di fonte energetica (nel mio esempio, il Sole): cioè sarebbero da preferire i pannelli solari al posto della serie pannelli fotovoltaici-elettrolizzatore-bruciatore.

                                        Ad ogni modo, se è per un esperimento, ci sono degli elettroliti migliori (dal punto di vista della conducibilità elettrica) del NaOH. Alcuni però rilasciano vapori TOSSICI!

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                                        • Originariamente inviato da archimede1972 Visualizza il messaggio
                                          Il mio obbiettivo e quello di creare generatori di HHo alla portata di tutti.
                                          e fin qui...
                                          ma diminuendo gli inquinanti oppure aumentando l'efficienza della caldaia?

                                          ciao

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                                          • ok, per il fotovoltaico 1,5kwatt ci vogliono circa 10 15 mila euro!
                                            con questa cifra ci pago la corrente 20anni! .Per impatto ambientale sicuramente è un beneficio,specialmente incominciare a staccarsi dalle multinazionali petrolifere.

                                            Sarei grado che la discussione finisca qua, vorrei solo dei consigli tecnici , per le problematiche ambientali faremo un altra discussione grazie.

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                                            • Da quanti kW è la caldaia che vorresti sostituire?
                                              Comunque, vi raccomando la MASSIMA PRUDENZA visto che volete produrre grandi quantità di ossidrogeno: basta una scintilla nel posto sbagliato e si salta per aria!!! Mario Maggi, in un'altra discussione, diceva che un utente del forum, Fedro38o, è morto sperimentando con carburanti alternativi.
                                              http://www.energeticambiente.it/sist...#post119079243

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                                              • Originariamente inviato da BesselKn Visualizza il messaggio
                                                Da quanti kW è la caldaia che vorresti sostituire?
                                                Comunque, vi raccomando la MASSIMA PRUDENZA visto che volete produrre grandi quantità di ossidrogeno: basta una scintilla nel posto sbagliato e si salta per aria!!! Mario Maggi, in un'altra discussione, diceva che un utente del forum, Fedro38o, è morto sperimentando con carburanti alternativi.
                                                http://www.energeticambiente.it/sist...#post119079243

                                                Grazie, ma siamo consapevoli dei pericoli che si corrono, non siamo dei sprovveduti.
                                                Il nostro obbiettivo e di alimentare una comunissima caldaia caldaia, senza stoccare il gas, che sarebbe molto pericoloso, ma sfruttare la grossa caloria che produce il gas, cosi potremmo avere un accumulatore di calore.
                                                Dobbiamo trovare la giusta quantità di gas prodotta al minuto per alimentare la caldaia in tempo reale.
                                                Ma vorrei capire come si calcola la corrente al variare del numero delle celle, e in più, la quantità di gas è soggetta a?
                                                La mia domanda è, esiste una formula?

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                                                • Sì, certo! Si possono fare dei calcoli preliminari... Anche solo una stima. Ma se non sai la potenza termica (o in kW o in kcal/h o in btu/h o ecc...) della caldaia che vuoi sostituire, come si fa? Per questo l'ho domandato.

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                                                  • Grazie, allora per la caldaia vanno sost i vecchi bruciatori per il metano con uno piu adatto alle alte temperature.
                                                    La cosa che più mi preme è sapere quante celle servono? e che spessore devono avere, poi in un secondo momento creare un oscillatore per portare le frequenze di lavoro più' alte, per ottimizzare i consumi.
                                                    Non conosco le caratteristiche della caldaia, ma comunque una normalissima caldaia casalinga.

                                                    Comunque grazie per l'interessamento, se vuoi assistere da vicino sei il benvenuto.

                                                    Commenta


                                                    • scusa ma nn ho capito:
                                                      vorresti alimentare la caldaia unicamente con l'HHO?

                                                      ciao

                                                      Commenta


                                                      • Originariamente inviato da archimede1972 Visualizza il messaggio
                                                        comunque una normalissima caldaia casalinga.
                                                        Per esempio, la caldaia di casa mia ha una potenza termica nominale di 26,97 kW. Ovviamente sarà dello stesso ordine anche la potenza elettrica impiegata dall'elettrolizzatore. Vabè, ma ammettiamo che tu possa prelevare grosso modo ben 26 o 27 kW di elettricità (il calcolo andrebbe precisato mediante le reazioni elettrochimiche), a questo punto - facendo due conti - il tuo elettrolizzatore dovrebbe erogare 4,088 l/s di ossidrogeno (a 1 atm e 25°C).

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                                                        • Originariamente inviato da BesselKn Visualizza il messaggio
                                                          sarà dello stesso ordine anche la potenza elettrica impiegata dall'elettrolizzatore
                                                          Ecco, infatti ho fatto i calcoli mettendomi in questa situazione:
                                                          - NaOH al 15% (in massa); a questa concentrazione la soluzione ha la massima conducibilità elettrica.
                                                          - Suppongo che esista un qualche meccanismo che mantenga la concenterazione di NaOH costante al procedere delle reazioni.
                                                          - 20°C costanti temporalmente.
                                                          - Pressione totale dell'ossidrogeno: 1 atm.
                                                          - Trascuro ogni sorta di sovratensione; trascuro la caduta di tensione dovuta alla resistenza elettrica della cella; trascuro tutte le resistenze dei conduttori metallici.
                                                          - Considero le attività delle speci chimiche coinvolte identiche alle concentrazioni.
                                                          Direi che più ideale di così non si può! Fatto sta che, sotto queste ipotesi, occorrono comunque non meno di 21,843 kW elettrici per produrre l'ossidrogeno occorrente.

                                                          Se t'interessa, posso postare i conti che ho fatto. Non vorrei però indispettire il moderatore o altri utenti, com'è successo un'altra volta... Volendo, ho anche i dati per stimare un consumo elettrico più veritero rispetto a quello minimo ideale che ho scritto sopra.

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                                                          • Giulio

                                                            Grazie BesselKn, sei un persona veramente gentilissima.

                                                            Allora ieri sera, sono stato in lab x studiare le varie tipologie di costruzione delle celle.
                                                            Allora, ho capito che bisogna far lavorare il generatore solo con due celle x ottenere il minimo consumo di elettricità, adesso aspetto le nuove celle ad esagono, per ottenere il massimo risultato come produzione di gas. Per alimentazione sto usando un trasformatore di micro onde, 20000watt, il risaluto direi molto soddisfacente
                                                            Adesso non mi restata calcolare il gas, come dici tu dovrei avere 4,088 l/s di gas per alimentare la caldaia? con una potenza pari 21,843 kW ?
                                                            Non indento arrivare a quelle potenze, il mio obbiettivo e di alimentarla con 3kv per rendere il consumo più umano.
                                                            Appena posso tirerò le somme, con strumenti e di dirò il consumo reale, comunque non supererà il consumo di un normale forno a micron onde.
                                                            Comunque sto studiando un piccolo serbatoi che mi stoccera' circa 10 litri, il lavoro che mi sta dando qualche gratta capi e la messa sicurezza dell'impianto, comunque tutto impianto sarà immersione per evitare qualsiasi scintilla o ritorno di fiamma.
                                                            Se ti interessa sapere altri particolari ci possiamo sentire per tel fammi sapere grazie.

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                                                            • Giulio

                                                              YouTube - Kanaal van arcimede1972

                                                              Grazie, un silenzio molto prezioso, il progetto va avanti ,quando sarà finito vi mostrerò il video .

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