Minicar Turbogen - Un Futuro Pieno Di Acqua - EnergeticAmbiente.it

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Minicar Turbogen - Un Futuro Pieno Di Acqua

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  • #91
    Dear friends
    Per Paz e per tutti, cercate su ebay il seller thailandese "siambkk" ed acquistate
    da lui il miglior "PWM pulse wave" sinora mai concepito prezzo 46,00 euro 30Ah
    da lui acquistate ad occhi chiusi l' "hho torch" vi manta anche l'ugello di ricambio,
    lo pagate €46,54 ma per i ritorni di fiamma dovrete infilare della lana di bronzo
    o, in mancanza lana d'acciaio, dentro il rubinetto del tubo proveniente dal bubbler. Per mirurare la temperatura della fiamma fatelo con "digital non-contct
    thermometer laser" che trovate du ebay da "easylifeproducts" di Hong Kong al costo di €15,61 e visto che ci siete da quest'ultimo seller acquistate un ph-meter
    digitale. La temperatura della fiamma hho torch non supera i 132° e non scotta
    passandola velocemente sul palmo della mano ma fonde il tungsteno ironia della
    sorte. Ora ho regalato ad alcuni amici del forum quasi tutte le celle (non vendute
    proprio regalate) poichè sto pensando ad una nuova concezione di nuove celle
    di nuova concezione con l'uso di ultrasuoni, laser e fulmini, di cui mi astengo per ora di fornirvi notizie poichè ancora in fase congetturale. Un grosso spunto me
    lo ha dato l'ing. Mammasat col quale v'è scambio di vedute e sopprattutto gli
    amici Campani ad incominciare dal dott. Damasco, con cui s'è parlato anche di
    motori Stirling e di celle Peltier solo per una valutazione sommaria ma, ancora
    niente che possa esser declarato a mò di invenzione ed ancora niente che possa esser messo nero su bianco, è tutto da sperimentare ancora, vogliamo mandare
    definitivamente in pensione i carburanti fossili. Sia il mio tempo che quello dell'ing. Damasco son contingentati da vicissitudini personali anche perchè non
    abbiamo fretta di vendere a nessuno le nostre idee, avremmo bisogno invece
    di persone con fosforo nel cervello che ci vengano a suggerire qualche stratagemma come pochi ve ne sono fra voi. In genere prima di vendere si
    dovrebbe fare un'indagine sulla funzionalità della merce che si vuol vendere
    ed un indagine di mercato sui possibili acquirenti. Io non posso vendermi le case
    i terreni e le macchine ed investire il ricavato in una cosa in cui credo solo io,
    occorre che siano in tanti a crederci. Io la vedo così. Kind regards.

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    • #92
      Ossidrogeno - Wikipedia:
      L'Ossidrogeno è una miscela di gas di idrogeno e ossigeno tipicamente nella proporzione atomica di 2 a 1, la stessa dell'acqua.[1] A temperatura e pressione normali l'ossidrogeno brucia quando l'idrogeno si trova tra il 4% e il 94% del volume totale,[2] con una fiamma alla temperatura di circa 2000 °C.[3]

      shardanaelettronica:
      "La temperatura della fiamma hho torch non supera i 132° e non scotta ma fonde il tungsteno"

      Ci sono delle cose che si spiegano ed altre che non si spiegano, questa è una che non si spiega

      amir

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      • #93
        Originariamente inviato da amir Visualizza il messaggio
        "La temperatura della fiamma hho torch non supera i 132° e non scotta ma fonde il tungsteno"

        Ci sono delle cose che si spiegano ed altre che non si spiegano, questa è una che non si spiega

        amir
        Come è stata misurata la temperatura di fiamma (132°) ?

        Commenta


        • #94
          Forse questo può svelare il mistero, si tratta alla fine di corrosione accelerata
          ossitaglio-taglio-termico


          Note di Moderazione: nll
          Non è consentita la citazione di un intero messaggio

          Ultima modifica di nll; 03-11-2009, 00:26.

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          • #95
            Kind friends
            Mi date l'impressione che non leggiate o leggiate superficialmente senza capire
            il senso di ciò che è scritto. Ma come, vi ho dato persino l'indirizzo ed il costo
            del DIGITAL NON-CONTACT THERMOMETER LASER" ed ora mi venite a chiedere
            come ho fatto a misurare i 132 gradi della fiamma della torcia? Andatevelo a vedere su ebay c'è pure la figura chissà vi rimanga più impressa. Ho misurato
            con quel termometro, non certo con il termometro usato per misurare la febbre
            o col mettondo il dito sotto la fiamma. Kind regards.

            ops "o mettendo il dito sotto la fiamma"
            Ultima modifica di nll; 03-11-2009, 00:28. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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            • #96
              ossitaglio e dintorni


              Note di Moderazione: nll
              Non è consentita la citazione di un intero messaggio



              Precisiamo subito che l'ossitaglio, nella sua versione classica più semplice e più diffusa, ottiene il sezionamento per combustione senza portare a fusione il metallo e si applica praticamente solo agli acciai comuni e debolmente legati.

              Perché, o lukapat, dici che questo può svelare il mistero? Conducimi passo a passo se ti fa voglia, lungo la via che porta alla comprensione di questo fatto strano.

              Io personalmente, ho tagliato metalli con il cannello ossiacetilenico e con la cosiddetta pinza da taglio, e calcestruzzo, cemento armato e acciaio comune di forte spessore ed ho informazioni sulla famigerata lancia termica.

              Ti posso assicurare che è vero quanto si dice nel sito da te linkato, che l' ossitaglio ottiene il sezionamento per combustione senza portare a fusione il metallo, ma questo non implica che non si sviluppino alte temperature.

              Prima di procedere lasciami esporre come, non secondo il mio parere, ma secondo la mia esperienza, guadagnata lavorando con i metodi che vado ad esporre, funziona la faccenda dell' ossitaglio.

              Dovendo tagliare di acciaio di spessore non piccolo, quando non sia importante la precisione del taglio e le alterazioni generate da forte calore, o dove non siano impiegabili sistemi più semplici/sicuri/economici, si usa il cosidetto cannello da taglio.

              Esso è formato da varie parti, ha un rubinetto per il gas combustibile, un rubinetto per l' ossigeno, ed un rubinetto per l' ossigeno di taglio.
              L' ossigeno di taglio segue un percorso ad esso riservato.

              L' ugello dal quale fuoriescono i gas ha una conformazione particolare:
              la parte terminale, dal lato dove si forma la fiamma, mostra una corona di forellini, ed al centro di questa corona vi è un altro foro.
              Questo foro centrale è il foro dal quale esce l'ossigeno di taglio, mentre dai forellini della corona esce la miscela ossigeno-gas combustibile.

              L' accensione di questo cannello deve essere eseguita secondo una certa procedura, importante sia per la funzionalità che per la sicurezza dell' operazione.

              Una volta accesa la fiamma, sia essa ossiacetilenica, ossidrica o ossipropanica, la si regola alla sua massima temperatura mediante la regolazione del flusso di ossigeno.

              La fiamma ossiacetilenica e quella ossipropanica so per averle fatte funzionare, che vanno portate a formare un dardo blu, questo dardo blu a sua volta mostra alcuni particolari ai quali bisogna prestare attenzione, per tagliare deve essere regolato più piccolo della sua massima dimensione, e deve essere con una punta acuta e appena instabile, mentre per saldare l' acciaio comune deve essere più lungo possibile, compatibilmente con la massima stabilità della punta, la quale in queste condizioni risulta circa semisferica.

              Della fiamma ossidrica posso solo dire che l' ho vista funzionare, nell' occasione non mi potei avvicinare perchè ero ragazzino in compagnia di coetanei, e l' operatore aveva messo il suo garzone a baluardo contro la nostra invasività, temendo forse non a torto che intendessimo togliergli il pensiero di rimettere a posto gli attrezzi, appropriandocene noi stessi.

              Con questa fiamma, la cui temperatura nel punto più caldo può raggiungere se non ricordo male i 3000°C nella fiamma ossiacetilenica, ed i 2600°C in quella ossidrica, si porta al calor bianco il punto del pezzo da tagliare.

              In caso di forti spessori, occorre avere una mano molto ferma, il che si ottiene solo con un esercizio continuo;
              una testa da taglio che operata a mano permette di tagliare fino a 30 mm di acciaio comune, montata su un ossitomo automatico, che non ha indecisioni, può tagliare anche 150 mm.
              Inoltre conviene iniziare a scaldare il pezzo su qualche angolo, o taglio, o punto di minore spessore.

              Allora, per accendere questa fiamma prima si apre leggermente il gas, si aspetta qualche istante che i condotti abbiano evacuato l' aria eventualmente presente in essi, poi si avvicina all' ugello una fiamma, o si produce vicino ad esso una scintilla.
              Nel caso del cannello ossiacetilenico, si accenderà una fiamma poco vivace, giallastra e molto fumosa, si aprirà allora lentamente il rubinetto dell' ossigeno. Il rubinetto dell' ossigeno va aperto lentamente perche sennò la fiamma viene come soffiata via e si spegne.
              Via via che aumenta il flusso dell' ossigeno la fiamma si fà piu stabile e luminosa, poi diventa sempre più turbolenta e meno luminosa ed al centro di essa si forma una zona blu, questa si chiama dardo ed è il punto più caldo della fiamma.
              Poi si aumenta a poco a poco la fiamma, sempre tenendola in condizione di dardo a punta e corto, fino a che la fiamma inizia a diventare irregolare e si accende a diversi mm di distanza dall' ugello.
              A questo punto si riduce un pò la famma, e si inizia a scaldare il pezzo, preferibilmente su un angolo o su una punta;
              quando il pezzo è al calor bianco, si apre con cautela il rubinetto dell' ossigeno di taglio, questo getto di gas avviene all' interno della corona di fiamme che tiene caldo il pezzo, se l' apporto è moderato l' acciaio inizia letteralmente a bruciare, il calore di questa combustione insieme a quello della fiamma scalda altro metallo, che inizia a fondere, a quel punto si apre ancora di più il getto dell' ossigeno di taglio, se si è scelto la giusta testa di taglio, se la fiamma è regolata giusta, se il pezzo è regolare e pulito, e se la mano è ferma si può chiudere il gas e l' ossigeno di fiamma, e continuare a tagliare con il solo ossigeno di taglio.
              Quando si riesce a fare questo, si prova una grande soddisfazione per la propria bravura.

              Informo che per fare queste cose bisogna ben proteggersi dal calore, dal rumore, dai fumi, dalla forte luce, e dagli schizzi di metallo fuso, oltre che prevedere come reagirà la struttura al taglio che si sta praticando.

              Anche lo spegnimento della fiamma deve esere eseguito seguendo certe regole, o si rischiano ritorni di fiamma che possono fondere il cannello stesso o farlo esplodere.

              Descriverò nel prossimo post come è costituta e come funziona la "pinza da taglio", nome fuorviante ma con questo nome conosco tale attrezzo, e la "lancia tèrmica", come descittami da chi dichiarava di averla vista fare, e come trovai su un sito del quale ho perso le tracce.

              amir
              Ultima modifica di nll; 03-11-2009, 00:27.

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              • #97
                Shardana, occhio che i pirometri ad infrarossi leggono in base all'emissività del materiale: in certe applicazioni ho dovuto scartarli per l'inaffidabilità della misura. Se possibile, utilizza almeno quelli a due bande di misura.
                Aggiungo che in altri casi li ho scartati invece per la tendenza a leggere lo strato più vicino, che può essere a temperatura diversa dal cuore del materiale.

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                • #98
                  Kind sir
                  ho paura che non stiamo parlando della stessa cosa o forse non ci siamo capiti
                  abbastanza. Dear Amir quello di cui parlo io non è un cannello ossidrico comune
                  infatti non ha una corona di forellini, ma un solo forellino quasi invisibile ed è
                  lungo e grosso quanto un pennarello per marcature, tutti lo potete andare a visionare con tanto di filmato su ebay all'indirizzo che vi ho dato se poi lo
                  comprate, costa 46€, poi se comprate anche il termometro laser sempre all'indirizzo che vi ho dato io (la batteria 9volt non è compresa) lo pagate circa
                  16 euro e constaterete di persona che la fiamma della torcia non supera i 132°C
                  in qualche momento 133° ma anche 136° ammettiamo anche 140° non vi ustiona
                  passata velocemente sul palmo della mano, provate invece a far la stessa cosa col cannello ossidrico eheheh. Oppure dopo aver fuso una lattina di coca cola
                  con l'hho torch provate a posare l'indice sopra il fuso. Vi sto parlando di cose
                  serie e sopprattutto di prodotti seri che vi costano meno d'una serata in discoteca
                  a farvi depauperare il cervello e i visceri da quella musica tribale ed ossessiva ed anche meno di un pieno di benzina e, vi giuro che ne val la pena provare per
                  credere. Confermo 132° C alla fiamma, 2500° se toccate la barretta di tungsteno
                  con le dita. Non vi sto parlando della moltiplicazione dei pesci e dei pani, vi parlo
                  di miracoli che potrete fare anche voi anche spendendo poco senza le suggestioni dei filmati di you tube che a me per vederne uno da 5 minuti mi ci vorrebbe una giornata a causa della connessione lenta di cui dispongo. Gentili riguardi.

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                  • #99
                    la pinza da taglio

                    Questo nome l' ho già detto è fuorviante, fa venire in mente una pinza che taglia come una trancia o qualcosa del genere,
                    invece è una specie di pinza da saldatrice elettrica, ma ha molte particolarità, che vado a descrivere come le ho viste nell' unico modello da me usato.

                    E' formata da un manico molto massiccio, il cavo di alimentazione ha un diametro di circa 30 mm all' esterno dell' isolante, che è molto spesso;
                    parallelo al cavo della corrente, c'è un tubo che porta ossigeno alla pressione di 3-6 bar relativi;
                    questo tubo è intercettato da un rubinetto a leva, che ubbidisce ad una legge di apertura non lineare;
                    la pinza porta un elettrodo di una specie di carbone, molto omogeneo, non durissimo, fragile, colere grigio molto scuro;
                    questo elettrodo è cavo, diametro esterno circa 10+ mm, diametro interno intorno 4 mm;
                    l' elettrodo va inserito in una specie di mandrino, che poi viene serrato mediante una ghiera di plastica;
                    per inserire l' elettrodo nel mandrino, bisogna forzarlo attraverso il foro di una guarnizione fatta di una specie di tela gommata, fatta in modo che si possa cambiare facilmente, dato che si brucia spesso;
                    lungo l' asse del mandrino corre un condotto che convoglia l' ossigeno, modulato dal rubinetto a leva, all' elettrodo cavo;
                    la pinza viene alimentata a corrente continua, intorno a 600 A - 20 V, non ricordo quale polo alla pinza e quale alla massa.

                    L' uso di questo attrezzo porta in primo piano non il piacere di controllare un processo che richiede attenzione e precisione e pazienza e costanza, ma quello di poter gestire con poca fatica una grande potenza.

                    Dopo essersi ben bardati con cappuccio e grembiule in crosta, guanti in crosta con lo strombo, cuffie e mascherina antipolvere di buona qualità, controllato che i pantaloni passino fuori degli scarponi, onde nessuna scintilla trovi la via per infilarvisi, ed indossato occhiali avvolgenti, e dopo essersi cinta la testa della fascia che sostiene la maschera che a sua volta porta il vetro inattinico, ed il suo scudiero il vetro temperato trasparente, destinato a incrostarsi ben presto di schizzi e depositi, e di questo suo ineccepibile servizio verrà ricompensato con l' essere avvolto in in sudario di carta di giornale, onde coi suoi spigoli non buchi il sacchetto della spazzatura;
                    dopo essersi vestiti dunque, e consapevoli e pensanti a quello che stiamo facendo, si avvicina l' elettrodo (lungo da nuovo circa 30 cm) al pezzo;
                    ciò scatena un arco elettrico che se uno non ci è preparato balza indietro, con ciò interrompendo il contatto ed obbligandosi a ripetere questa raffinata procedura.
                    La procedura è delicata perché nel momento in cui scocca l'arco elettrico succedono un sacco di cose tutte insieme, e gli adattamenti vanno fatti molto rapidamente e con grande precisione.
                    La cosa più importante è aprire rapidamente l' ossigeno di taglio, altrimenti l' elettrodo si surriscalda si infragilisce si rompe e ce ne vuole un altro. Non è tanto per il costo dell' elettrodo, quanto per il tempo che scorre senza risultato.
                    Però se si dà troppo ossigeno il pezzo si raffredda... comunque una volta partiti quando si sfonda dalla parte opposta del pezzo, c'è un getto di gas caldissimi mai e poi mai ci metterei una mano.
                    Ultima modifica di amir; 04-04-2009, 03:28.

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                    • Dear Livingreen
                      Hai perfettamente ragione che i pirometri ad infrarossi possono avere qualche
                      margine di minima percentualità in più o in meno al reale ma io ho misurato il calore alla fiamma non certo all'oggetto fuso anche perchè la scala del pirometro menzionato credo non vada oltre i 250° centigradi quindi non potrei mai misurare nemmeno la temperatura di fusione dello stagno poichè mi andrebbe a fondo scala, per questo ci son termometri molto più sofisticati e costosi ma, qui ci
                      rivolgiamo ad un pubblico di persone ingegnose ma di poche risorse che vorrebbero sperimentare con cose serie con i pochi soldini che si trovano in tasca
                      ed io ho indicato loro degli stumenti seri ed acquisibili con poche risorse per far
                      provare anche a loro l'emozione del miracolo come prima di loro ho provato io e
                      vorrei ne fossero tutti testimoni parimenti. Un piccolo appunto, ragazzi e uomini
                      del mondo, lasciate a parte le inimicizie e preparatevi per le feste di pace che si
                      approssimano per tutta l'umanità, credenti e non, tutti avranno giustizia a qualunque professione religiosa appartengano purchè PURI DI SPIRITO. Gentili
                      riguardi.

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                      • la lancia termica - relata refero

                        Schematicamente, la lancia termica è un tubo, forse non necessariamente di acciaio, contenente quanti più fili possibile di ferro dolce;
                        ad una estremità questo tubo porta un rubinetto, che regola il flusso dell' ossigeno, ossigeno fornito attraverso un tubo flessibile;
                        non so precisare la pressione di utilizzo, ma la situo intorno a 5 bar assoluti.

                        La estremità libera del tubo che costituisce la lancia termica viene scaldata al calor bianco con un cannello o con un elettrodo, poi si apre gradatamente l' ossigeno, che reagisce violentemente con il ferro incandescente incendiandolo, questo produce un getto di gas caldissimi che può tagliare un binario in poche decine di secondi.

                        Sono necessarie pesanti protezioni.

                        L' uso di questo apparecchio esalta i sentimenti di onnipotenza, e fa ritenere buona qualsiasi scusa, pur di adoprarlo.

                        amir
                        Ultima modifica di amir; 03-04-2009, 23:42.

                        Commenta


                        • Amir
                          Indubbiamente hai una grande esperienza e lo si capisce dalla serie di dettagli che esponi in modo chiaro e professionale.
                          Come chimico ti informo che esistono anche una serie di fenomeni a livello molecolare che producono effetti di taglio e corrosione localizzati anche a temperature basse proprio perchè sono localizzati. Non si vedono bene a livello macroscopico ma ci sono.
                          La sonicazione (utilizzo degli ultrasuoni nelle reazioni chimiche) ne è un esempio. Questa permette di realizzare reazioni altrimenti irrealizzabili.
                          E' stato calcolato (non da me perchè non saprei come farlo) che nelle zone di pressione di un campo di ultrasuoni possono essere raggiunte a livello locale temperature anche di 5000°C e 1000 atmosfere. Ovviamente a livello locale quindi pochi Angstrom se no i tuoi contenitori si fonderebbero ed esploderebbero.
                          Quello che invece viene chiamato ossidrogeno (a mio parere una miscela di idrogeno e ossigeno in proporzioni stechiometriche dall'acqua da cui derivano) è una miscela che è potenzialmente esplosiva ma non evolve in un esplosione.
                          Può anche essere bruciata a livello locale (combustione localizzata) p.e. su un metallo sviluppando una certa quantità di energia.
                          Se le molecole di acqua formate da questa sul metallo non sono in grado di asportare l'energia prodotta come spesso avviene l' eccesso di energia passa al metallo in superficie dando luogo a fenomeni di corrosione e/o taglio e/o fusione.
                          Infatti se la velocità di produzione di calore è superiore a quella con cui viene dissipato avremo che il metallo superficiale si riscalda e fonde.
                          Il fatto che tale miscela taglia i metalli ma non interegisce con le mani può essere spiegata nel seguente modo.
                          E' noto che i metalli di transizione (di cui fanno parte quelli di uso comune tipo ferro) hanno proprietà catalitiche sia verso le idrogenazioni/deidrogenazioni che verso l'ossidazione. Alla superficie del metallo avviene la reazione. Le mani sono sostanza organica di cui il 70% circa acqua e quindi non hanno proprietà catalitiche.
                          E' da osservare che le reazioni radicaliche (tipiche di idrogeno e ossigeno quando bruciano e che possono portare ad esplosioni), in presenza di superfici elevate nella zona di reazione vengono calmierate tramite la disattivazione dei radicali attivi sulla superficie. Questo rende la reazione di combustione stabile e controllata sfavorendo un'esplosione.
                          Nei reattori chimici di nuova generazione HEX (microreattori) si possono condurre reazioni molto pericolose tipo la formazione di acqua ossigenata direttamente da ossigeno e idrogeno in massima sicurezza proprio perchè il rapporto S/V superficie su volume è molto grande. Inoltre i volumi in gioco sono molto piccoli
                          Tornando a noi posso pensare che l'ossigeno della miscela ossidi i metalli, cosa che avviene naturalemente per qualsiasi metallo in superficie. La grossa concentrazione di ossigeno però rende la reazione estremamente rapida e produce un calore elevato a livello locale, non a caso è un'ossidazione, l'idrogeno della miscela viene allora a trovarsi in condizioni ottimali per la riduzione degli ossidi di metalli appena formati e procede a reagire con gli stessi formando acqua e riformando il metallo (che in sostanza agisce da catalizzatore di ossidazione per la reazione ossigeno idrogeno). Dato che l'acqua formata non riesce ad asportare tutta l'energia prodotta (tieni presente che i metalli conducono bene il calore e la reazione non è monostadio) ne cede parte al metallo catalizzante che quindi si surriscalda a livello locale.
                          Il calore sviluppato alza la temperatura che poi accelera ulteriormente le reazioni che producono sempre più calore nell'unità di tempo e quindi permettono di fondere step by step il metallo. E' come la reazione si autocatalizzasse.
                          Certo che sicuramente il fenomeno è interessante a livello atomico.
                          Pensa che le reazioni elettrochimiche che avvengono in un range di potenziale di una decina di volt possono rompere praticamente tutti i legami atomici e molecolari. Infatti a livello locale si possono avere campi nell'ordine di 10E10 V/m.
                          Non a caso molte reazioni difficili vengono fatte brillantemente tramite sistemi misti chimici/elettrochimici.
                          Ovviamente la mia sopra è un'idea (ipotesi) che è tutta da dimostrare

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                          • Originariamente inviato da lukapat Visualizza il messaggio
                            .
                            Pensa che le reazioni elettrochimiche che avvengono in un range di potenziale di una decina di volt possono rompere praticamente tutti i legami atomici e molecolari. Infatti a livello locale si possono avere campi nell'ordine di 10E10
                            caro lukapat leggendo il tuo post mi rendo conto che di chimica sto praticamente a zero, meno di tutto capisco cosa sia il range di potenziale,
                            perché ci entrano i volt e i volt fanno parte delle cose elettriche e io delle cose elettriche non ne so quasi nulla.

                            Comunque vedo che hai voglia di spiegare, se provi a ripartire da un livello più elementare forse ti posso seguire.

                            Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggio
                            ...quello di cui parlo io non è un cannello ossidrico comune
                            ....
                            Ma quando si scarica con cosa lo riempi?
                            Ultima modifica di nll; 03-11-2009, 00:29. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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                            • Dear Amir
                              Convengo con l'analisi di Luka sia per la tua preparazione e competenza nel settore sia per le suggestive e condivisibilissime analisi chimiche dello stesso Lukapat anche se potrei introdurre qualche elemento integrativo. Il cannello brucia i peli ed accende una sigaretta ma ha meno potere calorifico di un accendino a gas, la pressione del gas è debole tant'è che io la rilevo con un manometro recuperato da un misuratore di pressione arteriosa, quindi come
                              ordine di misura non introdurrei i BAR, non ci troviamo di fronte ad una pressione
                              assimilabile alle bombole ossidriche od ossiacetileniche. Non si scarica sinchè
                              la cella elettrolitica è in funzione, quando alla cella elettrolittica viene tolta
                              l'alimentazione la torcia che è in acciaio inox e confermo, dopo pochi minuti
                              si spegne poiche funge solo come tubo di passaggio del gas oppure si spegne subito chiudendo la piccola saracinesca. Ma vi costa poco entrare su ebay e
                              vedere di persona il funzionamento del dispositivo all'indirizzo che vi ho dato.
                              Negli Stazzes simile HHO torch costa 3 volte tanto. Un'altra nota il gas HHO
                              non è esplosivo ma implosivo ed infiammabile. Kind regards.

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                              • Babbo Shardana, questo fatto del gas implosivo, che anch'io ho spesso letto, viene però smentito dagli esperimenti fatti su www.marchlabs.com, dove realizzano addirittura un fucile/cannone ad HHO. Forse bisogna differenziare tra idrogeno orto- e para-.

                                YouTube - MARCHLABS M13
                                Ultima modifica di nll; 03-11-2009, 00:29. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente
                                Pulchra sunt quae videntur, pulchriora quae sciuntur, longe pulcherrima quae ignorantur. Niels Steensen

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                                • Non sono certamente un gran saldatore ad ossigeno, ma ci ho provato qualche volta, così come ho provato ad usare il cannello da taglio, quindi non ho nulla da insegnare in questo campo, però credo di poter distinguere tra cannello ad HHO e quello assiacetilenico o simile.

                                  In quello ad HHO non vi è alcun ulteriore apporto di ossigeno che possa veicolare le gocce incandescenti di metallo, è la combustione di H2 in rapporto stechiometrico di O2 a "fondere, sublimare, ..." il metallo, ovvero la pietra, il vetro, ecc.

                                  Per SHARDANA: sempre un po' folcloristico (non è certo un'offesa, anzi è un modo simpatico per indicare quel tuo ancor più simpatico modo di proporti) per fare 31, potresti per cortesia indicare anche come produrre HHO sufficiente per far funzionare correttamente il cannellino?
                                  Grazie; credo faresti felice un po' di gente.
                                  Ti sarei grato se volessi fornire qualche indicazione sull'autocostruzione delle celle che tu hai fatto e sperimentato efficacemente.
                                  Nuovamente grazie ed un caro saluto.

                                  Saluti anche a tutti gli altri.

                                  Gigi

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                                  • Originariamente inviato da lukemon79 Visualizza il messaggio
                                    Babbo Shardana, questo fatto del gas implosivo, che anch'io ho spesso letto, viene però smentito dagli esperimenti fatti su www.marchlabs.com, dove realizzano addirittura un fucile/cannone ad HHO. Forse bisogna differenziare tra idrogeno orto- e para-.
                                    Omettendo per il momento di puntualizzare anche sulla implosività del HHO, in quanto abbiamo già molta carne al fuoco,
                                    confesso che sono andato immediatamente al sito indicato da lukemon79, e non mi sono potuto allontanare dalla immagine della laser torch.

                                    Non finivano i miei occhi di leggere il titolo, che già la mia attenzione si portava su un outstanding feature, la temperatura della fiamma:

                                    HHO/Oxyhydrogen water torch is capable of producing a 5,075 F flame!

                                    Devo esprimere il mio corruccio per il lavoro di integrazione ed estrapolazione di informazioni che sono costretto a compiere, se voglio capire cosa c'è scritto. Questo lavoro in sintesi è il seguente:
                                    tradotte nella mia mente le varie parole, si è formata una frase che avrebbe senso se, e solo se, fra la fine del numero e la lettera "F" ci fosse il segno "°".
                                    Ora non so se la scrittura corretta è ad esponente del numero, oppure ad apice della lettera, fattostà che le convenzioni internazionali impongono di usarlo quando si vuole indicare che si tratta di una unità di misura della temperatura. E' evidente che devo pensare che in questo caso si voleva parlare di gradi fahreneit (?), ma questo impone su di me l' onere di dissimulare l' imbarazzo per dover leggere un documento scritto con poca cura.

                                    SE sono °F, corrispondono a 2800 °C, che è congruo con le mie informazioni precedenti, ed anche con alcune esperienze;
                                    non ho motivo di dubitare che corrisponda al vero;
                                    questo contrasta fortemente con le indicazioni di shardanaelettronica, secondo il quale la fiamma del suo apparecchio brucia ad una temperatura dell' ordine delle centinaia di °C;
                                    questa sua indicazione contrasta con l' altra, sempre sua, che questa fiamma semifredda fonde il tungsteno, laddove il punto di fusione del tungsteno è più elevato di un ordine di grandezza.

                                    Inoltre c'è questa frase di shardanaelettronica:
                                    il cannello brucia i peli ed accende una sigaretta ma ha meno potere calorifico di un accendino

                                    che mi fa pensare che ci sia un qui pro quo su temperatura e calore.

                                    Nel resto della presentazione di questa torcia non si parla più di laser chissà perché.

                                    Poi vi sono alcune cose giuste, altre sbagliate, altre confuse ed il resto sono apodittiche, come quando si afferma che questa torcia funziona bene per saldare l' alluminio. Anche perché, dato che questa fiamma secondo loro lo può incendiare, vorrei vedere uno come fa a saldare ed incendiare nello stesso tempo;
                                    bisogna considerare anche le caratteristiche della combustione dell' alluminio, non mi verebbe mai in mente di saldarlo mentre brucia
                                    Ultima modifica di amir; 04-04-2009, 11:13.

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                                    • HHO è sia implosivo sia esplosivo, dipende dalle concentrazioni di aria con cui viene combusto.

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                                      • Originariamente inviato da gigi0000 Visualizza il messaggio
                                        ...In quello ad HHO non vi è alcun ulteriore apporto di ossigeno che possa veicolare le gocce incandescenti di metallo...
                                        Non è l' ulteriore apporto di ossigeno a veicolare le gocce di metallo.

                                        Se ti metti a scaldare una lamiera con un cannello, il punto riscaldato quando arriva al punto di fusione inizia a produrre scintille, a quel punto apri l' ossigeno di taglio ed il ferro inizia a bruciare ed è principalmente il getto di gas derivanti dalla combustione del ferro con l' ossigeno a portarsi dietro le gocce.

                                        Comunque una fiamma fredda ma che fonde vetro e metallo, per me più che ossidrica è ossimorica.

                                        amir

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                                        • Dear Gigi and other friends
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                                          come è fatta, fra l'altro è anche diminuita di 2 euro da quel che la pagai io,
                                          come potete leggere è in acciaio inox italiano e non come altre che son in ottone
                                          ed alluminio, la spedizione è gratuita ed arriva nel giro di una settimana.
                                          Vi ho detto un'infinità di volte come si fa una cella efficiente. Vi ho parlato
                                          della differenza fra l'acqua stagna, e l'acqua in movimento e potrete raffrontare
                                          uno stagno melmoso con un ruscello dove scorre acqua limpida, partite da
                                          questo concetto e non dal numero di piastre o spirali o dal tipo di acciaio per
                                          l'efficienza delle vostre celle, movimentate l'acqua e vedrete che riuscirete
                                          anche voi ad alimentare la hho torch con un minimo dispendio di energia,
                                          provate almeno. Kind regards.

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                                          • Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggio
                                            ... Dear Amir quello di cui parlo io non è un cannello ossidrico comune
                                            infatti non ha una corona di forellini, ma un solo forellino ....
                                            Caro shardanaelettronica, quello di cui parli non è un comune cannello ossidrico da taglio, la corona di forellini è caratteristica dei cannelli da taglio ed il tuo non lo è e fin qui è chiaro.

                                            Non è nemmeno uno speciale cannello ossidrico da taglio, in quanto non è un cannello da taglio;

                                            quello di cui parli è un cannello ( comune, raro, speciale...) da saldatura.

                                            Può essere utilizzato per tagliare lamiere sottili, ed infatti nel sito linkato poco sopra, evidenziano come si possa tagliare una lametta da barba; la stessa cosa si può fare con un cannello da saldatura ossiacetilenico, ma se tu osserverai con attenzione i bordi delle lamiere dopo il taglio, noterai che vi sono differenze tra i tagli eseguiti con il cannello da taglio, e quelli eseguiti con il cannello da saldatura, indipendentemente dal fatto che tali cannelli erano ossidrici o ossiacetilenici;
                                            descriverò adesso le differenze, e a cosa sono dovute.

                                            Nei tagli eseguiti con il cannello da saldatura, bisogna fondere il metallo e permettergli di colare via dal taglio che si sta facendo;
                                            la gran parte del metallo che fonde gocciola, alcune gocce, sia per tensione superficiale che per altri fenomeni che non cito adesso, invece di distaccarsi dal pezzo e colare a terra, colano lungo il bordo del taglio, e finiscono col solidificarsi di nuovo, il bordo del taglio quindi non sarà netto, ma molto irregolare ed i bordi risulteranno ingrossati dalle gocce che si sono solidificate.
                                            Queste gocce non sono malamente appiccicate ai bordi del taglio, ma vi sono con-fuse, cioè fuse insieme, talché sezionandole non si può riconoscere dove finisce la goccia e dove comincia la lamiera originale.
                                            Le varie grossezze sono molto ben raccordate, l' aspetto finale è bozzoloso ma liscio.
                                            Questo sistema, portando il cannello a lavorare in condizioni non congeniali, ha vari difetti, uno importante, oltre alla lentezza ed imprecisione del lavoro, è che la lamiera viene surriscaldata fino a parecchi centimetri di distanza dalla zona di taglio, e resta surriscaldata a lungo; questo porta a vari problemi, sui quali mi permetto di sorvolare.

                                            Le lamiere tagliate con il cannello da taglio, sia esso ossidrico che ossiacetilenico ed anche ossipropanico, presentano altre caratterische:
                                            il taglio potrebbe sembrare eseguito mediante una serie irregolare di fori ravvicinati ottenuti con un trapano, con punte piccole intorno pochi millimetri di diametro,;
                                            come se questi fori fossero eseguiti con una inclinazione non costante, benché vicina alla verticale ;
                                            pertanto i bordi sono netti;
                                            la zona surriscaldata è limitata ad una fascia di pochi millimetri;
                                            eventuali gocce aderenti al pezzo possono essere fatte saltare via con uno scalpello;
                                            questo è dovuto al fatto che con il cannello da taglio è possibile regolare l' afflusso dell' ossigeno di taglio in modo tale che l' acciaio, invece di fondere, brucia.
                                            Il metallo, invece di scorrere via seguendo le leggi dei liquidi, se ne va sotto forma di gas e vapori, parecchio, e sottolineo parecchio, caldi.

                                            Il tutto avviene in mezzo a:
                                            - forte rumore (fruscio aerodinamico dei gas in movimento);
                                            - gas vari provenienti tanto da lubrificanti per la lavorazione nei pezzi nuovi, quanto da vernici o incrostazioni vare nei pezzi di reimpiego;
                                            - luce intensa con forte componente ultravioletta;
                                            -proiezione di materie incandescenti.

                                            Mi vene da proporre un paragone, non esatto forse nelle proporzioni ma in qualche modo orientante:
                                            Il rumore, ed il "vento", che il gas fa uscendo dal cannello spento stanno al
                                            rumore ed al vento prodotti dal cannello acceso, come il rumore ed il vento prodotti dal cannello acceso stanno al rumore ed al vento prodotti durante il taglio con ossitomo. Uff...

                                            Comunque tutte queste belle cose, imparate facendole, e capite pensandoci, mi fanno associare "fiamma" a "calore", "metallo fuso" a "temperatura elevata", insomma una fiamma a 150 °C non mi si inquadra in nessuna maniera;
                                            specie se questa fiamma-fredda fonde il tungsteno, insomma, se lo fonde, bisognerà che raggiunga la temperatura di fusione, insomma, il tungsteno...ora non me lo ricordo ma il tungsteno fonde alto...
                                            ammettere quel che dici significa uno scardinamento tale che io non sono più tanto agile da evitare le macerie del crollo che provocherebbe.

                                            amir
                                            Ultima modifica di amir; 04-04-2009, 16:37.

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                                            • sistemi per auto ad acqua / idrogeno.....??

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                                              • Originariamente inviato da zintolo Visualizza il messaggio
                                                HHO è sia implosivo sia esplosivo, dipende dalle concentrazioni di aria con cui viene combusto.

                                                Cosa vuol dire implosivo? Posso pensare che la miscela H2 + 0,5 O2 -> H2O abbia una riduzione molare passando da 1,5 moli di gas a 1 di liquido ma non mi viene in mente nessun motivo perchè debba implodere

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                                                • Caro HAMMURABY,
                                                  forse ammettere che mi sento chiamato in causa da questo tuo post mostrerà che ho un pò di coda di paglia, in quanto mi sembra di leggere tra le righe un richiamo a restare in tema ed a tagliare corto.

                                                  Or non ricordo per quali rami, siam giunti a domandarci di come e qualmente una fiamma, che brucia ad una temperatura prossima ai 150°C, possa fondere il tungsteno, il quale da tutte le tabelle risulta fondere a oltre 3000 °C.

                                                  Questa la dichiarazione di shardanaelettronica, ben poco sostanziata se non da tautologiche ripetizioni.

                                                  Alla quale opponevo tutta una serie di circostanze, le quali so essere vere, dalle quali ho tratto un quadro di riferimento nella realtà fenomenica che, tutte le volte che lo applico, funziona.

                                                  Prolisso, logorroico, o peggio, lo stile? Può darsi, sono quasi d' accordo anche io.

                                                  Ma è tutta mia la colpa? Dovrei leggere un testo, nel quale si parla di fiamme e di temperature, e vedere indicare una temperatura in "F"? per quale ragione devo essere obbligato a compiere tutte le integrazioni e trasposizioni necessarie a capire il senso di una frase, quando colui che l' ha scritta poteva risparmiare a me e a tutti questo lavoro mettendo il segno "°" davanti alla "F"? Come mai nessuno se ne accorge e protesta? Possibile che sia così diffusa la necessità/voglia di stare nel vago e nel nebuloso? O tanto poco importa a tanti di parlare una lingua comune, strutturata in modo da non permettere inganni?

                                                  Ma sul fuori tema...dissento

                                                  Ma poi ebbene...in fondo non hai torto, cosa c'entrano queste sviolinate con la minicar Turbogen, che tanti entusiasmi accese, e della quale, pur essendo nel titolo del thread, più nulla si sà?
                                                  E tanto vale quindi parlare di altro?

                                                  amir[/quote]

                                                  Originariamente inviato da zintolo Visualizza il messaggio
                                                  HHO è sia implosivo sia esplosivo, dipende dalle concentrazioni di aria con cui viene combusto.
                                                  Quali sono le concentrazioni alle quali è implosivo, e quali quelle alle quali è esplosivo?
                                                  Sai se vi sono, e se si quali sono, altre circostanze/condizioni che influiscono su questo carattere delle miscele aria/HHO?
                                                  Puoi citare qualche fonte?
                                                  Cosa è HHO?
                                                  Perché, se è ossigeno ed idrogeno in proporzioni stechiometriche, come sono portato a ritenere anche se nessuno si sbilancia a dire cosa è e cosa non è l' HHO, se lo diluisci con aria, non è più HHO.
                                                  E l' HHO da solo, senza aria ad alterarne le caratteristiche, è implosivo oppure è esplosivo?

                                                  amir

                                                  Originariamente inviato da lukapat Visualizza il messaggio
                                                  Cosa vuol dire implosivo? Posso pensare che la miscela H2 + 0,5 O2 -> H2O abbia una riduzione molare passando da 1,5 moli di gas a 1 di liquido ma non mi viene in mente nessun motivo perchè debba implodere
                                                  Il punto è questo, metti avere un cilindro, chiuso ad una estremità da una culatta, ed all' altra da un pistone scorrevole nel cilindro.
                                                  Questo cilindro è pieno di HHO, ci fai scoccare una scintilla e cosa succede?

                                                  Secondo me spara via il pistone come un proiettile, secondo altri il pistone viene risucchiato all' interno del cilindro, a causa della implosione.
                                                  La ragione di questo comportamento starebbe nel fatto che uno Slitro di HHO pesa diciamo circa un grammo, se si fanno regire i due gas essi formano acqua, ma un grammo di acqua occupa un volume mille volte più piccolo del volume dei gas che l' hanno originato, da qui l' implosione.

                                                  amir
                                                  Ultima modifica di nll; 03-11-2009, 00:31. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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                                                  • Kind amir
                                                    infatti io non ho detto che si tratta di un cannello ossidrico. Le gocce del taglio che
                                                    tu descrivi son costituite anche da scorie oltrechè dal ferro fuso ed è un metodo
                                                    sconveniente ed impreciso tagliare le lamiere con un cannello ossidrico, ossiacetilenico od ossipropanico è preferibile la cesoia, non ha sprechi
                                                    ed hai tagli più netti. Vanno bene per saldare e se hai notato quando accendi
                                                    l'ugello del cannello avverti uno schiocco che è IMPLOSIVO, se fosse stato esplosivo t'avrebbe portato l'accendino. Provate a cella aperta ad incendiare le bolle di hho e constaterete che non è esplosione ma implosione. Se l'hho
                                                    fosse soggetto ad esplosione di sarebbe comportato come un carburante fossile
                                                    montato sul bocchettone dell'aria di un automezzo, invece l'automezzo va rifasato
                                                    per conciliare l'esplosione con l'implosione. A sostegno di ciò lessi qualche tempo
                                                    fa su qualche rivista americana sul gas di Brown e il contrasto di Brown con Meyer in cui si parlava di gas d'acqua anomalo che bruciava con fiamma fredda
                                                    ed implodeva. La disputa tra Brown e Meyer era il primato del brevetto oltre
                                                    che Meyer affermava di produrre molto più gas di Brown. Ho trovato se volete
                                                    consultarlo un articolo in Italiano con google Edicolaweb-Il gas di Brown di Mauro
                                                    Paoletti che conferma punto per punto le mie osservazioni che continueranno
                                                    ad apparirvi paradossali sino a quando non le proverete di persona. Kind regards.
                                                    e

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                                                    • Secondo me una miscela di ossigeno e idrogeno (HHO è la formula dell'acqua scritta in modo diverso o indica una miscela 2:1 di idrogeno e ossigeno) inserita in un cilindro e ignita sviluppa una quantità notevole di energia (34500 Kcal/Kg di idrogeno) in modo adiabatico (vuol dire che si sviluppa cosi in fretta che non c'è scambio con l'ambiente interno e quindi l'energia va in aumento di temperatura dei gas)
                                                      In tali condizioni l'acqua è sottoforma di vapore per di più surriscaldato (nell'idrogeno combusto si possono raggiungere e superare i 2000°C nei punti più caldi) quindi mi viene più facile pensare a una esplosione che a una riduzione di volume.




                                                      Note di Moderazione: nll
                                                      Non è consentita la citazione di un intero messaggio

                                                      Ultima modifica di nll; 03-11-2009, 00:32.

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                                                      • Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggio
                                                        ...e se hai notato quando accendi
                                                        l'ugello del cannello avverti uno schiocco che è IMPLOSIVO...
                                                        Si questo fatto è stata una delle prime cose di cui sono stato messo al corrente quando, dato il mio ruolo di apprendista in cui venivo vieppiù introdotto a conocenze tecnologiche da me fino allora inimmaginate, si avvicinò il momento di prendere in mano un cannello per la prima volta.

                                                        Queste le parole del mio istruttore:
                                                        "Come devi fare te l' ho detto, se sento lo stianto ti stianto di ceffoni."
                                                        Egli non era in realtà un Cerbero nè un Dracone, infatti mi avea in precedenza istruito sulla procedura di accensione corretta, necessaria ad evitare guasti e pericoli.

                                                        Succintamente, bisogna aprire un pò il gas, in maniera da espellere l'aria dal cannello; questo perché nei primi momenti dopo l' apertura del gas, dal cannello non fuoriesce gas, ma una miscela di gas ed aria;
                                                        fra la concentrazione aria 100%, all' inizio dell' apertura, e la concentrazione
                                                        gas 100%, si passa attraverso tutti i gradi di diluizione;
                                                        a certe concentrazioni, la velocità della fiamma supera la velocità di uscita della miscela di gas dal cannello, risale il getto di gas, e si infila nel cannello stesso, chiamandosi questo fatto "ritorno di fiamma".

                                                        Nel lodevole intento di mantenere la mia attenzione alle sue parole, il mio istruttore tentava di terrorizzarmi con storie, sedicente a lui successe, di cannelli scoppiati o fusi nelle mani dell' operatore, io non gli credetti mai fino al giorno in cui distrattamente avvicinai l' accendino troppo presto all' ugello, sentii un botto come di un petardo raudi, e dall' ugello prese ad uscire fumo nero, unitamente ad un rumore come uno che tentasse di fare una pernaxxhia mentre viene strozzato;
                                                        prontamente chiusi il gas, e questo semplice gesto fece cessare immediatamente quel raccapricciante gorgoglìo, e poi ripetei correttamente la procedura di accensione, ma invano. Essendo in uno stadio avanzato dell' apprendistato, ero già capace di diagnosticare la necessità di pulire l' interno del cannello, e di eseguirla; fui stupito dalla grande quantità di depositi fuligginosi che trovai al suo interno.
                                                        Esguita la pulizia, rimontai il tutto ed il cannello funzionava di nuovo normalmente.

                                                        A più riprese mi sorgevano domande sulla dinamica e sue caratteristiche di questo evento, e solo dopo molte risposte, all' inizio esplicative ma, ad un più attento esame, fallaci, riuscii ad integrare fatti osservati e spiegazione teorica.
                                                        Il risultato, tra speculazione e pratica, è che le teorie che si imparano a scuola, di fisica e chimica e roba così, sono vere almeno fino alla profondità che io sono capace di sondare.

                                                        Ciò mi ha permesso, baldanzoso giovanotto con un mestiere in mano, di arrivare ad accendere il cannello con un botto controllato.
                                                        Ovvero non ero più obbligato a fuggire compulsivamente le condizioni nelle quali si può produrre il botto ma, regolando finemente integrati fra loro l' apertura del gas ed il tempo intercorrente fra l' apertura del rubinetto e l' avvicinamento della fiamma, potevo produrre produrre piccoli botti con poca emissione di fumo e poco riscaldamento del cannello.

                                                        Questo caro shardanaelettronica è per dire che ciò che chiami implosione è la stessa cosa del ritorno di fiamma, il quale per me è perfettamente spiegato dalla teoria e confermato dall' esperienza.

                                                        Infine,
                                                        metti avere un cilindro, chiuso ad una estremità da una culatta, ed all' altra da un pistone scorrevole nel cilindro.
                                                        Questo cilindro è pieno di HHO, ci fai scoccare una scintilla e cosa succede?


                                                        Secondo te cosa succede, il pistone viene sparato via, o risucchiato nel cilindro?

                                                        amir shah

                                                        Originariamente inviato da lukapat Visualizza il messaggio
                                                        ...una miscela 2:1 di idrogeno e ossigeno) ...
                                                        Ecco un altro punto non esplicitamente condiviso:
                                                        cosa vuole dire "miscela 2:1"?
                                                        E' il 50%? d'accordo, ma si parla di volume, o di peso, o di cosa?
                                                        Ma poi l'acqua non si dice sia formata da due parti di idrogeno ed una di ossigeno?

                                                        E dunque, sapresti dirmi quanto ossigeno c'è, e quanto idrogeno, in uno Slitro di miscela 2:1 i idrogeno e ossigeno?
                                                        Ed in uno Slitro di miscela al 50%?
                                                        Ed in uno Slitro di miscela in rapporto stechiometrico?


                                                        Qua se non tiramo fuori le moli non se ne esce.

                                                        amir

                                                        P.S.: sono un supporter del Sistema Internazionale di unità di misura, e come tale invito ad usare i simboli ufficiali in generale, e in particolare, ad adottare come simbolo del "chilogrammo", il simbolo ufficiale "kg".

                                                        a
                                                        Ultima modifica di nll; 03-11-2009, 00:33. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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                                                        • Kind friends
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                                                          il tungsteno che si scioglie a 6000°C non emette radiazioni nocive e la sua fiamma può esser guardata senza maschere protettive........ecc". Vedete di comprarvi questa torcia, poi vi posso anche fornire anche altre notizie sperimentali alla portata di tutti, intanto partiamo da quì. Kind regards.

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                                                          • Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggio
                                                            : "Questo gas sfrutta gli atomi e non le molecole e la fiamma che ne scaturisce riesce a vaporizzare le sostanze che si pongono davanti ad essa perchè interagisce con la sostanza dell'oggetto che sta trattando pur sviluppando un calore di 130°C, il gas riesce a vaporizzare
                                                            il tungsteno che si scioglie a 6000°C non emette radiazioni nocive e la sua fiamma può esser guardata senza maschere protettive........ecc"...
                                                            Cosa vuol dire che questo gas sfrutta gli atomoi e non le molecole? Quali rezioni, quali interazioni, in quali condizioni, fra quali atomi...?

                                                            Poi per favore vedi la logica di quelle affermazioni, bisognerebbe riformare le frasi in modo meno sibillino ed oscuro se non ambiguo.

                                                            Senza indagare sul punto di fusione del tungsteno, "sciogliere" si usa specificamente per indicare un fenomeno che non ha nulla a che vedere con la fusione.
                                                            Se tu dici che questo gas a 6000°C scioglie il tungsteno, vuol dire che in quelle condizioni il tungsteno passa il soluzione nel gas.

                                                            Anche vaporizzare ha un significato specifico ed univoco, io non so la temperatura di evaporazione del tungsteno ma deve essere esagerata e mai e poi mai crederò che quell' oggetto che sta in un taschino possa produrre questa temperatura

                                                            amir
                                                            Ultima modifica di amir; 05-04-2009, 13:58.

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                                                            • Originariamente inviato da shardanaelettronica Visualizza il messaggio
                                                              ...........
                                                              "Questo gas sfrutta gli atomi e non le molecole e la fiamma che ne scaturisce riesce a vaporizzare le sostanze che si pongono davanti ad essa perchè interagisce con la sostanza dell'oggetto che sta trattando pur sviluppando un calore di 130°C, il gas riesce a vaporizzare
                                                              il tungsteno che si scioglie a 6000°C non emette radiazioni nocive......
                                                              senti, facciamo così, per non incorrere continuamente in equivoci e battibecchi, prometto di leggere in toto l'articolo che dici, se solo rispondi a questa domanda, così usciamo da questi labirinti lessicali
                                                              Domanda a cui, nell'articolo deve esservi una risposta univoca e semplice

                                                              quanti atomi di ossigeno e quanti atomi di idrogeno debbono esservi in un litro di "gas di Brown" ? (intendo a 20°C - 1 atmosfera)

                                                              Odisseo
                                                              (E d'un tratto capii che il pensare è per gli stupidi, mentre i cervelluti si affidano all'ispirazione. (cit. Arancia meccanica) - Ma se quella non arriva, il cervelluto stà inguaiato assai (Odisseo - Gigantosaurus Carinii Patagoniae)

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