Originariamente inviato da GabriChan
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Del 2002 è l'articolo di Brenner ( Rev. Mod. Phys. 74, 425 (2002): Single-bubble sonoluminescence ) sull'energia legata alla sonoluminescenza di una singola bolla di cavitazione e sul virare verso il viola di questa emissione luminosa al variare dei gas disciolti utilizzati (da cui poi l'utilizzo di Plank per ricavarne l'energia della singola bolla).
Ma anche qui tutto materiale già analizzato prima di lui.
Inoltre questo approccio è stato recentemente dimostrato come impreciso per analizzare il fenomeno in un recente articolo di Zizzi Pessa Cardone ( [1006.1044] Quantum Cavitation ) in cui si parla chiaramente di vortici all'interno della bolla di cavitazione (da cui l'effetto Ranque-Hilsch, il moto coerente delle molecole all'interno della bolla, e le temperature molto varabili all'interno della stessa).
L'articolo che hai citato parla della formazione di radicali liberi causata dalla cavitazione indotta (ad esempio) dagli ultrasuoni, non di variazione del pH del liquido. In quel caso non può variare il pH del liquido, perchè sono test effettuati su acqua milliQ e gas nobili disciolti.
Se vogliamo dimostrare che la cavitazione (ottenibile anche tramite ultrasuoni oltre una certa soglia) varii il pH di una soluzione, dobbiamo avere degli elettroliti disciolti e gas che ne permettano la reazione, altrimenti avremo la formazione di radicali liberi che si ricombineranno fra loro mantenendo inalterato il pH.
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