Una considerazione sull'utilizzo di alluminio da riciclare per la produzione di idrogeno in soluzione basica: http://energy.sigmaxi.org/wp-content..._aluminum1.pdf
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Secondo me non basta trovare solo un paio o più di metalli.
Come dicevo nei post precedenti per decomporre l'acqua serve un fattore termodinamico ossia fornire energia (elettrica, termica, luminosa, acustica e chi più ne ha più ne metta).
Mi spiego meglio
la combinazione di idrogeno e ossigeno per formare l'acqua è favorita termodinamicamente e la reazione una volta innescata procede velocemente a volte anche troppo diventando esplosiva. La reazione opposta che è quella che ci interessa invece è del tutto sfavorita anche si i catalizzatori per realizzarla sono gli stessi (platino, nichel...etc)
I metalli dei catalizzatori danno il fattore cinetico ovvero fanno avvenire la reazione in modo rapido ed efficiente abbassando l'energia di attivazione.
L'energia di attivazione non è quella di legame e quindi non separiamo H e O ma è quella in più che devono avere i reagenti per poter reagire efficacemente superando la repulsione tra gli elettroni dei singoli reagenti (e altri fattori su cui non vi tedio ulteriormente).
Quindi come dicevo va pensato qualcosa che separi fisicamente ossigeno da idrogeno e poi una volta individuate le reazioni possiamo pensare a catalizzarle e un catalizzatore adatto lo troviamo sicuramente anche in cantina. Non a caso io sono della scuola del grande Rutherford che realizzava la strumentazione con spaghi e bottiglie etc. Quindi un chimico pratico.
Quanto esposto è' il concetto dei cicli termochimici per esempio quello zolfo iodio che sono allo studio per produrre idrogeno e ossigeno attraverso il calore. In questi cicli è sempre il rilascio dell'ossigeno il problema maggiore. Per esempio quello zolfo iodio funziona cosi:
H2SO4 (acido solforico) + calore (800°C) = SO2 + H2O +0,5 O2
I2 + SO2 + 2 H2O = H2SO4 +2HI (120°C)
2HI + calore (400°C) = I2 + H2
sommando il tutto si ottiene
H2O = H2 + 0,5 O2
che è quello che si vorrebbe.
Ovviamente stiamo cercando un qualche ciclo che avviene a temperature più basse e meno drastiche. E qui se ci riusciamo prendiamo il nobel.
E' a questo che sto lavorando ossia cercando delle reazioni semplici e possibili alla portata di tutti, sistemi come quelli in studio quali il rutenio cis dipiridile non si trovano facilmente in negozio.
Il concetto esposto da Zintolo è chiaro:
L'alluminio è un energy carrier come potrebbe essere l'idrogeno nel serbatoio. Comodo per certe applicazioni speciali ma sicuramente l'energia necessaria per fare l'allumninio è molto superiore a quella sviluppata dall'idrogeno che può generare quindi quella che manca per rigenerare l'alluminio si dovrà prenderla da altre parti ad esempio da gas,petrolio etc quindi siamo punto e a capo.
Stesso dicasi dell'ammoniaca che sviluppa idrogeno in presenza di ferro che catalizza la sua decomposizione a temperature elevate.
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salve a tutti e scusate per la prolungata assenza.
ho letto gli ultimi post, e mi sembra che il tutto si sia spostato su un altra discussione
visto che tra voi mi pare ci siano dei chimici preparati volevo chiedere una cosa.
dalle mie informazioni mi risulta che anni a dietro nelle officine di saldatura
veniva usato un gas che si tirava fuori da una pietra che veniva chiamato gas di pietra.
il processo era simile a quello della calce idrata cioe la pietra di roccia veniva cotta a temperature altissime e appena la immergevi in acqua fondeva.
se qualcuno sa qualcosa mi faccia sapere grazie saluti luigi
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Ciao Lukapat hai visto questo?
Photochemical deposition of cobalt-based oxygen evolving catalyst on a semiconductor photoanode for solar oxygen production
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mi risulta che laprima macchina alimentata ad acqua,
fu adottato propio questo sistema.
un vecchio saldatore odorando il gas elettrolitico, mi disse che aveva quello stesso odore a sua memoria.
sarebbe possibile secondo voi fare una macchina a gas di pietra???
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L'acetilene è molto pericoloso,un mio amico lo sà bene,pulendo
il contenitore del generatore,già vuoto e lavato con acqua,nel svitare un bullone con una chiave hà fatto una piccola scintilla,
non ti dico che fiammata che si è sprigionata,ci hà rimesso la bruciatura di un braccio,comunque gli è andata bene lo stesso.
Il metallo del contenitore s'impregna di gas col tempo,quindi attento non si scherza!Saluti "giopi-areand".
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Da un po di giri che ho fatto in rete ho trovato che la xogen dichiara una produzione di idrogeno 3 volte superiore a quello delle celle standard.
Qualcuno di cui allego testo integrale dichiara di aver replicato l'esperimento con successo.
Allego pertanto 2 documenti uno relativo alla elettrolisi dell'acqua con tutte le indicazioni per l'ottimizzazione del sistema e un altro il brevetto xogen nel caso qualcuno voglia ripeterlo
Ho poi trovato altre cosine interessanti che metto a disposizione del
netpeople (popolo della rete) se qualcuno vuole fare qualche sfrugno.
Ecco il messaggio del cultore Xogen (non garantisco sulla veridicità di quanto scritto ma sicuramente questi sono dati sperimentali su cui lavorare)
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Hi Guys
I will try and answer all the questions.
Voltage across cell DC potential=2.4 volts+True RMS 1.5volts
=3.9 volts.
Watts = True RMS current =0.1875 Amps X 3.9 volts= .73125 Watts
Waveform across cell squarewave,Frequency=11.33Khz,Duty cycle
Mark=78% Space=22%.
Measurements made using Tek 547 scope and Hameg 203,
and a Racal True RMS Voltmeter.Good to 20 Mhz.
My self I don`t trust digital instruments.
The cell two tubes coaxial arrangment.
Stainless steel not sure of the grade,they are not magnetic
most likely 304 or 316.
The tubes were handles from a ss egg whisk and apple corer.
Dimensions are: inner tube OD 22mm, wall.25 mm,length 12.5cm
Outer tube OD 25 mm,wall.5mm,length 12.5mm.
Spaced with pieces plastic tywrap to give 1mm gap.
As regards to xogen patent,that works but I don`t like
the design and have improved the output by using a medium
pwr transistor BUX87P forming a Darlington pair with the
2n3055 Transistor but in common collector mode to give
a low impedance output.
As to the quality of gas at a rough guess I allowed for that,
but don`t have access to a mass/spec at the moment.
I have pics and a vidio of my Test Cell on icube forum if
you are interested:http://www.icubenetwork.com/files/watercar/non-
commercial/dave/
Best Regards Dave
Riguardo al chemalloy ho recuperato i documenti originali ... eccoli
Se qualcuno vuole andare un attimo a fondo questo è il materiale
ricavato dall'USPO
Attendo vostri commenti etc.
Aggiungo il sito della Xogen
Welcome to Xogen Technologies!
Altro sito ben argomentato su Xogen
http://www.panacea-bocaf.org/xogen.htm
Originariamente inviato da luigi.gmb Visualizza il messaggiosarebbe possibile secondo voi fare una macchina a gas di pietra???
E' possibile tutto; ricordo che quando ho lavorato in Romania i saldatori del luogo utilizzavano un genratore di acetilene a carburo che produceva il gas da saldatura. Unico problema e non trascurabile era che il flusso non era sempre costante e a volte si entrava nei limiti di esplosività della miscela aria acetilene con delle botte memorabili; per fortuna la quantità di gas era piccola e nessuno si faceva male... a parte lo spavento.File allegati- Electrolysis for Hydrogen Generation.pdf (3.88 MB, 64 visualizzazioni)
- xogen patent [US 06419815].pdf (659.1 KB, 39 visualizzazioni)
- Hydro-Gen.pdf (740.8 KB, 41 visualizzazioni)
- HydroStar.pdf (2.18 MB, 35 visualizzazioni)
- chemalloy.pdf (1.34 MB, 32 visualizzazioni)
- 2796345_PROCESS_OF_PRODUCING_LEAD_ZINC_A.pdf (232.8 KB, 34 visualizzazioni)
- 2927856_MTIT_TT_PTTKPOW_AT_T_OVS_OF_RONT.pdf (272.9 KB, 24 visualizzazioni)
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Originariamente inviato da lukapat Visualizza il messaggioDa un po di giri che ho fatto in rete ho trovato che la xogen dichiara una produzione di idrogeno 3 volte superiore a quello delle celle standard.
Qualcuno di cui allego testo integrale dichiara di aver replicato l'esperimento con successo.
Allego pertanto 2 documenti uno relativo alla elettrolisi dell'acqua con tutte le indicazioni per l'ottimizzazione del sistema e un altro il brevetto xogen nel caso qualcuno voglia ripeterlo
Ecco il messaggio del cultore Xogen
Voltage across cell DC potential=2.4 volts+True RMS 1.5volts
=3.9 volts.
Watts = True RMS current =0.1875 Amps X 3.9 volts= .73125 Watts
Waveform across cell squarewave,Frequency=11.33Khz,Duty cycle
Mark=78% Space=22%.
Measurements made using Tek 547 scope and Hameg 203,
and a Racal True RMS Voltmeter.Good to 20 Mhz.
My self I don`t trust digital instruments.
The cell two tubes coaxial arrangment.
Stainless steel not sure of the grade,they are not magnetic
most likely 304 or 316.
The tubes were handles from a ss egg whisk and apple corer.
Dimensions are: inner tube OD 22mm, wall.25 mm,length 12.5cm
Outer tube OD 25 mm,wall.5mm,length 12.5mm.
Spaced with pieces plastic tywrap to give 1mm gap.
As regards to xogen patent,that works but I don`t like
the design and have improved the output by using a medium
pwr transistor BUX87P forming a Darlington pair with the
2n3055 Transistor but in common collector mode to give
a low impedance output.
Esatto!!!
Xogen ha riscoperto e brevettato un sistema quasi identico a quello di Meyer, e dai filmati si nota un funzionamento ottimale.
Purtroppo i riferimenti sopra riportati e gli eventuali schemi riferiti al brevetto di elettrolisi di xogen rintracciabili in rete non sono del super progetto, il brevetto di questo ultimo non è ancora stato divulgato.Ultima modifica di hacqua2o; 16-08-2010, 19:04.La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
Albert Einstein
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Salve,
La Xogen, industria canadese, lessi diversi anni fa, che acquistò il brevetto direttamente da Yul Brown confinandolo in un'isola Australiana riservandogli una vita da nababbo per allontanandolo dal rilascio di dichiarazioni ed interviste. Vidi una delle saldatrici a cannello commercializzata dalla Xogen, all'aspetto un bauletto giallo di dimensioni contenute, ben diversa da quella pubblicizzata sull'almanacco del Fai da te degli anni 90 che costava 12 milioni di lire se non ricordo male e, seppur basandosi sullo stesso principio di funzionamento aveva le dimensioni d'uno scaffale metallico.
Il carburo di calcio lo conosco sin da piccolo, mio padre minatore a carbonia portava qualche piccola pietra di carburo che usavano come
illuminazione in miniera e spesso era causa di gravi incidenti se si trovava
a venire a contatto col Grisù. Il carburo era venduto nelle ferramente
quando ero ragazzo di varie dimensioni veniva venduto a etti e le pietre
più grandi venivano tagliate in frammenti più piccoli, poichè una volta
bagnato non si poteva più riutilizzare. Rividi delle tavolette di carburo
dentro una scatolina metallica durante il servizio militare nella razione
Kappa che lo chiamavano gas solido e serviva per riscaldare l'acqua per
faci il brodo di pollo liofilizzato (molto appettitoso), sapeva più di pollaio
che di pollo. Ora, la produzione di carburo di calcio, richiede più energia
di quanta se ne riesca ad ottenere per produrlo, così dicasi per il riciclo
dell'alluminio. Quantum Leap ricordava in proposito che l'alluminio può
essere una forma di energia contenuta nel senso che non è estensibile
a livello globale per quanto abbondante sia questo metallo in natura.
Leggevo curiosamente, non molto tempo fa, "Ghiaccio d'acqua ed alluminio il propellente che ci porterà su Marte". Pare che l'alluminio presente non in micro ma in nanoparticelle venga diviso sottilmente in
frame che reagiscono singolarmente col ghiaccio sviluppando idrogeno
in grosse quantità. Ora da frame, ad isolamento dell'alluminio in singole
palline (chiamiamole palline per rendere l'idea in realtà è una nanoparticella rivestita di Gallio od anche Stagno porebbe essere) reagirebbe l'alluminio con l'acqua ma non col metallo che costituisce
l'involucro poroso delle nanoparticelle reattive. In settimana m'arriveranno questi 15 grammi circa di Gallio e sto già pensando a come
recuperare il gallio per porerlo riutilizzare in altri processi poichè è relativamente costoso e pur avendo una temperatura di fusione al
pari della cera d'api è più pesante dell'alluminio con una centrifugazione
lenta e manuale potrebbe depositarsi sul fondo del contenitore e far
emergere solo la polvere micronizzata d'alluminio che tuttavia rimarrebbe
rivestita di Gallio quindi, se l'alluminio non avrà reagito con l'acqua è impensabile estrarre tutto il gallio utilizzato se non in diversi frazionamenti successivi e comunque il gallio perderebbe di purezza, è un rischio che possiamo affrontare? Lukapat con la sua esperienza penso
mi possa dare una mano poichè, magari le mie complesse congetture potrebbero trovare uno scorcio più semplice e da me non avvisato.
Scusa Sandro era un mio errore. Grazie a tutti regards.
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Shardana: Lukapat con la sua esperienza penso
mi possa dare una mano poichè, magari le mie complesse congetture potrebbero trovare uno scorcio più semplice e da me non avvisato.
Lukapat:
La mia impressione è che stiamo girando intorno al problema e quindi alla sua soluzione intrinseca; un principio generale che ho sempre amato è che la natura preferisce sempre gli approcci semplici alle cose. Credo sia approfondito meglio nella teoria del caos dove con degli approcci semplici si possono risolvere problemi complessi irrisolvibili con sistemi differenziali come la fisica classica persegue.
Quindi la soluzione non sta nelle formule ma nell'osservazione; io posso dirti per sicuro che i metalli dove l'idrogeno si scarica con piacere sono il platino e il ferro; il nichel ha proprietà catalitiche per l'idrogenazione/deidrogenazione in particolare quello di Raney che è abbinato a dell'alluminio (guarda caso) quindi in prima istanza mi concentrerei su questi.
Il ferro mi sembra molto interessante perchè dispone di 3 stati di ossidazione:
0 cioè ferro metallico
2+ e 3+
Gli stati 2 e 3 sono tendenzialmente ossidanti mentre il ferro 0 è riducente e in soluzione sono presenti tutti e 3 gli stati contemporaneamente in quanto sono correlati da equilibri.
Non a caso nel sangue il ferro è trasportatore di ossigeno in quanto forma dei legami blandi (quando fissato nell'emoglobina)
E poi è alla nostra facile portata
Posso dirti per esempio che l'elettrodeposizione del ferro è piuttosto difficoltosa in quanto sviluppa molto idrogeno specie se si tenta a pH inferiore a 2.
Un ferro ad alto tenore di Nichel e combinato insieme a Alluminio potrebbe darci delle sorprese gradite dato che il nichel è più che altro un catalizzatore di reazione e l'alluminio favorisce lo sviluppo; direi che i primi tentativi li farei con percentuali elevate di ferro superiori al 70% e gli altri due in proporzioni pressochè uguali magari col nichel in maggiore rispetto all'alluminio
Dimmi se concordi con questa mia vision:
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Originariamente inviato da lukapat Visualizza il messaggioun principio generale che ho sempre amato è che la natura preferisce sempre gli approcci semplici alle cose. Credo sia approfondito meglio nella teoria del caos dove con degli approcci semplici si possono risolvere problemi complessi irrisolvibili con sistemi differenziali come la fisica classica persegue.
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Rividi delle tavolette di carburo dentro una scatolina metallica durante il servizio militare nella razione Kappa che lo chiamavano gas solido
Che si usa anche nell'orto contro le lumache...
Acetaldeide - Wikipedia
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Come descriveresti il lancio in aria di una moneta tramite delle equazioni differenziali?
Sinceramente il problema del genere umano secondo me si sintetizza in una frase:
Le cose semplici le complica e quelle complicate le rende impossibili.
L'approccio del caos è favoloso secondo me, senza entrare a discutere il piano delle fasi, attrattori etc..da una visione di insieme che è difficile trarre da soli approcci matematici
Ma questa è una mia opinione
Originariamente inviato da BesselKn Visualizza il messaggioIn realtà, i comportamenti caotici nascono proprio dallo studio di particolari sistemi di equazioni differenziali (ovvero sistemi deterministici). Un esempio classico è il cosiddetto attrattore di Lorenz, il quale è un sistema di 3 equazioni diefferenziali ordinarie non-lineari descrivente i moti convettivi atmosferici. Anche il moto browniano può essere descritto in termini di equazioni differenziali.
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Originariamente inviato da lukapat Visualizza il messaggioCome descriveresti il lancio in aria di una moneta tramite delle equazioni differenziali?
Se ci si riferisce alla statistica: distribuzione binomiale, la quale può essere dedotta dall'equazione alle differenze generatrice.
La mia opinione è che, complicato o no che sia l'approccio, perlomeno esiste un approccio che ci fa comprendere meglio il sistema. Comunque, Lukapat, rispetto la tua opinione come tutte le altre.
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Originariamente inviato da lukapat Visualizza il messaggioL'approccio del caos è favoloso secondo me, senza entrare a discutere il piano delle fasi, attrattori etc..da una visione di insieme che è difficile trarre da soli approcci matematici
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Originariamente inviato da endymion70 Visualizza il messaggioE secondo te sarebbe questa una cosa semplice? Attrattori, spazio delle fasi, mappe di Poincarè...
Originariamente inviato da BesselKn Visualizza il messaggioSe ci si riferisce al moto: meccanica classica.
La mia opinione è che, complicato o no che sia l'approccio, perlomeno esiste un approccio che ci fa comprendere meglio il sistema. Comunque, Lukapat, rispetto la tua opinione come tutte le altre.
Originariamente inviato da wfcross Visualizza il messaggio..... alla fine lo faccia risultare inox.
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Di quali percentuali di Al state parlando, nella lega? ..e se fosse un nanoriporto superficiale? Molti studi recentissimi in italia e non solo stanno muovendosi sui riporti di nanomateriali sulle piastre di elettrolisi per catalizzare il processo.
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io ho provato a fare gli involucri delle mie celle in acciaio nero generalmente usato nelle tubature di riscaldamento negli impianti industriali.
e anche se poco per farci andare una macchina, c'era scissione spontanea.
lukapat dici che riducendo il tutto in frammenti sottili ,o polvere si potrebbe arrivare ad una produzione interessante??
ciao
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Originariamente inviato da zintolo Visualizza il messaggioDi quali percentuali di Al state parlando, nella lega? ..e se fosse un nanoriporto superficiale? Molti studi recentissimi in italia e non solo stanno muovendosi sui riporti di nanomateriali sulle piastre di elettrolisi per catalizzare il processo.
Della miscela Al/Ni direi rifacendomi al Nichel Raney circa 25% alluminio e 75% Nichel
Quindi globalmente
Fe 80%
Ni 15%
Al 5%
+ al tutto circa 0,1-0,2 % C
Poi andrà attivato ma vi spiego quando pronto la procedura.
Quanto alle nanoparticelle e nanosuperfici sono sempre cose molto irritanti e a volte nocive per l'organismo le vedrei eventualmente in uno step successivo
Originariamente inviato da luigi.gmb Visualizza il messaggioio ho provato a fare gli involucri delle mie celle in acciaio nero generalmente usato nelle tubature di riscaldamento negli impianti industriali.
e anche se poco per farci andare una macchina, c'era scissione spontanea.
lukapat dici che riducendo il tutto in frammenti sottili ,o polvere si potrebbe arrivare ad una produzione interessante??
ciao
Prova però a vedere se reagisce in acqua distillata senza aggiungere nulla e senza connettere la corrente ovvero senza piastre.
Se il solo metallo a contatto con l'acqua sviluppasse gas senza modificarsi la cosa si fa interessante
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Ciao lukapat!!!!
Ti voglio proporre un quesito, che interessa un po’ tutti.
Ho smontato la mia cella formata da 16 piastre inox e collegate tutte in parallelo, ovvero la prima piastra collegata con la terza, la quale a sua volta è collegata con la quinta, ecc.. per la linea positiva.
Per la linea negativa, la seconda piastra è collegata con la quarta e poi alla sesta, ecc..
Ho notato che le piastre collegate al positivo erano tutte metallo puro ambo le facce, mentre le piastre collegate al negativo erano ricoperte ambo le facce con materiale di riporto, penso calcite e altra roba.
Si pensava che una piastra collegata in questo modo faceva sia da anodo che da catodo, ma non è così, sapresti darmi una spiegazione tecnica??
Shardana se fosse veramente in questo modo si potrebbe mettere una piastra di alluminio al catodo e una piastra inox all’anodo senza problemi, ottenendo alta produzione di idrogeno senza corrosione delle piastre.
Saluti!!!!!!!!!!!!!!La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perchè.
In questo caso, abbiamo messo insieme la teoria e la pratica:
non c'è niente che funziona... e nessuno sa il perchè!"
Albert Einstein
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