Originariamente inviato da sunny life
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Olio di Jatropha curcas
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[QUOTE=guiu guiu;118956492]Cenere siamo, cenere ritorneremo. Tutti noi siamo rinnovabili.
Fermi tutti... parliamo di nuovo di due argomenti diversi. Io ho già dichiarato più volte che sono contrario alla transesterificazione degli oli vergini e al loro utilizzo come carburanti da autotrazione. Tutto ciò che hai scritto conduce a un sistema che di rinnovabile non ha molto anche fossero a norma le coltivazioni. Ho già espresso più volte il mio pensiero al riguardo :
1) Utilizzo di un processo che sostituisce il glicerolo con metanolo di origine fossile
2)Consumo di energia termica per la trasformazione
3) Emissioni superiori a quelle di un gasolio di ultima generazione non abbattibili con i sistemi attualmente in dotazione alle automobili in vendita .
Nella percentuale del 5% attualmente utilizzata nei carburanti diesel distribuiti è solo un trucco per lubrificare le pompe di iniezione e rimediare alla rimozione dello zolfo che un tempo assolveva a questo scopo.
Il biodiesel commerciale è un bel modo di aumentare gli introiti delle compagnie petrolifere, scaricare la coscienza degli ecologisti e non fare nulla di nuovo utilizzando le strutture di distribuzione centenarie dei combustibili fossili.
4) A meno che tu non lavori nella grande industria della crema alle nocciole non so come tu possa scagliarti contro l'uso industriale del palma e accettare che si produca biodiesel con girasole, colza e soia , sottraendoli dal circuito alimentare per sostituirli con il peggior grasso vegetale per alimentazione esistente .
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Non credo D1 sia una "sola" come la definisci, ha solo deciso di cambiare l'asset imprenditoriale, di vendere i transesterificatori per fare cassa e di dedicarsi esclusivamente alla ricerca (dei trangenici, appunto, sulla Jatropha). Ha rastrellato nel 2008 circa 15 milioni di euro sul mercato e "sposato" la BP che è molto esperta nella coltivazione gir-in-giro per il mondo. Adesso D1-BP stanno piantumando 300.000 ettari nella fascia sub-equatoriale del mondo. Avessero più soldi ..... . E' tutto riportato nel documento resoconto del direttore della D1 per l'esercizio 2008 (disponibile al sito D1 oil). Quest'anno hanno il primo raccolto. Vedremo.
E' una sola, credimi , una vera sola , prova a incontrare gi agricoltori locali che hanno convinto a coltivare jatropha raccontando un mucchio di balle e adesso si trovano con nulla in mano.
Vai a vedere questo articolo nebusiness.co.uk - News - Business News - Uncertain times for biofuel company
Magari Burlonsulzer poi ti racconta cosa ne pensa lui dopo che ha girato un po' di posti che loro dichiarano di aver impiantato.....
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il motivo speravo di conoscerlo da tè, perchè se il petrolio o il nucleare sono ancora meno costosi è ovvio....ma in futuro quali aspettative/controindicazioni avranno?
io sono favorevole al solare a concentrazione ma cerco di capire/verificare quali sono le motivazioni che riferiscono i suoi detrattori, potrebbe esserci una parte di verità
in ogni versione dei fatti...grazie ciao
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Originariamente inviato da sunny life Visualizza il messaggioil motivo speravo di conoscerlo da tè, perchè se il petrolio o il nucleare sono ancora meno costosi è ovvio....ma in futuro quali aspettative/controindicazioni avranno?
io sono favorevole al solare a concentrazione ma cerco di capire/verificare quali sono le motivazioni che riferiscono i suoi detrattori, potrebbe esserci una parte di verità
in ogni versione dei fatti...grazie ciao
Non sono contrario in assoluto al solare termodinamico , da bambino mio nonno mi portava a S.Ilario a passeggiare vicino alla scuola di agraria e perdevo ore a guardare l'ing. Francia e i tecnici che montavano la centrale , affascinato dalla caldaia e dagli specchi. Francia era un uomo buono e paziente e perdeva un po' del suo tempo a spiegarmi cosa stava facendo e dove cercava di arrivare. Forse per quello i sali fusi non mi sembrano la strada giusta , sono convinto che bisognerebbe trovare un fluido più facile da gestire ad alta temperatura ma non mi avventuro troppo in un campo che conosco poco, le mie sono impressioni....
Alla prossima Gatt ci *****a e ha ragione, parliamo di solare in mezzo ai biocarburanti
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olio di tabacco
Originariamente inviato da Sulzer1 Visualizza il messaggioE' una sola, credimi , una vera sola , prova a incontrare gi agricoltori locali che hanno convinto a coltivare jatropha raccontando un mucchio di balle e adesso si trovano con nulla in mano.
Vai a vedere questo articolo nebusiness.co.uk - News - Business News - Uncertain times for biofuel company
Magari Burlonsulzer poi ti racconta cosa ne pensa lui dopo che ha girato un po' di posti che loro dichiarano di aver impiantato.....
Rilancio sui biocarburanti: in pianura padana si stanno sperimentando colture di tabacco da olio (?!?!??). Cosa ne sai sull'argomento? Ritieni che possano essere redditizie per l'agricoltore? Meglio o peggio di colza, mais e girasole in termini di rese per ettaro?
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http://pick14. pick.uga. edu/mp/20p? see=I_PAO5166& res=640
Prova a scrivere a Pankaj , è uno scienziato , non uno squatter ed è collegato a molti altri che cercano di capire sino a dove ci si può spingere con jatropha. Oggi Burlon è metereopatico , in più deve risolvere un problema e non è dell'umore giusto , un giorno di questi ti fa vedere le foto dei bambini che fanno il bagno, bevono, lavano lo zebù e fanno i loro bisogni nella stessa acqua di fianco alle coltivazioni di jatropha .....
Il tabacco è una bellissima idea , dopo un entusiamo estremo, il tentativo di partecipare alla sperimentazione di molti , sembra tutto sedato. Il primo campione che avevamo testato aveva un indice di iodio troppo alto e la tendenza a polimerizzare anche a bassa temperatura come l'olio di lino , sarebbe stato ottimo per la esterificazione . Qualcuno ne ha avuto notizia ? Intanto leggi questo articolo , ripeto da sempre che il nostro paese non può produrre altro che cibo, importiamo metà di ciò che mangiamo, la Pianura Padana è un regalo che la terra ha fatto agli uomini per coltivarci roba da mangiare. L'unico momento storico in cui l'Italia è stata autosufficiente è stato il medioevo , gli storici stimano che a malapena stentassero a vivere otto milioni di persone . La filiera corta obbligatoria di allora ha determinato carestie ed epidemie a iosa che si sono interrotte con lo sviluppo della filiera lunga.
http://it.notizie.yahoo.com/19/20090604/tit-clima-piu-di-3-italie-necessarie-per-59fdfba.html#ynw-article-part2
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Pankaj scienziato ????
Originariamente inviato da Sulzer1 Visualizza il messaggioProva a scrivere a Pankaj , è uno scienziato , non uno squatter ed è collegato a molti altri che cercano di capire sino a dove ci si può spingere con jatropha.
A me sembra che l'interesse per Jatropha sia in continuo aumento, almeno stando all'aumento dei brevetti riguardanti la Jatropha (che puoi consultare al sito WIPO). Chi brevetta spende e ha le sue ragioni, solitamente basandosi su deduzioni tratte da scienziati accreditati dalla comunità scientifica.
Siamo sulla stessa lunghezza d'onda quando dici che la vocazione produttiva del terreno italiano debba essere rispettata e che il nostro Bel Paese è maestro nel produrre alimenti di ottima qualità. Ti faccio arrabbiare: pensa che l'anno scorso il comparto agricolo ha avuto eccedenze di produzione di grano dovute al calo della richiesta e che alla fine i contadini non sapevano dove buttarlo.
Poterlo scambiare con olio di Jatropha prodotto in terreni desertificati, avrebbe potuto trasformare un terreno africano altrimenti improduttivo in un terreno che produce cereali, senza fare la carità a nessuno. Poter pensare in futuro a destinare una quota annuale della produzione di cereali per la realizzazione di scambi "commerciali" con Paesi africani produttori d'olio di Jatropha potrebbe indurre un meccanismo virtuoso di "solidarietà sostenibile" capace di (1) sfamare le genti africane, (2) dissetare i motori industriali e non e (3) remunerare con certezza d'acquisto gli agricoltori italiani: tutto nel rispetto reciproco della vocazione produttiva di ciascun territorio, senza distogliere alimento dalla filera, producendo biocarburante per la nostra industria. Talmente bello, ad incastro perfetto, in un gioco in cui tutti guadagnano. Realizzabile solamente sfruttando la caratteristica peculiare della Jatropha (unica tra le piante oleaginose) di crescere nelle savane assolate desertificate. Troppo semplice, troppo congruo, troppo buono per tutti per poter essere compreso???
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Originariamente inviato da guiu guiu Visualizza il messaggioSul web non girano solo "squatter". Un sicuro "unqualified scientist" è Pankaj perchè non debitamente referenziato, per non dire che ho forti dubbi che sia realmente uno scienziato. Di solito chi lo è pubblica su riviste scientifiche nazionali o internazionali i suoi risultati e lo puoi facilmente trovare sul motore di ricerca PubMed Home L'India è uno dei principali paesi che si dedicano alla ricerca scientifica sulla Jatropha e 'sto tipo non è quotato ??? Prova a incrociare i termini "Pankaj" e "jatropha", non ne esce nulla: stregone, non scienziato, magari semplice "blogghista". Chissà da quale business è stato lasciato fuori per essere così arrabbiato.
A me sembra che l'interesse per Jatropha sia in continuo aumento, almeno stando all'aumento dei brevetti riguardanti la Jatropha (che puoi consultare al sito WIPO). Chi brevetta spende e ha le sue ragioni, solitamente basandosi su deduzioni tratte da scienziati accreditati dalla comunità scientifica.
Siamo sulla stessa lunghezza d'onda quando dici che la vocazione produttiva del terreno italiano debba essere rispettata e che il nostro Bel Paese è maestro nel produrre alimenti di ottima qualità. Ti faccio arrabbiare: pensa che l'anno scorso il comparto agricolo ha avuto eccedenze di produzione di grano dovute al calo della richiesta e che alla fine i contadini non sapevano dove buttarlo.
Poterlo scambiare con olio di Jatropha prodotto in terreni desertificati, avrebbe potuto trasformare un terreno africano altrimenti improduttivo in un terreno che produce cereali, senza fare la carità a nessuno. Poter pensare in futuro a destinare una quota annuale della produzione di cereali per la realizzazione di scambi "commerciali" con Paesi africani produttori d'olio di Jatropha potrebbe indurre un meccanismo virtuoso di "solidarietà sostenibile" capace di (1) sfamare le genti africane, (2) dissetare i motori industriali e non e (3) remunerare con certezza d'acquisto gli agricoltori italiani: tutto nel rispetto reciproco della vocazione produttiva di ciascun territorio, senza distogliere alimento dalla filera, producendo biocarburante per la nostra industria. Talmente bello, ad incastro perfetto, in un gioco in cui tutti guadagnano. Realizzabile solamente sfruttando la caratteristica peculiare della Jatropha (unica tra le piante oleaginose) di crescere nelle savane assolate desertificate. Troppo semplice, troppo congruo, troppo buono per tutti per poter essere compreso???
L'anno scorso ho provato a proporre lo scambio ma non sono stato bravo perchè nessuno mi ha dato ascolto. Io cercavo di attuarlo perchè avrebbe anche dimezzato i costi energetici di trasporto e consentito di portare da noi il seme intero , dando l'opportunità di produrre biogas da noi , CV in cogenerazione e un ammendante di risulta da vendere nei sacchetti ai supermercati ( per inciso, se lo usi come ammendante appena spremuto è fitotossico e la fermentazione in atmosfera produce c.a. 100 Mc di metano per ton che si libera nell'aria con effetto 21 volte più dannoso della CO2 ) . Pankaj dice di essere un ricercatore nel campo della biodiversità e comunque le cose che dice riguardo la coltivazione di Jatropha su terreni fertili sono da me condivise ( se scorri il suo blog avrò polemizzato con lui 50 volte, non tutto ciò che dice ha senso) Quando pubblica notizie di bambini avvelenati dopo aver mangiato semi gli scrivo sempre che le mucche sono più intelligenti perchè la jatropha non la mangiano.
Burlon in sti giorni è moscio, sarà il caldo
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Originariamente inviato da Squish Visualizza il messaggioSto sperimentando la coltivazione di Jatropha, per ottenere olio vegetale impiegabile in impianti di produzione di energia e termica.
Qualcuno ha qualche notizia di piantagioni sperimentali in Italia?
Ho letto da qualche parte che cresce in Sardegna spontaneamente..
queste informazioni sarebbero importantissime per la mia tesi!!!!
Grazie fin da ora per le risposte..
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io e da un peio di mesi che coltivo jatropha curcas in sicilia ... ho piante già più alte di 30 cm ... la pianta e molto forte e robusta ! devi prendere solo piccoli accorgimenti temperatura la cosa più importante , perchè ti potrebbe rovinare tutto in un attimo e poi potatura per essere più prolifica ! un altra cosa molto importante è la specia che compri se i semi non sono di piante della specie malesiana non conviene più , perchè le piante sono molto più piccole meno prolifiche e più deboli a cambiamenti ....
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Originariamente inviato da bon1986 Visualizza il messaggioio e da un peio di mesi che coltivo jatropha curcas in sicilia ... ho piante già più alte di 30 cm ... la pianta e molto forte e robusta ! devi prendere solo piccoli accorgimenti temperatura la cosa più importante , perchè ti potrebbe rovinare tutto in un attimo e poi potatura per essere più prolifica ! un altra cosa molto importante è la specia che compri se i semi non sono di piante della specie malesiana non conviene più , perchè le piante sono molto più piccole meno prolifiche e più deboli a cambiamenti ....
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Originariamente inviato da Sulzer1 Visualizza il messaggioCaro bon , complimenti per la coltivazione, come rimedi alle basse temperature ?
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dopo varie ricerche ho scoperto che la lavorazione di questa pianta può essere piuttosto rischiosa in quanto i vapori sarebbero tossici
allego questo libello
http://www.jatropha.de/documents/The...0Book-2009.pdf
saluti a tutti
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[
Interessante la nuova edizione di JB , nella mia esperienza i vapori ,estraendo l'olio , meccanicamente non sono significativi , probabilmente il problema si accentuerebbe durante una estrazione a solvente . Anche i vapori dell'esano che si utlilizza come solvente sono velenosi....basta non aspirarli
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Originariamente inviato da Sulzer1 Visualizza il messaggio[
Interessante la nuova edizione di JB , nella mia esperienza i vapori ,estraendo l'olio , meccanicamente non sono significativi , probabilmente il problema si accentuerebbe durante una estrazione a solvente . Anche i vapori dell'esano che si utlilizza come solvente sono velenosi....basta non aspirarli
insomma se si fa un confronto tra gpl e questo olio allo stato attuale la convenienza non è grandissima..discorso diverso per i paesi in via di sviluppo
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Originariamente inviato da themose Visualizza il messaggiodopo varie ricerche ho scoperto che la lavorazione di questa pianta può essere piuttosto rischiosa in quanto i vapori sarebbero tossici
allego questo libello
http://www.jatropha.de/documents/The...0Book-2009.pdf
saluti a tutti
Documento davvero interessante.
Non mi preoccuperei dei fumi tossici in quanto sono facilmente evitabili.
Ho notato invece una cosa:
in Sicilia la produzione di jatropha sembra economicamente impossibile a
causa del lavoro richiesto per raccogliere i semi.
Infatti pare che per raccogliere la quantità di semi sufficiente per fare un litro
di olio ci vogliono 2 ore di lavoro manuale(vedere alla voce "time needed to harvest the
seed for 1 liter of oil").
Sarebbe ridicolo !
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Originariamente inviato da Solarfranco Visualizza il messaggioDocumento davvero interessante.
Non mi preoccuperei dei fumi tossici in quanto sono facilmente evitabili.
Ho notato invece una cosa:
in Sicilia la produzione di jatropha sembra economicamente impossibile a
causa del lavoro richiesto per raccogliere i semi.
Infatti pare che per raccogliere la quantità di semi sufficiente per fare un litro
di olio ci vogliono 2 ore di lavoro manuale(vedere alla voce "time needed to harvest the
seed for 1 liter of oil").
Sarebbe ridicolo !
Bella jatropha , bellissima idea , le ONG che operano nelle fasce semidesertiche non dovrebbero fare altro.
Siamo sicuri che i soggetti privati possano permettersi questo tipo di investimenti ? E siamo sicuri che sia morale coltivare un prodotto puntando sullo sfruttamento di manodopera a salari di sussistenza , che differenza c'è con la camorra che fa raccogliere i pomodori ai nigeriani clandestini ?
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Originariamente inviato da Sulzer1 Visualizza il messaggioBravo Franco, in Sicilia sarebbe ridicolo , nei paesi del terzo mondo , a lungo andare sarebbe immorale . Ci sono posti dove cresce jatropha e la popolazione sogna un salario giornaliero di un dollaro. Ergo se a coloro che raccolgono jatropha si offrono 2 dollari al giorno si raddoppiano le aspettative della popolazione e si guadagnano un mucchio di soldi , ci si sente persino filantropi e benefattori dell'umanità . Ma se al terzo anno di raccolta quelli da un dollaro ne chiedono 5 altrimenti non raccolgono piu? ( sarebbe giusto e sacrosanto ) E oramai il business è avviato, si sono spesi i soldi delle piantagioni e a macchina non si riesce a raccogliere nulla ?
Bella jatropha , bellissima idea , le ONG che operano nelle fasce semidesertiche non dovrebbero fare altro.
Siamo sicuri che i soggetti privati possano permettersi questo tipo di investimenti ? E siamo sicuri che sia morale coltivare un prodotto puntando sullo sfruttamento di manodopera a salari di sussistenza , che differenza c'è con la camorra che fa raccogliere i pomodori ai nigeriani clandestini ?
jatropha sbe senegal
i punti sono essenzialmente due
costo della manodopera costante
alta resa
e anche se ci fossero queste due consizioni rimane il problema dei motori che non bruciano bene questo tipo di diesel insomma forse si fa prima a trivellare il deserto per cercare altro petrolio
e stiamo parlando di una delle colture più primettenti"
interessante questo file sul bioetanolo
http://www.chimica.unipd.it/scivenet...PrimaParte.pdf
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Originariamente inviato da themose Visualizza il messaggioho trovato questo interessante business plan
jatropha sbe senegal
i punti sono essenzialmente due
costo della manodopera costante
alta resa
e anche se ci fossero queste due consizioni rimane il problema dei motori che non bruciano bene questo tipo di diesel insomma forse si fa prima a trivellare il deserto per cercare altro petrolio
e stiamo parlando di una delle colture più primettenti"
interessante questo file sul bioetanolo
http://www.chimica.unipd.it/scivenet...PrimaParte.pdf
figata la jatropha prodotta in questo modo ?
Forse perchè prima che arrivi un Saviano in Senegal avremo licenza di ignoranza e penseremo di essere ecologici ?
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Originariamente inviato da Sulzer1 Visualizza il messaggio574 € all'anno sono 1,91 € al giorno per 300 giorni laorativi, vedi che i numeri sono sempre gli stessi ? In genere i lavoratori non percepiscono l'intera somma perchè devono lasciare la intermediazione ai " caporali" locali .
figata la jatropha prodotta in questo modo ?
Forse perchè prima che arrivi un Saviano in Senegal avremo licenza di ignoranza e penseremo di essere ecologici ?
ma che c' entra 2 euro al giorno sembrano pochi ma devi contestualizzare...parliamo di africa un pò come con 1000 euro sei povero a Milano ma a Bari ci vivi dignitosamente..ti ricordo che il salario minimo per un operaio di Beijing è 50 euro e parliamo di Cina non AFRICA
un buon patto etico potrebbe essere metà raccolto rimane nel paese di produzione e metà si esporta
le macchine sembrano raccogliere senza grossi problemi questi semi ovviamente rimane il problema degli investimenti ma non sarei così pessimista diciamo che il problema principale ad oggi rimane l' assenza di sementi con alta resa
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Originariamente inviato da themose Visualizza il messaggioma che c' entra 2 euro al giorno sembrano pochi ma devi contestualizzare...parliamo di africa un pò come con 1000 euro sei povero a Milano ma a Bari ci vivi dignitosamente..ti ricordo che il salario minimo per un operaio di Beijing è 50 euro e parliamo di Cina non AFRICA
un buon patto etico potrebbe essere metà raccolto rimane nel paese di produzione e metà si esporta
le macchine sembrano raccogliere senza grossi problemi questi semi ovviamente rimane il problema degli investimenti ma non sarei così pessimista diciamo che il problema principale ad oggi rimane l' assenza di sementi con alta resa
Se hai un esempio provato d macchine che raccolgono jatropha ritiro tutto , ma sei sicuro di averlo ? Sino ad ora ho visto macchine fatte in California e Australia per le olive ma harvesting di jatropha non ne ho mai visto. Le macchine necessitano di terreni adeguati e la trasformazione dei terreni fa lievitare i costi al punto tale che tutti i business plan da magliari che ci sono in giro sballano ....
Per finire , in paesi che non hanno obblighi di emissioni a chi può fregar di meno di utilizzare costoso olio di jatropha al posto del gasolio con il petrolio a 70 $ ? Lo sai che tutto l'ATZ ( alto tenore di zolfo ) del nostro continente dopo la raffinazione , al posto della desolforazione costosissima , viene svenduto a baso prezzo in Africa ? Sei mai stato un po' in coda a respirare nel centro di una città del terzo mondo ? Sembra di essere da noi 30 anni fa .
Continuo ?
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africa
signori non si parla dell'Africa se non la si conosce, e approvo in pieno Sulzer,e anche io non vedo la differenza di atteggiamento del nostro caporalato i vigore in ITALIA non il terzo mondo, e quello che ho appena letto, perciò altra trovata solo publicitaria spero, la jatropha è solo buona localmente e per i locali, dove nasce spontanea, ha ricordo a tutti che non sono contro alla evuluzione ma alle str........, saluti
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Yes we can
Originariamente inviato da Sulzer1 Visualizza il messaggioTi posto due piccoli esempi di location dignitose a 2 € al giorno di salario ( il corso d'acqua è il rimasuglio di un canale irriguo coloniale , fa da acquedotto, bagno , abbeveratoio e fogna ) . siamo fuori OT e parliamo di politica che abitualmente aborro. ma già che ci siamo.... come fai a paragonare un operaio cinese che oltre al salario ha casa e servizi sociali , all'interno di una struttura statale persino troppo ben delineata , con popoli che riescono a morire per un mal di denti ?
Se hai un esempio provato d macchine che raccolgono jatropha ritiro tutto , ma sei sicuro di averlo ? Sino ad ora ho visto macchine fatte in California e Australia per le olive ma harvesting di jatropha non ne ho mai visto. Le macchine necessitano di terreni adeguati e la trasformazione dei terreni fa lievitare i costi al punto tale che tutti i business plan da magliari che ci sono in giro sballano ....
Per finire , in paesi che non hanno obblighi di emissioni a chi può fregar di meno di utilizzare costoso olio di jatropha al posto del gasolio con il petrolio a 70 $ ? Lo sai che tutto l'ATZ ( alto tenore di zolfo ) del nostro continente dopo la raffinazione , al posto della desolforazione costosissima , viene svenduto a baso prezzo in Africa ? Sei mai stato un po' in coda a respirare nel centro di una città del terzo mondo ? Sembra di essere da noi 30 anni fa .
Continuo ?
potrei continuare con l' esempio degli indiani che vengono pagati ancora meno dei cinesi e che di sicuro non hanno protezioni sociali e "casa" (non a caso in India si stanno dando da fare e coltivano da un bel pò)
appunto le foto che hai postato jatropha o non jatropha sono il concreto esempio di gente che muore di fame non capisco cosa c' entra la coltivazione di questa pianta con le condizioni di vita degli africani.
esportare parte del raccolto 20 30% a prezzi equi (ma non fuori mercato) mi sembra un buon modo per integrare il reddito forse vale la pena di spezzarsi la schiena per qualche euro in più al mese
io direi che dovrebbero anche sbrigarsi il petrolio potrebbe anche scendere di molto sotto i 70 dollari e levacche grasse dei 120 dollari al barile sono lontani anni luce
complimenti a te se sei stato in africa ti invidio un pò
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la macchina
Sulzer e themose Ok non litigate, bisogna ammettere che l'uomo quando vuole fa cose giganti, la macchina vista non sarà il massimo ma funziona, il problema però rimarrà che se anche le daremo ai locali saranno sempre sfruttati, ed è qui solo la tristezza, l'AFRICA ci ho vissuto per tre anni, ma la navigo da 25, sia dal atlantico chdal indiano, lo attraversata diverse volte,la jatropha potrà aiutare gli africani e noi, questo è il quesito, saluti
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Ma non stiamo litigando , semplicemente esprimiamo le nostre opinioni.
Le foto che ho postato sono di esseri umani che vivono a 2 km da 5000 ettari di jatropha .
Themose, non è Africa, è Madagascar , i malgasci si offendono se dai loro degli africani.... il mio avatar è collocato in Africa , in Tunisia , sono le piantine morte gelate in una notte . Erano una sperimetazione di curcas riuscita male . Se hai letto cosa ho scritto qualche post fa , ti parlavo di sistemazione dei terreni per consentire la meccanizzazione , hai visto com'è ben spianato il terreno della piantagione di curcas ? Nella maggior parte dei casi i terreni non sono così e spianarli costa così tanto e determina una tale alterazione del suolo che rende veramente costosissimo l'impianto .
Quando dico che la propagazione di jatropha è una attività da ONG , lo affermo per esperienza , meglio ancora se ci sono le suore. E' una garanzia che la popolazione non è sfruttata e defraudata per l'ennesima volta...
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africa
Sulzer,lo che il madacascar non è, sai anche che come motorista seguo molto ma non tutto, comunque se la possibilità esiste meglio perchè degli aiuti assistenziali abbiamo gia visto i risultati, ho notato che il terreno e un bibliardo, ma sai anche che con i mezzi di oggi spianare non costa follie,guarda la nostra agricultura, anche se non è un buon esempio,il probema rimane di fornisce i semi chi raccoglie i frutti, se realmente c'è la popolazione locale bene ,oppure diano un altra falsa illusione, sia ha noi che abbiamo bisogno che localmente per soppravivere, saluti
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Ciao a tutti.
Io vivo in Togo da 10 anni. Dispongo di 4 milioni di semi di jatropha curcas che ho raccolto a luglio. Sto realizzando il vivaio ma prima di piantare ho fatto delle prove e ho riscontrato problemi sul tasso di germinazione. Ho messo a bagno una volta 24 ed una volta 48 ore manciate di semi che ho essiccato, prima di piantarli, ma ho riscontrat un tasso di germinazione vicino al 10 %. I semi sono di 2 mesi e credo che il mio problema sia legato ad un errore nel procedimento. Qualcuno mi sa are qualche consiglio? Nell'occasione desiro inoltre lanciare anche la proposta ad operatori che vogliano investire in una propria azienda agrienergetica per produrre l'olio di Jatropha in Togo o Benin da esportare per impiegare nei propri impianti in Europa (come comuni, gruppi industriali). Il progetto completo ed il mio curriculum sarà spedito agli interessati. Io dispondo di semi, vivaio e sono in trattativa avanzata per stipulare contratti con i governi del Togo e del Benin per affitto a lungo termine a partire da 15.00 ettari di terreno a scopo piantagioni e estrazione olio da esportare (in regime di zona franca). Progetto ed il mio curriculum (provengo dal serrore delle fonti energetiche alternative) saranno inviati agli interessati.
Grazie a chi mi vorrà rispondere.
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