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Indicazioni su nuova fiamma inversa

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  • Indicazioni su nuova fiamma inversa

    Buongiorno a tutti, sono Fabio, nuovo iscritto da Udine. Sono in procinto di ristrutturare casa di famiglia con rifacimento dell'intero impianto ed ho deciso di servirmi di una caldaia a fiamma inversa per riscaldarla. Da più direzioni mi arrivano indicazioni di andare verso macchine "nordiche" (windhager o hargassner su tutte) macchine anche dal costo decisamente importante. Partendo perciò dal presupposto di alcuni che queste siano le "Ferrari" delle caldaie, sapreste indicarmi dei BUONI marchi alternativi con rapporto qualità prezzo valido? Grazie infinite a chiunque sappia darmi supporto.

  • #2
    ciao, in primis ti sei prefissato un budget sui cui vorresti stare?
    magari le "Ferrari" costano meno di quel che pensi........

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    • #3
      ciao e benvenuto.
      di preciso cosa ristrutturi? perchè se fai un bel lavoro di isolamento, la biomassa passa da conveniente ad anti-economica. oltre che di mala gestione.

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      • #4
        Teutoniche, aggiungi nella zona di Udine soprattutto nella zona nord,

        1- eta sh
        2- froling s4 o la piu' economica ma comunque valida s3
        3- viessman, che rimarchia ma sempre ottimi prodotti teutornici

        Poi alcune italiane, come
        1- tecnobioma Fenice,
        2- thermorossi,
        3- laminox

        Caldaie prodotte nell' est europa:

        1- centrometal
        2- atmos

        anche se non credo, queste ultime, siano certificate 5 stelle.

        In friuli la regione aggiunge un contributo fino a 3000 euro se l' utente sostituisce la vecchia caldaia a biomassa, anche se una nuova a 4 stelle !! oltre al conto termico, con una 5 stelle.

        P.S.: attenzione che in austria, la patria delle "ferrari" del fuoco!, c'è un po' di "maretta" ed alcune famose marche sono in difficoltà economiche e non si sa come andrà a finire. Froeling sembra uscita dalla crisi.... altre ancora no! Anzi....
        Se da un lato ci sono belle occasioni (prezzo molto buono) dall' altro rimane il problema dell' assistenza postvendita negli anni soprattutto per la ricambistica.


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        • #5
          Buonasera e grazie innanzitutto, sto ristrutturando una casa singola su due piani, anni 60/70, 170mq totali, infissi nuovi si, cappotto al momento no. Ho bosco ed ho sempre fatto ed usufruito della legna con piacere.. la caldaia a fiamma inversa è una novità per me sinceramente, ma non vorrei Ne una Ferrari, tantomeno una Dacia.. bado al sodo, alla qualità si, ma che non viva solo di "etichetta".. un qualità/prezzo degno di entrambe le definizioni. Grazie mille ancora

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          • #6
            Originariamente inviato da Fabio33100 Visualizza il messaggio
            un qualità/prezzo degno di entrambe le definizioni. Grazie mille ancora
            appunto, si possono avere impianti di fascia molto alta anche a un prezzo ragionevole. Basta saper cercare.......

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            • #7
              Scresan ti ringrazio per la lista che hai fatto, se dovessi gentilmente chiederti spudoratamente un consiglio tra Eta, tecnobioma e laminox (propostami dal mio idraulico) cosa mi diresti e per quali motivazioni? Questione dimensionamento macchina, in base alla mia situazione (no cappotto per il momento) per i 170/180 mq di casa su due piani su che potenza e litraggio di puffer dovrei pormi? Siamo sull ordine dei 10 radiatori complessivi. Ti ringrazio moltissimo e se sei di zona mia ti offrirei volentieri un bicchiere per ripagarti della gentilezza. Buona giornata

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              • #8
                Le dividerei i 3 gruppi:

                1- eta, penso siano almeno 30 anni che ne vedo in giro per la nostra zona, soprattuttotutta la regione a nord di Udine, secondo me il massimo per legna di conifera (abete e larice) li normalmente utilizzato. Grosso magazzino legna, servono capiente puffer (la caldaia ha una centralina che gestisce in modo maniacale l' accumulo) comunque ben consigliato dalla stessa eta. Legna secca.
                Il resto tipico "tedesco", ovvero la caldaia ha una centralina di controllo stratosferica, ma spesso ogni funzione oltre quella base è a pagamento, pertanto nei preventivi accertati di cosa ti forniscono oltre al modello della caldaia!

                2- laminox, direi ideale per consumi limitati di legna, magari comprata in bancali, di faggio secco e certificato. Del resto per 30 qli all'anno di legna da bruciare, non è necessaria una supercaldaia, sarebbe sprecata. laminox è un' azienda molto innovativa, italiana, in continua evoluzione e sempre con prodotti certificati all' ultimo decreto sulle emissioni! magazzino legna non molto capiente, come le dimensioni del puffer necessarie.

                3- tecnobioma, ideale per quanti autoproducono la legna. Brucia qualsiasi essenza, dall' acacia al rovere, per passare al castagno e senza necessità dei soliti spacconi lasciati all' aperto per lavare il tannino.
                Rustica, zero elettronica e zero "tennici" informatici per settare qualche parametro. Ha puffer integrato e non necessita di altro. Magazzino legna capiente (non ricordo i vari modelli, ma credo sui 200 lt anche oltre). Quando va in T anche se piena di legna, chiude le valvole dell' aria e si spegne(*) per ripartire in pochi secondi appena il semplice termostato (stile caldaie anni 80) riapre l' aria. Non ha problemi di condensa (è costruita in acciaio inox per alte T) in fase di mantenimento, anzi è questa caratteristica che ne fa un prodotto unico in questo settore. Garanzia di molti anni senza necessità di pacchetti di manutenzione programmata per estensione o validazione della garanzia.

                (*) in realtà quando chiude l' aria la legna dentro il magazzino non brucia, ma perde il 100% dell' umidità (la canna fumaria è sempre aperta) mentre tutte le parti organiche (anche appunto i tannini) si trasformano in carbonella ..... come si dice sotto la cenere cova il fuoco, ecco questa è la corretta definizione di "spenta"!

                Tutte, chiaramente, lavorano bene con legna secca in spacconi magari di faggio e frassino e necessitano di una canna fumaria fatta a regola d' arte con regolatore e senza strane curve a 90° ... forse la tecnobioma è quella con cui meglio discuterne con produttore a riguardo, mentre la laminox è quella con meno esigenze a riguardo.

                Se presente FV, immagino, direi che l' acs andrebbe fatta con boiler pdc con serpentino basso per integrazione con la caldaia per sfruttare la legna per fare acs in inverno quando c'è poco sole, e la EE autoprodotta nel resto dell' anno, senza necessità di accendere la caldaia a legna anche in agosto!

                Mandi e Buon Fuoco!

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                • #9
                  Scresan, innanzitutto ti rinnovo la proposta di un bicchiere per ringraziarti, ma non sapendo nemmeno se oltre che passione e conoscenza questo è anche il tuo lavoro e perciò SÌ che sarebbe opportuno vedersi e parlarne.. in ogni caso ho una certa propensione per eta facendo le mie basiche considerazioni. Ad aggiornarci e grazie ancora

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                  • #10
                    Originariamente inviato da Fabio33100 Visualizza il messaggio
                    Scresan, innanzitutto ti rinnovo la proposta di un bicchiere per ringraziarti, ....
                    Ti ringrazio, vedrai che in qualche modo avremo l' occasione di berci un buon bicchiere di Friulano ... per il resto questa è una passione nata per caso grazie a questo forum molti anni fa, poi trasformata in lavoro (non principale) nel momento in cui le biomasse erano diventate "salvatrici" del mondo, per tornare a passione quando per n motivi ho mollato quasi tutte le consulenze.

                    Eta è, secondo me, il massimo del settore, ma il costo sarà proporzionato al nome! Molto "fattibile" se hai accesso ad una serie di agevolazioni (Conto termico e contributo regionale per sostituzione dei vecchi generatori), altrimenti conto sarà pesantino.... se devi cacciarli tutti e subito tu!

                    Ricorda anche un particolare che spesso i venditori dimenticano. Per le caldaie a legna che hanno ricevuto incentivi (5 stelle) serve legna certificata e non autoprodotta o consegnata dal piccolo boscaiolo del paese... e questo spesso fa la differenza nel valutare le varie tipologie di caldaie e/o impianti a biomassa. In caso di controllo (in friuli li stanno facendo ispettori del GSE su impianti a legna dopo 4-5 anni dalla ricezione dell' incentivo), servono le "carte" giustificative dell' acquisto della biomassa utilizzata.

                    Per legna autoprodotta meglio una caldaia di bocca buona, in grado di gestire la legna in modo diverso dalle altre: tecnobioma ! e quindi da valutare il discorso conto termico ed incentivi.



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