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Biomassa oleificio

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  • Biomassa oleificio

    Salve a tutti,

    da un pò di tempo mi frulla per la testa l'idea di investire in una piccola centrale a biomassa. Solo che al momento ho poche informazioni a riguardo e spero che qualcuno di voi riesca ad aiutarmi. Sono il titolare di un oleificio, in territorio in cui l'olio d'oliva è la principale fonte di guadagno. Viste le difficoltà del mercato dell'olio e delle sanse vergini, oltre a quelle che riguardano lo smaltimento delle acque reflue e di vegetazione che un frantoio produce, vorrei sapere se esiste un modo di sfruttare queste risorse (sia le acque reflue sia la sansa vergine) e diversificarle, usandole eventualmente come combustibile per una piccola centrale, di non più di 1MW. Se qualcuno di voi mi sa aiutare, le informazioni che mi servirebbero sono quelle di base, per capire, non solo se è possibile, ma anche quanto un investimento su questo fronte è fattibile, anche in termini economici. Ringrazio tutti in anticipo e spero in una vostra pronta risposta..

  • #2
    Prima di tutto, di che quantitativi di sansa parli?

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    • #3
      Ciao Sulzer1..Parlo di non meno di 5000 q.li all'anno di sansa vergine, anche se l'idea sarebbe, eventualmente, di reperirla anche dagli altri oleifici circostanti, visto che sono numerosi e si libererebbero volentieri sia della sansa vergine, sia delle acque reflue.

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      • #4
        In cosa consistono queste acque reflue Greg? acque da depurare? hanno un BOD alto immagino e molto olio in sospensione

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        • #5
          Le acque reflue sono in sostanza le acque che si producono in seguito alla moliture delle olive. Partendo dal peso delle olive e sulla base della resa che un quintale di olive produce in termini di olio, le acque reflue possono arrivare anche al 40% del residuo e, se non erro, hanno un BOD5 (g/l) che va da un minino di 19.2 a un massimo di 134.8. Poi ci sono le acque che provengono dal lavaggio delle olive, che però non vanno oltre il 5%.

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          • #6
            Credo che qui nessuno abbia la bacchetta magica, specialmente per lo sfruttamento ANCHE delle acque reflue che han sempre rappresentato un problema per il loro smaltimento...

            l'unica è muover le chiappe ed andare in giro a vedere se c'è già qualcosa di esistente

            L'ALIMENTAZIONE | {Cogenerazione_Termoservice srl}
            OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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            • #7
              Caro biomassoso, è quello che sto cercando di fare. A dire il vero però a me interesserebbe sapere se ne esiste qualcuno che sfrutta come combustibile anche uno solo dei due "scarti". Acque reflue o sansa vergine.

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              • #8
                A dire il vero però a me interesserebbe sapere se ne esiste qualcuno che sfrutta come combustibile anche uno solo dei due "scarti". Acque reflue o sansa vergine.[/QUOTE]

                Sicuramente l'olio che ricaveresti "a esano" dalla sansa e le sanse esauste essicate sono facilmente utilizzabili. I quantitativi che esponi sono molto piccoli, per avviare un progetto dovrebbero essere almeno moltiplicati per dieci . Le acque possono diventare una delle componenti della biofermentazione in impianti dedicati, i problemi da risolvere in questo campo sono ben più lontani dalla soluzione..

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                • #9
                  Sicuramente l'olio che ricaveresti "a esano" dalla sansa e le sanse esauste essicate sono facilmente utilizzabili. I quantitativi che esponi sono molto piccoli, per avviare un progetto dovrebbero essere almeno moltiplicati per dieci . Le acque possono diventare una delle componenti della biofermentazione in impianti dedicati, i problemi da risolvere in questo campo sono ben più lontani dalla soluzione..[/QUOTE]

                  Suelzer, come ti ho anticipato, l'intenzione sarebbe quella di recuperare gli scarti anche dagli oleifici della zona, che sono molto numerosi. Cosa intendi con "i problemi da risolvere in questo campo sono ben più lontani dalla soluzione..". Potresti spiegarti meglio?

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                  • #10
                    Il contenuto di materia organica delle acque non è sufficiente a giustificare un impianto di biodigestione, qualunque sistema dovrebbe essere integrato con biomassa aggiuntiva da fermentare . Per la sansa so di studi effettuati negli anni scorsi che si sono sempre fermati quando ssi è giunti al tentativo di raccogliere la produzione degli altri oleifici. Ciò che l'anno prima era uno scarto l'anno dopo diventava una preziosa riorsa da vendere a costi proibitivi. Auguri

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                    • #11
                      Originariamente inviato da Sulzer1 Visualizza il messaggio
                      Il contenuto di materia organica delle acque non è sufficiente a giustificare un impianto di biodigestione, qualunque sistema dovrebbe essere integrato con biomassa aggiuntiva da fermentare.
                      Se non hai altre informazioni utili da darmi ti ringrazio e grazie per gli auguri.

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                      • #12
                        Originariamente inviato da gregar82 Visualizza il messaggio
                        Le acque reflue sono in sostanza le acque che si producono in seguito alla moliture delle olive. Partendo dal peso delle olive e sulla base della resa che un quintale di olive produce in termini di olio, le acque reflue possono arrivare anche al 40% del residuo e, se non erro, hanno un BOD5 (g/l) che va da un minino di 19.2 a un massimo di 134.8. Poi ci sono le acque che provengono dal lavaggio delle olive, che però non vanno oltre il 5%.
                        Originariamente inviato da Sulzer1 Visualizza il messaggio
                        Il contenuto di materia organica delle acque non è sufficiente a giustificare un impianto di biodigestione, i
                        Scusa Gregar

                        Ma c'è qualche errore o in quello che scrivi tu o in quello che scrive Sulzer

                        Se il BOD delle acque di molitura va da 19,2 a 138 grammi/litro è un valore altissimo, penso sia piuttosto 19,2 a 138 mg/l

                        se fosse in grammi litro avresti un BOD (spesso espresso in mg/l) dai 19000 ai 138000 valori molto elevati, che rendono la fermentazione anaerobica conveniente (a patto che sia substrato digeribile,ma penso non ci siano problemi)

                        e le acque di lavaggio delle olive contengono un 5%, cosa intendi con 5%? 5 grammi si sostanza sospesa su 100 g di soluzione?

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                        • #13
                          Mauro, che io sappia, i valori sono quelli che ho scritto. Il primo è un valore minimo mentre il secondo è un valore massimo e sono espressi in grammi/litro. Per quanto riguarda il 5% del lavaggio, intendevo il 5% su ad esempio un quintale di olive molite, ma questa parte è poco rilevante, mi interessa di più avere maggiori informazioni sulle acque reflue. Grazie tante per la domanda.

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                          • #14
                            il processo di biodigestione di sansa vergine implica il rinforzo con altri substrati organici (siero, scarti agricoli, deiezioni, insilati, ecc...)...quanto alla organizzazione della filiera di conferimento concordo nel riconescerla come un ostacolo più arduo rispetto ai problemi tecnologici

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                            • #15
                              Originariamente inviato da Mauro1980 Visualizza il messaggio

                              Se il BOD delle acque di molitura va da 19,2 a 138 grammi/litro è un valore altissimo, penso sia piuttosto 19,2 a 138 mg/l
                              giusta la prima
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                              OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                              • #16
                                Interessante Biomassoso,

                                Ancora più interessante è sapere di cosa è composto il residuo a 105°C,

                                Perché se si tratta di oli separabili per gravità o flottazione, il trattamento diviene relativamente semplice, quest'oli possono poi avere utilizzi interessanti

                                Se lascio un campione in un becker o in un cono Imhoff cosa accade? una parte sedimenta? una parte si separa sul pelo?

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                                • #17
                                  Originariamente inviato da biomassoso Visualizza il messaggio
                                  giusta la prima
                                  Grazie della precisazione Biomassoso. Spero di riuscire ad ottenere altre informazioni che possano essermi utili.

                                  Commenta


                                  • #18
                                    non dimentichiamo però che anche le analisi linkate da biomassoso hanno intervalli molto ampi, troppo ampi e non dicono nulla sulla natura del residuo (è solido? liquido?) per dare una risposta su come trattare questi reflui

                                    Per questa ragione è doveroso avere una caratterizzazione specifica del refluo, se vogliamo dare risposte sulle tecnologie di trattamento più adatte

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                                    • #19
                                      Mauro, ti posto la definizione che ho trovato su wikipedia che mi sembra abbastanza chiarificatrice e semplice. "Acque di vegetazione è il termine con cui vengono definite le acque reflue derivanti dalla lavorazione dell'olio di oliva. Sono costituite dall'acqua contenuta nella drupa, dalle acque di lavaggio e da quelle di processo (che negli impianti tradizionali sono quantificabili tra i 40 e i 120 litri per quintale di olive trattate). A causa del carico organico molto elevato e della presenza al loro interno di fenoli e polifenoli difficilmente degradabili questi reflui presentano notevoli problematiche per il loro smaltimento".

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                                      • #20
                                        Originariamente inviato da Mauro1980 Visualizza il messaggio
                                        non dimentichiamo però che anche le analisi linkate da biomassoso hanno intervalli molto ampi, troppo ampi e non dicono nulla sulla natura del residuo (è solido? liquido?) per dare una risposta su come trattare questi reflui
                                        Ci son migliaia di documenti online in tutte le lingue a riguardo, comincia da quello allegato da cui ho tratto la tabella.
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                                        • #21
                                          C'e' anche questa possibilita' (anche se non mi sembra ancora matura!):
                                          Olio d'oliva, tutti i benefici in una pasticca Il biotech italiano vince a Silicon Valley - Repubblica.it » Ricerca

                                          Qui una relazione dell'ARSIA
                                          http://www.google.it/url?sa=t&source...xYhFzA&cad=rja
                                          Bye

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                                          • #22
                                            strano che QUESTO brevetto dell'ENEA sia finito in Silicon Valley,
                                            un paio d'aziende qui in Italia avevano già cominciato la sperimentazione ma poi è caduto tutto nel dimenticatoio

                                            OT
                                            Ma dott.Scotti, che mi combina?
                                            OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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                                            • #23
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                                              • #24
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                                                Originariamente inviato da gregar82 Visualizza il messaggio
                                                Mauro, ti posto la definizione che ho trovato su wikipedia che mi sembra abbastanza chiarificatrice e semplice. "Acque di vegetazione è il termine con cui vengono definite le acque reflue derivanti dalla lavorazione dell'olio di oliva. Sono costituite dall'acqua contenuta nella drupa, dalle acque di lavaggio e da quelle di processo (che negli impianti tradizionali sono quantificabili tra i 40 e i 120 litri per quintale di olive trattate). A causa del carico organico molto elevato e della presenza al loro interno di fenoli e polifenoli difficilmente degradabili questi reflui presentano notevoli problematiche per il loro smaltimento".
                                                per trattare i fenoli e i polifenoli son presenti ceppi di microrganismi selezionati, adatti allo scopo, è poi possibile scaricare su corsi di acqua superficiale senza problema, non sono quindi più difficili di degradare di altre sostanze che attualmente vengono degradate via biologica nelle bonifche ad esempio
                                                Come spesso accade wikipedia si è dimostrato generico e poco attento a quello presente sul mercato


                                                Originariamente inviato da caldodalmais Visualizza il messaggio
                                                Originariamente inviato da biomassoso Visualizza il messaggio
                                                strano che QUESTO brevetto dell'ENEA sia finito in Silicon Valley,
                                                un paio d'aziende qui in Italia avevano già cominciato la sperimentazione ma poi è caduto tutto nel dimenticatoio
                                                Riguardo invece la produzione d'integratori alimentari e prodotti cosmetici citati nei link di caldodamais e biomassoso

                                                Devo dire che è sempre interessante e mi trova favorevole la via di usare uno "scarto" per produrre un bene a valore aggiunto
                                                Ma avete letto cosa propone ENEA? o questo chimico calabrese

                                                in sequenza un processo basato in questi quattro stadi

                                                1) MICROFILTRAZIONE,
                                                2) ULTRAFILTRAZIONE, il concentrato di microfiltrazione e di ultrafiltrazione viene inviato ad un digestore anaerobico. Da 1 m3 di questo primo concentrato si ottengono circa 99 kWh di energia elettrica (quindi molto meno di ciòche si ottiene da reflui zootecnici)
                                                3) NANOFILTRAZIONE il concentrato della nano è ricco in verbasco side
                                                4) OSMOSI INVERSA quello dell'osmosi in idrossitirosolo, entrambe le ultime due frazioni, ridotte in polvere si possono ottenere pastiglie per applicazioni fitoterapiche sull’esempio delle vitamine o degli integratori alimentari in genere.

                                                il permeato di osmosi inversa, che rappresenta il 70% circa in volume delle AV grezze di partenza è costituita da un’acqua ultrapura con una composizione chimica particolare perché è sterile, è povera di sali minerali, ma ricca di potassio cloruro, quindi può avere un grande interesse nell’industria delle bevande (sicuri?)

                                                Ma secondo voi sta in piedi economicamente una cosa del genere?

                                                Io dubito... penso piuttosto che quest'impianti verranno costruiti con finanziamenti pubblici, i nostri soldi, e che se queste fantomatiche "bevande" e queste pastiglie fitoterapiche non venissero vendute, o ne riempiamo i magazzini oppure dobbiamo spegnere l'impianto e sversare nell'ambiente questi reflui.

                                                MOLTO RISCHIOSO, sapete quando costano quei sistemi di filtrazione sul mercato? tantissimo, molto più di un biologico, oltretutto quegli antiossidanti vengono già prodotti per sintesi, quindi sono già presenti sul mercato, le olive devono essere biologiche, la presenza di antiparassitari vanificherebbe tutto il processo

                                                Può andare bene secondo me solo ad oleifici molto grossi e molto ricchi, ma non a chi non ha grosse coperture finanziarie

                                                PS Bio, quella di Scotti è la prima di una lunga serie d'indagini,ti assicuro che mostrerà lo schifo che sta sotto molti termovalorizzatori di RSU e di biomasse
                                                Ultima modifica di Mauro1980; 07-06-2011, 17:37.

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                                                • #25
                                                  oppps mauro sti stai lamentando dei furbi,siamo in un altro post ma io leggo, e dire che ero io fino ad ora tirare in ballo i furbetti,ma va bene così, comunque le olive buone da mangiare, e buone da usare come carburante se si è capaci,saluti gordini

                                                  Commenta


                                                  • #26
                                                    Sarò curioso si vedere all'opera quest'impianti

                                                    e ancor più, di vedere chi comprerà a verrà queste "bevande nutrienti"

                                                    La cosa che mi fa più arrabbiare è che alla fine, riusciranno ad avere soldi dalla UE o da qualche altro ente pubblico per mettere in piedi queste cattedrali

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                                                    • #27
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                                                      • #28
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                                                        • #29
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