Salve a tutti, forse è già stato segnalato, ma ho avuto cura di cercarlo nel forum ma purtroppo non l'ho trovato scritto da nessuna parte.
Questo sito Progetto BIOMASSE - Programma di sviluppo nel settore delle fonti energetiche rinnovabili da biomasse che è stato creato in collaborazioni con vari enti nazionali parla di generazione di energia elettrica e cogenerazione per impianti orientati a chi è nel settore agricolo (ma non solo).
Particolarmente interessate è la sezione del sito internet che riguarda un SOFTWARE AGROENERGIA che permette di quantificare e redigere una sorta di analisi economica circa la fattibilità di un investimento in questa direzione.
All'interno sono presenti molte scelte e devo dire è fatto bene per chi non ha la minima idea di cosa sia lo sfruttamento di biomasse e non sa da dove iniziare.
Personalmente ho fatto varie analisi ed ho notato però alcune particolarità che non riesco a capire.
- Tra le varie scelte di sfruttamento dell'energia vi è quella della sola produzione elettrica diretta. In particolare indicata mediante turbina a vapore pertanto, dico io, mediante ciclo Rankine/Hirn.
Però c'è un'incongruenza, poichè infatti il rendimento globale di trasformazione elettrica è uguale al caso con generazione (e sappiamo che non è così per ovvi motivi di diversa temperatura del fluido in uscita dal ciclo: con la generazione diretta si può condensare alla temperatura più bassa possibile, mentre in cogenerazione servono almeno ancora 90°C per riscaldare altra acqua nel secondario).
Ma la cosa che non riesco proprio a capire è che il rendimento considerato è del 17%.
Questo dato mi sembra palesemente sbagliato, perchè per quanto "grama" che sia la catena dei rendimenti in un ciclo rankine difficilmente scende sotto il 25%. Nelle grandi centrali termoelettriche si sfiora il 40%!!!
Qualcuno di voi sa spiegarmi come sia possibile?
(nota: secondo siti collegati a quello, da cui probabilmente sono state prese le informazioni per costruire il programma, il generatore di vapore dovrebbe operare con una temperatura massima del fluido sui 500 gradi. Facendo i conti con il rendimento di una macchina di carnot ed adeguandolo mediante i rendimenti di caldaia e turbina è decisamente strano arrivare al 17%)
-Seconda perplessità è dovuta circa i costi d'esercizio che tolta la materia prima, risultano abbastanza elevati, ma credo che tengano conto oltre che alla manutenzione anche dei salari se ci sono addetti (se l'impianto diventa grande).
-Infine il dato che riguarda il ritorno dell'investimento, che non è che una mera ripartizione dei ricavi netti sull'investimento iniziale. Sarebbe stato meglio un calcolo più preciso per mezzo di VAN,TIR e Payback (vero)
Il software è aggiornato a fine 2010 e dunque non so se il dato dei 28 cent/kWh sia ancora valido, si tratta comunque di un'iniziativa buona.
Avete qualche idea sul perchè delle mie domande?
Ciao! :-)
Questo sito Progetto BIOMASSE - Programma di sviluppo nel settore delle fonti energetiche rinnovabili da biomasse che è stato creato in collaborazioni con vari enti nazionali parla di generazione di energia elettrica e cogenerazione per impianti orientati a chi è nel settore agricolo (ma non solo).
Particolarmente interessate è la sezione del sito internet che riguarda un SOFTWARE AGROENERGIA che permette di quantificare e redigere una sorta di analisi economica circa la fattibilità di un investimento in questa direzione.
All'interno sono presenti molte scelte e devo dire è fatto bene per chi non ha la minima idea di cosa sia lo sfruttamento di biomasse e non sa da dove iniziare.
Personalmente ho fatto varie analisi ed ho notato però alcune particolarità che non riesco a capire.
- Tra le varie scelte di sfruttamento dell'energia vi è quella della sola produzione elettrica diretta. In particolare indicata mediante turbina a vapore pertanto, dico io, mediante ciclo Rankine/Hirn.
Però c'è un'incongruenza, poichè infatti il rendimento globale di trasformazione elettrica è uguale al caso con generazione (e sappiamo che non è così per ovvi motivi di diversa temperatura del fluido in uscita dal ciclo: con la generazione diretta si può condensare alla temperatura più bassa possibile, mentre in cogenerazione servono almeno ancora 90°C per riscaldare altra acqua nel secondario).
Ma la cosa che non riesco proprio a capire è che il rendimento considerato è del 17%.
Questo dato mi sembra palesemente sbagliato, perchè per quanto "grama" che sia la catena dei rendimenti in un ciclo rankine difficilmente scende sotto il 25%. Nelle grandi centrali termoelettriche si sfiora il 40%!!!
Qualcuno di voi sa spiegarmi come sia possibile?
(nota: secondo siti collegati a quello, da cui probabilmente sono state prese le informazioni per costruire il programma, il generatore di vapore dovrebbe operare con una temperatura massima del fluido sui 500 gradi. Facendo i conti con il rendimento di una macchina di carnot ed adeguandolo mediante i rendimenti di caldaia e turbina è decisamente strano arrivare al 17%)
-Seconda perplessità è dovuta circa i costi d'esercizio che tolta la materia prima, risultano abbastanza elevati, ma credo che tengano conto oltre che alla manutenzione anche dei salari se ci sono addetti (se l'impianto diventa grande).
-Infine il dato che riguarda il ritorno dell'investimento, che non è che una mera ripartizione dei ricavi netti sull'investimento iniziale. Sarebbe stato meglio un calcolo più preciso per mezzo di VAN,TIR e Payback (vero)
Il software è aggiornato a fine 2010 e dunque non so se il dato dei 28 cent/kWh sia ancora valido, si tratta comunque di un'iniziativa buona.
Avete qualche idea sul perchè delle mie domande?
Ciao! :-)
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