Salve a tutti, ho letto diverse discussioni qui sul forum, di casi molto simili al mio non ne ho visti, vorrei gentilmente qualche vostro parere giusto per assicurarmi che non sono io ad essere troppo esigente.
Da qualche anno pensavo ad un termocamino a legna con accumulo, ho chiesto 3 sopralluoghi con preventivo e alla fine ho scelto non quello più economico, neanche quello più costoso, ma quello che mi sembrava più convincente.
Mi è costato poco meno di 10.000 euro, è composto da
Ce l'ho da inizio ottobre, finora sono rimasto perplesso su questi punti:
I materiali mi sembrano buoni, l'installazione e l'impianto mica tanto.
La canna fumaria è lunga circa 6 metri e mezzo, il diametro interno è di 250mm per uscire in facciata hanno fatto due curve a 90°. Con legna abbastanza secca e ciocchi di una quindicina di centimetri di diametro, se non apro completamente l'aria secondaria, dopo un pò vanno a spegnersi.
Il manuale del camino con centralina dedicata mostra diverse configurazioni, e spiega chiaramente la configurazione2 come "gestione puffer", in cui due sonde, una in uscita del termocamino e l'altra sul puffer comunicano la temperatura dell'acqua alla centralina, che in base alla differenza stacca o attacca il circolatore primario, "evitando che ad apparecchio spento si abbia la dispersione di calore accumulato nel puffer stesso".
Ora se smetto di caricare legna verso le 23:30 e a mezzanotte considero il focolare con un pò di brace ma fiamma finita, e la stratificazione più alta del puffer a 75 gradi, quando mi alzo la mattina dopo 7 ore, il circolatore non ha mai smesso di funzionare e la temperatura del puffer è decisamente scesa. L'installatore dice che di impianti se ne possono fare di tanti tipi, quello che mi hanno installato con una sola sonda lo fanno sempre ed è sempre andato bene (?) Ho l'impressione che abbiano voluto risparmiare 100 euro di sonda.
Prima avevo la caldaia col circolatore interno diretta sui caloriferi, adesso entra ed esce dal puffer, non fa nient'altro. C'è un termostato che inibisce la caldaia quando il puffer è > 45°C. Ma se dovessi trovarmi senza legna o con qualche guasto (come infatti è successo) per avere i caloriferi caldi devo riscaldare 600 litri d'acqua del puffer con la caldaia? E quanto mi costa? L'installatore dice che non si possono sommare le potenze e non si possono fare valvole automatiche/rubinetti manuali per motivi di sicurezza.
C'è un tubo dell'acqua fredda che passa per una valvola di scarico termico tarata a 95°C ed entra in uno scambiatore di sicurezza del primario, è intervenuta quando la sonda elettronica leggeva 75, poi 80, poi 82 gradi, ma non era tarata a 95? È vero che tra la sonda di sicurezza e la sonda elettronica le posizioni differiscono di qualche centimetro, ma 20 gradi di differenza mi sembrano eccessivi: o quella di sicurezza scatta troppo presto o quella elettronica è parecchio starata. Ma non credo, ho fatto questa prova: Porto il primario a lettura 80° - chiudo il rubinetto dell'acqua fredda e continuo ad alimentare legna, finché la centralina non mi legge 94°, se fosse starata la sonda elettronica e avesse ragione quella di sicurezza, considerando la differenza di 20 gradi, a quest'ora l'acqua sarebbe a 114° - impossibile.
Ma se devo smettere di alimentare il puffer 10 gradi prima, quanto risente l'autonomia dell'impianto?
Coi soldi che gli ho dato, una valvola anticondensa non ci stava proprio? Poteva dirlo che gliela avrei pagata.
Tutti i pareri ben accetti, GRAZIE!
Da qualche anno pensavo ad un termocamino a legna con accumulo, ho chiesto 3 sopralluoghi con preventivo e alla fine ho scelto non quello più economico, neanche quello più costoso, ma quello che mi sembrava più convincente.
Mi è costato poco meno di 10.000 euro, è composto da
- Termocamino Montegrappa Light80 15Kw con centralina dedicata
- Puffer 600 lt (marca sconosciuta) con serpentina e diverse predisposizioni accessorie
- Canna fumaria inox esterna diam. 250/300
- Vasi di espansione, valvole eccetera
Ce l'ho da inizio ottobre, finora sono rimasto perplesso su questi punti:
I materiali mi sembrano buoni, l'installazione e l'impianto mica tanto.
La canna fumaria è lunga circa 6 metri e mezzo, il diametro interno è di 250mm per uscire in facciata hanno fatto due curve a 90°. Con legna abbastanza secca e ciocchi di una quindicina di centimetri di diametro, se non apro completamente l'aria secondaria, dopo un pò vanno a spegnersi.
Il manuale del camino con centralina dedicata mostra diverse configurazioni, e spiega chiaramente la configurazione2 come "gestione puffer", in cui due sonde, una in uscita del termocamino e l'altra sul puffer comunicano la temperatura dell'acqua alla centralina, che in base alla differenza stacca o attacca il circolatore primario, "evitando che ad apparecchio spento si abbia la dispersione di calore accumulato nel puffer stesso".
Ora se smetto di caricare legna verso le 23:30 e a mezzanotte considero il focolare con un pò di brace ma fiamma finita, e la stratificazione più alta del puffer a 75 gradi, quando mi alzo la mattina dopo 7 ore, il circolatore non ha mai smesso di funzionare e la temperatura del puffer è decisamente scesa. L'installatore dice che di impianti se ne possono fare di tanti tipi, quello che mi hanno installato con una sola sonda lo fanno sempre ed è sempre andato bene (?) Ho l'impressione che abbiano voluto risparmiare 100 euro di sonda.
Prima avevo la caldaia col circolatore interno diretta sui caloriferi, adesso entra ed esce dal puffer, non fa nient'altro. C'è un termostato che inibisce la caldaia quando il puffer è > 45°C. Ma se dovessi trovarmi senza legna o con qualche guasto (come infatti è successo) per avere i caloriferi caldi devo riscaldare 600 litri d'acqua del puffer con la caldaia? E quanto mi costa? L'installatore dice che non si possono sommare le potenze e non si possono fare valvole automatiche/rubinetti manuali per motivi di sicurezza.
C'è un tubo dell'acqua fredda che passa per una valvola di scarico termico tarata a 95°C ed entra in uno scambiatore di sicurezza del primario, è intervenuta quando la sonda elettronica leggeva 75, poi 80, poi 82 gradi, ma non era tarata a 95? È vero che tra la sonda di sicurezza e la sonda elettronica le posizioni differiscono di qualche centimetro, ma 20 gradi di differenza mi sembrano eccessivi: o quella di sicurezza scatta troppo presto o quella elettronica è parecchio starata. Ma non credo, ho fatto questa prova: Porto il primario a lettura 80° - chiudo il rubinetto dell'acqua fredda e continuo ad alimentare legna, finché la centralina non mi legge 94°, se fosse starata la sonda elettronica e avesse ragione quella di sicurezza, considerando la differenza di 20 gradi, a quest'ora l'acqua sarebbe a 114° - impossibile.
Ma se devo smettere di alimentare il puffer 10 gradi prima, quanto risente l'autonomia dell'impianto?
Coi soldi che gli ho dato, una valvola anticondensa non ci stava proprio? Poteva dirlo che gliela avrei pagata.
Tutti i pareri ben accetti, GRAZIE!
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