Buongiorno,
ho di recente ristrutturato una casa coloniale in cui sono andato a vivere: 180mq su due piani, coibentata con cappotto da 10cm e finestre in pvc doppio vetro. Riscaldata da impianto a pavimento più termoarredi nei due bagni.
L'impianto si compone di un puffer da 350lt a due serpentine, una caldaia a condensazione e un termocamino con potenza nominale di 26kw, entrambe che alimentano il puffer (ma la caldaia ha l'immissione all'altezza del prelievo dell'impianto, in modo da sopperire istantaneamente a carenze termiche, inutile precisare che vorrei non far parire mai la caldaia). In alto c'è il circuito acs che va diretto alla caldaia in caso di post riscaldamento necessario, e per finire c'è un pannello solare termico che aiuta il tutto immettendo eventuale calore ovviamente dal fondo del puffer.
La mia domanda è: secondo voi a che temperature dovrei tenere il puffer all'altezza di prelievo dell'impianto? allo stato attuale lo tengo attorno ai 40 gradi, ma non mi sembra la soluzione ottimale, anche perchè in questa maniera i termoarredi (alimentati alla stessa altezza dell'impianto a pavimento) vanno in bassa temperatura e sono quasi solo degli scalda salviette.
Sarebbe più intelligente portarlo a T più alte (magari 60°) la sera col camino e farlo mantenere tutto il giorno così? Ho paura che in questa maniera l'apporto solare in inverno sarebbe praticamente nullo però e che comunque aumenterebbero le dissipazioni del puffer stesso.
ps Ovviamente l'impianto a pavimento ha una parzializzatrice, che dunque regola da se la temperatura di mandata in funzione della T esterna, comunque mai sopra i 40°
ho di recente ristrutturato una casa coloniale in cui sono andato a vivere: 180mq su due piani, coibentata con cappotto da 10cm e finestre in pvc doppio vetro. Riscaldata da impianto a pavimento più termoarredi nei due bagni.
L'impianto si compone di un puffer da 350lt a due serpentine, una caldaia a condensazione e un termocamino con potenza nominale di 26kw, entrambe che alimentano il puffer (ma la caldaia ha l'immissione all'altezza del prelievo dell'impianto, in modo da sopperire istantaneamente a carenze termiche, inutile precisare che vorrei non far parire mai la caldaia). In alto c'è il circuito acs che va diretto alla caldaia in caso di post riscaldamento necessario, e per finire c'è un pannello solare termico che aiuta il tutto immettendo eventuale calore ovviamente dal fondo del puffer.
La mia domanda è: secondo voi a che temperature dovrei tenere il puffer all'altezza di prelievo dell'impianto? allo stato attuale lo tengo attorno ai 40 gradi, ma non mi sembra la soluzione ottimale, anche perchè in questa maniera i termoarredi (alimentati alla stessa altezza dell'impianto a pavimento) vanno in bassa temperatura e sono quasi solo degli scalda salviette.
Sarebbe più intelligente portarlo a T più alte (magari 60°) la sera col camino e farlo mantenere tutto il giorno così? Ho paura che in questa maniera l'apporto solare in inverno sarebbe praticamente nullo però e che comunque aumenterebbero le dissipazioni del puffer stesso.
ps Ovviamente l'impianto a pavimento ha una parzializzatrice, che dunque regola da se la temperatura di mandata in funzione della T esterna, comunque mai sopra i 40°
Commenta