Salve Forum
Apro questa discussione affinché gli utilizzatori di generatori termici a biomassa possano valutare correttamente il combustibile migliore, e riescano ad evitare sgradevoli fregature.
Iniziamo con il pellet, riportando un'articolo di altro consumo:
PELLET: COME RICONOSCERNE LA QUALITÀ
Il pellet si ottiene comprimendo attraverso un processo meccanico la segatura del legno. Quello che si ottiene sono dei piccoli cilindri dal diametro di 6-8 mm. Grazie alla produzione di questo composto gli scarti del legno, che in passato venivano utilizzati solo in parte o buttati, oggi sono riutilizzati al 100%. Una confezione (15 kg circa) di pellet ha un costo che varia tra i 3 e i 5 euro. Il pellet va conservato in un locale al chiuso e ben riparato dall’umidità. Se ne assorbe troppa la resa della stufa diminuisce e peggiora la qualità della combustione.
Manca una certificazione obbligatoria
A livello nazionale non vige l’obbligo di certificare la qualità del pellet. Nonostante questo, però, molti produttori stanno aderendo volontariamente a certificazioni internazionali come la Pellet Gold o ENplus. È vietato, invece, vendere pellet contenuti in imballaggi anonimi, cioè privi del nome del produttore e di qualunque informazione sulla composizione oppure venduti sfusi.
ETICHETTA E POTERE CALORIFICO
Alcune informazioni utili - come residuo di ceneri, potere calorifico e contenuto idrico - possono essere reperite in etichetta. Si possono trovare anche le indicazioni sui metalli pesanti tra cui arsenico, cadmio e piombo. Per quel che riguarda il potere calorifico, invece, occorre relazionarlo con il contenuto di acqua. Possiamo trovare sulle etichette valori come 5,3 kWh/kg. In realtà, il potere calorifico reale del pellet è attorno ai 4,7-4,8 kWh/kg. Cifre più alte possono essere considerate false: il potere calorifico non può essere calcolato allo stato anidro ma va misurato per quello specifico pellet con il suo contenuto idrico, mediamente del 6-8%.
Questo è il punto a cui prestare più attenzione e più a rischio fregatura, in quanto molti produttori riportano valori di potere calorifico completamente inventati e fuori da ogni range comparativo REALE.
Ad esempio nella foto qui sotto possiamo osservare che, intanto l'unità di misura riportata è sbagliata (KW/KG????) mentre quella corretta è il kWh/kg, ma ciò che ancora peggio è il valore riportato di 5,9

Poi si raggiunge l'assurdo TOTALE con questo produttore, che riporta un assurdo 7.KH/KG c.a.
Anche qui l'unità di misura è strampalata totalmente
il 7 (che dovrebbe essere kWh/kg) non ha proprio alcuna possibilità di esistere.
Come riconoscere un pellet di qualità?
Due i parametri importanti da prendere in considerazione: il contenuto di ceneri (un pellet che ne contiene molte produce più polveri nella combustione e costringe a pulire più frequentemente la stufa) e la quantità di segatura nel sacchetto (tanta segatura indica che il pellet tende a sfaldarsi e darà problemi di pulizia).
Il pellet viene distinto in tre categorie:
Continua......
Apro questa discussione affinché gli utilizzatori di generatori termici a biomassa possano valutare correttamente il combustibile migliore, e riescano ad evitare sgradevoli fregature.
Iniziamo con il pellet, riportando un'articolo di altro consumo:
PELLET: COME RICONOSCERNE LA QUALITÀ
Il pellet si ottiene comprimendo attraverso un processo meccanico la segatura del legno. Quello che si ottiene sono dei piccoli cilindri dal diametro di 6-8 mm. Grazie alla produzione di questo composto gli scarti del legno, che in passato venivano utilizzati solo in parte o buttati, oggi sono riutilizzati al 100%. Una confezione (15 kg circa) di pellet ha un costo che varia tra i 3 e i 5 euro. Il pellet va conservato in un locale al chiuso e ben riparato dall’umidità. Se ne assorbe troppa la resa della stufa diminuisce e peggiora la qualità della combustione.
Manca una certificazione obbligatoria
A livello nazionale non vige l’obbligo di certificare la qualità del pellet. Nonostante questo, però, molti produttori stanno aderendo volontariamente a certificazioni internazionali come la Pellet Gold o ENplus. È vietato, invece, vendere pellet contenuti in imballaggi anonimi, cioè privi del nome del produttore e di qualunque informazione sulla composizione oppure venduti sfusi.
ETICHETTA E POTERE CALORIFICO
Alcune informazioni utili - come residuo di ceneri, potere calorifico e contenuto idrico - possono essere reperite in etichetta. Si possono trovare anche le indicazioni sui metalli pesanti tra cui arsenico, cadmio e piombo. Per quel che riguarda il potere calorifico, invece, occorre relazionarlo con il contenuto di acqua. Possiamo trovare sulle etichette valori come 5,3 kWh/kg. In realtà, il potere calorifico reale del pellet è attorno ai 4,7-4,8 kWh/kg. Cifre più alte possono essere considerate false: il potere calorifico non può essere calcolato allo stato anidro ma va misurato per quello specifico pellet con il suo contenuto idrico, mediamente del 6-8%.
Questo è il punto a cui prestare più attenzione e più a rischio fregatura, in quanto molti produttori riportano valori di potere calorifico completamente inventati e fuori da ogni range comparativo REALE.
Ad esempio nella foto qui sotto possiamo osservare che, intanto l'unità di misura riportata è sbagliata (KW/KG????) mentre quella corretta è il kWh/kg, ma ciò che ancora peggio è il valore riportato di 5,9
Poi si raggiunge l'assurdo TOTALE con questo produttore, che riporta un assurdo 7.KH/KG c.a.
Anche qui l'unità di misura è strampalata totalmente

Come riconoscere un pellet di qualità?
Due i parametri importanti da prendere in considerazione: il contenuto di ceneri (un pellet che ne contiene molte produce più polveri nella combustione e costringe a pulire più frequentemente la stufa) e la quantità di segatura nel sacchetto (tanta segatura indica che il pellet tende a sfaldarsi e darà problemi di pulizia).
Il pellet viene distinto in tre categorie:
- Classe A1: corrisponde alla qualità più elevata, caratterizzata da un contenuto di ceneri massimo pari allo 0,7%,
- Classe A2: caratterizzata da un contenuto di ceneri pari all'1,5%,
- Classe B: per utilizzo non domestico, caratterizzata da un contenuto di ceneri massimo del 3,5%.
Continua......
Commenta