Da buon ignorante della materia vi pongo un quesito che nasce da una osservazione molto semplice.
Da nuova la caldaia (che è dotata di un sistema di acquisizione dati di cui si può consultare lo storico ) a parità di temperatura raggiunta aveva una temperatura dei fumi notevolmente più bassa di quella attuale dopo che sono stati bruciati circa 130 sacchi di pellet sempre dello stesso tipo .
I primi 20 sacchi la temperatura massima dei fumi era circa 110° mentre successivamente è andata aumentando sempre di più ed ora è circa 135- 140 °.
Tecnicamente che motivo c'è per questo cambiamento ?
Se il motivo è l'imbrattamento dello scambiatore di calore o delle parti dove escono i fumi , allora significa che c'è stata anche una perdita di efficienza ?
Da nuova la caldaia (che è dotata di un sistema di acquisizione dati di cui si può consultare lo storico ) a parità di temperatura raggiunta aveva una temperatura dei fumi notevolmente più bassa di quella attuale dopo che sono stati bruciati circa 130 sacchi di pellet sempre dello stesso tipo .
I primi 20 sacchi la temperatura massima dei fumi era circa 110° mentre successivamente è andata aumentando sempre di più ed ora è circa 135- 140 °.
Tecnicamente che motivo c'è per questo cambiamento ?
Se il motivo è l'imbrattamento dello scambiatore di calore o delle parti dove escono i fumi , allora significa che c'è stata anche una perdita di efficienza ?
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