Buongiorno a tutti,
mi chiamo Antonio e scrivo da Ravenna. Vi leggo da diverso tempo e trovo il forum davvero interessante, chiarificatore e frequentato da persone competenti.
Oggi, però, ho deciso di iscrivermi e approfittare della vostra competenza per un consiglio sull'impiantistica dell'immobile che ho acquisto qualche mese fa. Si tratta di una casa singola monofamiliare costruita nel 1975, di circa 200 mq, con 4 lati liberi che si sviluppa su due piani, di cui il piano terra identificato come servizi ed al primo piano è collocato l'appartamento che verrà (ipoteticamente) più vissuto. E' presente l'allacciamento al metano dove nella centrale termica (nominata C.T. nell'allegato) è presente una caldaia Viessman, modello Vitodens 111 (scheda tecnica allegata) che approvvigiona 11 radiatori in ghisa (impianto monotubo) posti a nicchia sotto le varie finestre o in corridoio. La casa è attualmente sana, non è presente la minima traccia di umidità / condensa, fondamenta in calcestruzzo, come i piloni portanti, poi mattoni pieni e nel primo piano dovrebbe esserci un'intercapedine d'aria (non ho fatto carotaggi, ma battendo nel muro si percepisce questo). Presente anche sottotetto calpestabile dove si accede con scala retrattile dalla botola posta sopra la scala del primo piano.
Anticipo che sto svolgendo dei lavori di ristrutturazione con le seguenti demolizioni:
- al piano terra (altezza muri 2.70 m): garage, lavanderia, bagno, taverna e studio;
- al primo piano (altezza muri 3 m): cucina e bagno.
Inoltre, i radiatori in ghisa verranno sostituiti da dei nuovi in acciaio, montate valvole termostatiche e verranno isolate le varie nicchie. Sostituirò gli infissi, attualmente in alluminio a singolo vetro, con dei nuovi in pvc a bassa trasmittanza come anche i cassonetti delle tapparelle, nonchè le tapparelle stesse. Per il momento niente cappotto, sia per budget che per paura condense e muffe.
Detto ciò, siccome sarei in procinto di eliminare il camino posto in taverna ed una stufa in questa posizione genererebbe troppo caldo per la ridotta metratura dell'ambiente, pensavo di sfruttare gli incentivi del conto termico per l'installazione di una caldaia a biomassa (per comodità di gestione e stoccaggio pensavo al pellet) posta nella centrale termica, magari in tandem con la caldaia a metano attraverso uno scambiatore, magari a quest'ultima potrei far produrre solo acs.
Orbene, nell'infinito universo delle caldaie a biomassa mi trovo innanzi ad un bivio frutto di due consulenze ricevute da rivenditori della mia zona:
- il primo mi ha proposto una caldaia Laminox termoboiler da 24 kw, che un piccolo puffer da circa 100 litri integrato (su circa 7500 euro di spesa ne recupererei circa 5000 euro , con un costo effettivo di 2500 euro);
- il secondo mi ha proposto una caldaia della Herz a condensazione con un puffer esterno da circa 300 litri (costi ancora non preventivati, ma a detta del tecnico non dovrebbero essere molto differenti).
Il mio budget arriverebbe massimo a 5000 euro, ma preferirei stare sotto viste le sorprese che riserva la ristrutturazione. Certo voglio fare una spesa ragionata e non pentirmene tra breve...
Cosa importante, al momento nell'immobile saremo solo io e la mia compagna, ma in un futuro potremmo allargarci
Spero di essere stato abbastanza esauriente, ho allegato anche vari documenti e resto in attesa delle vostre opinioni.
Grazie.
Antonio
mi chiamo Antonio e scrivo da Ravenna. Vi leggo da diverso tempo e trovo il forum davvero interessante, chiarificatore e frequentato da persone competenti.
Oggi, però, ho deciso di iscrivermi e approfittare della vostra competenza per un consiglio sull'impiantistica dell'immobile che ho acquisto qualche mese fa. Si tratta di una casa singola monofamiliare costruita nel 1975, di circa 200 mq, con 4 lati liberi che si sviluppa su due piani, di cui il piano terra identificato come servizi ed al primo piano è collocato l'appartamento che verrà (ipoteticamente) più vissuto. E' presente l'allacciamento al metano dove nella centrale termica (nominata C.T. nell'allegato) è presente una caldaia Viessman, modello Vitodens 111 (scheda tecnica allegata) che approvvigiona 11 radiatori in ghisa (impianto monotubo) posti a nicchia sotto le varie finestre o in corridoio. La casa è attualmente sana, non è presente la minima traccia di umidità / condensa, fondamenta in calcestruzzo, come i piloni portanti, poi mattoni pieni e nel primo piano dovrebbe esserci un'intercapedine d'aria (non ho fatto carotaggi, ma battendo nel muro si percepisce questo). Presente anche sottotetto calpestabile dove si accede con scala retrattile dalla botola posta sopra la scala del primo piano.
Anticipo che sto svolgendo dei lavori di ristrutturazione con le seguenti demolizioni:
- al piano terra (altezza muri 2.70 m): garage, lavanderia, bagno, taverna e studio;
- al primo piano (altezza muri 3 m): cucina e bagno.
Inoltre, i radiatori in ghisa verranno sostituiti da dei nuovi in acciaio, montate valvole termostatiche e verranno isolate le varie nicchie. Sostituirò gli infissi, attualmente in alluminio a singolo vetro, con dei nuovi in pvc a bassa trasmittanza come anche i cassonetti delle tapparelle, nonchè le tapparelle stesse. Per il momento niente cappotto, sia per budget che per paura condense e muffe.
Detto ciò, siccome sarei in procinto di eliminare il camino posto in taverna ed una stufa in questa posizione genererebbe troppo caldo per la ridotta metratura dell'ambiente, pensavo di sfruttare gli incentivi del conto termico per l'installazione di una caldaia a biomassa (per comodità di gestione e stoccaggio pensavo al pellet) posta nella centrale termica, magari in tandem con la caldaia a metano attraverso uno scambiatore, magari a quest'ultima potrei far produrre solo acs.
Orbene, nell'infinito universo delle caldaie a biomassa mi trovo innanzi ad un bivio frutto di due consulenze ricevute da rivenditori della mia zona:
- il primo mi ha proposto una caldaia Laminox termoboiler da 24 kw, che un piccolo puffer da circa 100 litri integrato (su circa 7500 euro di spesa ne recupererei circa 5000 euro , con un costo effettivo di 2500 euro);
- il secondo mi ha proposto una caldaia della Herz a condensazione con un puffer esterno da circa 300 litri (costi ancora non preventivati, ma a detta del tecnico non dovrebbero essere molto differenti).
Il mio budget arriverebbe massimo a 5000 euro, ma preferirei stare sotto viste le sorprese che riserva la ristrutturazione. Certo voglio fare una spesa ragionata e non pentirmene tra breve...
Cosa importante, al momento nell'immobile saremo solo io e la mia compagna, ma in un futuro potremmo allargarci

Spero di essere stato abbastanza esauriente, ho allegato anche vari documenti e resto in attesa delle vostre opinioni.
Grazie.
Antonio
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