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  • #31
    Qui di seguito i link con degli approfondimenti e delle aziende ... se lo ritrovo , esisteva anche un'azienda che usava questo sistema per "filtrare" il petrolio fuoriuscito dalla petroliere in mare aperto...

    Non seguo da un po' questa tecnologia... per quel poco che so , c'erano problemi , o meglio il punto debole erano gli elettrodi , che ovviamente facendo parte del processo elettrolitico , si consumavano in breve tempo.

    New Water

    Directory:Brown's Gas - PESWiki
    Ciao,


    -Illo41100-

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    • #32
      illo, la pirolisi puo aver luogo anche senza produzione di nox, dipende dal mettodo utilizato.IL discorso e un'altro , che c'entra con il syngas.
      Ciao
      __________________________________________________ ___________________________________________
      Stirling

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      • #33
        la tecnologia del magnegas o braungas o come preferite non e proprio della piu' convenienti...apparte i problemi tecnici
        Ciao
        __________________________________________________ ___________________________________________
        Stirling

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        • #34
          Originariamente inviato da SGF Visualizza il messaggio
          illo, la pirolisi puo aver luogo anche senza produzione di nox, dipende dal mettodo utilizato.IL discorso e un'altro , che c'entra con il syngas.

          SGF ,
          Mi sa che stiamo parlando di cose differenti... io parlo dell'allegato postato da
          ENER ...e' un classico gassificatore per RSU , ed il grafico era riferito probabilmente ad essi.

          Ora , malgrado il principio sia uguale mi sembra un controsenso , postare un documento dove si dimostra l'alto contenuto di Nox e sostenere il contrario.

          Cio' non toglie che la gassificazione da biomassa dovrebbe ( ripeto non sono un chimico ) avere un basso valore di Nox, quasi nullo.

          Per quanto riguarda il magnegas e compari sono perfettamente daccordo con te ( come gia' scritto in precedenza) , ma puo' tornare utile in applicazioni particolari.
          Ciao,


          -Illo41100-

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          • #35
            Augh...Non lo tirata in ballo io la pirolisi...

            E sono d'accordo con te...tranne che per alcune cose sulla pirolisi...

            ciao
            Ciao
            __________________________________________________ ___________________________________________
            Stirling

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            • #36
              parliamo di Syngas anche

              buon giorno a tutti vorrei aprire un adiscussione competente sulla valorizzazione della lavorazione, di legna e dei suoi scarti, per produrre energia in tutte le suo forme, io sono gia in batteria oltr la sperimentazione, con macchina piccola e con diverse collaborazioni, ma vorrei capire dal forum, e cosi realmente sostenibile con impianti di medie dimensioni 2-300 kwe,3-400Kwt in alta efficenza, saluti a tutti

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              • #37
                Siamo agli inizzi

                Ciao

                Sicuramente il syngas è una tecnologia con un potenziale enorme, questo grazie a enormi margini mi miglioramento della tecnologia in se e all'enorme disponibilità di lena di scarto.

                Mi sono affacciato a questa tecnologia da circa 2 anni concentrandomi sulla parte del gassificatore, e devo dire che ho iniziato a vedere qualcosa di interessante circa 6 mesi fa. Questo perchè ci sono stati investimenti non indifferenti su questa tecnologiae il progresso è stato maggiore da 2 anni a questa parte rispetto agli ultimi 20!

                Da un punto di vista dell'affidabilità si può dire ch 6.000 ore di funzionamento annue di un gassificatore sono ancora quasi irraggiungibili se non con un tecnico specializzato a disposizione dell'impianto a sistemare i vari allarmi.

                Un fondamento che ho trovato costantemente nelle varie tecnologie è la tipologia di biomassa impiegata in quanto molte non sono in grado di gestire le potature, ovvero la biomassa deve avere poco fogliame e poca corteccia per funzionare correttamente quindi sfalci e puliture dei boschi non vanno bene con il rischio di ripetere l'errore fatto fino ad oggi nel biogas ovvero sfruttare risorse dedicate (che siano taglio boschi o colture dedicate) mandando al macero gli scarti disponibili. Per non parlare dell'opinione pubblica, in alcuni progetti sono stato accusato di mettere pneumatici negli impianti, quindi posso solo immaginare quello che diranno sui gassificatori!

                Comunque la tecnologia se ben progettata (recupero calore e filtraggio avanzato dei gas di scarico) si ripaga in poco.

                Personalmente sto seguendo la strada dei sottoprodotti con una minima percentuale di risorse dedicate (spero non sopra il 20-25%), posizionamenti nei pressi di centri produttivi per il recupero calore, ma in particolare potenze abbastanza grandi(1MW) in quanto la necessità di avere un tecnico sempre a disposizione non permette di avere molte ore di funzionamento se non con un professionista sempre sul luogo.

                Quale è invece la tua opinione?

                Solar

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                • #38
                  allora io sono come detto, io sono oltre alla sperimentazione, e la tecnologia è vecchia di 200 anni, il problema è che siamo in italia che ha speso negli ultimi 15 anni oltre 300 milioni di soldi nostri in bufalate universitarie, e nessun impianto funziona realmente, per funzionare vuol dire che producie energia , poi vi è il problema della taglia, ad mio avviso dopo i 500 kwe non sostenibile ecologicamente ed econpomicamente, ci stiamo scontranto con tuta l'industria che non producie nulla che funzioni oltre le 3000 ore lavoro annue, come si fà a garantirne 6-7000 anno???, il piccolo da 80 kwe circa dopo il prototipo iniziale siamo alla consegna del impiantino funzionante in val di susa, e ormai abbiamo maturato ore di moto suffficentio per risciare assieme al cliente,il cuore del gasogeno funziona non fa tar, non usa scuber e altre diavolerie, eccetto nei transitori dall'avvio, con rtempi di avvio da ferrari, in 5 minuti siamo in fiaccola piccola in una ora siamo a dare GAS AL MOTORE, signore dopo 10 anni di attesa era ora, a dimenticavo, resa elettrica del motore 36%, 1,2 max per kwe, si ci siamo, saluti gordini

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                  • #39
                    Mi inserisco perchè ero iscritto alla vecchia discussione e mi è arrivato l'avviso che è ricominciata la giostra.
                    Penso che Solar e Gordini stiano facendo strade differenti. Gordini ( mi permetto perchè periodicamente mi mette al corrente sommariamente di ciò che sta sviluppando) sta evolvendo un downdraft classico che sembra dia buoni risultati e richiede però una alimentazione dedicata. Quando scrivo dedicata non dico che debba per forza essere cippato di un certo tipo di legno con una certa pezzatura e una certa umidità ma dico che deve esserci una costanza nella tipologia su cui settare la macchina che gassificherà la biomassa.
                    Il discorso di Solar è più complesso. La possibilità di utilizzare qualunque tipo di biomassa passa forzatamente attraverso una fase di condizionamento del combustibile prima della gassificazione . Tutti i tentativi di utilizzo della biomassa tout-court in macchine di potenza inferiore ai 5 - 10 Mwe sono secondo me destinati a fallire.Ritengo necessaria la divisione delle fasi di pirolisi e gassificazione e l'utilizzo di ossigeno e vapore . Lo affermo dopo aver passato anni a studiare i sistemi di gassificazione industriali dedicati alla chimica e la possibilità di applicarli alla piccola cogenerazione. Tutte le sperimentazioni partono dal fatto che dalla fine degli anni venti agli inizi degli anni cinquanta del secolo scorso milioni di veicoli e migliaia di generatori funzionarono a biomassa grazie a gassificatori che in gran parte si ispiravano a Imbert . Quasi mai nelle premesse vengono presi in considerazione gli aspetti .... realistici .
                    1) Si passò ai gassificatori perchè obbligati dalle leggi degli stati sottoposti a embargo prima e in regime di guerra poi ( appena cessate le condizioni tutti tornarono al petrolio). Questo significa che non funzionavano così bene e non erano così comodi
                    2) L'alimentazione leggendo i manuali e vedendo i filmati avveniva sempre con materiale pregiato, tutti i tentativi di utilizzare torba, sfagno, scarti ecc portarono a risultati fallimentari
                    3) I motori di allora erano nonni e bisnonni dei motori attuali, nascevano per carburanti che somigliavano a una parte dei tar di pirolisi, avevano rapporti di compressione ridicoli, tolleranze da Meccano , intervalli di manutenzione che oggi osserviamo per cambiarci le mutande, sistemi di accensione che servono a comandare le luci degli alberi di Natale.
                    Tutti facciamo lo stesso discorso , ci dedichiamo al vero problema: la creazione della macchina del gas. Gordini che è un motorista ha fatto il contrario, ha preso un motore abbastanza vecchio diesel e l'ha fatto diventare un vecchissimo Otto, sembra un anacronismo ma sino alla potenza che sta inseguendo è l'unica soluzione percorribile. Ha alimentato con un vecchio Imbert modernizzato un vecchio Otto.

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                    • #40
                      come al solito hai centrato la questione, che poi non dobrebbe essere cosi difficile da comprendere, altro problema che voglio rimarcare è, che in italia ciò che sarebbe facile semplicie, non viene perseguito per mera speculazione perchè tutti vogliono essere il mago del momento,quando con umiltà ci sarebbe per tutti la pagnotta,la via percorsa è stata la più semplicie perchè di semplicie ha l'obbiettivo, cosa che molti non hanno, ma non per mancanza di obbiettivi ho ambizione,guardano solo l'economico e anche solo il colpo della vita singolo, poveretti mi fanno pena, visto che in mondo cresda dalla razza umana è arrivato doveè per i, matti poeti e fantasiosi, e come a volte mi ripeto a me stesso, la tecnologio è nulla senza fantasia, saluti gordini

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