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impianti biogas: grande fregatura!

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  • #31

    Note di Moderazione: nll
    Non è consentita la citazione di un intero messaggio. Violazione art. 3 del regolamento




    Mah, come dicevo nel post precedente a parte il codiddetto uomo di strada che vede la cosa dal di fuori, gli stessi proprietari sanno a cosa vanno incontro, per cui attenzione si, ma non terrorismo.
    Per la cronaca, se anche un proprietario mi avesse detto che per 6 mesi dall'accensione s'è fatto giorno e notte sull'impianto per sincerarsi che tutto funzionasse me li farei pure io sapendo poi dei ricavi. Che per carità non saranno da macchina sparasoldi, ma che da agricoltore non ho mai visto...


    Note di Moderazione: nll
    Non è consentita la citazione di un intero messaggio. Violazione art. 3 del regolamento




    Si, ma non esiste che ci mettano 6 mesi per passare carte da uno ufficio all'altro, perchè il problema è quello, spesso l'allungamento dei tempi è dovuto a lungaggini burocratiche ingiustificate. E stranamente alla fin fine tutto si riesce a risolvere quando vengono minacciati di denuncia. E' ovvio che non si tratta solo di normali procedure. Di penali nei contratti che ho visto non c'era traccia, mi sai dare qualche informazione in più?
    Ultima modifica di nll; 15-10-2010, 11:13.

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    • #32

      Note di Moderazione: nll
      Non è consentita la citazione di un intero messaggio. Violazione art. 3 del regolamento


      Se leggi il Testo Integrato sulle Connessioni Attive (TICA) , vi e' tutta la procedura da seguire , con prezzi , e penali che ENEL e' tenuta a seguire.

      http://www.autorita.energia.it/faq/tica.htm

      Il testo integrale:

      http://www.autorita.energia.it/docs/...9argallnew.pdf

      Ad esempio , da quando fai richiesta di allaccio ENEL ha max 45 giorni di tempo (vado a memoria)per farti un preventivo, ecc ecc... Fai prima a leggertelo.
      E stai pur tranquillo che Enel non ha interesse a Sforare i tempi previsti...

      Come ti dicevo prima , il grosso problema , e' la disponibilita' di certe potenze in zona.
      Generalmente , e con potenze fino a 100kw non ci dovrebbero essere grossi problemi, e si dovrebbe stare tranquillamente dentro i 30 gg.

      Quindi quello che fa testo e' sostanzialmente il preventivo , se si devono realizzare 2 km di linea MT per effettuare la connessione , non puoi chiedergli di fartelo in 15 giorni...
      Poi ci sono tutti gli apparati , le protezioni , che in zona sicuramente non hanno , e che devono ordinare...

      Ci sono dei tempi tecnici , dei quali occorre tener conto.

      A mio modesto parere , se si iniziasse per tempo , non si sarebbe "costretti ad aspettare" Enel.
      Ma di solito , si aspetta di finire l'impianto per poi fare richiesta di connessione , credendo , che 1 MW , te lo diano , come un caffe' al Bar.
      Ultima modifica di nll; 15-10-2010, 11:14.
      Ciao,


      -Illo41100-

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      • #33

        Note di Moderazione: nll
        Non è consentita la citazione di un intero messaggio. Violazione art. 3 del regolamento





        Grazie per i link ai documenti ora me li leggo, però peccato che alla prova dei fatti non sia così.
        Esempio mio: la cabina dell'enel la devo comprare, fargli fare i lavori e poi la devo cedere all'enel tramite un atto notarile in cui l'ente nazionale dell'energia per venirne in possesso mi pagherà una somma simbolica di 600€.
        Peccato che l'Enel per recuperare quei 600€ ci abbia messo più di un mese. Pensa che non era neppure possibile rinunciare a quei soldi pur di avere l'allacciamento.
        Senza contare poi l'incaricato che quasi giornalmente aggiungeva i documenti da presentare senza la certezza che fossero gli ultimi.

        Non mi aspetto che mi facciano il lavoro in un giorno, ma se danno la scadenza quella deve essere, io mi preparo anche per tempo ma se poi da 2 mesi si passa a 4 hai voglia...
        Ultima modifica di nll; 15-10-2010, 11:15.

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        • #34
          Originariamente inviato da Federico82 Visualizza il messaggio
          Grazie per i link ai documenti ora me li leggo, però peccato che alla prova dei fatti non sia così.
          La puoi pensare come vuoi.. di fatto se sforano pagano le penali.. e nessuno puo' obiettare.
          Il TICA parla chiaro.

          Esempio mio: la cabina dell'enel la devo comprare, fargli fare i lavori e poi la devo cedere all'enel tramite un atto notarile in cui l'ente nazionale dell'energia per venirne in possesso mi pagherà una somma simbolica di 600€.
          Non so che tipo di collegamento hai e con che potenza , quindi e' difficile esprimere un parere , Tuttavia in linea generale , se hai chiesto una connessione in MT (Media Tensione) la cabina e' PRIVATA , quindi ovviamente ti tocca pagartela ,ma l'uso e l'accesso ( della parte misure - comparto enel ) e riservato all'enel.
          Questo non vuol dire che ne perdi la proprieta'.

          Peccato che l'Enel per recuperare quei 600€ ci abbia messo più di un mese. Pensa che non era neppure possibile rinunciare a quei soldi pur di avere l'allacciamento.
          Senza contare poi l'incaricato che quasi giornalmente aggiungeva i documenti da presentare senza la certezza che fossero gli ultimi.

          Non ho ben capito cosa intendi con "rinunciare" a quei soldi ....
          Onestamente mi sembra piuttosto nebulosa tutta la cosa , ma avevi uno studi tecnico che seguiva la cosa ?
          Comunque ripeto , e' sufficente seguire il TICA , e se qualcuno ha da ridire , e sufficente fare riferimento a questo documento , e si devono per forza di cose adeguare.


          P.S. Cerca di non quotare l'intero messaggio , altrimenti chi li sente i moderatori....
          Ciao,


          -Illo41100-

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          • #35
            Con rinunciare ai soldi intendevo dire che fosse stato per me, avrei volentieri fatto a meno dei 600€ dell'enel pur di sbrigare le cose, visto che per particolari motivi le loro casse in quel momento erano vuote.

            Avevo/ho uno studio che seguiva la cosa (anche perchè credo che senza non si possa fare), che tra le altre cose mi aveva messo in guardia sui tempi di allacciamento visto che avevano già lavorato con l'enel per altri impianti.

            Il punto sulla cabina non è il fatto che dovessi pagarmela io (quello è stato il meno in tutto l'impianto) ma per l'appunto la cronica lentezza dell'allacciamento.
            Allacciamente che tra l'altro nel mio caso non aveva bisogno di particolari lavori (niente scavi e stesura cavi), ma solamente dello spostamente di un trasformatore. Per questo ti dico che i 60 gg sono stati ampiamente superati senza motivo.


            Cmq di più ora non so dirti, non metto i dubbio le tue parole ne i documenti, ti racconto (visto che si parlava di ritardi) quello che mi hanno raccontato e quello che ho vissuto sulla mia pelle. Tutto qui.

            EDIT: Mi leggo il TICA con calma e poi so dirti qualcos'altro...
            Ultima modifica di Federico82; 02-06-2009, 23:00.

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            • #36
              Originariamente inviato da meditare Visualizza il messaggio
              Per qaunto riguarda l'iter burocratico Federico82 ha ragione. Da non credere ma verificato di persona 6 mesi di attesa per un sopralluogo dei Vigili del Fuoco a fine lavoro con le rate del mutuo da pagare inesorabilmente tutti i mesi. Ansia e stress da riempire un bel digestore grande, grande. Senza parlare poi dell'eccezzionale collaborazione dell'Enel per aiutarti ad allacciarti. Ho visto agricoltori piangere come i vitelli che allevavano!!!

              Caro meditare,

              Concordo con te che le incertezze e le lungaggini amministrative, nonchè la passione italiana (degli Enti e delle Amministrazioni chiamati a legiferare e ad autorizzare) nel complicare qualsiasi iter e rendere tutto EQUIVOCABILMENTE interpretabile, rendano frustranti i tentativi di costruire qualcosa.

              Ciononostante è bene non fare confusione, non generalizzare e fare i necessari "distinguo". E' indubbio che le incentivazioni in via di approvazione col secondo passaggio del DDL alla Camera rendano appetibili investimenti in impianti biogas.
              E' però altrettanto vero che dietro ci deve essere una filiera ben costruita e seria, che possa contare sugli interessi di tutti gli attori coinvolti: fornitori di tecnologia (che potrebbero e dovrebbero rappresentare portatori di interessi entrando magari nella società di Scopo, dando pertanto garanzie sulla fonitura impiantistica), allevatori e agricoltori consorziati (garanzie su fornitura e smaltimenti digestato, nonchè rapporti col territorio), contoterzisti (creazione di filiere agricole basate, per esempio, su sottoprodotti dell'agricoltura), ecc.

              In quest'ottica mi sembra evidente che sia non giustificabile il fatto di cercare di scaricare le responsabilità e le "garanzie" tutte sui fornitori "chiavi in mano". Questi soggetti potranno certamente seguirti e darti il loro supporto tecnico ma i legami sul territorio, la conoscenza delle situazioni politiche e contigenti locali le hanno solo i clienti. Ed è giusto che siano loro in prima linea a metterci la faccia se si vuole avere qualche speranza di arrivare in fondo ad un percorso autorizzativo assurdamente complicato.

              Gli sfoghi sono sempre ben accetti perchè sollevano problematiche reali, ma poi è sempre bene tornare ad essere lucidi.

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              • #37
                Originariamente inviato da Energiaverde Visualizza il messaggio
                Caro meditare,
                In quest'ottica mi sembra evidente che sia non giustificabile il fatto di cercare di scaricare le responsabilità e le "garanzie" tutte sui fornitori "chiavi in mano". Questi soggetti potranno certamente seguirti e darti il loro supporto tecnico ma i legami sul territorio, la conoscenza delle situazioni politiche e contigenti locali le hanno solo i clienti. Ed è giusto che siano loro in prima linea a metterci la faccia se si vuole avere qualche speranza di arrivare in fondo ad un percorso autorizzativo assurdamente complicato.

                Gli sfoghi sono sempre ben accetti perchè sollevano problematiche reali, ma poi è sempre bene tornare ad essere lucidi.
                Concordo in pieno, analisi equilibrata e devo dire che nelle ultime discussioni pochi interventi sono stati così lucidi.

                A parte i casi di vera e propria truffa dove un costruttore sa di truffare, e di scappare poi con il malloppo, quei casi in cui gli impianti non vanno a buonfine vi è spesso un concorso di colpa di tutti gli attori, e sicuramente ad aggravare la situazione ci si mette di mezzo da una parte la burocrazia italiana, e dall'altra la "furbizia" di alcuni.

                Ciao

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                • #38

                  Note di Moderazione: nll
                  Non è consentita la citazione di un intero messaggio. Violazione art. 3 del regolamento



                  concordo praticamente su tutto quello che ha scritto Meditare
                  mi sono da poco avvicinato a questo mondo ed ho visto molta approssimazione e superficialità
                  tutti lo vendono come l'eldorado, la macchina da soldi
                  ci manca solo che vanna marchi si metta a vendere impianti a biogas

                  comunque sto iniziando a contattare le aziende e tra i mille improvvisatori spero di trovare qualche ditta seria (le prime 2 mi hanno deluso)

                  non so se si può fare sul blog, ma avete qualche suggerimento sulle ditte da sentire?
                  Ultima modifica di nll; 15-10-2010, 11:29.

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                  • #39
                    @ apperol

                    Che dimensione d'impianto vuoi fare, in quanto a seconda delle dimensioni varia sensibilmente la tipologia.
                    Inoltre sei agricoltore o investitore anche li c'è una grossa differenza.

                    Ciao

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                    • #40
                      ciao Solar, io sono un agricoltore
                      dalle prime valutazioni che abbiamo fatto esce un 500-600 kw se considero solo la mia produzione agricola
                      mentre se mi unisco a 2 vicini esce circa un 1000 kw

                      perchè dici che c'è differenza a seconda delle dimensioni o se sono agricoltore / investitore'

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                      • #41
                        - dimensione: la prima cosa è che i costruttori più forti e avanzati in questo momento non scendono sotto la taglia del 500kW quindi se fosse stato un impianto più piccolo saresti stato costretto a scegliere un costruttore non di prima fascia. Questo è semplice da capire, in quanto con un 250 kW hai quasi lo stesso impegno rispetto ad un impianto da 1 MW ma con un decimo del guadagno.

                        2 La differenza trà agricoltore e investitore è che un agricoltore dopo un anno che gestisce l'impianto è in grado di fare molte riparazioni da solo e può permettersi di fare impianti più semplici e meno costosi sia all'acquisto che alla manutenzione (es si rompe una pompa non è che chiami l'assistenza la cambi da solo risparmiando circa 2.000€ di manodopera, perché questi sono i costi). Mentre un investitore non avendo la minima idea di che cosa è una chiave da 22, farebbe bene a prendere un impianto di altissima qualità spendendo un 10-20 % in più sull'acquisto della sola linea di fermentazione, costo che riassorbirebbe nel tempo grazie a minori fermi di produzione a causa di malfunzionamenti e minori costi di manutenzione.

                        Ma come dicevo se sei agricoltore prendi un impianto semplice evitando quelli che ti mettono dei frullatori o trituratori o cazzate del genere in ingresso per tritare la biomassa... sono un mucchio di cazzate che costano più in acquisto in consumo elettrico e in manutenzione, ma non producono più biogas!!!

                        Altro tema il dimensionamento: se con gli altri agricoltori ci vai d'accordo fai 1 MW perché finanziariamente ha un consto d'investimento minore e una resa maggiore, ma se hai anche il minimo sospetto di poterci andare a litigare, vai per la tua strada e fanne uno più piccolo, meglio soli che male accompagnati e in un investimento così questo detto è ancora più vero!!

                        In che provincia ti trovi??

                        Ah non per ultimo fai molta attenzione a chi fornisce il motore, il trasformatore e chi fa l'allaccio. mi raccomando è il punto più sensibile dell'intero processo!!

                        ciao

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                        • #42
                          Originariamente inviato da Solar Visualizza il messaggio
                          Ma come dicevo se sei agricoltore prendi un impianto semplice evitando quelli che ti mettono dei frullatori o trituratori o cazzate del genere in ingresso per tritare la biomassa... sono un mucchio di cazzate che costano più in acquisto in consumo elettrico e in manutenzione, ma non producono più biogas!!!
                          Sono d'accordo su tutto tranne su questo punto, l'impianto deve funzionare come il rumine di una vacca, migliore è la masticazione iniziale, minori saranno i problemi di digeribilità.
                          La miscelazione nella vasca di carico a mio avviso è uno dei punti fondamentali se non si vogliono problemi a valle del funzionamento.

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                          • #43
                            Correto ma devi mettere sul piatto della bilancia il mettere un tale sistema e i vantaggi che ne derivano, e gli svantaggi. Oggettivamente gli avantaggi sono maggiori.

                            Basta pensare che la velocità di digestione in quanto se è tutto tritato la fermantazione è più veloce di conseguenza più instabile.

                            Quelo che va assolutamente smentito è che tritando si produce piu biogas, in quanto i legami carbonio che i batteri sono in grado di scomporre e ricomporre sottoforma di metano non cambiano!!!

                            Se c'è qualcuno che dice il contrario va contro il postulato che nulla si crea e nulla si distrugge

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                            • #44
                              oddio ho riletto quello che ho scritto, la grammatica è raccapricciante, ma ero un po di fretta. spero che il senso si sia comunque capito.

                              Ciao

                              Commenta


                              • #45
                                Originariamente inviato da Solar Visualizza il messaggio
                                Quelo che va assolutamente smentito è che tritando si produce piu biogas, in quanto i legami carbonio che i batteri sono in grado di scomporre e ricomporre sottoforma di metano non cambiano!!!
                                Quello mi pare chiaro, però una triturazione che permette di avere materiale di una certa dimensione senza la paura che ti possa intasare nulla non la vedo come una cosa negativa, è pur vero che il dimensionamento andrebbe fatto senza, ma pure interessarsene e predisporre l'impianto perchè possa accoglierlo in futuro non me lo precluderei.
                                Se poi te lo vendono come "moltiplicatore di produzione" ci sarebbe da mandarli via e non fargli fare proprio nulla.

                                Commenta


                                • #46
                                  Penso che siamo arrivati ad una giusta sintesi, fino a che usi materiale agricoli come insilato, che non dovrebbe essere più grande di 0,7 cm, il trituratore non serve a gran che, anzi.
                                  Se l'intenzione è quella di utilizzare materiale di scarto un sistema per sminuzzare o comunque ridurre di dimensione è necessario. a dei miei clienti gli ho consigliato un mulino a martelli, non si rompono mai e ottieni qualsiasi cosa tritata e frullata. Avevamo fatto un sistema automatico che andava bene sia per scarti dell'ortofrutta, quindi molto liquidi una volta frullati, sia per granella secca.

                                  Comunque personalmente ho sempre paura di sistemi che velocizzano troppo la fermentazione (come ad esempio i frullatori o gli estrusori) in quanto una fermentazione veloce se ha dei problemi li manifesta molto velocemente con un calo improvviso della produttività. Mentre se ho una fermentazione più lenta e stabile invece di un crollo ho una diminuzione più lenta della produttività. Questo mi garantisce una finestra temporale maggiore per adottare misure correttive.

                                  Ciao

                                  Commenta


                                  • #47
                                    Perfetto, intendevo proprio quelli (mulino a martelli per poter lavorare anche con scarti agroalimentari), in modo tale da avere un attrezzatura per che ti permetta un pò di margine di manovra.

                                    Commenta


                                    • #48
                                      fino ad ora ho visto 2 impanti
                                      uno di questi montava uno di questi trituratori ed andava a trinciato
                                      il proprietario e il venditore dicevano che risparnmiavano il 20%-30% della biomassa
                                      quando ho chiesto di spiegarmi il perchè, e quando ho chiesto quanto consumava (c'erano parecchi kilowatt in quella macchina) non mi hanno risposto in maniera molto chiara
                                      noi prima avevamo le vacche e qualcosa di alimentazione ci capisco. mi sembra strano che tritando si moltiplichi la produzione
                                      da dove si ricava quella energia? i casi sono due, o prima usciva della roba mal digerita (impianto sbagliato), oppure ricavano energia dall'acqua (decisamente difficile)

                                      concordo quindi in pieno con Solar e Federico82

                                      le uniche cose da triturare sono quelle che entrano troppo grosse (come per le vacche)

                                      mi piacerebbe poi sapere quanto costa far passare il ceroso per quegli sminuzzatori. tra investimento, manutenzione e consumi di energia deve costare una follia
                                      qualcuno ha qualche dato su questo?

                                      Commenta


                                      • #49
                                        Forse la verità sta nel mezzo, il trituratore gli fa risparmiare biomassa perchè quella immessa che esce a fine ciclo (come digestato ad esempio) non è stata completamente digerita e quindi rende di più se viene finemente triturata, ma questo non è un merito del trituratore quanto un demerito del digestore che non riesce ad elaborare tutta la massa in entrata e che avrebbe bisogno di più tempo.
                                        Ovvio quindi che c'è un problema di tempistiche che andrebbe affrontato a monte.

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                                        • #50
                                          Il concetto è: più piccolo è il singolo pezzo che entra maggiore e la sua superficie in relazione alla massa. Esempio: 1 m³ ha una superficie di 6 m², 1000 singoli litri hanno uno superficie di 60 m². E più è alta la superficie meglio riesce la trasformazione in Biogas (meno gas residuo nel digestato) e anche più velocemente. E il più velocemente significa (nonostante i giusti dubbi sulla maggior vulnerabilità espresso) che ti bastano dei fermentatori più piccoli, con notevoli riduzione dei costi di investimento.
                                          Questa la teoria, poi in pratica è molto questione di esserne convinto. Infatti anche il singolo gestore difficilmente ammetterà di aver investito ca. 100.000 Euro e che questo plus di investimento non sia redditizio. Oltre il fatto che un confronto è sempre difficile. Infatti si dovrebbero avere 2 impianti identici, alimentati con la stessa biomassa, uno con trituratore e l'altro senza. Altrimenti le differenze (o i minor risparmi di quanti si auspicava) possono sembre dipendere dalla qualità dell'insilato, dal liquame, dall'inocolo iniziale (specialmente nei primi 12 mesi), dalla dimensione iniziale di trinciatura, da come è stato insilato e 25 altre ragioni che, nel caso che l'impianto non funzioni a dovere, ti vengono spiegati dall'installatore del tuo impianto. Alla fine il risultato è semplice: se l'impianto consumo poco è il merito del trituratore altrimenti è colpa tua.
                                          Premetto che questo non è una posizione pro o contro trituratore, ho un impianto da 1 Mw (da ca. 15 mesi) che ha già funzionato al 97% con 44 t di insilato ma anche al 82% con 53 t di insilato al giorno. E questo sempre con la stessa tecnologia. Per questo se uno mi chiede se la tecnologia da noi utilizzata è efficiente o meno è una domanda a qui non saprei rispondere.

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                                          • #51
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                                            ci sono dei contributi veramente chiari

                                            io sto continuando nel mio lavoro di indagine.
                                            sono stato fino ad ora a visitare solo 5 impianti (MT, BTS, Ladurner, UTS, Thoni) ma ho notato che ci sono un pò 2 tipologie di impianti

                                            la prima è di avere un impianto molto grande, con vasche molto capienti per dare un lungo tempo di digestione

                                            la seconda è di avere un impianto più compatto e frazionato

                                            ovviamente ogni ditta sostiene che il suo impianto è il migliore.. ma volevo avere anche la vostra opinione. quali sono i pro e contro delle 2 tipologie?

                                            PS: cosa si intende (lo chiedo ai tecnici) per HRT?

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                                            • #52
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                                              la DA è un processo biologico e per svolgersi completamente deve avere un sacco di parametri a posto. Fra le varie variabili che entrano in gioco troviamo anche la disponibilità dei reagenti alle reazioni ed i tempi tecnici di contatto della biomassa nel digestore.
                                              Il primo parametro determina quanto materiale reagisce rispetto a quanto se ne è messo, ovvero: se mettiamo un ipotetico granulo di alimento, esso reagirà diversamente rispetto, per esempio, da 5 granuli più piccoli (che assieme fanno la stessa massa del granulo unico).
                                              Se mi concedete un paragone un pò audace, ma divertente è un pò come quando si fa il gelato fritto...a parità di temperatura dell'olio (che deve essere alta) se metti una cucchiaiata di gelato per qualche secondo nell'olio e tiri fuori in breve, ottieni un alimento croccante fuori ed ancora freddo dentro. Se invece la medesima cucchiata la suddividi in 5 o più cucchiaini di gelato rischi di sciogliere tutto nell'olio bollente e perdere il tuo gelato...
                                              Quindi una biomassa triturata è maggiormente disponibile alla digestione...non che ce ne sia di più, ma è semplicemente maggiormente pronta a poter essere digerita.
                                              L'altro parametro citato all0inizio, è il tempo di digestione...il citato HRT, cioè il tempo idraulico di ritenzione della biomassa. Tale valore formalizza quanto tempo (statisticamente) il brodo di digestione staziona nel digestore prima di essere scaricato. Viene calcolato genericamente come il rapporto fra il volume del digestore rispetto alla portata influente e si esprime in giorni o ore.

                                              Quindi se ho dei panetti di biomassa e li faccio digerire in poche ore e poi scarico è facile che nel mio digestore ho molto poco biogas...se invece ho delle pagliuzze sminuzzate della stessa quantità di biomassa e li faccio stare nel digestore dei giorni (compatibilmente con gli spazi, costi, ecc....altri parametri...) è facile che in questo caso, di biogas, ne avrò prodotto molto di più...certo avrò speso dei soldi per sminuzzare e per costruire un digestore più grosso...ma avrò anche prodotto più gas che nel motore mi genera un rientro economico...
                                              E' fondamentale farsi diversi calcoli per stabilire i confini...cioè quanta energia consumo per trituratori, pompe, miscelatori, ecc e quanta ne produco grazie all'uso appunto dei trituratori, pompe, miscelatori, ecc...

                                              Con una corretta caratterizzazione della biomassa in ingresso ed in uscita si possono capire gli estremi reali della produzione di biogas e decidere se una certa operazione è fondamentale o ridondante e se posso farne a meno conscio della perdita di biogas ma del risparmio economico...

                                              Se per tirare su qualche kW termico dalla mia porcilaia metto un paio di mutande al tetto e convoglio i gas prodotti ad un bruciatore di recupero per fare acqua calda...è evidente che comprare ed installare un trituratore da 20kW (o da quanto assorbe, non lo so...) NON è conveniente anche se magari incremento di qualche m3 la produzione di biogas...

                                              D'altra parte, se invece ho un impianto di tutto rispetto dove i volumi mi potrebbero permettere HRT di 30-40gg, sfruttare al massimo la propria biomassa ANCHE triturandola nello stadio iniziale, penso sia una valutazione corretta e l'investimento nonchè l'esercizio del trituratore possa essere ragionevolmente giustificato...

                                              Non si parla certo di scelte assolute...ma di sommatorie di accorgimenti che possono creare delle buone rese di produzione...anche se qualche soldo va utilizzato...

                                              Gli investimenti ragionati e giustificati con prove (magari teoriche ma documentabili) in genere trovano riscontro poi in fase di esercizio...anche se l'inconveniente di aver speso qualche euro in più è sempre presente...

                                              che ne dite?

                                              Saluti,

                                              L.

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                                              • #53
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                                                Avvertenze per tutti coloro che hanno intenzione di costruire un impianto di biogas!
                                                Le Regioni, gli ingenieri, le ditte costruttrici di impianti, l'enel, il GSE, i masmedia, i vigili del fuoco, le asl, le province, i tecnici, ecc. ecc.
                                                SONO TUTTI UN AMMASSO DI IMBROGLIONI, che vi spingono con false illusioni ad impegnare notevoli risorse economiche, sforzi mentali e fisici a costruire impianti che a loro dire trasformeranno in oro tutto ciò che ATTENZIONE!!!! TUTTE , TANTE, ENORMI FROTTOLE di gente senza scrupoli.
                                                Ma perchè ci deve essere questo atteggiamento nei confronti di una cosa così utile per tutti? certo c'è chi ci guadagna più del necessario, ma non ci sono nella stragrande maggioranza di casi nè truffe né bugie, il GSE paga regolarmente le fatture, gli impiantisti sono per lo più seri, più o meno costosi ma la tecnologia è la stessa e funziona! certo meglio non andare da gente improvvisata e senza referenze...come in tutti i campi, se il Signore qui ha avuto la sfortuna di incappare in una ditta poco seria che la denunci, ma non è corretto sputare veleno così senza specificare nulla.... noi tutti abbiamo bisogno di Energia pulita!! a prescindere dal fatto che uno ci lavori o meno.

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