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Il Bari, il magnate texano e le energie alternative

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  • Il Bari, il magnate texano e le energie alternative

    Qualcuno direbbe "che c'azzeccano?" E invece leggete cosa vuol fare il nuovo proprietario del Bari Tim Burton:

    Timothy L. Barton è stato abbagliato dal sole. Non che in Texas i raggi manchino, ma è in Puglia che il presidente e amministratore delegato della Jmj Holding vuole differenziare gli affari. La società con sede a Dallas si appresta ad acquistare il Bari («non ci saranno problemi», afferma Alessio Mora, manager della Advice and Consulting). Ma il progetto prevede un investimento nel fotovoltaico.

    Mora è in macchina. Sta tornando a casa per riposarsi un po' («spero mi lascerete tranquillo dopo che tutto sarà finito»). Bisogna capire perché una società americana specializzata nell'acquisizione, sviluppo e gestione di immobili, soprattutto di lusso, decida di cambiare strategia, visto che, come lo stesso manager afferma, "non ci sono intenti speculativi. Non ci interessa l'area circostante lo stadio. Il progetto di Barton riguarda esclusivamente il fotovoltaico».
    Ma quale progetto?
    «Fantastico, lo vedrete. Sarà lo stesso Tim Barton a presentarlo a Bari, una volta conclusa l'operazione con i Matarrese. Potete scriverlo. Regalerà energia ai cittadini. Conosco Tim da tempo. È uno di parola. Abbiamo seguito per lui altre operazioni commerciali in tutto il mondo. Nascerà una nuova società per questo tipo di impresa e l'investimento sarà notevole».
    Si parla di 250 milioni di euro.
    Chissà. Forse ci aspetta un'operazione del tipo «se ti abboni, ti regaliamo energia». «Perché no?», conclude Mora. «Ma non fatemi dire altro perché è così che abbiamo deciso. Per il momento, ci concentriamo sul Bari. La verifica del bilancio è in corso. Sì, l'intesa è sui 25 milioni dì euro e la cifra non sarà ribassata se troveremo tutto a posto. E non dubitiamo che sarà così perché la famiglia M*******e è serissima"

    Sembra seria (ma è di minore portata, ovviamente) anche l'azienda biellese (di Ponderano) che si occuperà degli aspetti tecnici, cioè dell'installazione dei pannelli fotovoltaici (vedremo come e dove). L'Autotecnica Groupe dal 31 marzo scorso è diventata una società per azioni. I soci (e fondatori) sono tre: Paolo Rivardo (nato a Biella nel 1965), Corrado Levato (di Zurigo, classe 54) e Massimo Passarella (altro biellese, classe 61).
    L'azienda nasce il 3 novembre del 1986. Quando i climatizzatoti nelle auto non erano ancora di serie, provvedeva a installarli. «Abbiamo lavorato anche per la Fiat - spiega Rivardo -. Poi, dal 1986, ci siamo specializzati nell'ambiente. Nel 2003 la decisione di entrare nel settore delle energie rinnovabili. Non conosciamo Barton. Io ho i contatti con Mora e Tagietti per un progetto tecnico modulare pronto a settembre».
    Si è parlato addirittura della possibilità di utilizzare pannelli per coprire il fabbisogno energetico dello stadio San Nicola, ma Rivardo precisa. «I texani vogliono legare l'acquisto della squadra di calcio al fotovoltaico. E noi cureremo il progetto tecnico. Ma l'idea di illuminare lo stadio attraverso l'energia rinnovabile era soltanto una mia idea. Il pensiero di vedere accesa quella straordinaria astronave grazie al nostro lavoro, mi affascina. Non è nelle previsioni attualmente».
    Rivardo è ligio alla consegna di non rivelare altri dettagli, ma conferma che «l'obiettivo è di allargare il nostro progetto a tutta la Puglia. Del resto, la vostra regione è ideale perché possa crescere l'adesione alle energie alternative. Neglio del nucleare. O no?». Poi smentisce voci circa la presenza di altre aziende italiani e straniere. «Nel progetto tecnico siamo da soli e non mi risultano partecipazioni di società lombarde o piemontesi. Se abbiamo lavorato per la holding Renova? Assolutamente no»

    Fonte: IL BARI E' IN VENDITA • Forum di Sky

  • #2
    Come è poi andata a finire?aggiornaci

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    • #3
      lo sapete che grazie agli incentivi esagerati che ci sono sul fotovoltaico e soprattutto grazie al fatto che non ci sono limiti per la potenza installata ci sono numerosi investitori stranieri che, non potendo più investire in germania e inghilterra etc, poichè non ci sono più incentivi, vengono ad investire in italia? così una legge che avrebbe dovuto favorire il piccolo produttore domestico, visto che gli incentivi li paga il contribuente italiano, regala soldi alle multinazionali estere.
      non pensate che sarebbe bene rivedere un po' la legge visto che le sue finalità sono state snaturate?
      ciao

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      • #4
        che ci vuoi fare così va il mondo,era meglio attendere il 2012 per il conto energia magari c'era già la grid parity,a quest'ora potevamo aver già costruito 5 centrali nucleari,comunque dopo il nuovo scambio in quel posto vedrai che escogiteranno qualcosa per i grandi impianti infatti chi li costruisce cerca di rivenderli per fare cassa o anche per non rimanere col cerino acceso in mano.

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        • #5
          Originariamente inviato da pox1964 Visualizza il messaggio
          era meglio attendere il 2012 per il conto energia magari c'era già la grid parity
          Eccerto! Perchè la corsa alla grid parity va avanti da sola supportata dalla tumultuosa domanda di FV proveniente da fari e baite vero?
          Senza i vari CE la discesa dei costi e dei prezzi della filiera FV sarebbe un'utopia. Nel 2012 come nel 2567!
          Originariamente inviato da pox1964 Visualizza il messaggio
          a quest'ora potevamo aver già costruito 5 centrali nucleari
          Anche 25 nel caso! Ma NON certo con i fondi per il CE che non erano, non sono e non saranno nella disponibilità del governo. Particolare che sfugge ancora a molti vedo.
          Originariamente inviato da pox1964 Visualizza il messaggio
          ...anche per non rimanere col cerino acceso in mano.
          Questa è una speculazione che sconfina più nella fantascienza che altro. I fondi destinati a remunerare la produzione degli impianti FV (piccoli o grandi) derivano dalle bollette. Questa è la garanzia maggiore che non verranno mai "sospesi".

          Non è un problema il disfattismo sul CE. Si vede da anni. Qualcuno aveva anche aperto discussioni sul fatto che davvero le tariffe incentivanti sarebbero state pagate.
          La verità è che il CE è stato un buon successo e ha già pesato molto sulla diminuzione dei costi e sullo sviluppo del settore. E' anzi molto probabile che verrà reiterato pur con ampie modifiche.
          “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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          • #6
            Originariamente inviato da carrara_54031 Visualizza il messaggio
            ...non pensate che sarebbe bene rivedere un po' la legge visto che le sue finalità sono state snaturate?
            La legge sarà rivista senz'altro, ma non con effetto retroattivo, ma per le nuove installazioni. Sarà sicuramente ridotto di molto il contributo che comunque rimarrà correlato al prezzo medio di mercato per rendere l'investimento ammortizzabile in un tempo congruo. Cioè esattamente quello che si è fatto a suo tempo col primo CE.
            Infatti all'inizio gli icenntivi non erano affatto "esagerati". Lo sono diventati con la robusta discesa dei costi.
            Concordo comunque con la considerazioen che nel nuovo CE dovranno essere privilegiate le installazioni di piccola e media taglia a scapito dei grandi impianti e le installazioni di imprese agricole e famigliari locali a scapito delle multinazionali.
            “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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            • #7
              non hai colto l'ironia del mio intervento anche se sono critico su alcuni punti,la germania è partita anni fa con l'incentivazione del FV,avendo un territorio poco favorito da tale tecnologia,anche con la speranza di diventare leader mondiale del FV,ma alla fine hanno bruciato subito il vantaggio fornendo ai cinesi le linee di produzione cioè la tecnologia,in spagna c'è stato un boom nel 2008 dovuto a grossi impianti,2009 installati 100 Mwp,
              i nostri politici prima di emanare il conto energia dovevano pretendere dalle multinazionali produttori di moduli di venire a impiantare linee di produzione in Italia,gli altri stati lo fanno,per le centrali nucleari quando avranno finito di costruire la prima di terza generazione,la tecnologia sarà già alla sesta,per i grossi impianti si inventeranno qualcosa,come con il nuovo scambio sul posto,per esempio il distributore in alcuni momenti o periodi non accetterà l'energia prodotta perchè in eccesso, oppure tasse locali
              d'altronde nei prossimi anni la crisi drenerà sempre più risorse e i soldi si prendono da chi li ha non dimentichiamoci che ancora non tutti gli aspetti del CE sono stati chiariti

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              • #8
                Originariamente inviato da pox1964 Visualizza il messaggio
                ,per esempio il distributore in alcuni momenti o periodi non accetterà l'energia prodotta perchè in eccesso, oppure tasse locali
                Ok, sorry per non aver colto l'ironia, ma di critiche al CE (di ogni genere) se ne leggono a ogni angolo e io mi diverto a puntualizzare.
                Ho quotato comunque un punto fondamentale che hai intuito nel futuro della produzione da FV. In effetti il sistema di produzione da FER è pressochè incompatibile con l'attuale sistema di distribuzione. Lo si sa ed è qui che si giocherà la vera partita.
                Il FV (come l'eolico, il termosolare dinamico, le biomasse, ecc.) sarà davevro produttivo ed efficace solo in un sistema di produzione diffusa. Tantissimi piccoli produttori, non centralone (non tutte le attuali comunque). E certo questo a qualcuno che ora fa grassi affari sulle centrali non garberà molto!
                Non è facile quindi, ma senza questa rivoluzione... di terza, quarta, sesta o quel che volete, ma sarà il nucleare a vincere!
                “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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