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Una domanda sul decreto che sara' discusso il 1 marzo dal Consiglio dei Ministri

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  • Una domanda sul decreto che sara' discusso il 1 marzo dal Consiglio dei Ministri

    Domani o mercoledi' in Consiglio dei Ministri si discute un decreto che interessa le rinnovabili, compreso il fotovoltaico.
    Un articolo di Qualenergia spiega:

    "Ora c'e' il rischio di una moratoria degli incentivi al fotovoltaico in Italia. E’ quanto si legge dalla bozza del decreto legislativo per il recepimento della direttiva rinnovabili 2009/28/CE. In particolare sul fotovoltaico l’articolo 23 comma 11 lettera d) prevede che: “a decorrere dal 1 gennaio 2014 viene abrogato il conto energia. Nel caso di raggiungimento anticipato dell’obiettivo specifico per il solare fotovoltaico, fissato a 8.000 MW per il 2020 è sospesa l’assegnazione di incentivi per ulteriori produzioni da solare fotovoltaico fino alla determinazione, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare di concerto con il Ministro dell’ambiente e della tutela del mare, sentita la Conferenza unificata, di nuovi obiettivi programmatici e delle modalità di perseguimento”.

    L' Art.3 del conto energia in vigore dal 1 gennaio 2011 (perlomeno del testo che ho io, una stampa solo degli articoli e non so se questo sia il testo ufficiale ) scrive che :

    Art.3
    (Obiettivi e limiti massimi della potenza elettrica cumulativa)

    1 L' obiettivo nazionale di potenza nominale fotovoltaica cumulata da installare e' stabilito in 8000 MW entro il 2020.

    2 La disponibilita' di potenza elettrica cumulativa degli impianti fotovoltaici che possono ottenere le tariffe incentivanti di cui al titolo II del presente decreto e' stabilita in 3000 MW

    3....................limite impianti fotovoltaici integrali.........

    4.....................limite impianti fotovoltaici a concentrazione.......

    5 Il soggetto attuatore pubblica sul proprio sito internet e aggiorna con continuita' il valore della potenza cumulata degli impianti entrati in esercizio nell' ambito delle disponibilita' di cui ai commi 2, 3 e 4.

    6 In caso di esaurimento delle disponibilita' di cui ai commi 2,3 e 4, hanno diritto alle tarriffe incentivanti di cui al presente decreto gli impianti che entrano in esercizio entro 14 mesi dalle date , comunicate dal soggetto attuatore sul proprio sito internet, nelle quali risultano raggiunti i tetti di disponibilita' di cui ai medesimi commi 2,3 e 4. Il predetto termine di quattordici mesi e' elevato a ventiquattro per i soli impianti i cui soggetti responsabili sono soggetti pubblici.


    Quello che non ho capito e non e' un piccolo particolare e'

    Il raggiungimento del limite di 8000 MW annulla l' Art.3 o questo articolo rimane valido e gli incentivi di questo conto energia 2011 saranno erogati secondo i commi di questo articolo (Art. 3) ?

    Nel secondo caso ci sarebbero 2 anni e mezzo di tempo per reintrodurre gli incentivi, non sarebbe una bella cosa, ma l' attuale conto energia e' stato ufficializzato solo sei mesi prima della sua entrata in vigore, il bonus fiscale del 55% e' stato prorogato solo per un anno solare, e dal 1 gennaio 2012 non sappiamo se restera' o meno, tra l' altro la proroga di un anno e' stata ufficializzata negli ultimi 15 giorni del 2010.

    Qualcuno dira' , se non hai capito aspetta il decreto, leggi il testo integrale originale e capirai. Ma il problema non e' se io capiro' due giorni prima o dopo, il problema e' che in questo campo c'e' sempre molta confusione, ricordo un articolo del CorriereEconomia di febbraio 2010 che era caduto in errore sul limite dei 1200 MW e aveva scritto che c'era la corsa agli ultimi 200 MW dell' incentivo 2010, ora sembra che avranno l' incentivo 2010 oltre 6000 MW oltre gli impianti gia' incentivati al febbraio 2010. Molta confusione e' stata fatta anche sulla potenza incentivata con il c.e. 2010 e alcune previsioni sono state riportate dalla stampa come cifre ufficiali gia' certe. Non so se qualcuno mi ha seguito fin qui, ma ripeto la mia domanda:

    Il raggiungimento del limite di 8000 MW annulla l' Art.3 o questo articolo rimane valido ?

  • #2
    ***
    La norma pericolosa è quella che dice "nel caso di raggiungimento anticipato dell'obiettivo specifico per il solare fotovoltaico, fissato a 8.000 MW per il 2020 ..., è sospesa l'assegnazione di incentivi per ulteriori produzioni fino all'emanazione ..." di un nuovo decreto.

    In pratica mi sembra di capire (dopo aver finalmente finito di leggere il testo integrato) che:
    - il III Conto Energia continui fino alla sia scadenza (a tutto il 2013) a meno che:
    1- si raggiungano i 3.000 MW incentivati previsti (senza considerare il 2010 e il "salva alcoa", che è ancora II CE) e scadano i 14 mesi;
    2- si raggiungano 8.000 MW complessivi. In quel caso è "morte immediata" (ricordate il "golden gol"?).

    Ora, questo punto 2 è effettivamente pericoloso per come ragionano le banche (diciamo in impianti che richiedono qualche mese per essere fatti e molti soldi). Infatti ci si può aspettare che si fermino con congruo (secondo loro) anticipo. Avrebbe salvato gli investimenti -ed il target che in questo modo non sarà raggiunto se non in modo asintodico- una norma tipo: "trascorsi sei mesi".


    Comunque la cosa non è del tutto illogica (a parte i "sei mesi" che sarebbero opportuni); infatti il Piano d'Azione (che deve essere riferimento amministrativo) dà questo target e non un altro.

    Dopo l'articolo (23, d) dice solo che bisogna fare un altro Decreto. E' interessante dica che bisogna tenere conto del "burder sharing". Cioè che si possono continuare ad incentivare (ad esempio) le regioni che sono più indietro, fermando quelle che hanno raggiunto i loro obiettivi.

    Ci sono, però, ottime notizie per l'edilizia (art 9). E per le reti di teleriscaldamento (art. 20), come per i biocarburanti e il biogas (non tutte).
    Mi lascia assai perplesso la parte sui trasferimenti dell'energia e quelli statistici (non ricordo bene, ma mi sembra che nella raccomandazione di gennaio 2011 la UE metteva in guardia).


    Concludendo, in effetti non è il limite ad essere retroattivo (c'era) è l'effetto immediato del suo raggiungimento a generare questo possibile effetto.
    Come detto la norma pregressa (III CE) diceva infatti che al raggiungimento dei 3.000 MW incentivati (aggiuntivi) decorrevano 14 mesi di incentivi. Ora, probabilmente 14 mesi sono tanti, ma 0 pochi.

    Tra l'altro l'effetto perverso (una vera stronzata) del "salva Alcoa" (come tutti i "salva", es. quello sul MW in Puglia) è che ai 3.786 MW attuali (lettura di Atlasole di oggi) vanno aggiunti una parte dei 3.770 dichiarati.

    Quanti? Qui si gioca la partita.

    Vediamo che dice il GSE:
    classe 1 (<3kW )= 35 MW
    classe 2 (<20 kW )= 247 MW
    classe 3 (< 200 kW )= 784 MW
    classe 4 (< 1.000 kW)=1.900 MW
    classe 5 (> 1.000 kW)= 808 MW

    Possiamo ipotizzare che quelli che superaranno i controlli siano una percentuale decrescente con il crescere della potenza? Se le percentuali fossero: 100 %, 90 %, 70%, 30%, 10% (voglio proprio conoscere chi in tre mesi ha: bancato, cantierizzato, costruito e collaudato per la parte di sua competenza un impianto sopra il MW), il numero vero sarebbe 1.455 MW.

    Allora saremmo a 5.241 MW (incidentalmente, il costo degli incentivi sarenne intorno ai 2 miliardi e il costo annuo per famiglia -23 milioni di famiglie- sarebbe di 88,00 €, 7,41 al mese).

    Mancherebbero ai famosi 8.000 "solo" 2.759 MW.

    Ai ritmi di crescita del 2009 ci vorrebbero oltre tre anni (e quindi...)
    Ai ritmi del 2010, primo semestre, due anni,
    Ai ritmi del 2010, secondo semestre, uno ca.

    Dato che gli incentivi sono scesi non credo continueremo con il forsennato ritmo del secondo semestre. Quindi non la vedo tragica (se non fosse che una "morte immediata" terrorizza le banche, e questo è un vero problema).

    Note di Moderazione: facesole
    Regola 3d) Le citazioni devono riportare solo parti significative del messaggio alle quali si vuole aggiungere un commento/chiarimento. Citazioni integrali o comunque di evidente inutilità (specialmente tra messaggi consecutivi) non sono tollerate e comportano provvedimenti.

    Ultima modifica di facesole; 01-03-2011, 23:08. Motivo: rimossa citazione integrale messaggio precedente

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    • #3
      L' obiettivo di 8000 nel 2020 non e' vincolante, nel secondo conto energia 2007 c' era un obiettivo di 3000 MW nel 2016. Ma questi sono obiettivi non vincolanti, previsioni, che sono sempre sottostimate. Addirittura il libro bianco dell' UE prevedeva nel 2010 3.000 MW (se non ricordo male perche' e' una scadenza ormai superata) e nel 2009 erano gia' 10.000 MW. Il conto energia 2005 e quello del 2006, cito sempre a memoria ma si puo' verificare facilmente, prevedevano rispettivamente un obiettivo di 500 MW e 1000 MW nel 2015.
      Se l' art. 3 del conto energia 2011 non vale piu' sarebbe una fatto gravissimo perche' annullerebbe un legge che ha smosso investimenti anche notevoli, anche progetti di vita per i prossimi tre anni, che ora non avrebbero piu' senso. Ma il governo e' in confusione, basta sentire cosa ha detto ultimamente Berlusconi su scuola , giudici ed oggi Presidente della Repubblica.Azzardo una previsione
      BERLUSCONI TERMINERA' LA SUA PARENTESI POLITICA PRIMA DEL RAGGIUNGIMENTO DI 8000 mw.

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      • #4
        ***

        Ma certo. Io spero non superi le elezioni amministrative (dopo aver preso un bagno). Ma dobbiamo essere freddi e realisti.
        Almeno per me (e per otto persone che lavorano con me) questo è lavoro, non è solo questione di vocazione ambientale.
        L'obiettivo è scritto nel Piano d'Azione per le Energie Rinnovabili previsto dalla Direttiva 2009/28/CE e quindi è vincolante come tutti i target previsti da un Piano. Per definizione è rivedibile.
        Speriamo sia presto rivisto (e un eventuale governo di centro-sinistra lo rivedrà sicuramente).
        Ultima modifica di facesole; 01-03-2011, 23:08. Motivo: rimossa citazione integrale messaggio precedente

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        • #5
          Da una prima lettura superficiale l' impressione immediata e' che la VERTENZA RINNOVABILI CONTINUA. Sono certi gli incentivi solo per gli impianti allacciati entro la fine di maggio, quindi terminati almeno ad aprile. Entro la fine di aprile sara' varato un nuovo provvedimento che regolera' il settore dall' inizio di giugno. La mobilitazione di questi giorni deve dunque continuare ma con forme piu' appropriate con meno deleghe ad associazioni di categoria, che rappresentano le loro categorie e non tutti i soggetti coinvolti. Con meno deleghe ad associazioni ambientaliste storiche che si sono fatte sorprendere dagli avvenimenti nonostante siano ambientalisti di professione. Occorre poi piu' rigore, precisione, nel seguire i processi di sviluppo del fotovoltaico.Era chiaro almeno dall' estate scorsa che a fine 2010 ci sarebbe stato un boom di installazioni , quando gli uffici Enel erano subbissati di domande di connessione. Le richieste di 129/2010 rimangono una anomalia ancora da comprendere nelle dimensioni. basterebbe che fossero resi pubblici i siti e le dimensioni degli impianti che hanno fatto domanda per capire in una settimana se saranno allacciati veramente quasi totalmente o in piccola parte. Il parodosso piu' grande e' poi che un impianto allacciato al 30 giugno 2011con la domanda della 129/2010 avra' gli incentivi 2010. Mentre un impianto allacciato il 3 giugno 2011 ma senza domanda di 129/2010 oggi non sa neanche se potra' avere incentivi e tantomeno l' importo di questi eventuali incentivi. Quindi dovrebbe continuare la mobilitazione ma senza deleghe a professionisti senza professione

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