Buongiorno a tutti,
l'APER chiede al Governo chiarezza .........
La matassa e' gia' ben ingarbugliata ed i Governi (distribuisco equamente le colpe a tutti quelli che si sono avvicendati nel tempo) dimostrano tutte le volte di avere poche idee e ben confuse su come procedere.
Credo che per un'unico problema avere 20 regole diverse sia un record difficilmente eguagliabile. Nemmeno i Paesi, che noi chiamiamo "terzo mondo", hanno situazioni analoghe.
Ma e' davvero cosi difficile spazzare via il campo abrogando regole e regolette di decenni addietro e scrivere "due paginette" con norme chiari, semplici, univoche e senza nessun rimando a vecchi regolamenti?
Ma in Italia si deve parlare sempre d'altro e molte volte di "aria fritta".
Scusate lo sfogo. di seguito l'articolo apparso sul notiziario di Photon.
A Voi la parola.
ciao car.boni
" Una filiera che stenta a decollare e un’eccessiva burocrazia sono oggi i
principali freni allo sviluppo del settore fotovoltaico in Italia. Il paese del sole sta
rischiando di essere oscurato dalle lungaggini burocratiche e da una catena del valore
che incontra ancora troppe difficoltà. Oggi per far partire un impianto sono richiesti ben
61 passaggi tra operatori di rete e GSE oltre a 20 regole diverse per 20 regioni. E’
quindi necessario adottare fin da subito dei processi semplici e chiari: le incertezze
legislative, a livello nazionale e regionale, non fanno altro che scoraggiare operatori e
cittadini ad investire in questo settore.
Gli incentivi da soli non bastano: è” auspicabile” lo sviluppo dell’intera filiera affinchè il
conto energia rappresenti una reale opportunità di crescita economica per il nostro
paese. .........."
l'APER chiede al Governo chiarezza .........
La matassa e' gia' ben ingarbugliata ed i Governi (distribuisco equamente le colpe a tutti quelli che si sono avvicendati nel tempo) dimostrano tutte le volte di avere poche idee e ben confuse su come procedere.
Credo che per un'unico problema avere 20 regole diverse sia un record difficilmente eguagliabile. Nemmeno i Paesi, che noi chiamiamo "terzo mondo", hanno situazioni analoghe.
Ma e' davvero cosi difficile spazzare via il campo abrogando regole e regolette di decenni addietro e scrivere "due paginette" con norme chiari, semplici, univoche e senza nessun rimando a vecchi regolamenti?
Ma in Italia si deve parlare sempre d'altro e molte volte di "aria fritta".
Scusate lo sfogo. di seguito l'articolo apparso sul notiziario di Photon.
A Voi la parola.
ciao car.boni
" Una filiera che stenta a decollare e un’eccessiva burocrazia sono oggi i
principali freni allo sviluppo del settore fotovoltaico in Italia. Il paese del sole sta
rischiando di essere oscurato dalle lungaggini burocratiche e da una catena del valore
che incontra ancora troppe difficoltà. Oggi per far partire un impianto sono richiesti ben
61 passaggi tra operatori di rete e GSE oltre a 20 regole diverse per 20 regioni. E’
quindi necessario adottare fin da subito dei processi semplici e chiari: le incertezze
legislative, a livello nazionale e regionale, non fanno altro che scoraggiare operatori e
cittadini ad investire in questo settore.
Gli incentivi da soli non bastano: è” auspicabile” lo sviluppo dell’intera filiera affinchè il
conto energia rappresenti una reale opportunità di crescita economica per il nostro
paese. .........."
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