Nella mia ormai decennale attività di scoperta e frequentazione di antichi mulini, questo di Viano, costituisce una singolarità.
E' il solo, di cui io sia a conoscenza, che è operativo ininterrottamente da centinaia di anni, grazie forse alla collocazione in media collina a pochi passi dal centro del paese di tremila abitanti.
Condotto per generazioni dalla medesima famiglia di mugnai, ha tuttavia vissuto una recente trasformazione e riduzione.
Le quattro coppie di macine erano in origine mosse da altrettante ruote a ritrecine ( sorta di Turgo rusticane) costituite da una serie di mezze cucchiaie in quercia inserite su di un mozzo/albero centrale, pure in legno, colpite dall'acqua tramite una canaletta a forte pendenza. Ruote ad azione, quindi, semplici ma poco efficienti, come afferma anche l'anziano mugnaio.
Il mulino era alimentato, tramite un canale, dalle acque del torrente Tresinaro. Il salto, considerate le caratteristiche altimetriche dell'area, non poteva superare i tre metri.
Poco più di 30 anni or sono, la espansione edilizia del paese, coinvolse anche la zona adiacente al mulino. Il fenomeno è evidenziato anche da alcune mappe storiche conservate all'interno del fabbricato.
Furono costruiti nuovi edifici residenziali ed industriali, che colmarono gli spazi fra il centro del paese e il borghetto dove aveva sede il mulino.
Fu costruito un campo da calcio e altre attrezzature sportive, che cancellarono la antica canaletta di derivazione.
Il mulino venne allora convertito ad alimentazione elettrica e le coppie di macine ridotte da quattro a due, una per il frumento e l'altra per il mais (ma a quanto pare macina anche castagne).
Negli anni seguenti venne accuratamente ristrutturato il fabbricato del mulino e razionalizzato il locale di molitura. Purtroppo il sottostante locale che alloggiava le ruote, sia pure esistente, è di fatto inacessibile. Le canalette di adduzione e scarico furono colmate.
Anche l'anziano mugnaio, 90 anni, sia pure vitalissimo, mostra i limiti di questo impianto, che vende le farine a scopo benefico, per finanziare missioni africane e (a mio parere) costituisce una ragione di vita ed un passatempo per l'anziano.
Figli e nipoti sono dediti a più vantaggiose attività e tutto fa supporre che la operatività dell'impianto, non proseguirà a lungo.
Foto
-Targa di segnalazione
-Fabbricato del mulino lato strada
-Locale molitura con le due coppie di macine e il mugnaio
-Mappa simil IGM della zona abitato e mulino
E' il solo, di cui io sia a conoscenza, che è operativo ininterrottamente da centinaia di anni, grazie forse alla collocazione in media collina a pochi passi dal centro del paese di tremila abitanti.
Condotto per generazioni dalla medesima famiglia di mugnai, ha tuttavia vissuto una recente trasformazione e riduzione.
Le quattro coppie di macine erano in origine mosse da altrettante ruote a ritrecine ( sorta di Turgo rusticane) costituite da una serie di mezze cucchiaie in quercia inserite su di un mozzo/albero centrale, pure in legno, colpite dall'acqua tramite una canaletta a forte pendenza. Ruote ad azione, quindi, semplici ma poco efficienti, come afferma anche l'anziano mugnaio.
Il mulino era alimentato, tramite un canale, dalle acque del torrente Tresinaro. Il salto, considerate le caratteristiche altimetriche dell'area, non poteva superare i tre metri.
Poco più di 30 anni or sono, la espansione edilizia del paese, coinvolse anche la zona adiacente al mulino. Il fenomeno è evidenziato anche da alcune mappe storiche conservate all'interno del fabbricato.
Furono costruiti nuovi edifici residenziali ed industriali, che colmarono gli spazi fra il centro del paese e il borghetto dove aveva sede il mulino.
Fu costruito un campo da calcio e altre attrezzature sportive, che cancellarono la antica canaletta di derivazione.
Il mulino venne allora convertito ad alimentazione elettrica e le coppie di macine ridotte da quattro a due, una per il frumento e l'altra per il mais (ma a quanto pare macina anche castagne).
Negli anni seguenti venne accuratamente ristrutturato il fabbricato del mulino e razionalizzato il locale di molitura. Purtroppo il sottostante locale che alloggiava le ruote, sia pure esistente, è di fatto inacessibile. Le canalette di adduzione e scarico furono colmate.
Anche l'anziano mugnaio, 90 anni, sia pure vitalissimo, mostra i limiti di questo impianto, che vende le farine a scopo benefico, per finanziare missioni africane e (a mio parere) costituisce una ragione di vita ed un passatempo per l'anziano.
Figli e nipoti sono dediti a più vantaggiose attività e tutto fa supporre che la operatività dell'impianto, non proseguirà a lungo.
Foto
-Targa di segnalazione
-Fabbricato del mulino lato strada
-Locale molitura con le due coppie di macine e il mugnaio
-Mappa simil IGM della zona abitato e mulino
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