Bentrovati,
sono proprietario di un vecchio opificio situato a ridosso di uno sbarramento di un corso d'acqua nella provincia di Cremona. Questo opificio presenta una condotta nel sottosuolo: mediante una derivazione dal fiume veniva prodotta energia elettrica dagli inizi del novecento fino agli anni 40. Dagli anni 50 del novento ad oggi la derivazione presenta uno sbarramento - un paratia mobile realizzata con una lastra di acciaio che impedisce il deflusso dal fiume alla condotta stessa : nessuno ha piu' utilizzato quella condotta che conserva integra la sua funzionalita strutturale ed architettonica. Nessuno - io per primo - ha mai rinnovato la concessione per l'uso delle acque a scopo produttivo.
Recentemente - inizi 2010 - la Provincia di Cremona ha concordato una concessione per l'uso delle acque del fiume ad un'azienda privata che ne ha fatto richiesta per la produzione di energia elettrica. A tale concessione ha fato seguito il benestare del Comune per la realizzazione di una nuova derivazione, situata sul lato opporto rispetto al quale si colloca la derivazione che alimentava la condotta di cui sono titolare. A breve dovrebbero partire i lavori per la creazione della nuova condotta nel sottosuolo (scavi e lavori in muratura) e l'intallazione di una turbina per la produzione di energia con un Micro-Impianto (Potenza inferiore ai 100 kW).
Dopo avere cercato argomenti analoghi nel forum, senza avere trovato risposte al mio caso specifico, mi domandavo se potessi a mia volta fare richiesta di concessione alla Provincia di Cremona per l'uso delle acque, avvalendomi del fatto che la deriva non utilizzata potrebbe alimentare a sua volta un secondo Micro-Impianto, col presupposto che basterebbe rimuovere la paratia metallica che occlude la condotta e installare una turbina dove si trovava la vecchia turbina agli inzi del novecento. Vedete degli impedimenti all'ottenimento di una concessione laddove ne sia gia' presente una, per quanto non si crei conflittualità di interessi tra le due? Mi consigliate di iniziare a sondare il terreno con Provincia, Comune ed enti interessati. Oppure la presenza di una concessione, per i prossimi 30 anni, rende del tutto inutile qualsiasi sforzo di riqualificazione dell'impianto nel mio opificio? Sarebbe un vero peccato (nel qual caso: ci sono alternative percorribili?)
Grazie a tutti per l'attenzione
--
Corto
sono proprietario di un vecchio opificio situato a ridosso di uno sbarramento di un corso d'acqua nella provincia di Cremona. Questo opificio presenta una condotta nel sottosuolo: mediante una derivazione dal fiume veniva prodotta energia elettrica dagli inizi del novecento fino agli anni 40. Dagli anni 50 del novento ad oggi la derivazione presenta uno sbarramento - un paratia mobile realizzata con una lastra di acciaio che impedisce il deflusso dal fiume alla condotta stessa : nessuno ha piu' utilizzato quella condotta che conserva integra la sua funzionalita strutturale ed architettonica. Nessuno - io per primo - ha mai rinnovato la concessione per l'uso delle acque a scopo produttivo.
Recentemente - inizi 2010 - la Provincia di Cremona ha concordato una concessione per l'uso delle acque del fiume ad un'azienda privata che ne ha fatto richiesta per la produzione di energia elettrica. A tale concessione ha fato seguito il benestare del Comune per la realizzazione di una nuova derivazione, situata sul lato opporto rispetto al quale si colloca la derivazione che alimentava la condotta di cui sono titolare. A breve dovrebbero partire i lavori per la creazione della nuova condotta nel sottosuolo (scavi e lavori in muratura) e l'intallazione di una turbina per la produzione di energia con un Micro-Impianto (Potenza inferiore ai 100 kW).
Dopo avere cercato argomenti analoghi nel forum, senza avere trovato risposte al mio caso specifico, mi domandavo se potessi a mia volta fare richiesta di concessione alla Provincia di Cremona per l'uso delle acque, avvalendomi del fatto che la deriva non utilizzata potrebbe alimentare a sua volta un secondo Micro-Impianto, col presupposto che basterebbe rimuovere la paratia metallica che occlude la condotta e installare una turbina dove si trovava la vecchia turbina agli inzi del novecento. Vedete degli impedimenti all'ottenimento di una concessione laddove ne sia gia' presente una, per quanto non si crei conflittualità di interessi tra le due? Mi consigliate di iniziare a sondare il terreno con Provincia, Comune ed enti interessati. Oppure la presenza di una concessione, per i prossimi 30 anni, rende del tutto inutile qualsiasi sforzo di riqualificazione dell'impianto nel mio opificio? Sarebbe un vero peccato (nel qual caso: ci sono alternative percorribili?)
Grazie a tutti per l'attenzione
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Corto
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