Buongiorno. E' da parecchio tempo che leggo il vostro forum, estremamente interessante e stimolante.Mi appassiona molto il tema delle rinnovabili, pur avendo competenza tecnica approssimata allo zero.
Avrei un'idea che da molto mi frulla per la testa, e volevo sentire altre opinioni in proposito. Scusate se magari e' una castroneria. Ho sentito anche sul forum parlare di impianti per lo sfruttamento del moto ondoso e/o delle correnti marine, che pero' richiederebbero forti costi di installazione ed avrebbero un impatto ambientale e paesaggistico non esattamente nullo. Il succo dell'idea era verificare la possibilita' di riutilizzo delle piattaforme non piu' operative per l'estrazione di metano che pullulano nei nostri mari, in particolare in Adriatico, come ancoraggio e supporto di impianti che sfruttano il moto delle onde e le correnti marine, profonde o superficiali. Lo scopo sarebbe quello di avere economie sui costi di installazione e di evitare la creazione di nuove strutture impattanti a livello ambientale , nonche' di evitare le polemiche che puntualmente si vengono a creare quando si parla di realizzazione di nuovi impianti, soprattutto quando sono ben visibili nel paesaggio. Frequentando da decenni la costa tra Ravenna e Rimini ho avuto modo di notare la forte densita' di queste piattaforne, che in alcuni tratti di mare assumono l'aspetto di una vera e propria ragnatela tanto sono fitti, ed in alcuni casi si trovano a pochissimi kilometri dalla riva. A sentire quello che dicono i residenti, molte di queste piattaforme non sarebbero piu' utilizzate, o per esaurimento della "vena" sottostante di metano, o per ragioni di convenienza. In questo caso, un loro utilizzo diverso, non intralcerebbe piu' la loro missione originaria, anzi, potrebbe consentirne un prolungamento della vita utile, facendo risparmiare qualcosa nella realizzazione di impianti per sfruttare l'energia del mare. Certo che l'Adriatico non avra' sicuramente le potenzialita' energetiche di altri mari (infatti la maggior parte di questi impianti viene sperimentata in paesi che si affacciano sull'Atlantico), ma dovendo il nostro paese inseguire ogni briciola di risorse che possiede, e tenendo anche conto della localizzazione di queste realta' in prossinita' di zone a forte domanda di energia (soprattutto nel periodo estivo, in cui la presenze turistica fa sicuramente impennare la domanda) credo che bisognerebbe pensarci. D'altra parte, il fatto che chi possiede queste strutture (suppongo l'Agip) non ci abbia pensato (almeno credo), mi fa sorgere il dubbio di avere detto un'enorme c........a. O forse al momento hanno altro da fare che non interessarsi di queste cose.
Se poi fosse conveniente e tecnicamente fattibile abbinare impianti che sfruttano l'energia del mare a pozzi metanieri tuttora funzionanti, si potrebbe addiritura trovarsi nella situazione futuribile (se non fantascientifica) di ricavare idrogeno dall'acqua di mare sfruttando l'energia elettrica derivante dal moto ondoso e o correnti marine, ed incanalarlo, nelle percentuali convenienti e fattibili, assieme al flusso principale del metano(gasdotto e/o nave metaniera). Mi rendo conto che quest'ultima affermazione e' molto azzardata.
Ma quello che puo' sembrare assurdo adesso lo sara' anche tra qualche anno?
Spero di non avere detto troppe cretinate. Saluti. Paolo
Avrei un'idea che da molto mi frulla per la testa, e volevo sentire altre opinioni in proposito. Scusate se magari e' una castroneria. Ho sentito anche sul forum parlare di impianti per lo sfruttamento del moto ondoso e/o delle correnti marine, che pero' richiederebbero forti costi di installazione ed avrebbero un impatto ambientale e paesaggistico non esattamente nullo. Il succo dell'idea era verificare la possibilita' di riutilizzo delle piattaforme non piu' operative per l'estrazione di metano che pullulano nei nostri mari, in particolare in Adriatico, come ancoraggio e supporto di impianti che sfruttano il moto delle onde e le correnti marine, profonde o superficiali. Lo scopo sarebbe quello di avere economie sui costi di installazione e di evitare la creazione di nuove strutture impattanti a livello ambientale , nonche' di evitare le polemiche che puntualmente si vengono a creare quando si parla di realizzazione di nuovi impianti, soprattutto quando sono ben visibili nel paesaggio. Frequentando da decenni la costa tra Ravenna e Rimini ho avuto modo di notare la forte densita' di queste piattaforne, che in alcuni tratti di mare assumono l'aspetto di una vera e propria ragnatela tanto sono fitti, ed in alcuni casi si trovano a pochissimi kilometri dalla riva. A sentire quello che dicono i residenti, molte di queste piattaforme non sarebbero piu' utilizzate, o per esaurimento della "vena" sottostante di metano, o per ragioni di convenienza. In questo caso, un loro utilizzo diverso, non intralcerebbe piu' la loro missione originaria, anzi, potrebbe consentirne un prolungamento della vita utile, facendo risparmiare qualcosa nella realizzazione di impianti per sfruttare l'energia del mare. Certo che l'Adriatico non avra' sicuramente le potenzialita' energetiche di altri mari (infatti la maggior parte di questi impianti viene sperimentata in paesi che si affacciano sull'Atlantico), ma dovendo il nostro paese inseguire ogni briciola di risorse che possiede, e tenendo anche conto della localizzazione di queste realta' in prossinita' di zone a forte domanda di energia (soprattutto nel periodo estivo, in cui la presenze turistica fa sicuramente impennare la domanda) credo che bisognerebbe pensarci. D'altra parte, il fatto che chi possiede queste strutture (suppongo l'Agip) non ci abbia pensato (almeno credo), mi fa sorgere il dubbio di avere detto un'enorme c........a. O forse al momento hanno altro da fare che non interessarsi di queste cose.
Se poi fosse conveniente e tecnicamente fattibile abbinare impianti che sfruttano l'energia del mare a pozzi metanieri tuttora funzionanti, si potrebbe addiritura trovarsi nella situazione futuribile (se non fantascientifica) di ricavare idrogeno dall'acqua di mare sfruttando l'energia elettrica derivante dal moto ondoso e o correnti marine, ed incanalarlo, nelle percentuali convenienti e fattibili, assieme al flusso principale del metano(gasdotto e/o nave metaniera). Mi rendo conto che quest'ultima affermazione e' molto azzardata.
Ma quello che puo' sembrare assurdo adesso lo sara' anche tra qualche anno?
Spero di non avere detto troppe cretinate. Saluti. Paolo
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