Caro Armando
L'acqua in movimento e' una vecchia idea, si utilizza gia' qualcosa diversamente dalle solite turbine mosse da acqua proveniente da dighe attraverso condotte forzate.
Per esempio in Grecia e' stato realizzato un impianto che sfrutta appunto la marea ed il flusso combinato di un fiume per far muovere le turbine e produrre energia (lo costrui' la defunta Torno di Milano) ci sono impianti che sfruttano le maree oceaniche ed anche impianti pseudo sperimentali applicati che in piccola parte sfruttano il moto ondoso per produrre attraverso lo sfruttamento del principio dei vasi comunicanti, piccole quantita' di energia per muovere pompe sottomarine e alimentare strumentazione elettrica che difficilmente potrebbe essere mossa solo da pannelli fotovoltaici.
La questione e' come utilizzare le fonti naturali di energia, canalizzarle e sfruttarle a dovere per mettere a disposizione di tutti il prodotto?
Sembrera' una vecchia storia da raccontare davanti ad un caminetto, recioto a destra e luganeghe a sinistra, ma ti giuro che e' piu' attuale di quanto pensi.
L'energia del futuro non deve essere un prodotto di pochi ma di tutti. Io se volessi poter produrre energia utilizzando un fluido che si muove gia' per conto suo senza che debba spendere una lira per indurlo, devo invece spendere fior di milioni di euro solo per avere le concessioni necessarie affinche' possa sfruttare a nome della comunita' un bene pubblico... senza contare gli investimenti necessari per avere il mio generatore di energia che alla fine mi fa risparmiare poche centinaia di euro all'anno.
Il gioco non vale la candela.
Bisogna sfruttare le idee ed utilizzarle per la comunita' nel suo insieme e non per il beneficio del singolo individualmente.
Allora devo trovare un'alternativa e produrre un movimento al fluido sufficiente per produrre energia e tale che quanto spendo per averla mi costi molto meno di quanto ricavo.
Semplice? Neppure per idea.
Oggi esistono impianti funzionanti, hai detto che la Hydrodynamics e un'altra azienda producono PI funzionanti esenti, dopo tante prove, da difetti e malfunzionamenti.
Esistono e sono vendute ed hanno un mercato e quindi significa che esiste un indotto, che c'e' gente che ci lavora, che muovono le masse (d'opinione, non solo d'acqua)?
Non mi pare.
leggo su un sito francese: alternative perche', c'e' il petrolio e ci sara' ancora per i prossimi 150 anni....
La verita' e' che si fa ancora troppo poco, la ricerca dei singoli muove solo un mercato di nicchia, piccole applicazioni, piccole produzioni per il privato, la piccola amministrazione, il piccolo ospedale.
Chi ha il dinero, la grana, i soldi vuole vedere un ritorno dal proprio investimento e tende ad eliminare tutti quei progetti che sembrano persi in partenza.
Io pero' so, lo peso con mano giornalemente, ho capito di essere l'unico su sto sito che nel campo dell'energia ci lavora veramente, che le aziende sarebbero disposte ad investire fior di milioni solo per risparmiare e far risparmiare tonnellate di materie prime al proprio cliente ed avere un prodotto piu' performante di quello del proprio concorrente ma non sono disposte a fare quel passo per prime.
Immagina cosa verrebbe fuori se fosse applicato un sistema idrosonico ad una centrale come le nostre che produciamo in BHK, acqua surriscaldata a costi inferiori e prontamente disponibile... una meraviglia... ma chi investe sulla ricerca? ">
L'idea vincente (anche per non farsi ammazzare come Eugene) sarebbe quella di coinvolgere i petrolieri affinche' possano centellinare maggiormente il loro prodotto (sperando che finisca presto) e fargli vedere con mano la possibilita' di produrre a costi decisamente inferiori agli attuali e considerando l'andazzo attuale far si che si illudano di guadagnare di piu'... ma la verita' acceca e allora loro finanziano la ricerca e noi iniziamo a godere dei benefici di questa ricerca.
Come?
Sai quanto consuma in termini di energia elettrica una raffineria? h34r:">
Come una citta' di 75000 abitanti e questo 365 giorni all'anno, mentre una citta' magari rallenta ad agosto o la domenica, le aziende vanno in vacanza ecc... la raffineria no, al massimo mandano in manutenzione solo un impianto alla volta ma la produzione viene incrementata da un altro.
Una raffineria e' polivalente e puo' produrre lo stesso derivato dall'idrocarburo anche da impianti disegnati per altro, le variazioni sono minime.
La raffineria poi consuma altre materie prime quali metanolo e idrogeno e gas nobili e meno nobili che fanno parte del processo.
Poter ridurre questo spaventoso afflusso di energia e ridurlo di tantissimo dovrebbe essere il primo passo verso la chiusura totale di tutto o verso un ridimensionamento affinche ' producano solo quei derivati utili nell'industria moderna e non direttamente coinvolti nell'autotrazione o nella produzione di energia (che spreco, si produce energia utilizzando dell'energia che a sua volta viene prodotta utilizzando le stesse fonti....)
La mia idea sarebbe quella di avere un prodotto polivalente che posso utilizare indifferentemente e magari nello stesso momento per produrre tutta l'energia di cui ho bisogno, e non parlo di casa mia, anche, parlo della grossa industria a cui serve luce, forza motrice, vapore, acqua surriscaldata per gli uffici, aria compressa per le catene di montaggio ed anche (ma non so come) gas per saldare o per processi di vario genere.
Fantascienza? Non credo, e' possibile invece che gia' esista, ma sarebbe utile metterla a disposizione e cosi' poter fare la pernacchia a chi sappiamo noi.
A plus (come dicono i francesi)
Sergio
Edited by mangoo - 29/6/2007, 10:29
L'acqua in movimento e' una vecchia idea, si utilizza gia' qualcosa diversamente dalle solite turbine mosse da acqua proveniente da dighe attraverso condotte forzate.
Per esempio in Grecia e' stato realizzato un impianto che sfrutta appunto la marea ed il flusso combinato di un fiume per far muovere le turbine e produrre energia (lo costrui' la defunta Torno di Milano) ci sono impianti che sfruttano le maree oceaniche ed anche impianti pseudo sperimentali applicati che in piccola parte sfruttano il moto ondoso per produrre attraverso lo sfruttamento del principio dei vasi comunicanti, piccole quantita' di energia per muovere pompe sottomarine e alimentare strumentazione elettrica che difficilmente potrebbe essere mossa solo da pannelli fotovoltaici.
La questione e' come utilizzare le fonti naturali di energia, canalizzarle e sfruttarle a dovere per mettere a disposizione di tutti il prodotto?
Sembrera' una vecchia storia da raccontare davanti ad un caminetto, recioto a destra e luganeghe a sinistra, ma ti giuro che e' piu' attuale di quanto pensi.
L'energia del futuro non deve essere un prodotto di pochi ma di tutti. Io se volessi poter produrre energia utilizzando un fluido che si muove gia' per conto suo senza che debba spendere una lira per indurlo, devo invece spendere fior di milioni di euro solo per avere le concessioni necessarie affinche' possa sfruttare a nome della comunita' un bene pubblico... senza contare gli investimenti necessari per avere il mio generatore di energia che alla fine mi fa risparmiare poche centinaia di euro all'anno.
Il gioco non vale la candela.
Bisogna sfruttare le idee ed utilizzarle per la comunita' nel suo insieme e non per il beneficio del singolo individualmente.
Allora devo trovare un'alternativa e produrre un movimento al fluido sufficiente per produrre energia e tale che quanto spendo per averla mi costi molto meno di quanto ricavo.
Semplice? Neppure per idea.
Oggi esistono impianti funzionanti, hai detto che la Hydrodynamics e un'altra azienda producono PI funzionanti esenti, dopo tante prove, da difetti e malfunzionamenti.
Esistono e sono vendute ed hanno un mercato e quindi significa che esiste un indotto, che c'e' gente che ci lavora, che muovono le masse (d'opinione, non solo d'acqua)?
Non mi pare.
leggo su un sito francese: alternative perche', c'e' il petrolio e ci sara' ancora per i prossimi 150 anni....
La verita' e' che si fa ancora troppo poco, la ricerca dei singoli muove solo un mercato di nicchia, piccole applicazioni, piccole produzioni per il privato, la piccola amministrazione, il piccolo ospedale.
Chi ha il dinero, la grana, i soldi vuole vedere un ritorno dal proprio investimento e tende ad eliminare tutti quei progetti che sembrano persi in partenza.
Io pero' so, lo peso con mano giornalemente, ho capito di essere l'unico su sto sito che nel campo dell'energia ci lavora veramente, che le aziende sarebbero disposte ad investire fior di milioni solo per risparmiare e far risparmiare tonnellate di materie prime al proprio cliente ed avere un prodotto piu' performante di quello del proprio concorrente ma non sono disposte a fare quel passo per prime.
Immagina cosa verrebbe fuori se fosse applicato un sistema idrosonico ad una centrale come le nostre che produciamo in BHK, acqua surriscaldata a costi inferiori e prontamente disponibile... una meraviglia... ma chi investe sulla ricerca? ">
L'idea vincente (anche per non farsi ammazzare come Eugene) sarebbe quella di coinvolgere i petrolieri affinche' possano centellinare maggiormente il loro prodotto (sperando che finisca presto) e fargli vedere con mano la possibilita' di produrre a costi decisamente inferiori agli attuali e considerando l'andazzo attuale far si che si illudano di guadagnare di piu'... ma la verita' acceca e allora loro finanziano la ricerca e noi iniziamo a godere dei benefici di questa ricerca.
Come?
Sai quanto consuma in termini di energia elettrica una raffineria? h34r:">
Come una citta' di 75000 abitanti e questo 365 giorni all'anno, mentre una citta' magari rallenta ad agosto o la domenica, le aziende vanno in vacanza ecc... la raffineria no, al massimo mandano in manutenzione solo un impianto alla volta ma la produzione viene incrementata da un altro.
Una raffineria e' polivalente e puo' produrre lo stesso derivato dall'idrocarburo anche da impianti disegnati per altro, le variazioni sono minime.
La raffineria poi consuma altre materie prime quali metanolo e idrogeno e gas nobili e meno nobili che fanno parte del processo.
Poter ridurre questo spaventoso afflusso di energia e ridurlo di tantissimo dovrebbe essere il primo passo verso la chiusura totale di tutto o verso un ridimensionamento affinche ' producano solo quei derivati utili nell'industria moderna e non direttamente coinvolti nell'autotrazione o nella produzione di energia (che spreco, si produce energia utilizzando dell'energia che a sua volta viene prodotta utilizzando le stesse fonti....)
La mia idea sarebbe quella di avere un prodotto polivalente che posso utilizare indifferentemente e magari nello stesso momento per produrre tutta l'energia di cui ho bisogno, e non parlo di casa mia, anche, parlo della grossa industria a cui serve luce, forza motrice, vapore, acqua surriscaldata per gli uffici, aria compressa per le catene di montaggio ed anche (ma non so come) gas per saldare o per processi di vario genere.
Fantascienza? Non credo, e' possibile invece che gia' esista, ma sarebbe utile metterla a disposizione e cosi' poter fare la pernacchia a chi sappiamo noi.
A plus (come dicono i francesi)
Sergio
Edited by mangoo - 29/6/2007, 10:29
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