Tentativi di teorizzazione dell'utente Camillo - EnergeticAmbiente.it

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Tentativi di teorizzazione dell'utente Camillo

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  • x Shiirak...
    Secondo te fare prove con un materiale inerte al posto del nickel e vedere le differenze di temperatura con la cella dotata di nickel puo` avere senso?
    Certo si fa così normalmente. Per esempio Piantelli nel suo primo esperimento usò una barretta di nichel e una di acciao nelle stesse condizioni.
    Comunque nel caso specifico, per il momento non serve.
    Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
    Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
    http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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    • Bentornato Camillo !!!

      Spero che sia stato accettato il tono scherzoso del mio post n°625.
      A Mefistofele gli avevo accorciato il nome, mica la coda e tanto meno la lingua...
      Mah, da allora non ha più scritto, eppure i suoi post erano belli e interessanti...
      Non vorrei che si fosse offeso ! Spero di no ! Altrimenti chiedo scusa...

      Circa l'esperimento di Camillo, sappi Camillo che per me il tuo è l'unico che ha qualche possibilità di successo e lo appoggio caldamente.
      Se accettiamo l'ipotesi che tutte le LENR nascano dall'azione dei neutroni, niente meglio di una scintilla elettrica o un arco voltaico può provocare la formazione di neutroni ultralenti. Quindi è la via da seguire.

      Assomiglia moltissimo al lavoro di ricerca fatto da Iorio, che però provoca più transmutazioni atomiche piuttosto che eccessi energetici...

      Coraggio !!! e Buon lavoro !!!

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      • Caro rampa
        il mio approccio è semplicemente un tentativo di comprendere, un po' di più come funziona la cosa.
        L'apparato è grezzo ma funziona.
        Ti dico come intendo procedere.
        Per prima cosa valuto le curve di "caricamento".
        Per "caricamento" intendo il procedimento di far adsorbire la più alta quantità possibile di Idrogeno al nichel.
        Farò lo stesso procedimento che ho fatto con primo esperimento Piantelli a suo tempo cioè:
        Nel contenitore metto un terzo di gas idrogeno, quindi lavorero con una pressione di circa 330 mbar che in sostanza è una depressione.
        Quindi faccio andare la temperatura a 500° e spengo.
        Quando la temperatura ridiscende a 100° riparto e raggiungo i 500° di nuovo.
        Ad ogni ciclo c'è un adsorbimento di idrogeno sempre leggermente maggiore del precedente.
        Ci si accorge di questo perchè la pressione a 100° cala leggermente ad ogni ciclo, in quanto un po' di idrogeno è rimasto intrappolato.
        Facendo molti cicli (siccome possono essere milgliaia dovrò riattivare il computer in modo che faccia tutto lui) si raggiunge un limite massimo oltre il quale non c'è più ulteriore adsorbimento.

        A questo punto si prova un altro tipo di nichel, per esempio il nichel-raney o quello ottenuto da gel di idrato ecc.
        Si valuta quale è la condizione migliore.


        Un'altra valutazione è quella di vedere se le curve cambiano quando andiamo ad ionizzare l'idrogeno o quando magnetizziamo in qualche modo il nichel ecc.

        Vedremo cosa succede.
        Bisogna muoversi creando una mappa di riferimento che chiarisca almeno alcuni aspetti.

        Ciao
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        • Caro Camillo, mi par di capire che:

          - Morfologia del nichel
          - Temperatura
          - Pressione di idrogeno

          siano le uniche tre variabili che vuoi provare per ora.

          Mi pareva di capire dai post passati che volessi introdurre poi una forte differenza di campo elettrico (scarica elettrica ionizzata)
          e ora anche le variazioni del campo magnetico.

          IMHO solo la scarica elettrica è utile per produrre neutroni lenti, tale da consentire il fenomeno della transmutazione in rame e il fenomeno esotermico.
          Se questo si rivelerà vero, si ha la possibilità anche di modulare in qualche modo anche la reazione atomica, interrompendo o variando la frequenza delle scariche elettriche.

          Buon lavoro !!!

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          • Si che introduco la scarica ma per ionizzare l'idrogeno e vedere se viene più facilmente adsorbito.
            Certo che posso far in modo che il nichel si trovi a potenziale negativo e quindi accelerare i protoni in arrivo.
            posso anche provare con le scariche elettriche.
            Quello che voglio dire è che sto cercando di creare un'analisi sistematica nelle varie condizioni. Creo quindi una mappa di esperienze rese pubbliche che potrebbero aiutare altri ricercatori.
            Ciao
            Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
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            • Ciao Camillo,
              ti do un mio parere personale: non concentrarti troppo sull'adsorbimento dell'H da parte del Ni, cioè non usarlo come parametro per discriminare se una ricetta funziona meglio di un'altra. Ti dico questo perchè non è affatto chiaro ancora se questo parametro sia importante o meno ai fini delle reazioni LENR. In letteratura se ne parla da almeno 20 anni, e si crede che sia un fattore importante, ma molte conclusioni che sono state tratte in passato sono sbagliate! In gran parte perchè derivano da risultati ottenuti con modelli classici applicati a qualcosa che fenomenologicamente non si conosce bene (non si hanno a disposizione dati estesi e sufficientemente generali per potere trarre conclusioni certe). E lo dimostra il fatto che per tutto questo tempo la maggior parte di scienziati si è concentrata sui sistemi D-Pd quando invece i risultati migliori a quanto pare si ottengono con banale nichel e idrogeno! Perchè si usava il deuterio? Perchè teoricamente richiede meno energia per fondere... Il fatto che certe reazioni avvengono più facilmente con idrogeno invece dimostra che c'è qualcosa che non si è ancora capito. Lo stesso per l'adsorbimento: Rossi non fa cicli di nessun genere, Ahern ha ottenuto effetti con caricamenti molto bassi, e così via...
              A mio parere gli unici segnali importanti da monitorare sono la produzione di calore, di gamma (o neutroni) e di nuovi elementi.

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              • Ciao Camillo!

                In effetti Vettore ha ragione. Anche Piantelli non mi risulta che faccia alcun caricamento. Avviene quasi tutto in superficie... l'importante è che questa sia molto ampia. Quindi lavora più di geometria che di adsorbimento. Non lavori con palladio/deuterio... il sistema lavora a livello protonico e non di nucleo... almeno a certi livelli.

                Bye!
                Roy
                Essere realisti e fare l'impossibile

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                • Grazie Vettore e Roy
                  Concordo con le vostre osservazioni, ma io ho anche se non soprattutto scopo didattico.

                  Voglio comunque fare delle osservazioni.
                  Certamente concordo con l'idea che si tratta di un fenomeno FUORI SCHEMA.
                  Quando ho postato nella teoria della superaffinità l'ipotesi che che quel particolare isotopo dovesse essere favorito, e l'ho azzeccata in quanto subito dopo è comparsa l'informazione della conferma, ci sono arrivato perchè ho pensato in questi termini:
                  Qui succede che c'è chiaramente un "effetto tunnel" anomalo il protone H+ sparisce ( entra in un'altra dimensione) e ricompare in zone nuove; ebbene dovendo scegliere tra i vari isotopi quale REALIZZA piu' SEMPLICEMENTE IL FENOMENO, CON MENO NECESSITà DI INGLOBARE ALTRI NEUTRONI?

                  Quindi sono entrato in un discorso probabilistico per stabilire dove andava a finire.

                  Quindi per me il fenomeno dell'arrivo del protone che era scomparso da questa dimensione per ricomparirvi in un altro punto è abbastanza chiaro.
                  Ma la domanda chiave è: perchè il protone fa così?
                  Cosa innesca il meccanismo del suo cambiamento dimensionale ipotizzato?

                  La risposta potrebbe trovarsi nel momento in cui ENTRA o ESCE da una certa struttura cristallina.

                  Dato che ci sono vi anticipo un collegamento che mi era venuto da fare con il fenomeno Ferlini (vedi libro Barriera magnetica ne parlerò in seguito)

                  Vi esprimo brevemente il concetto.

                  Immaginate due armature caricate negativamente di potenziale elettrico uguale mettete nel mezzo un protone. Attenzione lo mettete proprio al centro esatto. Può essere attirato sia da una parte che dall'altra in quanto supponiamo che le due forze siano uguali.
                  Cosa farà il protone?
                  Qui interviene la quantistica, dato che siamo in dimensioni sufficientemente piccole VALE IL PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE.
                  In sostanza se ipotizziamo che il protone occupi esattamente quello spazio NON possiamo dire che egli è anche fermo lì, o conosciamo esattamente la posizione o la quantità di moto.
                  Negli esperimenti di doppia fessura e simili già citati, ma in genere in tutta la quantistica, quando mettiamo una particella "alle strette" cioè facciamo in modo che non sappia più che pesci pigliare, accadono le cose più strane.
                  quando l'H+ entra trova 4 cariche elettriche ai 4 vertici di un quadrato, se lui passa per il centro e le cariche sono ben bilanciate abbiamo questa situazione.
                  Quindi potrebbe essere prorio il passaggio per entrare od uscire dal reticolo che crea il fenomeno del "passaggio dimensionale" o se volete un ispiegabile effetto tunnel con sovraproduzione di energia.

                  Quindi concordo con VOI forse non è la quantità di idrogeno adsorbito che conta, ma il MOVIMENTO DI ADSORBIMENTO O RILASCIO.

                  In tal caso occorre avere :
                  1) massima superficie esposta possibile. (su questo punto ormai tutti i dati convergono)
                  2) dobbiamo PERMETTERE MOBILITA' elevata, tanti tunnel che diano libertà di moto
                  3) dobbiamo togliere i fattori frenanti.

                  Per il punto 3 riguardante i fattori frenanti va detto che un eccessivo adsorbimento sarebbe di ostacolo all'ingresso di nuovi H+ nella cella già strapiena.
                  D'altro canto però, se contasse anche l'uscita dei protoni dal reticolo, essa sarebbe più probabile quando le celle sono sature e si raffredda. A dire il vero il primo esperimento Piantelli faceva proprio così. Nel momento di raffreddamento si notavano picchi di improvviso calore.

                  Per il punto 2 invece potrebbe succedere che alcuni elementi, presenti come impurezze favoriscano il movimento protonico H+
                  A questo punto c'è da valutare cosa succede sottoponendo il cristallo di nichel a improvvisi e caotici cambiamenti magnetici. Quindi provare con un solenoide impulsato in modo alterno.

                  Insomma porre delle ipotesi, per quanto fantasiose, crea degli indirizzi sperimentali. Da provare poi in pratica.

                  Ciao
                  Ultima modifica di Camillo; 15-07-2011, 10:38.
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                  • Idea balzana "sparare" ioni Nikel in atmosfera d'idrogeno o sparare ioni idrogeno su nikel piu superficie di cosi.

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                    • NO! Nell'ipotesi sopracitata SERVE IL RETICOLO CRISTALLINO
                      Piuttosto "sparare" ultrananocristalli con H+
                      Ciao e grazie
                      Ultima modifica di Camillo; 15-07-2011, 10:47.
                      Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
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                      • Caro camillo,
                        bellissimo post.
                        Per quelle che sono le mie conoscenze (e anche le tue) in effetti la questione del raffreddamento e della sottopressione a mio parere giocano un ruolo fondamentale per far partire il processo.
                        Così accadde anche la prima volta a Piantelli. Nessun pre-caricamento del nichel ma temperature e pressioni in discesa -> picchi di calore.

                        Un punto da tenere fermamente presente.
                        Roy
                        Essere realisti e fare l'impossibile

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                        • Originariamente inviato da Camillo Visualizza il messaggio
                          Quindi concordo con VOI forse non è la quantità di idrogeno adsorbito che conta, ma il MOVIMENTO DI ADSORBIMENTO O RILASCIO.
                          Insomma porre delle ipotesi, per quanto fantasiose, crea degli indirizzi sperimentali. Da provare poi in pratica.
                          Ciao concordo con Roy davvero un bel post.
                          Se la reazione avviene quando il nichel caricaricato di idrogeno si raffredda ovvero diminuisce di volume credo che li si entri nelle razioni piezzonucleari, di compressione di un materiale.
                          Ma non credo sia questo il nostro caso, personalmente sono sempre più convinto che centri la configurazione del campo magnetico dell'atomo di nichel nel cristallo, credo si formino naturalmente dei tunnel proprio perchè l'atomo ha uno spin e quindi la distribuzione del campo magnetico non è una sfera uniforme, ma è un toroide, per vederlo andate su questa bella tavola periodica Dynamic Periodic Table su orbitale e selezionate nichel, ora in natura si hanno delle fusioni e trasmutazioni a temperatura e a pressione ambiente, credo proprio perchè si creano questi tunne queste backdoor che permettono a atomi diverso o uguali di fondersi purchè abbiano lo stesso spin e la stessa direzione, si ha un N-S N-S e quindi si attirano.
                          Ora credo che la pressione e la temperatura non facciano altro che aumentre di molto la probabilità che questo avvenga ora nel caso di Rossi credo che l'ingrediente segreto sia il magnetismo,la resisntenza oltre a scaldare crea anche col passaggio della corrente elettrica un certo campo magnetico che polarizza la polvere di nichel tutta nello stesso senso idem per l'atomo di H+ aumentando di molto la probabilità di avere della fusione.

                          Ciao
                          Ultima modifica di GabriChan; 17-07-2011, 21:09.
                          "Non date da mangiare ai troll"
                          http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                          • Nickel e campo magnetico

                            Salve,

                            in riferimento al commento di GabriChan vorrei aggiungere che, se sono ipotizzati effetti piezzonucleari questi potrebbero essere "stimolati" mediante campi elettromegnetici alternati, dato che il Nickel è ferromagnetico e, in presenza di un campo magnetico, si restringe, provocando compressioni deboli all'interno del cristallino.

                            Commenta


                            • Originariamente inviato da GEM Visualizza il messaggio
                              "stimolati" mediante campi elettromegnetici alternati, dato che il Nickel è ferromagnetico.....
                              Ciao GEM, i tuoi colleghi dell'ENEA giù a Roma stanno ottenendo degli ottimi risultati dopo che hanno costruito una gabbia di Faraday attorno al reattore son riusciti a misurare l'emissione di neutroni con maggior precisione.

                              Originariamente inviato da Camillo Visualizza il messaggio
                              Quindi concordo con VOI forse non è la quantità di idrogeno adsorbito che conta, ma il MOVIMENTO DI ADSORBIMENTO O RILASCIO.
                              Ciao Camillo, Ighina diceva che tutto ciò che non pulsa non vale nulla!
                              Pressione e depressione.

                              http://nlds.sdsu.edu/JPGs/N375KRZratio1.3256loss10_sliced.mpeg

                              http://wikicompany.org/wiki/911:Energy
                              Ultima modifica di Armando de Para; 18-07-2011, 11:58.
                              una goccia d'acqua deionizzata e bidistillata ad una analisi specifica degli elementi in essa contenuti in ppb (parti per miliardo) risulta possedere in se tutti gli elementi che compongono il nostro pianeta ad eccezione delle terre rare, è in pratica la nostra impronta digitale.

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                              • Finalmente sono in dirittura d'arrivo per le prime prove

                                Ho trovato un paio di inghippi.
                                In particolare ho dovuto arrangiare un generatore di idrogeno abbastanza potente da produrre litri di idrogeno.
                                Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   Generatore di idrogeno.jpg 
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ID: 1926324


                                Nel frattempo ho fatto un piccolo ionizzatore, tanto per vedere cosa succede.
                                Ho messo due punte verticali, con distanza regolabile.
                                Ai lati ho piazzato due potenti piccole calamite al neodimio, La loro distanza e polarità è regolabile.
                                Nella foto sottostante si vedono i due magnetini posti lateralmente che in questo caso presentano entrambi il polo Nord (in rosso)
                                La scintilla posso generarla con 500 Volt o 1000 ..2000.. raddoppiando di volta in volta arrivo a superare i 100000 V (non c'è amperaggio perchè i condensatori sono piccoli)

                                Devo dire che vacendo un vuoto inferiore a 1 un millibar con 4000 V si vede una "scintilla-fiamma" bellissima continua. Ragazzi cerco anche di divertirmi, anzi siccome penso che la FF sia già fatta da Rossi, diciamo che lo faccio soprattutto perchè mi diverto.
                                Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   ionizzatore.jpg 
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ID: 1926325
                                Ed ecco qui sotto l'apparato nel suo complesso. Vedete che ho costruito in modo casereccio un vacuometro per misurare pressioni da 500 a 1000 millibar, mescolando un sensore di pressione a fisarmonica con un micrometro (misura i piccoli spostamenti).
                                Per il momento ho tolto il sensore molto più sofisticato che misura vuoti da 10-4 a 10-1

                                Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   Apparato.jpg 
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ID: 1926326

                                Ho aggiunto una tavola bianca che tiene premuto il vaso di vetro in modo che se anche viene a mancare il vuoto entro la campana di vetro, l'aria non può entrare.
                                Sto andando piano perchè devo stare molto attento a non commettere errori che permettano all'idrogeno di mescolarsi con l'ossigeno.
                                In fin dei conti 2 litri di idrogeno non sono molti ma se esplodono possono fare seri danni.
                                Sto valutando la possibilità di piazzare l'apparato all'aperto in terrazza, io opererò dietro a un muro.

                                Quando ho lavorato con la prima FF Piantelli tutti questi problemi e pericoli non esistevano.
                                Ora questo apparato mi dà il vantaggio della flessibilità, infatti posso modificare facilmente i vari esperimenti, ionizzare, magnetizzare.. In più mi permette un controllo visivo.
                                Il limite è il fatto che rimango a bassa pressione,e se la pressione è fondamentale tutto viene vanificato. Però il primo esperimento Piantelli funzionò a pressione bassa circa 300 millibar cioò un vuoto parziale.

                                Mi chiedo se Roy sa a che pressione lavora Piantelli con la sua attuale cella?

                                Questo è il Wattometro
                                Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   Wattometro.jpg 
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ID: 1926327


                                A presto le prime curve di adsorbimento di idrogeno in polvere di nichel.
                                Ciao












                                Ultima modifica di Camillo; 22-07-2011, 19:52.
                                Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                                Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                                http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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                                • Ottimo lavoro Camillo.
                                  Hai mai avuto modo di leggere il brevetto di Piantelli del 2010?
                                  http://lenr-canr.org/acrobat/PiantelliSmethodforp.pdf

                                  Contiene informazioni dettagliate, ma che funzionino o meno o quanto rispecchino gli attuali progressi non e` chiaro.
                                  Parla di pressioni per l'idrogeno preferibilmente inferiori a 2 bar, quindi basse.

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                                  • Ciao caro,

                                    Mi chiedo se Roy sa a che pressione lavora Piantelli con la sua attuale cella?
                                    Veramente ancora Piantelli non lavora con le celle nuove ma provo a indagare sulle pressioni utilizzate. Io ricordo che lavora un po sottopressione... ma rifatti pure al brevetto 2010 che è abbastanza affidabile.
                                    Ti alego la foto che feci precisamente un anno fa ai dati della cella in funzione.Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                                    A presto.
                                    Roy
                                    Essere realisti e fare l'impossibile

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                                    • Non posso che complimentarmi con te, Camillo !!!
                                      Per me sei destinato ad avere il successo che meriti, sia per le conoscenze che hai acquisito, sia per la costanza e le capacità pratiche che dimostri.

                                      Qualche domandina , se vorrai-potrai rispondere.

                                      Parlavi di ionizzatore e di scariche elettriche, e questo mi interessa molto, teoricamente.
                                      L'apparato da te impostato prevede entrambe le ionizzazioni, positiva e negativa ?
                                      Il verso della scarica elettrica può essere cambiato ?

                                      Alcune riflessioni, se permetti.

                                      La ionizzazione positiva dell'idrogeno dovrebbe favorire la sua trasformazione in protone e quindi la penetrazione nel nichel.
                                      La scarica elettrica dovrebbe favorire poi la formazione dei neutroni ultralenti sulla superficie del nichel, quindi è da stabilire il verso giusto della scarica elettrica.
                                      Per me i neutroni sono la chiave di tutti questi fenomeni, quindi sarà da accettare come valida l'ipotesi di Widom-Larsen.
                                      Sappiamo che in natura i fulmini provocano la formazione di neutroni e fenomeni nucleari spettacolari, ancora in parte sconosciuti, addirittura formazione di antimateria.
                                      Questo potrebbe dare un'indicazione circa il verso della scarica elettrica.
                                      Il fenomeno naturale dovrebbe essere riprodotto in piccolo nel tuo apparato sperimentale: l'imitazione intelligente della natura non ha mai deluso.

                                      Non so se si debba prima precaricare di H+ il nichel e poi procedere con le scariche elettriche, che potrebbero essere anche di verso opposto rispetto a quello della ionizzazione, tanto per far uscire i protoni dalla loro tana e trasformarli così in neutroni.

                                      C'è tanto da sperimentare... Buon lavoro !!!

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                                      • Caro Rampa
                                        grazie per apprezzamento, ma in realtà è tutto molto casereccio, e fatto quasi per gioco.
                                        All'università questo tipo di esperimenti si potrebbero fare facilmente con spese irrisorie, apparati ben costruiti e, perchè no, anche eleganti esteticamente. Basterebbe una frazione infinitesima della spesa per la ricerca.
                                        Ma NON si può fare per via dell'opposizione mentale.

                                        Detto questo specifico anche una caratteristica della ricerca, nel fare esperimenti si può procedere o facendo immediatamente un apparato ben studiato o calibrato, o col metodo delle approssimazioni sucessive, cioè si butta lì un primo aggeggio grezzo e si modifica successivamente in base alle esigenze che emergono. Io sto operando con il secondo metodo.

                                        Ma veniamo alla questione della ionizzazione.
                                        Ho buttato lì un aggeggio flessibile in cui posso:
                                        avvicinare o allontanare le due punte
                                        cambiare le polarità della tensione
                                        cambiare il voltaggio (a scatti)
                                        Cambiare le posizioni del campo magnetico, sia in distanza che in qualità.

                                        Ora, a parte il divertimento di vedere la scarica multicolore, non credo che questo ionizzatore serva o produca cambiamenti. Per quello che mi ha detto un ricercatore, la molecola H2 (due atomi di idrogeno) da una parte si scompone sotto l'azione ionizzante, dall'altra la ricombinazione è velocissima.
                                        Per operare aumentando gli H+ occorre che la nanopolvere di nichel sia vicinissima alla scarica ionizzante.
                                        Nel caso che la scarica elettrica ionizzante sia lontana, certo un certo aumento di H+ nella campana di vetro ci sarà, ma sarà poco influente.
                                        Ovviamente è da verificare.

                                        La mia idea è che occorrerà creare una specie di impasto di nanopolvere di nichel aggrgata in modo spugnoso opportuno, per esempio mescolando con polvere di materiale magnetico con la nanopolvere di nichel. Il materiale ottenuto dovrà essere conduttivo e fungerà da elettrodo negativo nella scarica ionizzante. Lì nella fiamma della scarica sono sicuro che gli joni H+ saranno abbondanti. Potrebbe anche essere che l'altro elettrodo acceleri il fenomeno se è fatto di un particolare elemento. Questo potrebbe essere un modo in cui Rossi ha costruito il suo catalizzatore.

                                        I tre aspetti da tener presente sono alla fin fine:

                                        1) Il tipo di aggregato di nichel. Problema affrontato da PIantelli nel suo secondo brevetto. Lui usa lo Sputterring stratificando opportunamente il nichel

                                        2) Il sistema di creazione degli ioni H+ spezzando la molecola H2

                                        3) La movimentazione dei cristalli di nichel all'interno dell'aggregato, diciamo che se fosse polvere occorrerebbe scuoterla, farla vibrare. In pratica si accenna a cambi improvvisi di pressione, temperatura, campi magnetici... ecc. Insomma ogni "scuotimento" aiuta la reazione. Mi ricorda quando si scuote una bottiglia di acqua gassata, tutte le bollicine che erano lì lì per uscire escono.


                                        Comunque non crearti aspettative, prendila come un gioco.
                                        Ciao
                                        Ultima modifica di Camillo; 23-07-2011, 18:46.
                                        Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                                        Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                                        http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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                                        • Ciao Camillo, troppo modesto, davvero un buon lavoro,

                                          http://upload.wikimedia.org/wikipedi...arhydrogen.gif

                                          stavo pensando guardando questa immagine dello spin che può avere H2 e cosa può accadere a metterlo in un campo magnetico abbastanza forte, la molecola con gli spin paralleli o viene attratta o respinta, mentre quello con spin opposti, un'atomo viene atratto e l'altro respinto, e con l'aiuto della temperatura credo sia più facile rompere il legame.
                                          Credo che la magnetizzazione del nichel non possa essere fatta con quelche magnete perchè a quella temperature si smagnetizza, credo che l'unica possibilità sia quella di una bobina o un avvolgimento che abbia sia il compito di scaldare che magnetizzare e polarizzare il niche e l'idrogeno.

                                          Continua così, una repplica funzionante di un reattore simil Rossi è proprio quello che serve per dare la spinta finale, e convincere ancora più gente che è una via percorribile, per questo faccio il tifo per Te
                                          "Non date da mangiare ai troll"
                                          http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                          • Ciao GabriChan
                                            Vada per la bobina, ci avevo pensato anch'io. Però andiamo con calma, prima provo le cose semplici.


                                            Ho modificato il cilindro di reazione per avere più velocità di riscaldamento.
                                            Ho preso un cilindro di alluminio lungo 10 cm di diametro 2,5 cm, l'ho chiuso completamente, (prima era aperto in alto). Ho messo la solita lampada lunga da 300 W e ho collocato al centro in basso il sensore termico.
                                            Ora può contenere molta più polvere di nichel.

                                            Per aumentare la temperatura massima ho aggiunto un secondo tubo in modo che circondi il primo. E' in acciaio inox lucidato internamente in modo che parte del calore all'infrarosso emesso dal tubo interno venga riflesso.
                                            Ho visto che così riesco ad ottenere 600° con facilità.
                                            Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                                            Ti invio immagine della nuova cella di reazione.
                                            Purtroppo è sorto un problema, per un banale errore ho reso inutilizzabile la polvere che avevo.
                                            Ho un blocco di nickel al 99,9% integro, ma è massiccio. Insomma NON ho più il truccilato.
                                            Quindi devo limare poi macinare, è un lavoraccio se si vuole avere una discreta quantità di polvere.
                                            In definitiva mi sa che mi conviene comperare la nanopolvere, ma i tempi si allungano.
                                            Fra l'altro ho visto che la Sigma Aldrich vende la polvere a 7 Eu al grammo. Poi ho visto questo indirizzo postato nell'altra discussione
                                            Nano Nickel Powder 50g N1-50TE 50nm Ni Pre-Dispersion | eBay
                                            Lì costa meno, siccome non sempre ho seguito la discussione "apparato..." non so cosa abbiano deciso e non so se qualcuno ha già acquistato la nanopolvere.
                                            Io vorrei anche valutare il Nichel Raney che mi sembra il candidato principe, e confrontare con il nichel puro in nanoparticelle.
                                            http://shop.zetalab.it/store/comersu...dProduct=65692
                                            Tu cosa sai?
                                            Più avanti se hai un progetto chiaro sul solenoide da mettere per il campo magnetico fammelo sapere.

                                            Nei giorni prossimi voglio provare a la polvere di nichel dal blocco da 1kg. Poi faccio delle prove "in bianco" con 25 grammi di polvere di alluminio ultrafine e vedo cosa succede con l'H, tanto per avere dei riferimenti.

                                            Ho messo in azione anche la produzione di gel di nichel. Sono partito da acqua bidistillata e due elettrodi di nichel con 30 volt. Dopo molte ore si forma il gel di idrato di nichel e la reazione procede sempre più veloce. Tuttavia anche così per produrre qualche grammo di gel ci vogliono giorni. Penso di mettere il gel nella cella e scaldarlo a 600° voglio capire cosa accade, teoricamente dovrei avere una specie di nanopolvere. Vedremo.
                                            Ciao
                                            Ultima modifica di Camillo; 25-07-2011, 08:47.
                                            Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                                            Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                                            http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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                                            • Camillo, sei una forza!

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                                              • Ciao SuperCamillo.
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                                                Potresti fare un solenoide, ove al suo interno trova alloggiamento la polvere da trattare, anzichè usare rame usi costantana, avendo il doppio effetto di magnetizzare e riscaldare. Per ottenere campi magnetici alti pur mantenendo la regolazione della temperatura potresti alimentare in PWM cioè con impulsi ad alta corrente ma giocando con i tempi on/off .
                                                E come tengo insieme il solenoide? Al brico vendono delle cartucce delle dimensioni di quella del silicone, contenenti un impasto fino di cemento refrattario, col cemento fai un primo cilindro dove andrai ad avvolgerci sopra il filo di costantana per poi continuare a ricoprire di cemento.
                                                Lo gia provato proprio per questa apClicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 1926350Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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ID: 1926351plicazione funziona benissimo e tieni sui 1000 C°.
                                                Va da sè che andrà calcolata la resistenza totale del solenoide in base alla corrente scelta per la magnetizzazione.
                                                Ciao
                                                __________________________________________________ ___________________________________________
                                                Stirling

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                                                • Io stavo pensando al filo delle resistenze dei fon o caloriferi, che credo siano di costantano, poi credo che il cemeto refrattario suggerito fa SGF sia più che valido.
                                                  Per fare il gel ti consiglio di usare l'acido muriatico come elettrolita, si forma più velocemete perchè di suo HCl scioglie facilmente il nichel, ma fai attenzione e fallo all'aperto perche si forma cloro cher può dare qualche problemino.
                                                  Per fare la polvere pensavo di usare un agitatore fatto con una ventolina per PC, mettere un recipiente di vetro asimmetrico in modo che agiti il contenuto, fai una granulatura grossa e poi la frulli così.
                                                  Per eliminare l'ossigeno fai della CO2 dando fuoco ad un pezzettino di carta, poi tappi il recipiente.
                                                  Ciao.
                                                  "Non date da mangiare ai troll"
                                                  http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                                  • Ciao Gabrican. Si ho usato proprio costantana recuperata da un fon, ricordo di aver steso il filo da una parte all'altra dell'officina e allungando il puntale del tester con un cavetto elettrico sono andato a cercarmi la lunghezza/resistenza voluta.
                                                    Volendo per avere meno resistenza, in modo da incrementare il capo magnetico, si può avvolgere con tecnica multi filo.

                                                    Sul cemento vai tranquillo, lo spinto sino a 1200C°, diventa un pò friabile ma se non lo prendi a calci tiene bene......sotto i 900 C° rimane duro come il cemento duro :-).

                                                    Il punto critico è il collegamento tra costantana e conduttore, il rame non buono,a quelle temperature muccio ossido e interruzione, io ho usato conduttori di nichel (recuperati da una termocoppia K) e giuntato con morsetti in ottone, l'ideale per una lunga durata sarebbe realizzare il contatto per fusione tra nichel e costantana...quindi candelotto di graffite e saldatrice (come facevo io 20 anni orsono per recuperare termocoppie interrotte in punta)

                                                    Se poi ne volete fare in quantità industriali, prendette i sacchetti da 10Kgr di cemento refrattari per caminetti.....e una partita di fonn cinesi...
                                                    Ciao
                                                    __________________________________________________ ___________________________________________
                                                    Stirling

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                                                    • Le cose procedono un po' a rilento

                                                      ciao SGF
                                                      Penso che vi riferiate al tubo per pistola tipo silicone denominato "mastice raffrattario 1500" che avevo già comperato alla Brico.
                                                      Lo sto usando per sigillare alcune parti, dopo cottura è pittosto fragile ma tiene.

                                                      In attesa di partire col nichel ho provato a caricare dell'alluminio ultrafine,è così fine che mi sa che è quasi atomizzato.
                                                      Non vi dico le difficltà! Intanto servono mascherina per respirazione, occhiali, guanti a perdere e muoversi piano, infatti basta un movimento brusco perchè ci sia uno sbuffo di alluminio che sporca ovunque.
                                                      Questo particolare tipo di alluminio sembra liquido, tanto che all'inizio ho usato una siringa senza ago.
                                                      Sono riuscito a introdurne solo 10 grammi.
                                                      Poi ho riscaldato a 500° sotto vuoto. Siccome avevo sigillato alcune fessure col suddetto mastice, si è creato parecchio gas. Pert il momento ho fatto 3 riscadate sempre con pompa a vuoto funzionante. Il vuoto massimo che riesco a fare è 0,2 milibar.

                                                      La procedura di iniettare idrogeno la tengo per ultima, perchè essendo pericolosa voglio essere sicuro di controllare bene tutto. Introdurre idrogeno è facile il problema è toglierlo dopo. Non potendo usare la pompa a vuoto per pericoli di esplosione, devo usare una pompa a acqua col principio del "tubo di Venturi" non ho ancora fatto queste prove di svuotamento ma ho tutto l'occorrente.

                                                      Intanto ho dato uno sguardo a un file di una tesi di ingegneria dell'università di Padova "sistemi di accumulo per l'idrogeno" del 2009/10

                                                      Intanto dicono che anche alle altissime temperature le molecole di idrogeno vengono dissociate, di fatto se l'H2 è portato a 5000 K solo il 5% dell'idrogeno non viene dissociato. Mi chiedevo a che temperatura arriva la scarica che intendo usare per ionizzare.


                                                      Un'altra notizia è che l'idrogeno presenta il più alto contenuto energetico per unità di massa, cioè se prendiamo un kg di idrogeno e un kg di benzina o altro, l'idrogeno è quello che produce più calore.
                                                      1 kg di idrogeno da 140,4 MJ ( l'idrogeno pesa poco)
                                                      Per raffronto 1 Kg di gasolio produce 48,6 MJ (MegaJoule) = 48.600.000Joule

                                                      Se consideriamo il volume le cose cambiano, infatti 1 m3 di idrogeno liquefatto fornisce 8,4 MJ di energia, mentre 1 m3 di gasolio dà 31,1 MJ

                                                      Come gas abbiamo questo dato 1 metrocubo di idrogeno pesa poco meno di un ettogrammo a pressione ambiente;
                                                      esso produce circa 12 MJ di energia. Un litro di idrogeno produce circa 12.000 J di energia.
                                                      Questo dato mi serve per capire la pericolosità in caso di uno scoppio.


                                                      Ma la cosa più interessante è stata la trattazione dei sistemi di accumulo per adsorbimento.

                                                      Viene definita un'unità di misura il wt% che rappresenta la percentuale di idrogeno in peso.
                                                      Per esempio se viene detto che il composto NaAlH4 (sodio+ alluminio+ 4 atomi di idrogeno) ha un valore di 5,0 wt% ad una temperatura di 150° e a una pressione di 70 Bar, significa che 100 kg di quel prodotto in quelle condizioni possono contenere 5 kg di Idrogeno.

                                                      Il valore massimo che ho visto riguarda il boro LiBH4 (litio+Boro+4 atomi di idrogeno) 18,5 wt%.


                                                      Io ho caricato alluminio come prova in bianco, ma in realtà dovrei vedere anche qui un certo adsorbimento, se poi aggiungo del sodio vedo cosa succede.

                                                      ciao
                                                      Ultima modifica di Camillo; 26-07-2011, 22:53.
                                                      Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                                                      Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                                                      http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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                                                      • Qualche inconveniente preventivato.

                                                        Ho fatto molte prove, per valutare i vari parametri.
                                                        Alla fine ho provato a spingere a 600° la cella per vedere il limite.
                                                        Questo è il risultato.
                                                        Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   cella distrutta.jpg 
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                                                        Si è fuso tutto, ovviamente NON centra la fusione fredda. Il fatto è che sono salito molto velocemente con la temperatura, stavo dando energia massima alla lampada 300W.
                                                        Ora il sensore termico è posto ad una certa distanza e l'onda di calore si propaga lentamente, pertanto io registravo 600° ma la temperatura era oltre i 900° infatti si è fuso tutto vetro compreso.

                                                        Poco male, qualche ora di "lavoro-goco" e tutto torna come prima.
                                                        Ci sono però considerazioni che vanno fatte:
                                                        1) la temperatura che rilevo è minore di quella effettiva.
                                                        2) la temperatura NON è uniforme ma c'è un gradiente notevole , i punti più caldi sono ovviamente quelli vicino alla lampada.
                                                        3) conviene riscaldare lentamente in modo da dare il tempo al calore di propagarsi.
                                                        4) Per le prove è meglio che mi limiti ad una temperatura di 450° Ben consapevole che ci saranno strati di polvere a 600-700°
                                                        5) Posso pensare in futuro ad una cella nuova in acciaio inox con diametro magari più piccolo, infatti più grande è il raggio più alo è il gradiente (diversità) di temperatura tra lo strato di nanopolvere vicino alla lampada e il sensore termico.
                                                        6) il sensore termico va avvicinato un po' di più alla lampada.
                                                        7) c'è la possibilità che l'ossidazione dell'alluminio abbia introdotto altro calore.
                                                        Al momento della rottura in realtà lavoravo sotto vuoto intorno ad 1 millibar. Con un calcolo di grossolana approssimazione direi che al massimo potevano esserci 3 cc d'aria distribuiti nel volume della campana di vetro circa 3,4 litri (dato da 3,6 iniziali diminuito del volume degli oggetti contenuti).
                                                        Ora solo un quinto dell'aria è ossigeno, insomma esagerando al massimo poteva esserci 1 cc di ossigeno.

                                                        Allego altre foto. Una mostra la trasformazione dell'alluminio ultrafine iniziale in una polvere grigiastra semifusa data dall'ossido di alluminio.
                                                        Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                                                        La seconda foto mostra dettagli del buco di fusione e della lampada.
                                                        Ciao a tutti.












                                                        Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
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                                                        http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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                                                        • Ciao Camillo.
                                                          Pazienza, Inconvenienti del mestiere, se non altro, per ora, possiamo dire che c'é stata fusione "calda"... :-)
                                                          Ciao
                                                          __________________________________________________ ___________________________________________
                                                          Stirling

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                                                          • Ciao Camillo.

                                                            Ne approfitto per salutarti, non lo avevo ancora fatto dopo il tuo ritorno dalle ferie.
                                                            A quanto vedo ti hanno fatto bene, sei tornato pieno di energie!

                                                            Ehm.. lo so che non dovrei, ma... lo dico sottovoce... (io te lo avevo detto..)
                                                            Il calore sotto vuoto si propaga per conduzione e irraggiamento, ma niente convezione...

                                                            Vabbè, per farmi perdonare di aver fatto il saputello, ti do un bel consiglio non richiesto...
                                                            Termocoppia K. E' la più diffusa ed è molto economica, arriva fino a 1200 gradi. Puoi misurare a contatto, è isolata elettricamente (ma bisogna verificare se regge alta tensione...)
                                                            Poi ti serve un display per termocoppie, è la parte più costosa...
                                                            Si trovano cose portatili come questa
                                                            TC Direct per Rilevare, Misurare e Controllare la Temperatura
                                                            ma se guardi nel sito magari trovi qualcosa di più economico oppure più adatto alle tue necessità tra gli strumenti da pannello.
                                                            Tra l'altro, esistono i regolatori, con i quali piloti la lampada attraverso un relè e mantieni una temperatura controllata.

                                                            Ciao
                                                            lostdog

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                                                            • Ciao Lostdog
                                                              Vedo che se ancora vivo.
                                                              Per il momento lascio il rilevamento così com'è, tanto ho capito che misuro sostanzialmente la temperatura minima della polvere, e tanto basta. Non voglio complicarmi la vita ulteriormente. Più avanti se necessario seguirò i consigli.
                                                              Invece è più interessate il discorso della regolazione della lampada.
                                                              Io uso un regolatore di tensione normale, a valle raddrizzo una sola semionda per avere corrente continua.
                                                              Ora mi sono accorto che ho una regolazione molto parziale. La potenza istantanea che mi dà il wattometro è minimo 140W max 190W
                                                              Se volessi scendere sotto i 140 w dovrei spegnere e riaccendere a intervalli.
                                                              Mi dici che in commercio c'è un apparato che mi permette questa regolazione, come si chiama? Sai nella mia cittadina non è facile reperire cose strane se non sai il nome esatto.
                                                              Ovviamente potrei costruire un impulsatore variabile che regola un moosfet di potenza ma preferirei trovarlo già fatto.

                                                              Oggi ho già riparato il guasto e messo in funzione una nuova cella, identica alla prima quindi niente acciaio inox o altro; so che tu sei un perfezionista vulcanico, ma io preferisco accontentermi inizialmente di un aggeggio modesto. Voglio arrivare a provare il nickel Ranney e la nanopolvere.
                                                              Penso che il momento per ordinare sia errato, sono tutti in ferie. Ma da metà agosto si riprende.

                                                              Per il momento ho caricato la cella con un misto di polvere di alluminio 50% e bicarbonato di sodio 50%.
                                                              Poi l'ho portata LENTAMENTE (140W) a 400° sotto vuoto.
                                                              Il bicarbonato si scompone a 270° con produzione di acqua e anidride carbonica. Sbuffava letteralmente mi ha sporcato parte della campana di vetro.
                                                              Vedo cosa succede con vari cicli sotto vuoto.
                                                              La mia idea è che si formi un sale di sodio alluminio. Si chiamano "Alanati" i composti Al-NH4 Ho visto che sono ottimi assorbitori di idrogeno, e sono curioso di vedere cosa succede.
                                                              Prima di introdurre idrogeno voglio avere il controllo dei vari parametri, ma soprattutto devo mettere in funzione la pompa ad acqua per estrarre l'idrogeno alla fine. La pompa ce l'ho devo solo collegare i tubi con il lontano rubinetto e vedere quanto vuoto mi fa.
                                                              Ciao
                                                              Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
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