FUSIONE FREDDA
AGGIUNTIVA
ULTRATENTATA
A SCOPPIO
In un recipiente, contenente idrogeno (o deuterio) sotto pressione e lana (o spugna) di tungsteno ( o palladio), neutro o polarizzato, si iniettano cento volte al secondo (o meno frequentemente) piccolissime quantità di ossigeno. Si ha ogni volta una microesplosione con formazione di vapor acqueo e calore. Il tungsteno non brucia perché perde la competizione con l’idrogeno, rispetto all’ossigeno. La concentrazione di vapor acqueo va aumentando col tempo e quella d’idrogeno diminuisce, oppure viene mantenuta con l’aggiunta di altro idrogeno.
Ogni piccola esplosione sconvolge il sistema e rappresenta un esperimento quasi a se stante.
La fusione dell’idrogeno in elio riesce una volta su dieci o su cento? Quando riesce il suo calore si aggiunge a quello della combustione dell’idrogeno.>
Il sistema può essere raffreddato ad acqua, e il calore a essa ceduto misurato e utilizzato.
L'iniezione di ossigeno potrebbe essere regolata finemente e a piacere, in quantità e frequenza, se la valvola, che permette o interdice il suo passaggio, andando avanti e indietro, fosse costituita da una bobina mobile immersa in un campo elettromagnetico e percorsa da un segnale elettronico amplificato , come avviene negli altoparlanti. >
Lino Monaco >
AGGIUNTIVA
ULTRATENTATA
A SCOPPIO
In un recipiente, contenente idrogeno (o deuterio) sotto pressione e lana (o spugna) di tungsteno ( o palladio), neutro o polarizzato, si iniettano cento volte al secondo (o meno frequentemente) piccolissime quantità di ossigeno. Si ha ogni volta una microesplosione con formazione di vapor acqueo e calore. Il tungsteno non brucia perché perde la competizione con l’idrogeno, rispetto all’ossigeno. La concentrazione di vapor acqueo va aumentando col tempo e quella d’idrogeno diminuisce, oppure viene mantenuta con l’aggiunta di altro idrogeno.
Ogni piccola esplosione sconvolge il sistema e rappresenta un esperimento quasi a se stante.
La fusione dell’idrogeno in elio riesce una volta su dieci o su cento? Quando riesce il suo calore si aggiunge a quello della combustione dell’idrogeno.
Il sistema può essere raffreddato ad acqua, e il calore a essa ceduto misurato e utilizzato.
L'iniezione di ossigeno potrebbe essere regolata finemente e a piacere, in quantità e frequenza, se la valvola, che permette o interdice il suo passaggio, andando avanti e indietro, fosse costituita da una bobina mobile immersa in un campo elettromagnetico e percorsa da un segnale elettronico amplificato , come avviene negli altoparlanti.
Lino Monaco
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