fusione fredda elettrolitica - parte sette - EnergeticAmbiente.it

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fusione fredda elettrolitica - parte sette

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  • ciao due,
    potresti mandarmi ,anche in privato,
    come si possa contattare pons,
    una cosa veramente fantastica,
    ho tantissime domande sulla sua esperienza con le celle a deuterio e pallladio,
    veramente una cosa molto utile,
    magari poi mi spiegherai come lo hai conosciuto,
    spero propio che mi rispondi,
    saluti

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    • Cari amici tutti

      Spero di incontrarvi al convegno "ENERGIA INFINITA" che si terrà a Grottammare
      11-14 Maggio 2006
      .
      Sono stato invitato a presentare un mio esperimento (oserei dire alcuni esperimenti), se non ci saranno cambiamenti di programma, inizierò il sabato 13 maggio alle ore 17:00.
      Sono sicuro di sbalordire parecchi, così come rimasi sbalordito io. la prima volta che vidi l'esperimento Mizuno-Ohmori, sempre a Grottammare.
      All'ONNE mi hanno schedato come ingegnere, anche se non lo sono; magari mi servisse ad avere uno stipendio maggiore!
      Arrivederci

      http://www.progettomeg.it/grottammarescaletta06.htm

      Renzo Mondaini (Ravenna)

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      • CITAZIONE (remond @ 1/5/2006, 11:19)

        Mi sa che c'è un po' di casino con questa scaletta...

        Nel link di progettomeg è riportata un scaletta che NON QUADRA PER NULLA con il PDF scaricabile da quella stessa pagina!

        Come faccio a sapere se e quando ci sarà l'intervento del Prof. Del Giudice?

        ROY! Aiuto!
        "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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        • Caro Rabazon, questo signore che conosco, è un radioamatore come mè ed è anche laureato in fisica ed altro. Ha insegnato tanti anni all'università di Padova, dove a suo tempo ha conosciuto il Pons. Ha una sorbola di anni ed è anche cieco quasi del tutto. Ciò nonostante è in ottima forma e si interessa di tante cose. Siccome devo andare a trovarlo ancora a presto, gli chiedo se è disposto a rintracciarti il tipo e poi te lo dico. Quando gli ho menzionato la cella mi ha saputo dire tutti i particolari sul palladio ed il deuterio come ha lavorato il nostro. Il prof. sostiene che l'esperimento si può ripetere solo rispettando tutti i parametri originali, che però somo ignoti anche ai 2 scienziati, perchè sono stati casuali. Se vuoi parlargli direttamente ti darò il suo N tel. Sappiami dire o aspetta che lo veda. Ciao Romano da Schio.

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          • Caro Remond, e tutti quanti, hai visto che il 14 maggio ore 11 c'è: esp. di boiler al plasma elettrolitico? Ci fanno concorrenza od è un'altra cosa simile? X favore mi sai dire come ci vai a Grottammare, quanto ti fermi ecc. ecc.? Se non ho capito male ci vai anche tu ElettroRik? Si potrebbe fare anche tutta una carovana, in questo caso verrei anch'io altrimenti non ne sono tanto convinto. Grazie a tutti e fatemi sapere. Romano.

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            • remond,
              spero propio di esserci a grottammare,
              farò di tutto per essere libero,


              per due,
              speriamo di poter fare una carovana,
              poi puoi mandarmi il n° tel. del signore che conosce pons?

              il boiler non c'entra molto con il tuo pentolino a pressione, vai tranquillo...
              saluti a tutti, speriamo di incontrarci a grottammare,

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              • Caro uno+uno

                Andrò a Grottammare sicuramente con rabazon, che mi aiuterà a trasbordare le apparecchiature; partenza da Cesena al sabato mattina presto, dormiamo a Grottammare e poi rientriamo la domenica sera.
                Se vuoi accodarti mi fa piacere, anche perché vedrò questa volta, di presentare al pubblico le tue realizzazioni, che comunque non hanno nulla a che vedere col boiler, in quanto mi sembra che funzioni a pressione ambiente.
                Se altri si vogliono accodare alla carovana, sono ben accetti, più siamo e più ci divertiamo.

                Renzo Mondaini (Ravenna)

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                • Caro Rabazon, 90% domani sera vado di nuovo a trovare il prof. il N° di tel. ce l'ho già in tasca, però è meglio che prima lo avverta che tu lo chiami. Te lo passerò 1/2 Remond telefonicamente. C'è anche un'altra grossa novità circa un allievo del socio di Pons che vuole contattarci. Lasciami fare che poi ti comunico con max. urgenza. X Grottammare mi farebbe piacere venire con voi, ci metteremo d'accordo + avanti Saluti Romano da schio.

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                  • Caro Rabazon, ieri ho telef. al prof. e mi sono sentito dire: a 83 anni suonati ho bisogno di stare in pace. Probabilmente non era la giornata giusta speriamo che + avanti si addolcisca un pò, x intanto soprassediamo. Ciao a tutti Romano.

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                    • Ciao uno+uno

                      Ti presento un link, dove producono elettrodi di grafite, spiegano anche la differenza fra carbone e grafite, ricordi che ne parlammo?
                      Unico problema, il più piccolo ha 200 mm di diametro.

                      http://www.unistara.com/it/products/700/index.html

                      Guardati anche questo:

                      http://europa.eu.int/abc/doc/off/bull/it/200107/p103040.htm

                      Renzo Mondaini (Ravenna)

                      Edited by remond - 5/5/2006, 00:52

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                      • Cari amici tutti

                        Spero di incontrarvi al convegno "ENERGIA INFINITA" che si terrà a Grottammare
                        11-14 Maggio 2006
                        .
                        Sono stato invitato a presentare un mio esperimento (oserei dire alcuni esperimenti), se non ci saranno cambiamenti di programma, inizierò il sabato 13 maggio alle ore 17:00.
                        Sono sicuro di sbalordire parecchi, così come rimasi sbalordito io. la prima volta che vidi l'esperimento Mizuno-Ohmori, sempre a Grottammare.
                        All'ONNE mi hanno schedato come ingegnere, anche se non lo sono; magari mi servisse ad avere uno stipendio maggiore!
                        Arrivederci

                        http://www.progettomeg.it/grottammarescaletta06.htm

                        Renzo Mondaini (Ravenna)

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                        • Salve amici

                          Sono ritornato da poco dalla conferenza di Grottammare, accompagnato da rabazon; ho potuto incontrare uno+uno ed ElettroRik, con i quali ho scambiato molte idee.
                          Chi non è potuto venire, potrà vedere alcuni spezzoni del video che ho realizzato, scaricando il file di nome "Grottammare" su:
                          http://file.webalice.it

                          username: renzomondaini
                          password: remond

                          image

                          Altri filmati li potete scaricare su:

                          http://mio.discoremoto.virgilio.it/remond
                          http://mio.discoremoto.virgilio.it/renzomondaini
                          http://mio.discoremoto.virgilio.it/mondaini
                          http://mio.discoremoto.virgilio.it/mondaini2

                          Renzo Mondaini (Ravenna)

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                          • CITAZIONE (remond @ 15/5/2006, 00:52)
                            Salve amici

                            Sono ritornato da poco dalla conferenza di Grottammare, accompagnato da rabazon; ho potuto incontrare uno+uno ed ElettroRik, con i quali ho scambiato molte idee.

                            ... ed ecco i nostri eroi concentrati nell'intento di comprendere a fondo il senso del mio interessantissimo intervento...

                            image

                            image

                            poi, all'improvviso, qualcuno si allerta....

                            image

                            mentre l'altro, troppo attento a seguire i ragionamenti, o forse perchè precedentemente caricato a 3 moli di Bianco Frizzante, non si accorge di nulla....

                            In ogni caso, scherzi a parte, Remond è stato SPETTACOLARE, anzi, SCINTILLANTE, anche se ad un certo punto è andato vicino a farsi i 'rognoni alla fiamma'.... hehe!!!
                            Sono molto contento dell'opportunità che abbiamo avuto di conoscerci meglio e di chiarirci.

                            Un saluto a tutti.
                            :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot: :woot:
                            "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                            • Salve amici

                              Chi era alla conferenza sulle nuove energie a Grottammare, avrà avuto modo di assistere all'intervento del ricercatore americano Hal Fox; ha parlato di "Charge Cluster Technology", cioè di tecnologia di scariche a grappolo, in quanto hanno verificato in più parti del mondo che in certe condizioni, le scariche elettriche avvengono con lo spostamento rapido di un grappolo di elettroni, formato da migliaia di queste particelle, che pur essendo dello stesso segno, negativo, dovrebbero muoversi sparpagliandosi; ciò non succede ed Hal Fox teorizza che si spostino in una configurazione a toroide, il quale genera un campo magnetico di autoconfinamento.
                              Questo tipo di scarica a grappolo "cluster", lo ha realizzato in sala con un esperimento elettrolitico; ha posato sul tavolo un vasetto da marmellata, dove vi era acqua e sale da cucina disciolto, vi ha immerso due elettrodi di zirconio, poi vi ha applicato per pochi minuti una tensione alternata prelevata dal mio variac, che era rimasto sul tavolo dal mio esperimento appena concluso.
                              Vi ha applicato una tensione alternata crescente fino a fermarsi all’incirca sui 250 Vca, abbiamo visto formarsi delle lucciole su entrambi gli elettrodi; si formavano in maniera casuale, evidentemente lo facevano in maniera alterna, 50 volte al secondo, poiché cinquanta volte al secondo ogni elettrodo diveniva catodo.
                              Quando ha spento la cella, ed il liquido si era raffreddato un po’, abbiamo potuto osservare una sostanza bianca che si depositava sul fondo, Fox asseriva che queste Charge Cluster, avevano tasmutato il cloruro di sodio, solubile, in un altro sale non solubile.
                              Siamo rimasti esterefatti, ma io dentro ero un po’ scettico, in quanto Fox non disse esattamente in cosa si era trasmutato, io ho malignato dentro di me, che poteva essersi formato del cloruro di zirconio Zr Cl 4.
                              Arrivato a casa ho replicato l’esperimento con due elettrodi di tungsteno, risultato NULLA.
                              Mi sono ricordato infine, che Fox aveva accennato all’alluminio come metallo che poteva andare bene, ho messo allora due elettrodi di alluminio puro al 99,5% e dopo pochi minuti ho notato che il liquido da trasparente cominciava a divenire lattiginoso, ho spento ed ho lasciato riposare il liquido, il risultato lo potete vedere qui.

                              image

                              Ora sono sicuro che Fox aveva ragione, il cloruro di sodio aveva trasmutato in un sale insolubile, che questa volta non poteva essere alluminio cloruro Al Cl 3, poiché era uguale al sale che avevo visto bene a Grottammare, in quanto Fox lo aveva dato al pubblico da far girare.

                              Renzo Mondaini (Ravenna)

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                              • CITAZIONE (remond @ 18/5/2006, 00:19)
                                Vi ha applicato una tensione alternata crescente fino a fermarsi all’incirca sui 250 Vca, abbiamo visto formarsi delle lucciole su entrambi gli elettrodi; si formavano in maniera casuale, evidentemente lo facevano in maniera alterna, 50 volte al secondo, poiché cinquanta volte al secondo ogni elettrodo diveniva catodo.
                                Quando ha spento la cella, ed il liquido si era raffreddato un po’, abbiamo potuto osservare una sostanza bianca che si depositava sul fondo, Fox asseriva che queste Charge Cluster, avevano tasmutato il cloruro di sodio, solubile, in un altro sale non solubile.
                                Siamo rimasti esterefatti, ma io dentro ero un po’ scettico, in quanto Fox non disse esattamente in cosa si era trasmutato, io ho malignato dentro di me, che poteva essersi formato del cloruro di zirconio Zr Cl 4.

                                Ciao Remond,
                                e ciao a tutti gli amici....

                                Ecco, con Romano ci siamo meravigliati che una alimentazione a.c. a 50Hz generasse una frequenza di 'scambio' del plasma tra gli elettrodi molto più lenta. Ad occhio direi che non si invertissero più di 2-3 volte al secondo. Se hai il filmato, ti prego verificalo....

                                Sul Cloruro di Zirconio, sarebbe interessante vedere come è fatto, e magari fare qualche analisi. Se devo essere sincero, io quella roba bianca gelatinosa nei vari test l'ho già vista, solo un po' più beige-giallognola, non proprio bianca come quella, ma della stessa consistenza. E credo proprio partendo da soluzioni di NaCl, ma ora non ricordo con che elettrodi...
                                Voglio indagare a fondo anch'io. Potrebbe essere importante.

                                Riguardo al cloruro di alluminio e/o ZrCl4 chi sa se è solubile o meno?
                                "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                • Cari amici

                                  Ho provato ad eseguire l'esperimento di Hal Fox, con l'alimentatore in corrente continua da 350 Vcc, si va molto meglio, però bisogna inserire nel vaso l'anodo di alluminio per secondo, altrimenti se s’immerge per secondo il catodo, si innesca la reazione violenta di fusione fredda elettrolitica che ti fonde l'elettrodo all'istante.
                                  Non si può neanche dar tensione con entrambi gli elettrodi immersi contemporaneamente, poiché circolerà una corrente pazzesca che farà saltare tutto.
                                  Il risultato lo potete vedere nella foto, dove si nota il sale insolubile che piano piano si adagia sul fondo del vaso.

                                  image

                                  Renzo Mondaini (Ravenna)

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                                  • CITAZIONE (remond @ 19/5/2006, 00:33)
                                    Cari amici

                                    Ho provato ad eseguire l'esperimento di Hal Fox, con l'alimentatore in corrente continua da 350 Vcc, si va molto meglio, però bisogna inserire nel vaso l'anodo di alluminio per secondo, altrimenti se s’immerge per secondo il catodo, si innesca la reazione violenta di fusione fredda elettrolitica che ti fonde l'elettrodo all'istante.
                                    Non si può neanche dar tensione con entrambi gli elettrodi immersi contemporaneamente, poiché circolerà una corrente pazzesca che farà saltare tutto.
                                    Il risultato lo potete vedere nella foto, dove si nota il sale insolubile che piano piano si adagia sul fondo del vaso.

                                    (IMG:http://img294.imageshack.us/img294/4182/sa...solubile1yh.jpg)

                                    Renzo Mondaini (Ravenna)

                                    Hai provato con plasma anodico in cc ed elettrodi di tungsteno?

                                    Dovrebbe andare anche col W ...
                                    "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                    • Cari amici

                                      Ultimamente ho indagato la reazione presentata a Grottammare da Hal Fox, ho verificato che si forma la sospensione solo con elettrodi di alluminio, non con tungsteno; essendo il sale composto di sodio e cloro, ho voluto provare quale di questi reagiva, quindi ho usato altri sali che contenessero uno solo di questi elementi; ho provato col bicarbonato di sodio, nulla, col calcio cloruro, nulla.
                                      Mi piaceva sapere inoltre, su quale elettrodo si formava quella benedetta sostanza, alimentando in corrente continua; se si formava all’anodo, elettrodo ove si formavano le “Charge Cluster” sotto forma di leggero plasma; oppure al catodo, dove si sviluppava solo gas, presumibilmente cloro.
                                      Ho preso una bacinella lunga, vi ho versato una soluzione di cloruro di sodio, vi ho immerso due elettrodi d’alluminio, e dopo parecchi minuti ho ottenuto questo risultato:

                                      image

                                      Come potete vedere, a sinistra vi è l’elettrodo negativo che produce gas, a destra l’elettrodo positivo che produce un preplasma, la sospensione lattiginosa è maggiore al catodo negativo.
                                      Questo secondo me fa cadere l’ipotesi che le “Charge Cluster” dell’anodo siano le costruttrici del sale insolubile.

                                      Renzo Mondaini (Ravenna)

                                      Commenta


                                      • CITAZIONE (remond @ 22/5/2006, 19:19)
                                        Cari amici

                                        Ultimamente ho indagato la reazione presentata a Grottammare da Hal Fox, ho verificato che si forma la sospensione solo con elettrodi di alluminio, non con tungsteno; ...........
                                        Questo secondo me fa cadere l’ipotesi che le “Charge Cluster” dell’anodo siano le costruttrici del sale insolubile.

                                        Renzo Mondaini (Ravenna)

                                        Ma... sei sicuro che non si formi sospensione insolubile con tungsteno?
                                        A me si è formata eccome! Anodo di C e catodo di W. Una volta lasciata depositare resta una fangliglia di colore grigio-azzurro.... Penso che la farò analizzare.

                                        Comunque, anche a me sta roba delle charge clusters.....
                                        "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                        • CITAZIONE (remond @ 22/5/2006, 19:19)
                                          ho provato col bicarbonato di sodio, nulla, col calcio cloruro, nulla.

                                          Come forse alcuni ricorderanno quasi un anno fa ho compiuto anch'io alcuni esperimenti con una cella con elettrodi di alluminio immersi in soluzione di Bicarbonato di Sodio. (Se qualcuno volesse dargli un'occhiata li trova presso: http://mio.discoremoto.virgilio.it/disco_diego). Già allora avevo notato forti scariche sull' anodo e cioè quelle che adesso mi sembra vengano chiamate “Charge Cluster” ma che allora venivano dai più definite come "scariche a bagliore" dovute ad un "semplice" processo di ossidoriduzione. Aggiungo che, a differenza di quanto dice Remond nel suo ultimo intervento, e ,come chiaramente visibile nei filmati, anche con questo tipo di soluzione sul sito catodico si forma quel composto gelatinoso ed insolubile che da alcune ricerche svolte risulterebbe essere: [Al (H2O)3(OH) 3 -]. Secondo altri sperimentatori risulterebbe essere invece Alluminato di Sodio la cui formula mi sembra sia Na2OAl2O3.

                                          Vi saluto tutti con affetto e vi auguro buon lavoro.

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                                          • Carissimo VermeSolitario

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                                            Devi sapere che le scoperte, sono come dei carboni accesi, per tenerle vive devi soffiarci su continuamente, altrimenti si spengono.
                                            Grazie per aver dato una soffiatina, rivisionerò i tuoi esperimenti.

                                            Con simpatia

                                            Renzo Mondaini (Ravenna)

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                                            • Salve amici

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                                              Questa è la più gran bestialità, che un essere umano incredulo possa inventarsi, perché non crede ai propri occhi.
                                              In questo link troverete una descrizione della lancia termica, funziona con una bombola di ossigeno che soffia dentro un tubo metallico, il quale viene in precedenza arroventato in punta, autosostenendosi con l’ossigeno in arrivo dalla bombola.

                                              http://www.multipick-service.cc/htdocs/it/...g/thermolanzen/

                                              Per mettere a tacere anche questi scettici ad oltranza, pubblico un video in cui eseguo l’elettrolisi dell’acqua, producendo idrogeno ed ossigeno; a detta di questi signori, se vi avvicino una fiamma, dovrei fondere tutto in un baleno, invece si formano delle fiammelle che non accenderebbero neanche una sigaretta.
                                              Ho usato una soluzione di bicarbonato di sodio, come a Grottammare, elettrodi di acciaio inox da 1,5 mm di diametro.
                                              Non so perché ma durante quest’esperimento, la soluzione mi si colorava di rosso sangue, indagherò un altro giorno, ora ho sonno.
                                              Scaricatevi il video:”Elettrolisi”, se non avete l’ADSL scaricatevi: “Elettrolisi-lite”.

                                              image,.............image

                                              http://file.webalice.it

                                              username: renzomondaini
                                              password: remond

                                              Altri video li potete scaricare su:

                                              http://mio.discoremoto.virgilio.it/remond
                                              http://mio.discoremoto.virgilio.it/renzomondaini
                                              http://mio.discoremoto.virgilio.it/mondain
                                              http://mio.discoremoto.virgilio.it/mondaini2

                                              Renzo Mondaini (Ravenna)

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                                              • Caro uno+uno

                                                Quando ci siamo visti l'ultima volta, mi avevi chiesto se esisteva un dispositivo a stato solido, che trasformava direttamente il calore in elettricità; questo dispositivo esiste, ed è una cella di peltier a rovescio. Con una differenza di temperatura fra una faccia e l'altra di 200 °C, fornisce 19 watt.
                                                Le dimensioni sono 7,5 x 7,5 x 0,5 cm.

                                                http://www.hi-z.com/

                                                Renzo Mondaini (Ravenna)

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                                                • Caro Remond volete ottenere elettricita' dalla cella? Ottimo!

                                                  Purtroppo pero' ci sono due problemi. Il primo, e' legato al rendimento delle peltier, davvero basso.
                                                  Il secondo e' di natura tecnica. La peltier per essere sfruttata come generatore va raffreddata di brutto su un lato perche' tende ad assumere stessa temperatura in entrambe le facce molto velocemente. Dovreste mantenere un delta termico di un bel po di gradi, una quarantina credo. Un buon dissipatore in rame immerso in acqua dovrebbe andare piu' che bene. Otterreste acqua calda (bisogna vedere in quanto tempo pero' rispetto al volume d'acqua usato) ed elettricita' (calcolate un 10% della potenza termica. Ma il valore che vi ho dato puo'variare notevolmente in base alle condizioni di utilizzo).

                                                  Ciao <img src=">

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                                                  • CITAZIONE (remond @ 27/5/2006, 23:25)
                                                    Caro uno+uno

                                                    Quando ci siamo visti l'ultima volta, mi avevi chiesto se esisteva un dispositivo a stato solido, che trasformava direttamente il calore in elettricità; questo dispositivo esiste, ed è una cella di peltier a rovescio. Con una differenza di temperatura fra una faccia e l'altra di 200 °C, fornisce 19 watt.
                                                    Le dimensioni sono 7,5 x 7,5 x 0,5 cm.

                                                    http://www.hi-z.com/

                                                    Renzo Mondaini (Ravenna)

                                                    Per la precisione si tratta dell'effetto Seebeck, che è esattamente il complementare del 'Peltier', come tu dici, giustamente.
                                                    Se ne è parlato tanto in altri tread, ma alla fine vien fuori che esso ha un grosso 'neo' che lo rende spesso sconveniente: rendimento bassissimo: si parla del 4-5%. Su 100 watt termici, non ti ritorna più di 5 watt di elettricità :s
                                                    Molto meglio allora un motore stirling, o i classici cicli vapore..
                                                    "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                    • Caro Remond + Hellblow, intanto grazie x avermi mandato il sito. Io avevo già fatto degli esperimenti con le Peltiè e come dice Mr. Antonino hanno un rendimento molto basso. Ha pure ragione sulla rilevante diff. di temperatura che si deve applicare nei 2 versi. Inversamente se dai tensione, da 1 parte scalda e l'altra raffredda. 1 sono riuscito a bruciarla e l'altra l'ho regalata ad 1 amico. X hellbow: In una rivista di radio antiche (prima del 1930) ho visto che usavano x caricare gli accumulatori uno strano dispositivo. Sul tubo di vetro sulla parte + sottile delle lampade a petrolio, c'era infilato un radiatore tutto alettato da cui credo uscivano i 2 fili in cc. x caricare i detti. Il principio sarà lo stesso ma penso che il rendimento dovesse essere migliore. Con l'avvento della corrente elettrica è stato abbandonato. Eureka !!!!! ho trovato il libro ma non so come inviare la foto. Domani la mando x fax a Remond che poi la farà vedere. Saluti a tutti da Romano.

                                                      Adesso ho letto il messaggio di Rik perchè ero andato in cerca del libro. Mi sa che avete ragione però il fatto sarebbe da studiare (perfezionare).Romano

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                                                      • CITAZIONE
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                                                        Questo e' molto interessante e se possibile tienimi informato!

                                                        Allora, sembra che alla NASA usino moduli termoelettrici con rendimento superiore. Si tratta di termocoppie realizzate con l'Arsenuro di Gallio (mi sembra) che e' piu' sensibile al calore rispetto al Silicio. Purtroppo siamo poco bravi a convertire il calore in elettricita'. Pero' noi nella cella disponiamo di parecchi gradi Kelvin e molto concentrati! Quidi piu' che usare l'acqua calda in modo convenzionale, pensavo che magari si poteva usare un qualche stratagemma per portare parte del calore del plasma direttamente ad una camera dove l'acqua potesse venir scissa dall'alta temperatura in idrogeno ed ossigeno. Una cella ad idrogeno poi potrebbe riconvertire in acqua ed elettricita' i due gas cosi' prodotti. La combinazione di una termocoppia (acqua calda nei pressi del plasma o il vapore che si ottiene da questa) unita alla cella ad idrogeno potrebbe forse convertire piu' calore in elettricita'. Pero' si dovrebbe ingegnerizzare il tutto. Oggi sono a mare quindi non avro' molto da fare. Vedro' di tirar fuori dal mio cranio un modo per far questa cosa <img src=">
                                                        Certo servira' molto calore, pero' secondo me e' da provare. Comunque, si deve trovare un modo per ottenere un rendimento di almeno 80% per rendere la cosa interessante (ed e' tanto purtroppo) perche' se la cella ha un rendimento del 140%, con l'80% abbiamo una conversione del 112% e quindi possiamo sperare in un autosostentamento (pero' non si tiene conto del consumo del catodo U_U).

                                                        Commenta


                                                        • CITAZIONE (uno+uno @ 28/5/2006, 00:25)
                                                          Eureka !!!!! ho trovato il libro ma non so come inviare la foto. Domani la mando x fax a Remond che poi la farà vedere. Saluti a tutti da Romano.

                                                          Eccomi qua. Ho ricevuto il fax da Romano con la pagina del libro. Purtroppo non si vede granchè della foto (pazientate fino a Mercoledì), ma è interessante il testo.
                                                          In effetti parla di Pila Termoelettrica. L'applicazione più classica è ancora oggi quella di trasduttore, ovvero di sensore che produce una tensione elettrica direttamente proporzionale al calore ricevuto.

                                                          In pratica invece quella indicata da Romano era usata anticamente come generatore di tensione per far funzionare apparecchi radio in località sperdute non servite dalla distribuzione elettrica.
                                                          Consiste in una corona di termocoppie a lamelle verticali radiali, applicata sul collo superiore della classica lampada ad olio. In questo modo le termocoppie si scaldano al centro e si mantengono più fredde all'esterno grazie alla dissipazione delle lamelle. In questa maniera si forma una tensione su ciascuna termocoppia che, collegata in serie, produce tensione all'uscita.

                                                          E' in pratica l'antenato della cella Seebeck (Peltier al contrario, come dice Remond).

                                                          Ho trovato un po' di materiale in proposito sugli effetti Seebeck, Peltier e Thomson, che sono strettamente collegati tra loro da una legge analoga a quella di ohm per V, I, R.

                                                          Importante è, per l'effetto termoelettrico Seebeck che ci interessa, la SERIE TERMOELETTRICA:
                                                          http://www.xyroth-enterprises.co.uk/thermser.htm

                                                          Guarda caso gli elementi più 'distanti' e quindi che hanno il maggior rendimento sono Silicio e Germanio. Quindi una giunzione Si-Ge produce già il max. possibile. Dato che molte celle di Peltier sono fatte proprio da centinaia di minuscoli cubetti di tali elementi connessi in serie, ho il sospetto che il loro rendimento sia già vicino al massimo che si possa ottenere.

                                                          D'altra parte, visto che stiamo tentando di convertire un tipo di energia ad elevata Entropia (di basso 'pregio'), il Calore, in una molto più 'nobile', l'Elettricità, è normale che madre natura ci richieda un'adeguato scotto da pagare.

                                                          Link sulle pile termoelettriche:
                                                          http://www.cannizzaroct.it/cdg/biblionline...oelettrica1.htm
                                                          http://www.liceoparini.it/pariniweb/storia...ntaria/pila.htm
                                                          http://www.ct.infn.it/~museo/PILA.HTM
                                                          http://www.radiomarconi.com/marconi/finestrasegnale.html

                                                          Edited by ElettroRik - 30/5/2006, 11:06
                                                          "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                              Cominciamo con questi due spettri: si chiamano crist14 e crist16
                                                              le informazioni le ricavate dal file Dati
                                                              Il crist16 è il blank test eseguito sul catodo di tungsteno, il 14 invece è quello dopo la fusione.
                                                              Per ora non vi dico nient'altro: soluzione elettrolitica, tempo di fusione, etc etc etc.
                                                              Giochiamo come sulla settimana enigmistica: trovate le differenze e individuate le linee spettrali sconosciute usando questo sito: http://srdata.nist.gov/xps/

                                                              A breve posterò tutti gli altri spettri e vi darò tutti i chiarimenti sulle condizioni al contorno.
                                                              Per adesso ragionate senza pregiudizi

                                                              I file li potete trovare a questo indirizzo:

                                                              http://mio.discoremoto.alice.it/genni

                                                              Saluti
                                                              I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
                                                              username: genni.rom
                                                              password: martina

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