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Esperimenti a latere

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  • #31
    E' capitato pure a me,una notte, di osservare una luminescenza verde-celestino all'interno di una lampadina.Era una porzione di colore molto difficile da ottenere,bisognava erogare circa 9kiloVolt sul vetro;aumentando o diminuendo la tensione,il verde-celestino spariva all'improvviso,lasciando il posto alla classica luce fioca violacea.
    Come dire....quel colore si manifestava solo ed esclusivamente con un giusto bombardamento di elettroni,e ad occhio mi sembrava fosse leggermente distante sia dal vetro,che dal filamento stesso.Era una nube a sè,diciamo cosi',un alone vagante.Con altre lampadine invece non si è manifestato,solo con una piccola a baionetta da 24 Volt/4 watt. L'emissione di quel verde aveva carattere monocromatico,tipico di una stimolazione di alcuni laser al carbonio ,ma nonostante la semplicità delle prove dava un certo effetto.

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    • #32
      Un qualcosa tipo questo forse?

      image

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      • #33
        cos'è, il protonizzatore che Genco cerca per mari e monti? <img src=">
        Quanto mi era capitato di osservare,era un verde mare chiaro,soffuso,e denso,al punto che non si intravedeva piu' il filamento tungstenico. Foto che scattai non uscirono minimamente,il sensore della macchina digitale mi leggeva quel verdino come fosse bianco.Colpa degli ultravioletti,sicuramente.
        Poi non so,forse è attribuibile a qualche elemento nel vetro,come scriveva Rik,o forse alla ceramica della lampadina. Non mi sembra vi siano gas che,eccitati,ricadano proprio in quella luminescenza cromatica.

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        • #34
          Lawrence, quello è un massaggiatore antireumatismi...

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          • #35
            Skeptic ha trovato un passaggio in un trattato su esperimenti di elettrologia di Eligio Perucca, fisico Italiano scomparso nel 1965.

            "A pressioni di 0,1-0,01 mmHg la colonna positiva è stata del tutto
            assorbita dall'anodo, la luce negativa si è allontanata dal catodo ed è
            andata come diffondendosi e svanendo; qualunque sia la posizione dell'anodo
            si comincia a presentare nella zona MN, che è di fronte al catodo, un nuovo fenomeno: il vetro dell'ampolla presenta una vistosa fluorescenza (VERDASTRA NEI VETRI COMUNI)"
            Evidentemente all'epoca si incominciava ad accedere alla tecnologia dell'alto vuoto.

            Potrebbe trattarsi di eccitazione del vetro da parte di elettroni o radiazione UV emessa dall'idrogeno che a sua volta stimola il vetro.

            Resta inspiegato PERCHE' risulti maggiore dalla parte dell'elettrodo idrurato.
            "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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            • #36
              CITAZIONE (ElettroRik @ 8/3/2008, 13:16)
              Skeptic ha trovato un passaggio in un trattato su esperimenti di elettrologia di Eligio Perucca, fisico Italiano scomparso nel 1965.

              "A pressioni di 0,1-0,01 mmHg la colonna positiva è stata del tutto
              assorbita dall'anodo, la luce negativa si è allontanata dal catodo ed è
              andata come diffondendosi e svanendo; qualunque sia la posizione dell'anodo
              si comincia a presentare nella zona MN, che è di fronte al catodo, un nuovo fenomeno: il vetro dell'ampolla presenta una vistosa fluorescenza (VERDASTRA NEI VETRI COMUNI)"
              Evidentemente all'epoca si incominciava ad accedere alla tecnologia dell'alto vuoto.

              Potrebbe trattarsi di eccitazione del vetro da parte di elettroni o radiazione UV emessa dall'idrogeno che a sua volta stimola il vetro.

              Resta inspiegato PERCHE' risulti maggiore dalla parte dell'elettrodo idrurato.

              No Riccardo, rimane da spiegare anche il perchè Perucca ha visto il vetro diventare fluorescente, sembra che lui non ne parli, e tu fai solo delle ipotesi, perciò sono ancora due le cose ancora da spiegare.

              Renzo Mondaini (Ravenna)

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              • #37
                Cari Amici

                Vi mostro ora come eseguo l'idrurazione delle lampade da 10 Watt da auto, con elettrodi in Rame o sua lega acciaiosa, non ne conosco la composizione.
                image
                La lampada si accende a mezza luce, col passare delle ore la corrente raddoppia e la luce tende a spegnersi, al tatto il bulbo è rovente, ne deduco che l'idrogeno che diffonde all'interno abbia una elevata conducibilità, tale da disperdere il calore del filamento fino a spegnerlo completamente, nonostante la corrente che l'attraversa superi il doppio di quella nominale.
                Nelle foto seguente, si può vedere che la lampada si accende debolmente alimentata da una batteria.
                image
                Si accende meglio se fornisco 20 volt e più, però avvengono cose strane per me, il filamento si accende più dal lato opposto all'elettrodo idrurato, poi il vetro si sporca di una sostanza di uno strano colore Indaco, per poi fulminarsi improvvisamente.
                image
                Questa che vedete è la lampada fulminata con la sostanza Indaco.
                image
                Vi mostro anche L'immissione di Idrogeno all'interno di un'altra valvola, la EC 55; potete vedere accostate alla sfera al plasma una valvola idrurata ed una no.
                image
                Questo tipo di valvola ha degli elettrodi anulari in Rame, ideali per l'idrurazione, soltanto che questi anelli debbono aver subito una trasformazione superficiale, perché dopo poco che maneggiavo questa valvola, senza eseguire nessuna pressione su di essa, ad un mio movimento della mano per girarla, si è udito un "Pofff", e la valvola si è aperta come una vongola, anzi peggio.
                image
                Dalla mia esperienza con questo tipo di esperimento, ho notato che dopo alcune ore si ha il riscontro della presenza di Idrogeno all'interno delle lampade, accostandole alla sfera dopo averle estratte dall'elettrolisi ed asciugate, perché si accendono di quella luce azzurrina.
                Se le rimetto in ammollo, dopo un certo tempo e le accosto alla sfera al plasma, non si accendono più, segno che la pressione del gas è troppo alta per accendersi; ma sono sicuro della presenza di Idrogeno, perché accendendole constato che assorbono molta più corrente di quella nominale, si accendono di luce fioca, sporcano il vetro della sostanza Indaco e poi si brucia il filamento, non capendo il perché visto l'assenza dell'ossigeno.
                Questa sotto è la foto della sfera al plasma che uso per testare l'idrurazione delle lampade, tempo fa mi è caduta in terra e si è rotta la sfera, però per fortuna è rimasto integro il generatore RF centrale, così posso continuare gli esperimenti, con la possibilità di avvicinarmi di più al generatore; accanto potete vedere l'analisi spettrale dell'emissione elettromagnetica del generatore RF.
                image.image
                Qui sotto, vi mostro il cambiamento superficiale degli elettrodi in Rame di due lampade da auto da 10 watt; il primo elettrodo a sinistra non è stato usato come catodo, il secondo lo è stato poco e gli altri due hanno lavorato abbastanza.
                Come vedete l'elettrodo col vetro fuso attorno, mostra il suo colore rosso naturale, lo potete lasciare in acqua quanto volete, che rimane sempre così, almeno la parte non esposta.
                Non appena lo idrurate, il giorno dopo diventa più scuro, segno che si è modificato superficialmente.
                image
                Io sospettavo che il rame idrurato si dilatasse o si restringesse, allora ho preso un listello di Faesite lungo mezzo metro, vi ho fissato un filo di rame da 0,2 mm di diametro, l'ho tenuto teso con una molla da un lato, l'ho immerso in un secchio con una soluzione e l'ho usato come catodo durante un'elettrolisi durata ore, speravo di vedere ad occhio nudo lo spostamento di un nodo che avevo fatto sul filo passante sopra una striscia millimetrata fissata sul listello.
                Data la lunghezza, speravo di vedere qualcosa, ma nulla; forse lo stiramento sarà di decimi di millimetro, cosa che io non ero attrezzato a vedere.

                Renzo Mondaini (Ravenna)

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                • #38
                  Una misura ohmica....sarebbe stato importante verificare la resistenza ohmica del filamento prima e dopo il trattamento all'idrogeno.
                  E' strabiliante vedere come un filamento si accenda per metà: è come se metà filamento restasse integro,e l'altra metà,intrisa di idrogeno,avesse manifestato caratteristiche elettriche superconduttive,non arroventandosi.
                  Che sia questo,il segreto sui cavi superconduttori ,di una nota ricercatrice? Sovraccarica un filo metallico di idrogeno,e ne ricava una diminuzione ohmica...

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                  • #39
                    Grande Renzo!
                    La tua ottima idea ha stuzzicato l'interesse persino del Dott. Celani dell'ENEA! Ottimo!

                    Per il bagliore sul vetro concordo, intendevo che il fenomeno era già stato notato dal Perucca, non spiegato.

                    A proposito della polvere indaco sul vetro: quando feci le prove con la mia famosa 'lampadina' in cui cercavo di replicare il mahg del Naudin, ne ho ottenuta a iosa pure io.

                    Però, a differenza tua, la ottenevo SOLO caricando la lampada con gas Argon (quello per saldare del Castorama, quindi non purissimo), mentre caricandola in idrogeno l'effetto era nettamente inferiore e di colore grigio scuro, non blu indaco.

                    Allego foto:
                    image

                    Ho sempre dato la colpa al filo di tungsteno da me adoperato, di cui non conosco la purezza (credo sia un filo corona da fotocopiatori).
                    Questo è il rocchetto:
                    image

                    E questa è la polvere ottenuta accendendo il filamento prima in Argon e poi in Idrogeno entrambi a 0.1 Bar
                    image

                    Ora incomincio a pensare che il tungsteno ad alta temperatura sia molto più reattivo di quanto non sembri...
                    "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                    • #40
                      ciao remond! molto interessanti i tuoi esperimenti
                      Concordo con I.F.O molto probabilmente l' assorbimento dell' idrogeno per via elettrolitica modifica la resistenza del filamento cito un documento che sicuramente conoscerai:

                      Protocollo innovativo per l’ ipercaricamento di catodi di Palladio con
                      Idrogeno messo a punto all’INFN di Frascati.
                      Nuove prospettive per la Fusione Fredda.


                      Paolo Marini, Vittorio di Stefano, Francesco Celani ed Antonio Spallone.


                      pagina 2:

                      "Riguardo al primo punto si consideri che il livello di caricamento è generalmente valutato
                      utilizzando il ben noto grafico di Baranowsky (fig. 1). In questo grafico i rapporti atomici
                      x=D/Pd e x=H/Pd, sono posti in relazione con la variazione di resistività (R/Ro) dei sistemi Pd-D
                      e Pd-H. Si osserva che la resistività sale fino a raggiungere un massimo (per x=0.75), per poi
                      diminuire rapidamente al crescere di x. Questa correlazione consente di ricavare il livello di
                      caricamento da una semplice misura di resistenza elettrica. Per ottenere un'elevata precisione
                      nelle misure si è scelto di operare con catodi costituiti da fili di Palladio molto sottili, cioè con
                      una resistenza sufficientemente elevata da permettere misurazioni con precisione di qualche parte
                      su mille."

                      in sostanza un metallo idrurato modifica la sua resistività e da ciò è possibile valutarne il caricamento

                      a proposito della sostanza indaco ma nelle lampadine vi è il vuoto o qualche gas inerte? forse questo spiegherebbe quella sostanza che si forma che ha rilevato anche elettrorick con il tubo caricato ad argon

                      ciao

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                      • #41
                        Si è vero, anch'io concordo con OVI e Randagio. Un test di resistività fatto sul rame direbbe molto riguardo l'idrurazione.

                        In effetti spiegherebbe anche il perchè della maggiore luminescenza dell'idrogeno stimolato dalla parte idrurata nelle prime foto.

                        Nei miei test col Titanio, la differenza di resistività elettrica è la cosa più evidente. Col rame non ho mai fatto misure.

                        CITAZIONE (randagio73 @ 11/3/2008, 21:35)
                        a proposito della sostanza indaco ma nelle lampadine vi è il vuoto o qualche gas inerte? forse questo spiegherebbe quella sostanza che si forma che ha rilevato anche elettrorick con il tubo caricato ad argon

                        In alcune lampadine magari c'è gas inerte a bassa pressione, ma escluderei che ci sia in un tubo a vuoto (valvola).
                        "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                        • #42
                          CITAZIONE (randagio73 @ 11/3/2008, 21:35)
                          misurazioni con precisione di qualche parte
                          su mille."

                          Ciao randagio73

                          Forse non hai fatto caso a queste parole, vuole dire che per misurare variazioni di resistenza, devi avere uno strumento sofisticatissimo, non in possesso di dilettanti, vale a dire un Milliohmmetro.

                          Per ElettroRik

                          io sapevo che solo le lampade a filamento superiori a 100 watt contenevano gas inerte, quelle di potenza inferiore erano a vuoto, tranne qualcuna che contiene residui di aria, come ho già spiegato, il 20% delle lampadine 12 volt 10 watt se avvicinate al generatore di plasma, mostrano una scarica interna.

                          Renzo Mondaini (Ravenna)

                          Commenta


                          • #43
                            CITAZIONE (remond @ 11/3/2008, 23:33)
                            CITAZIONE (randagio73 @ 11/3/2008, 21:35)
                            misurazioni con precisione di qualche parte
                            su mille."

                            Ciao randagio73

                            Forse non hai fatto caso a queste parole, vuole dire che per misurare variazioni di resistenza, devi avere uno strumento sofisticatissimo, non in possesso di dilettanti, vale a dire un Milliohmmetro.

                            sicuramente questo è vero per valutare il caricamento del palladio , però visto la macroscopica differenza di luminosità del filamento che si vede nelle tue foto forse riesci a vederla con un tester
                            tentar non nuoce!

                            Commenta


                            • #44
                              CITAZIONE (remond @ 11/3/2008, 23:33)
                              CITAZIONE (randagio73 @ 11/3/2008, 21:35)
                              misurazioni con precisione di qualche parte
                              su mille."

                              Ciao Renzo,

                              posta la R del filo pari a 100ohm (è quello l'ordine di grandezza, dato il diametro infinitesimo del filo da loro usato) significa solo che devi garantirti una stima dei decimi di ohm.

                              Comunque, misurare un milliohm non è impossibile, se lo misuri come caduta di tensione su un filo percorso da corrente costante.
                              In pratica il milliohmetro te lo fai tu.

                              Volevo chiederti:
                              Assumendo che nella valvola il livello di vuoto sia elevto, che differenza trovi nella scarica che ottieni in una lamp da auto (12v - 10w) e quella nella valvola? Parlo ovviamente di valvola e lampadina nuove non ancora idrurate.
                              E dopo l'idrurazione? E' interessante capire se c'è differenza.
                              "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                              • #45
                                Cari amici

                                Mi sono sbagliato, posseggo un milliohmmetro e non lo sapevo!
                                image
                                E' un ponte RLC che usavo solo come capacimetro ed induttanzimetro, ma per gli ohm usavo il multimetro.
                                Come vedete dal display, la resistenza dei puntali è di 43 milliohm, naturalmente premendo il tasto REL si azzera questa resistenza residua e si parte da uno zero reale.

                                Una valvola non idrurata, avvicinata al generatore di plasma, non produce alcuna scarica interna, lo fa solo avvicinandola all'alta tensione di un TV, migliaia di volt per intenderci.
                                Nelle lampadine nuove si ha scarica interna solo nel 20 %, il restante non produce scariche.
                                Una lampada a siluro da 12 v 5 w, a freddo ha una resistenza di 2,953 ohm, a caldo non è necessario misurarla, perché si ricava dai calcoli, R= tensione al quadrato diviso potenza = 28,8 ohm.
                                Complimenti ElettroRik per la valvola che hai costruito, tieni presente però che Naudin usa una valvola che ha una corrente nominale di filamento di 80 ampere, questo vuole dire che il filamento sarà grosso circa un millimetro; comunque è splendido il colore Indaco sul vetro.

                                Renzo Mondaini (Ravenna)

                                Edited by remond - 13/3/2008, 00:43

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                                • #46
                                  Ciao Renzo,

                                  Avevo visto i tuoi filmati tempo fa e mi fa piacere trovarti qua.
                                  I tuoi filmati sono quelli che mi hanno convinto definitivamente sulla ripetibilità della Fusione Fredda, anche se riguardano solo le LENR (almeno quello che ho visto io).

                                  Mi piacerebbe ripetere qualche tuo esperimento... Purtroppo ho i figli piccoli e non ho proprio tempo, oltre al timore che, anche facendo tutto in cantina, potrebbero andarci a mettere le mani...
                                  Piero 'Alex Svoboda'

                                  Gentes - Il forum da sfogliare

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