Sperimentazione e teoria sulla LENR Nichel-idrogeno - EnergeticAmbiente.it

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Sperimentazione e teoria sulla LENR Nichel-idrogeno

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  • Grazie RNBE
    ho visto che sei nel campo dell'ingegneria, ben venga il tuo contributo.
    Ovviamente la cosa non è di immediata verifica, devo fare delle prove sul comportamento.
    Proverò appena finito questa serie di sperimentazioni sull'adsorbimento.
    Provo a vedere cosa succede ad un filamento da lampada riscaldato gradualmente in varie atmosfere di idrogeno.
    Poi passo alla barretta da saldatura, che avrà bisogno di molta più corrente.
    In effetti vedrei benissimo nel E-Cat di Rossi una barretta centrale di tungsteno, magari arricchita in qualche modo con il Boro che può servire da regolatore.
    Per il momento ho fatto fare un ciclo di svuotamento a 10^-1 con 500° per un ora.
    Poi ho riempito di idrogeno a pressione doppia di prima intorno ai 600 millibar (a 20°).
    Ora sto facendo fare dei cicli da 250° a 500° con plateau di 10 minuti a 500°
    Per il momento non si vede niente di anomalo, vediamo quanto gas assorbe.
    Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
    Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
    http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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    • Segnalo che finalmente e arrivato il Nikel da 40Nm... In 2 giorni era arrivato dalla Cina, ma sono serviti 10 gg x sdoganarlo.Il primo esperimento riguarderà l'osservazione di eventuali fenomeni usando Nikel disperso in ossido di alluminio in rapporto 50/50.Speriamo cosi di evitare la sinterizzazione e di trovare un fantomatico catalizzatore.Posteremo ogni dato.Saluti,Fa
      Segui on-line il funzionamento dei miei impianti in tempo reale.
      Impianto Fotovoltaico grid: 7 pannelli Sanyo HIP 205, 1.44 kWp, Az 90°, Tilt 17°, Inverter Fronius IG.15 + Impianto fotovoltaico in isola da 0,86 kWp con 10 kWh di accumulo + impianto solare termico a svuotamento da 7mq + pompa di calore Altherma 3 Compact R32 da 8 kW.

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      • @ Fcattaneo
        auguri vivissimi, con quelle dimensioni dovreste vedere qualcosa, avete una superficie di adsorbimento 300 volte superiore a quella che ho io.
        Purtroppo però le mie prova stanno confermando in pieno quanto detto fin dall'inizio da Rossi e Focardi: senza il catalizzatore si vede poco o niente.
        Oggi ho operato con 600 milibar di pressione sulla stessi 20 grammi di polvere di nichel. Ovviamente ho avuto cura che non entrasse ossigeno. In 4 giorni di cariche e ricariche con idrogeno con temperature elevate fino a 600° Un po' di deossidazione ci deve esser pur stata.
        Le ultime prove hanno confermato che pochissimo idrogeno è stato assorbito,quindi non è solo un problema di ossidazione, la causa va ricercata nel fatto che l'idrogeno biatomico è difficile da rompere, certo qualcosa ne va dentro, e non solo nel nichel ma anche negli altri materiali, in effetti crea problemi in certi esperimenti. Ma quello che entra è poco, noi abbiamo bisogno di grossi movimenti dell'idrogeno.
        In un'intervista Focardi racconta che nei primi esperimenti hanno portato la temperatura a 700° sotto vuoto di 10^-6 e mantenuta così per una settimana. Penso che lo avranno fatto per degassare e togliere l'ossigeno.
        E' evidente che si sono scontrati col problema che l'idrogeno non voleva entrare.
        Quindi a questo punto le affermazioni di Focardi che dice che "Credo che il catalizzatore di Rossi operi per scomporre la molecola H2" sono esatte.
        Sicuramente Rossi si è dedicato proprio a questo.

        Il punto è come ha risolto il problema?

        E poi: è un forte assorbimento di H che genera i raggi gamma? O esiste anche qualcosa che li emana e scatena la reazione?

        Una cosa ormai è certa:E' molto difficile far adsorbire l'idrogeno in fase gassosa.
        Ultima modifica di Camillo; 01-03-2012, 20:16.
        Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
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        http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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        • 1
          Le ultime prove hanno confermato che pochissimo idrogeno è stato assorbito, quindi non è solo un problema di ossidazione, la causa va ricercata nel fatto che l'idrogeno biatomico è difficile da rompere...
          2
          E' evidente che si sono scontrati col problema che l'idrogeno non voleva entrare.
          Quindi a questo punto le affermazioni di Focardi che dice che "Credo che il catalizzatore di Rossi operi per scomporre la molecola H2" sono esatte.
          Sicuramente Rossi si è dedicato proprio a questo.
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          E poi: è un forte assorbimento di H che genera i raggi gamma? O esiste anche qualcosa che li emana e scatena la reazione?

          Ciao Camillo,

          1
          in un veccio Post rif#1 avevo provato a ragionare sulle dimensioni in gioco per il reticolo di Nichel, per l'Idrogeno bi-atomico e quello mono-atomico. Da quei dati avevo ricavato il sospetto che la molecola H2 fosse sfavorita in una eventuale penetrazione nel reticolo di Nichel.

          Credo anch'io che Rossi abbia trovato il modo di separare la molecola H2 (o comunque indebolirne sensibilmente il legame covalente dell'orbitale) contestualmente al caricamento dell'Idrogeno, ottenendo un aumento deciso dell'assorbimento. Forse anche usando una polvere di Nichel più fine, pur avendo a disposizione una superficie maggiore, i risultati potrebbero non essere soddisfacenti.


          2
          Pensando al modo di catalizzare la dissociazione dell'Idrogeno, mi domandavo se l'applicazione di un campo elettromagnetico (magari pulsante al fine creare righe spettrali alle quali eventualmente il sistema risuoni) non potesse rappresentare una modalità da sperimentare.

          La molecola H2 si lega perchè si ha l'allineamento dello spin degli elettroni di ciascun atomo di Idrogeno in una coppia che assume la configurazione elettronica tipo 1s2
          -><- similmente all'Elio e questa condizione è energeticamente più stabile di quella di partenza con i 2 atomi indipendenti.

          Ora sinceramente non mi sento in grado di dire quale e quanto campo EM possa eccitare la coppia di elettoni di legame al punto da "sconvolgere" questa condizione di minima energia, seguo solo una intuizione sperando che la chiave possa essere questa.

          Proseguendo nel ragionamento, ipotizzo che il campo EM dovrebbe essere applicato tra la superficie del metallo su cui si intende provocare la penetrazione del gas e una sorgente sorgente esterna (in una struttura che assomiglia un po' a due armature di un condensatore
          *). L'altra armatura potrebbe essere rappresentata dal filo di Tungsteno surriscaldato (che percorso da una corrente, emette cariche per effetto termoionico) e posizionata in prossimità della superficie nella quale la molecola di H2 non riesce a penetrare.

          Semplificando molto la questione, ponendo come distanza d=0.5mm, e come ipotesi una d.d.p. V=50V
          , se non erro il Campo Elettrico (calcolato in prima approssimazione come generato in una struttura tipo condensatore a FPP) , E=V/d risulterebbe 50V/0.0005m, cioè 100 kV/m
          ...forse potrebbe avere un qualche effetto...


          3
          Per quello che capisco, più che dovuti all'assorbimento di Idrogeno, i raggi Gamma (di alta energia) dovrebbero essere conseguenza del riassetto energetico del nucleo di Nichel a seguito di fusione nucleare in accordo con la relazione di Einstein che trasforma il "difetto di massa" in energia.
          Sospetto una lieve emissione (forse X) nel corso dell'assorbimento dell'Idrogeno per le ragioni di assestamento orbitale descritte nel
          Post rif#2.



          Concludo questi questi miei pensieri in libertà, sperando di non aver annoiato e sopratutto di non aver detto troppe "baggianate".





          *Si potrebbe anche pensare ad una struttura tipo solenoide, costituita dal filo di Tungsteno. perscorso da corrente elettrica, che avvolge la polvere di Nichel.
          Ultima modifica di RNBE; 02-03-2012, 07:30.
          La Scienza non si basa sulla cieca fede professata da tifoserie e da credenti dello stregone o del santone di turno, bensì esige solide ed incontrovertibili evidenze scientifiche che siano verificate fino in fondo da parti skilled realmente terze ed indipendenti.

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          • Buongiorno a tutti... mi allineo a RNBE con dei "pensieri in libertà" sperando di non tediarvi con essi...
            Si è parlato di "rompere" la molecola dell'H2 usando un filamento surriscaldato di tungsteno; qualcuno di voi ha notizia che ciò avvenga anche nell'E-cat di Rossi?
            Personalmente non credo che il, a questo punto definirei "magico", catalizzatore di Rossi effettui questa scissione in atomi della molecola in oggetto; se così fosse che bisogno ci sarebbe di tutta la "struttura" E-cat? Se uso un catalizzatore che trasforma l'idrogeno da molecolare ad atomico l'eccesso di calore lo ottengo semplicemente dalla sua ricombinazione e a questo punto il nichel avrebbe unicamente la funzione di rallentare o, meglio, diluire nel tempo tale reazione. Sarei più propenso a ragionare immaginandolo come una sorta di lubrificante in grado di permettere l'ingresso dell'idrogeno nel reticolo del nichel e che tale rottura avvenga proprio all'interno di essa.
            Per quanto riguarda la presenza di umidità nel reattore dubito anch'io come vettore che essa possa derivare da un eventuale ossidazione del nichel, sono richieste temperature decisamente maggiori perchè ciò avvenga, la controprova potrebbe comunque essere quella di sostituire momentaneamente il nichel con il suo ossido (occhio è fortemente cancerogeno!!) e sottoporlo al medesimo trattamento.
            Trovo parimenti che possa essere una soluzione quella suggerita sempre da vettore, ovvero di porre nel reattore, in un angolo o meglio, creando una sorta di pozzetto, una trappola per l'umidità utilizzando dei sali assorbitori (punterei sul silica-gel).
            Grazie per l'attenzione
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            • Originariamente inviato da Lupino Visualizza il messaggio
              Se uso un catalizzatore che trasforma l'idrogeno da molecolare ad atomico l'eccesso di calore lo ottengo semplicemente dalla sua ricombinazione
              @ Lupino

              ti prego di scusarmi, sono abbastanza ignorante in materia per cui chiedo chiarimenti.

              Immagino che la quantità di calore sprigionata nella ricombinazione naturale tra atomi di Idrogeno sia in linea (come ordine di grandezza) con l'energia necessaria per la dissociazione di una molecola di Idrogeno.
              Questo valore di Energia è derivante unicamente dal legame elettronico.

              Dai dati risulta un valore di 436 kJ/mole come differenza di energia di legame H-H rispetto ai singoli atomi H, da cui
              considerando che una mole è composta da 6.022*10^23 atomi, se non erro, otteniamo circa 4.5 eV per atomo.

              Ora l'energia liberata durante ciascuna fusione nucleare è dell'ordine del MeV per nucleo cioè almeno o.d.g. 10^5 volte superiore.

              I numeri relativi all'energia ottenuta dalla ricombinazione dell'Idrogeno, mi paiono troppo distanti e non tali da giustificare l'enorme calore sviluppato dal sistema E-Cat.


              Se sbaglio qualcosa nel ragionamento, ti prego di correggermi.
              Ultima modifica di RNBE; 02-03-2012, 11:51.
              La Scienza non si basa sulla cieca fede professata da tifoserie e da credenti dello stregone o del santone di turno, bensì esige solide ed incontrovertibili evidenze scientifiche che siano verificate fino in fondo da parti skilled realmente terze ed indipendenti.

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              • Ho sempre una questione aperta, che un po' mi tormenta, a proposito del discorso catalizzatore...

                Dall'esito dell'esame chimico, effettuato dal prof. Kullander sui materiali che l'Ing. Rossi gli fornì assicurando che si trattava proprio delle ceneri del reattore E-Cat recuperate dopo un lungo periodo di funzionamento, è risultata la presenza di un 11% di Ferro.

                Il Ferro è a sinistra rispetto al Nichel nella Tavola Periodica degli Elementi. Non può essersi quindi prodotto per effetto di trasmutazione del Nichel.

                ... mi domando, perchè c'era così tanto Ferro?
                Ultima modifica di RNBE; 02-03-2012, 11:32.
                La Scienza non si basa sulla cieca fede professata da tifoserie e da credenti dello stregone o del santone di turno, bensì esige solide ed incontrovertibili evidenze scientifiche che siano verificate fino in fondo da parti skilled realmente terze ed indipendenti.

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                • Per assorbire acqua e risolvere bisogna evitare che poi ci sia dissociazione reversibile
                  il gel di silice scaldando cede acqua

                  se si mette il tutto in un pozzetto una bella trappola a base di ossido di calcio penso sia piu stabile
                  infatti la reazione ossido di calcio + acqua e molto meno reversibile termicamnete che quella con il gel di silice
                  idrossido che si forma molto stabile termicamnete e ossido è molto avido di acqua

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                  • Si, RNBE il tuo ragionamento è esatto, è il mio pensiero probabilmente ad essere stato frainteso. Non intendevo dire che nell'E-cat l'eccesso di calore sia dovuto alla "semplice" ricombinazione di idrogeno atomico in idrogeno molecolare ma, ragionando appunto su quale funzione avesse esattamente il catalizzatore di Rossi, dubitavo del fatto che esso servisse a dissociarne la molecola.
                    Mi spiego ancor meglio; se avessi tra le mani un qualche materiale in grado di frantumare la molecola dell'idrogeno senza "colpo ferire" o, meglio, senza l'impiego di energia che me ne farei dell'e-cat? Basterebbe creare un semplice circuito chiuso con all'interno detto catalizzatore per avere quei da te indicati 4,5 eV/atomoH, o meglio ancora, 436 kJ/moleH praticamente "a gratis".
                    @bos77
                    Si hai ragione, il silica-gel è un buon assorbitore di umidità ma per temperature decisamente più "casalinghe"; la calce viva andrebbe sicuramente meglio, l'unica cosa è necessario tener conto, vista la natura esotermica della reazione CaO + H2O, di eventuali, seppur minimi, aumenti di temperatura
                    Ultima modifica di Lupino; 02-03-2012, 22:25.
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                    • Ciao Lupino, il reattore viene scaldato oltre i 100°C e quindi sicuramente un po di energia al sistema viene dato, chiedo ai chimici, te e Boss77 se si volesse fare una pila a idrogeno e avete: nichel, idrogeno e X, in più una certa dose di temperatura, qual'è l'altro (X) componente che usereste?
                      L'idea è quella di creare quella ddp che serve a far assorbire l'idrogeno atomico al nichel sfruttando l'effetto preparata e quindi serve un componete che con il nichel superi i 13,6eV tali da spezzare la molecola di idrogeno.
                      "Non date da mangiare ai troll"
                      http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                      • @Gabri
                        Bisogna distinguere due soglie di energia: i 13.6eV sono quelli necessari per ionizzare un atomo di idrogeno singolo, però per creare idrogeno monoatomico a partire da quello molecolare (ossia per rompere le molecole H2) servono circa 4.5eV, se non ho fatto male i conti...
                        Credo che quello che interessa a noi sia la rottura delle molecole di H2, non tanto la ionizzazione dell'idrogeno. Quel valore di energia non è altissimo, e può essere ottenuta anche per riscaldamento intenso.
                        Vi ricordo che ne le molecole di H2, ne l'idrogeno monoatomico sono polari, quindi non si possono usare campi elettrici per accelerarli. Se si vuole fare questo bisogna ionizzare l'idrogeno, e questo lo si può fare solo con scariche elettriche (in maniera semplice)...

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                        • @ Gabri
                          l'idea del effetto preparato mi sembra interessante ma come dice vettore bisogna fare gli opportuni distinguo

                          Un modo percorribile potrebbere essere il seguente
                          deporre elettroliticamnete su una rete di finissimo ( sai a cosa alludo ) a base di rame ( quella che si usa in certi filtri industrili con fili di 50 microno o anche meno )del Ni
                          Poi mettoto tale rete nel reattore con idrogeno
                          applico ddp a bassissima corrente
                          poi interessante sarebbe mettere tale rete in contatto con della polvere di Ni )( disicorso del innesco fatto da alcuni )


                          Se mi perdonate alcune parole in libertà che possono spingere a far riflettere

                          Fe: permeabile al idrogeno si ossida prima del Ni
                          è utilizzato come catalizzatore della sintesi del ammoniaca in cui partecipa idrogeno
                          il suo legame con idrogeno non è ne forte ne debole

                          perche il reattore di rossi ha un involucro di rame ???
                          rame blocca corrente protonica
                          rame e Ni nelle prove di Celani
                          rame niche ferro coem vedete ritornano e i motivi potrebbero essere molti......

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                          • Originariamente inviato da Vettore Visualizza il messaggio
                            ossia per rompere le molecole H2 servono circa 4.5eV, se non ho fatto male i conti...
                            Penso che 4.5 eV sia il valore corretto, calcolato anche qui




                            Originariamente inviato da Vettore Visualizza il messaggio
                            Credo che quello che interessa a noi sia la rottura delle molecole di H2, non tanto la ionizzazione dell'idrogeno. Quel valore di energia non è altissimo, e può essere ottenuta anche per riscaldamento intenso.
                            Mi chiedevo, quali valori di temperatura potrebbero essere sufficienti allo scopo di separare la molecola di H2?




                            Originariamente inviato da Vettore Visualizza il messaggio
                            Vi ricordo che ne le molecole di H2, ne l'idrogeno monoatomico sono polari, quindi non si possono usare campi elettrici per accelerarli. Se si vuole fare questo bisogna ionizzare l'idrogeno, e questo lo si può fare solo con scariche elettriche (in maniera semplice)...
                            Il campo elettrico = [1/(4*Pigreco*Eps0)] * e/(R^2)

                            Eps0 = 8.85*10^-12 F/m
                            e carica elettrica -1.6*10^-19 C
                            R raggio di Bohr dell'Idrogeno circa 50pm


                            cioè per l'atomo di Idrogeno o.d.g. 10^9 kV/m.
                            Uno molto più debole applicato dall'esterno potrebbe avere come obiettivo il cercare di perturbare gli atomi per effetto "Lo Surdo" per il quale
                            le orbite si deformano e assumono un supplemento di energia.
                            La Scienza non si basa sulla cieca fede professata da tifoserie e da credenti dello stregone o del santone di turno, bensì esige solide ed incontrovertibili evidenze scientifiche che siano verificate fino in fondo da parti skilled realmente terze ed indipendenti.

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                            • Ciao Vettore, una semplice considerazione, partendo da quanto detto da Camillo, ovvero che non è poi così semplice far assorbire l'idrogeno al nichel, quindi credo serva cercare una configurazione diversa da quella attuale, e allora si cerca dove questa cosa è già stata usata, ovvero:
                              Batteria al nichel idrogeno - Wikipedia
                              Accumulatore nichel-metallo idruro - Wikipedia
                              La mia considerazione è semplice, se si vede la molecola di idrogeno con 2 protoni e 2 elettroni questa è in equilibrio, e non entrerà mai nel reticolo del nichel per quanto la si riscaldi in un reattore, (credo servano più di 1500°C per scinderla), perché non c'è nessuna attrazione, ora se si potesse fare come si fa nelle pile a idrogeno ovvero caricarla, quindi fornire una ddp tra l'armatura e la polvere di nichel credo che questa si carichi come voluto.
                              Strutturalmente credo che già il contatto tra l'armatura di rame e il nichel il tutto impregnato con idrogeno ad alta pressione basti a creare quella ddp anche se la temperatura aiuta sicuramente tanto.

                              @Boss, non ho ancora provato, ma mi riprometto di ricominciare tutti gli esperimenti in settimana
                              Ciao.
                              "Non date da mangiare ai troll"
                              http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                              • Alimentazione reattore con idrogeno gassoso

                                Ciao a tutti ...

                                Ritorno in questa forum dopo parecchio tempo - non per disaffezione ma perchè sono stato impegnato assiduamente nel lavoro e o dovuto mettere da parte completamente la sperimentazione.
                                In questi giorni ho ripreso in mano il reattore alimentato con idrogeno gassoso (che avevo parzialmente assemblato lo scorso autunno e mai completato), per iniziare (spero nel breve), una serie di test a partire da quanto fatto in precedenza con vari metalli di transizione.
                                Il problema, assolutamente pratico ma importante che ho riscontrato è la tenuta in pressione del gas all'interno del reattore. Anche se confido di migliorare ancora un po' su questo aspetto, penso sia improbabile raggiungere una perfetta tenuta (o perlomeno una tenuta sufficente per la durata di un test di un paio di ore).
                                Dovrei dunque, durante il test e quindi a temperature elevate, immettere piccole quantità di idrogeno, oppure lasciare la valvola sul circuito di collegamento, con la bombola dell'idrogeno leggermente aperta per mantenere il gas in pressione all'interno del reactor.
                                Qulcuno degli utenti che ha già lavorato con configurazioni simili (cioè idrogeno da bombola immesso nel reattore in pressione), si è già trovato di fronte allo stesso problema ed eventualmente come l'ha risolto?
                                Vi ringrazio per i possibili suggerimenti e vi informerò degli eventuali sviluppi!

                                Un saluto a tutti e a presto

                                Piolos

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                                • Ciao GabriChan, innanzitutto ti ringrazio per avermi attribuito conoscenze di chimica che, sinceramente, non ho.... la mia è unicamente passione per le scienze.
                                  Passiamo alla tua idea, come ha evidenziato vettore il fabbisogno di energia è sensibilmente minore dei 13,6 eV, in fondo lo scopo è di scindere la molecola di H2 non quello di ionizzarla ma, in ogni caso.... se non ricordo male, a proposito della tecnologia sulle celle a combustibile, scartando ovviamente le varie membrane a scambio protonico non ci rimane che quelle "classiche" utilizzanti elettroliti acidi o basici da cui: X potrebbe essere
                                  - Acido fosforico
                                  - Carbonati alcalini fusi
                                  - Ossidi (Zirconio + Ittrio)
                                  Tra queste, viste le temperature in gioco, mi sentirei di scartare le ultime avendo necessità di una T di c.ca 1000°C da cui non ci rimane che: o acido fosforico con una T attorno ai 200°C ma il catalizzatore in questo caso (ambiente fortemente acido) dovrebbe essere il platino oppure i carbonati (carbonato di litio o potassio).
                                  Dovrebbe essere la pila a combustibile del Dr. Bacon costituita da elettrodi (guarda caso) di Nichel e elettrolita a base di carbonati, funzionante ad una T di c.ca 500°C, non troppo dissimile dalle temperature dell'E-Cat.
                                  Solo una cosa, nell'E-cat manca la parte ossidante della pila, l'ossigeno/aria..... oppure no..... chissà se l'ossidazione superficiale del nichel può essere utilizzata???
                                  ...(credo servano più di 1500°C per scinderla)...
                                  Oppure bassissime pressioni... vedi lo spazio
                                  Domotica: schemi e collegamenti
                                  e-book Domotica come fare per... guida rapida

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                                  • Osservazioni

                                    Originariamente inviato da Lupino Visualizza il messaggio
                                    Ciao GabriChan, innanzitutto ti ringrazio per avermi attribuito conoscenze di chimica che, sinceramente, non ho.... la mia è unicamente passione per le scienze.
                                    Passiamo alla tua idea, come ha evidenziato vettore il fabbisogno di energia è sensibilmente minore dei 13,6 eV, in fondo lo scopo è di scindere la molecola di H2 non quello di ionizzarla ma, in ogni caso.... se non ricordo male, a proposito della tecnologia sulle celle a combustibile, scartando ovviamente le varie membrane a scambio protonico non ci rimane che quelle "classiche" utilizzanti elettroliti acidi o basici da cui: X potrebbe essere
                                    - Acido fosforico
                                    - Carbonati alcalini fusi
                                    - Ossidi (Zirconio + Ittrio)
                                    Tra queste, viste le temperature in gioco, mi sentirei di scartare le ultime avendo necessità di una T di c.ca 1000°C da cui non ci rimane che: o acido fosforico con una T attorno ai 200°C ma il catalizzatore in questo caso (ambiente fortemente acido) dovrebbe essere il platino oppure i carbonati (carbonato di litio o potassio).
                                    Dovrebbe essere la pila a combustibile del Dr. Bacon costituita da elettrodi (guarda caso) di Nichel e elettrolita a base di carbonati, funzionante ad una T di c.ca 500°C, non troppo dissimile dalle temperature dell'E-Cat.
                                    Ho postato in più di una occasione una mia osservazione riguardo la scissione della molecola
                                    di Idrogeno (mutuata, fra l'altro da una bellissima tesi di dottorato scrtitta da Diego Pizzi).
                                    La molecola biatomica dell'idrogeno a contatto con la supeficie esterna del nichel (per le energie
                                    richieste rimando sempre alla tesi di Pizzi) si scinde SPONTANEAMENTE in monoatomi e quindi
                                    all'interno del nichel penetrano SOLO atomi di idrogeno; non c'è bisogno quindi di un catalizzatore.
                                    Il problema vero è come aumentare l'adsorbimento dell'idrogeno da parte del nichel e qui il catalizzatore
                                    dovrebbe avere un ruolo importante ...
                                    Per quanto riguarda le temperature di innesco della reazione nell'E-Cat, queste, sono lontanissime
                                    dai 500 °C fermandosi, secondo test che ho condotto (e che ho postato da poco), al massimo a 250 °C.
                                    Comunque mi complimento per la competenza di tutti i partecipanti al Thread c'è da imparare
                                    anche per addetti ai lavori ...

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                                    • Originariamente inviato da Righi Visualizza il messaggio
                                      Ho postato in più di una occasione una mia osservazione riguardo la scissione della molecola
                                      di Idrogeno (mutuata, fra l'altro da una bellissima tesi di dottorato scrtitta da Diego Pizzi).
                                      La molecola biatomica dell'idrogeno a contatto con la supeficie esterna del nichel (per le energie
                                      richieste rimando sempre alla tesi di Pizzi) si scinde SPONTANEAMENTE in monoatomi e quindi
                                      all'interno del nichel penetrano SOLO atomi di idrogeno; non c'è bisogno quindi di un catalizzatore.
                                      Buongiorno Righi,
                                      volevo chiederLe se è possibile recuperare copia pdf di questa tesi, magari dal Web.
                                      Grazie
                                      .


                                      P.S.
                                      E' forse questa la Tesi di dottorato ?
                                      Ultima modifica di RNBE; 03-03-2012, 16:13.
                                      La Scienza non si basa sulla cieca fede professata da tifoserie e da credenti dello stregone o del santone di turno, bensì esige solide ed incontrovertibili evidenze scientifiche che siano verificate fino in fondo da parti skilled realmente terze ed indipendenti.

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                                      • @Righi con me sai di sfondare un aporta aperta sul meccanismo di scissione del idrogeno l Ni ......

                                        A riguardo dei test che stai facendo bisogna evitare impurezze di S che avvelenano i siti catalitici del Ni ....

                                        Tornando al meccanismo di penetrazione nel Ni si sa riguardare idrogeno atomico
                                        Si sa poi che il fenomeno di adsorbimeto e di desorbimneto sono governati cineticamnete da aumento di temperatura ma rispondono in misura diversa ( anche perche l'adsorbimento è esotermico )
                                        ci sono molti studi in catalisi eterogenea e evidenziano come una cinetica dipenda più dalla temperatura e pressione e mentre un altra sia governata dalla temepratura ecc
                                        i dettagli sono molti ma io inizierei da qui ..... poi si potrebbe parlare di diamtetro di facce preferenziali promotori invecchiamneto ecc

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                                        • Ragazzi, molte delle cose che avete scritto valgono in ambiente elettrolitico (dove la molecola di H2 è già dissociata, e l'idrogeno è disponibile addirittura già come ione positivo), ma non sono realizzabili con gas e metalli a secco!
                                          Credo che le uniche due soluzioni praticabili per scindere la molecola di H2 o addirittura ionizzarla siano utilizzare un filo incandescende di tungsteno (sercono più di 2000°C) o una scarica alettrica. Ci sarebbe anche una via di messo tra queste due, ma è più incerta e difficle da controllare (ustilizzare l'emissione termoionica e poi accelerare gli ioni prodotti per collisione...).
                                          Sul fatto che la molecola di H2 si scinda spontaneamente a contatto con Ni, questo a rigore è vero, ma la cinetica di questa reazione è lentissima, quindi non la si può considerare sufficiente: ci vuole un "aiutino" esterno...

                                          @Piolos
                                          Mi fa piacere rilegerti dopo tanto tempo, adesso sono ancora più di prima interessato ai tuoi esperimenti, per il motivo che ti avevo spiegato tempo fa in MP... Quindi mi fa piacere se ci tienici aggiornati!
                                          Anche io ho avuto problemi di perdite di idrogeno dai vari reattori che ho realizzato. Nel mio caso il problema era causato dall'impiego di filettature per le chiusure. Ho capito che non è affatto una buona soluzione, e la soluzione è usare flange o qualcosa di simile! Ovviamente le difficoltà di realizzare una buona tenuta aumentano all'aumentare delle dimensioni, della pressione e dalla temperatura che si vogliono utilizzare... Un compromesso semplice sono tappi a vite più guarnizioni siliconiche, se la temperatura in loro prossimità non sale sopra i 100°C...

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                                          • Con domani sono 7 giorni che la polvere di nichel è stata sottoposta ad adsorbimendo, prima a 300 millibar e ora a 600 milibar di H2.
                                            Anche oggi dopo innumerevoli cicli con tempi di giorni, NON ho visto assorbimento rilevante.
                                            Certo ci sono alcune "stranezze" e disomogeneità, ma tutto può rientrare nel limite di errore.
                                            Comunque sia lo scopo NON è quello di fare un trattato ma semplicemente di prendere coscienza dell'andamento e delle problematiche del fenomeno. Parlando telefonicamente con QED abbiamo convenuto che dobbiamo ora passare ad altro tipo di esperienza, partendo dal discorso del Tugsteno prima a filo poi a barretta.

                                            In effetti può darsi che insistendo ancora si potrebbe aumentare l'adsorbimento, ma Rossi lo fa in tempi brevi. e non in settimane.

                                            io e QED concordiamo con quanto detto da Vettore:
                                            Ragazzi, molte delle cose che avete scritto valgono in ambiente elettrolitico (dove la molecola di H2 è già dissociata, e l'idrogeno è disponibile addirittura già come ione positivo), ma non sono realizzabili con gas e metalli a secco!
                                            Credo che le uniche due soluzioni praticabili per scindere la molecola di H2 o addirittura ionizzarla siano utilizzare un filo incandescende di tungsteno (sercono più di 2000°C) o una scarica alettrica.
                                            Pertanto il secondo esperimento lo programmo così:
                                            Stessa polvere di nichel in quantità minima, viene inserita in una lampada lunga che verrà bucata opportunamente.

                                            Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                                            La lampada viene messa a contatto con il sensore termico ( elettricamente isolato in un tubicino di vetro da laboratorio)

                                            Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                                            In questa lampada ci stanno circa 2 grammi di polvere.
                                            Il tutto è avvolto da alluminio.

                                            Ovviamente l'accensione del filo la proverò graduando lentamente la tensione, e prima sotto vuoto e po in atmosfera di idrogeno. Mai in atmosfera di ossigeno altrimenti il filo si rompe.
                                            Vedremo se tiene.
                                            Infine penso di creare una differenza di potenziale tra il filo stesso di tungsteno e l'alluminio esterno.
                                            Vediamo cosa succede, e incrociamo le dita.
                                            Ultima modifica di Camillo; 04-03-2012, 05:13.
                                            Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                                            Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                                            http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

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                                            • Altra sessione di "pensieri in libertà" (spero di non tediarvi con le mie castronerie)
                                              A proposito del catalizzatore.... e se invece di essere un elemento fosse un enzima??
                                              Conducendo una ricerca sull'idrogenasi mi sono imbattuto su questo
                                              http://www.chimica.unipd.it/bruno.lo...DEL_NICHEL.pdf
                                              Domotica: schemi e collegamenti
                                              e-book Domotica come fare per... guida rapida

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                                              • Piccolo aiutino che dite.....della magnetite ( ossido di ferro) in presenza di idrogeno si riduce e a ferro alfa poroso poiche ho riduzione del volume ( processo Haber per la sintesi di ammoniaca ) tale materiale adosrbe idrogeno e lo scinde ( è cosi che si fanno migliaia di tonnellate di ammoniaca ,,,.. )poi il desorbimento si ha mediante promotori ( di solito si usa il potassio ,,,) ora bisogna capire come sfruttare la cosa ovviamnete non devo avere altri gas e devolavorare ad alte pressioni ....
                                                Come fare

                                                magari se prendo del Ni lo mescolo al ferro osssido ( di granatura piu fine ) in pressenza di promotori ,,,,,,, chissa
                                                prendetele come parole in liberta


                                                Notte

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                                                • Tesi di dottorato

                                                  Originariamente inviato da RNBE Visualizza il messaggio
                                                  Buongiorno Righi,
                                                  volevo chiederLe se è possibile recuperare copia pdf di questa tesi, magari dal Web.
                                                  Grazie
                                                  .


                                                  P.S.
                                                  E' forse questa la Tesi di dottorato ?
                                                  Si la tesi e questa

                                                  Commenta


                                                  • Camillo,
                                                    l'idea della lampada utilizzata per intero (mettendo il Ni dentro e il gas) mi sembra un'ottima idea! Anche quelle di forma più larga si prestano bene per questo tipo di esperimenti, hanno tutto quello che serve: un ambiente chiuso e stagno, un filamento per il riscaldamento che all'occorrenza può diventare incandescende e/o fungere da sorgente termoionica, una certa semplicità nel realizzare raccordi con il vetro e una buona conducibilità termica che permette di misurare anche da fuori la temperatura o i flussi termici.
                                                    Quasi quasi ci faccio un pensierino anche io...

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                                                    • Scusate una domanda tecnica, ma come si fa a fare un foro in una lampadina? senza far entrare l'aria?
                                                      "Non date da mangiare ai troll"
                                                      http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                                      • Caro Gabri
                                                        l'aria entra quando fai il foro, poi la togli o la sostituisci con idrogeno.
                                                        Per forare una lampada si può provare a mettere dello scotch e poi con una molla a smeriglio corrodere fino a fare un piccolo buco.
                                                        Poi si mette dentro la polvere, fuori si colloca il sensore appoggiato al vetro.
                                                        Quando poi la porto sotto la campana lasciando il foro aperto, e faccio il vuoto, l'ossigeno rimasto è pochissimo. Poi si fa entrare l'idrogeno con pressione a piacere.
                                                        Non so quanto la polvere disturbi la conduttività del filo o si attacchi ad esso. Ti saprò dire. Penso che dovrò "sacrificare" un certo numero di lampade.

                                                        Infine appena modifico l'apparato introducendo due conduttori passanti ad alta corrente e molto isolati, potrò pensare alla barra di tungsteno resa incandescente da molti Ampere.
                                                        ciao
                                                        Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
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                                                        • Camillo puoi usare anche le H4, le alogene per uso automobilistico, hanno il pregio di avere il bulbo leggermente più largo ma, soprattutto, di funzionare a 12v.
                                                          Se riesci a bucarle su un lato, rovesciandole, puoi usare la punta del bulbo come "ampolla" per contenere il nichel
                                                          Domotica: schemi e collegamenti
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                                                          • Si in effetti avevo pensato anche io a qualcosa del genere, ma non avevo pensato alla camera a voto, pensavo volessi togliere l'aria direttamente dalla lampada.
                                                            Non credo che le alogene vadano bene, serve proprio un filo di tungsteno perché ha la proprietà di scindere la molecola di idrogeno, anche se usare le lampade dei fari non è una cattiva idea, lavorano a 12v e il filamento che usano è abbastanza resistente anche agli urti.
                                                            Una riflessione in libertà, facendo delle prove di deposito di nichel per via elettrolitica sotto un forte campo magnetico ho ottenuto dei "cristalli" di nichel molto "reattivi", probabilmente perché durante l'accrescimento di questi i vari atomi hanno seguito le linee di forza del magnete.
                                                            Mi spiego meglio ho preso qualche cristallo così formati e li ho messi in acido cloridrico al 10% (muriatico) e ho notato che la reazione
                                                            Ni + HCl ==> NiCl + H è partita quasi subito ed è diventata subito molto vivace, l'equivalente con trucioli dello stesso metallo non passato prima per via elettrolitica è risultata essere di gran lunga più lenta e meno vivace.
                                                            Questa semplice prova mi ha convinto che anche il pre trattamento della polvere da mettere nel reattore è un passo molto importante, per me deve essere ottenuta così, la normale limatura anche se di grana molto sottile non ha la struttura cristallina giusta.
                                                            Ciao.
                                                            "Non date da mangiare ai troll"
                                                            http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                                            • per Camillo
                                                              Ho letto recentemente in un sito delle teorie del Sig Gianfranco Soncini sulla struttura degli atomi. In particolare in AVANZATA TEORIA DENOMINATA "COSMO-MODULAZIONE UNIVERSALE DELLA MATERIA", DEUS EX MACHINA DELL'UNIVERSO l'autore parla di Lenr dicendo

                                                              "…Anche un potente campo magnetico asimmetrico, pulsante e rotante, adeguatamente mirato e conformato, può indebolire le bolle rarefatte risonanti più esterne di una massa fino a farle implodere, sviluppando così una potente energia termica nell'etere cosmico, utilizzabile senza emissioni significative di radiazioni nocive"

                                                              I concetti espressi nelle teorie di questo autore sono abbastanza complicati e possano essere piu o meno condivisibili, ma c'è da dire che lo stesso autore ha pubblicato un video dove mostra un suo artefatto molto bizzarro, si tratta di una cosa che lui chiama turbina eterea che si comporta in modo che sembra inspiegabile. Vorrei sapere cosa ne pensi del funzionamento di questa cosa :
                                                              TURBINA ETEREA, mossa da energia cosmica sconosciuta tramite l'etere cosmico, gira e oscilla veloce - YouTube

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