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Costruire una centrale solare termodinamica a concentrazione oggi

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  • Costruire una centrale solare termodinamica a concentrazione oggi

    Ciao a tutti,
    alla luce della crisi energetica che stiamo vivendo e che vivremo penso per diversi anni, mi chiedevo cosa pensate sulla costruzione di centrali del tipo discusso in questo thread. Un nostro connazionale, il Prof. Rubbia, aveva insistito molto, ma poi è dovuto andare in Spagna.
    Oggi non ne sento più parlare, vedo che qualcosa avete detto in passato, ma ... oggi?
    Non pensate che possa essere la nostra salvezza?
    Bisogna fare in fretta però.
    A voi la parola, grazie

  • #2
    Ciao,
    10-15 anni fa fotovoltaico e solare a concentrazione partivano più o meno alla pari come LCOE e prospettive future. Poi però:
    - il FV è crollato di prezzo, aumentato di efficienza e dimostratosi affidabile su lunghi periodi in svariate condizioni
    - il solare a concentrazione non è sceso di prezzo per via dell'intrinseca complessità e della poca economia di scala. In più i pochi impianti costruiti hanno dimostrato scarsa affidabilità e alte spese di manutenzione
    - l'unico vantaggio, che è quello di poter fornire energia per 4-5 ore anche dopo il tramonto, non giustifica gli svantaggi sopra e comunque non risolve il problema dell'accumulo stagionale. Inoltre i sali fusi del sistema di accumulo sono una delle principali cause di problemi e scarsa affidabilità.

    Per cui, a malincuore (essendomi appassionato a suo tempo) posso dirti che oggi non ha senso costruire un impianto del genere quando si può semplicemente installare FV.

    L'unica applicazione che vedo vantagiiosa è la produzione diretta di idrogeno per via termochimica, ma al momento è ancora allo stadio di ricerca.

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    • #3
      Ciao janvaljan, leggendo qua e là e vedendo i progetti Solaben 1 e 6 mi ero fatto un'opinione diversa sul CSP. Il vantaggio dell'accumulo che tu descrivi è quello più importante, e non è cosa da poco, e produrre idrogeno (penso tu intenda per recuperare gli esuberi) non è cosa facile, ed è pericolosa. Inoltre le batterie per FV penso siano per "piccole applicazioni", la più grande è quella per le auto: non penso hanno un futuro per accumulo massivo, anche per i costi di produzione ma sopratutto di smaltimento (di cui pochi parlano). Ci sono anche altre centrali CSP in giro per il mondo, e funzionano in maniera soddisfacente. La tecnologia non è molto difficile, sapevo che non è poi così costosa, anzi. Importare pannelli FV dalla Cina, quando una centrale CSP la possiamo produrre interamente in casa nostra, è un ulteriore aspetto negativo della questione. Grazie per i tuoi pareri

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      • #4
        Originariamente inviato da minollo Visualizza il messaggio
        Inoltre le batterie per FV penso siano per "piccole applicazioni", la più grande è quella per le auto: non penso hanno un futuro per accumulo massivo, anche per i costi di produzione ma sopratutto di smaltimento (di cui pochi parlano)....i
        Se per "batterie per FV" intendi le batterie al litio solo per le auto elettriche, penso che sbagli.
        Ho fatto il commissioning a un paio di centinaia di gruppi elettrogeni, e tanto per vedere la concorrenza, ne ho visti altrettanti: nessuno usava più per l'avviamento le batterie al piombo... quindi, solo di mio, ho supervisionato l'installazione di centinaia (forse migliaia) di batterie, visto che un gruppo può usarne anche 48 per volta.
        Non parliamo delle auto "normali" e delle moto (nel mio Burgman, ad es. la batteria è al litio): di batterie al piombo ormai ne sopravvivono poche.

        L'accumulo massivo? Ho terminato ad agosto un sistema di accumulo a batterie da 90 MWh alla centrale di Olkiluoto, e la stessa ditta ha già i contratti per un'altra decina... così come la SAFT francese, e l'ENI in Africa. E non le ho nemmeno nominate tutte.

        Tutto è ormai al litio, ovunque.
        Ultima modifica di freeway; 15-10-2022, 10:17. Motivo: Avevo dimenticato una H...
        <Una vena di anti-intellettualismo si è insinuata nei gangli vitali della nostra politica e cultura, alimentata dalla falsa nozione che democrazia significhi "la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza"> Isaac Asimov

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        • #5
          Ciao freeway, mi sono espresso male, non negavo il fatto che ci siano impianti con accumuli massivi a batteria in giro per il mondo, piuttosto trovo difficile, se non impossibile, che le batterie possano diventare la norma per gli accumuli di grandi quantità di energia in tutto il mondo. Non hai parlato di costi e di smaltimento, e anche di impatto ecologico. E il Litio? è così facile produrlo? Quanto ce n'è? Ce n'è per tutti? Una centrale a CSP una volta costruita ha pochissima manutenzione, correggetemi se sbaglio, cosa dovrai fare? Pulire gli specchi, se ti si solidificano i sali fusi è un problema, ma ci stanno lavorando su, impatto ambientale nullo, perchè bisogna mettere in conto anche tutti gli effetti collaterali dell'estrazione del Litio, etc. i vantaggi e gli svantaggi li conoscete meglio di me. Grazie per la testimonianza

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          • #6
            Originariamente inviato da minollo Visualizza il messaggio
            ... piuttosto trovo difficile, se non impossibile, che le batterie possano diventare la norma per gli accumuli di grandi quantità di energia in tutto il mondo.
            Lo spero bene, non si mettono mai tutte le uova in solo paniere (europa e questioni del gas russo docet). Anzi, chiunque abbia un po' di sale in zucca utilizzerà ogni tipo di accumulo possibile.
            Originariamente inviato da minollo Visualizza il messaggio
            Non hai parlato di costi e di smaltimento, e anche di impatto ecologico.
            Esula dal mio campo di competenza, ma ti ricordo che qualunque cosa ha un impatto ecologico, pensa che tra i principali c'è proprio il "puitissimo" idroelettrico. E il silicio dei pannelli fv nemmeno, se guardi dove lo producono. Tutto è senza impatto solo da noi che lo utilizziamo...
            Originariamente inviato da minollo Visualizza il messaggio
            E il Litio? è così facile produrlo? Quanto ce n'è? Ce n'è per tutti?
            Ci stanno facendo una guerra, per il litio del Donbass, guardacaso scoppiata tre mesi dopo la firma dei contratti di estrazione di una compagnia europea... Non è un caso se in un anno, sia a causa della grande domanda che per il problema guerra, il prezzo del litio sia aumentato del 436%.
            Ce n'è per tutti?? Boh, è lo stesso problema che ci si poneva col piombo... poi hanno industrializzato il litio, et voilà. Stanno studiando sempre nuovi sistemi, che saranno i sistemi del futuro al posto del litio.
            Originariamente inviato da minollo Visualizza il messaggio
            ma ci stanno lavorando su, impatto ambientale nullo
            non esiste niente che abbia impatto ambientale nullo.
            <Una vena di anti-intellettualismo si è insinuata nei gangli vitali della nostra politica e cultura, alimentata dalla falsa nozione che democrazia significhi "la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza"> Isaac Asimov

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            • #7
              @freeway:
              -sugli accumuli: è chiaro che dove ci sono le condizioni le batterie sono da utilizzare, dove per condizioni intendo reperibilità, costi, smaltibilità, etc. tuttavia un CSP è eterno, i sali fusi sono eterni, gli specchi possono essere riciclati, le turbine idem, la trovo, magari mi sbaglio, una soluzione enormemente più auspicabile. ovviamente per le auto non è applicabile
              -impatto ecologico: sì, scusa, mi sono espresso male un'altra volta: l'impatto ambientale nullo lo riferisco al fatto che abbiamo il sole, lo concentriamo, otteniamo calore, lo stocchiamo e lo usiamo per le turbine di notte. In questo flusso non c'è impatto ambientale. poi hai ragione, la produzione dei materiali e l'utilizzo del suolo ha un impatto, che è quello che è, anche se gli specchi possono essere messi ad una certa altezza, rendendo accessibile il terreno sottostante. Ho veramente paura di questa produzione di batterie che un giorno occuperanno un sacco di spazio e problemi ambientali di smaltimenti illeciti, che avverranno di sicuro
              -il litio: grazie per l'info, non sapevo di questa ulteriore motivazione per la guerra, molto interessante la tua considerazione. sulla disponibilità del litio e sui paragoni con il piombo non ti so rispondere, ho solo letto qua e là che è molto complicato, costoso, inquinante, etc.

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              • #8
                minollo , il discorso è che stai sopravvalutando l'importanza dell'accumulo giornaliero e sottovalutando quello stagionale o comunque a più lungo termine. Di accumuli giornalieri ce ne sono ormai svariati tipi, e ci sono anche altre strategie per bilanciare la rete, ad esempio i danesi sono al 50% e passa di penetrazione dell'eolico e si sono inventati mille sistemi tra cui quello più "figo" (perchè è veramente l'"acqua calda") e avere dei mega boiler elettrici che riscaldano acqua quando c'è tanta produzione per poi riutilizzarla quando serve, questo soprattutto d'inverno. Capisci bene che accumulare acqua calda è molto più facile che accumulare sali fusi.
                Poi come diceva freeway di sistemi elettrochimici ne arriveranno tanti, soprattutto per applicazioni stazionarie...e poi c'è il CAES di cui si parla da sempre e ora i cinesi hanno messo in esercizio un impianto da 100 MW

                Per cui quello che per te era uno dei principali vantaggi del CSP perde d'importanza e vengono fuori gli irrisolti problemi di affidabilità, pulizia dei collettori, gestione dei transitori e delle espansioni termiche, necessità di tenere il sistema "in caldo" bruciando gas e così via...vatti a cercare i dati di produzione effettiva vs attesa dei vari impianti in giro per il mondo, tipo Ivanpah, Kramer Junction (qui una chicca) in US, Noor in Marocco.

                "Purtroppo" se devo occupare spazio nel deserto tanto vale mettere FV, portarmi la corrente via hvdc in Europa e lì ragionare sull'accumulo (e prima su logiche smart per cui è il carico che segue la produzione).

                Il discorso che ti facevo sull'idrogeno non è per produrre corrente con il CSP e farci H2 con elettrolisi, bensi usare l'altissima temperatura che si può ottenere concentrando il sole per attivare direttamente la reazione di elettrolisi senza passare dalla corrente. Una breve spiegazione qui

                Un'altra potenziale applicazione del CSP, ma molto di "nicchia" sarebbe il retrofitting di centrali a carbone o a olio combustibile, anche solo per il preriscaldo dell'acqua. Serve però una centrale esistente con ampi spazi intorno, io ad esempio ai tempi delll'università mi ero interessato a Cerano (Brindisi)

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                • #9
                  Originariamente inviato da janvaljan Visualizza il messaggio
                  [USER="2462481"]...e poi c'è il CAES di cui si parla da sempre e ora i cinesi hanno messo in esercizio un impianto da 100 MW ...
                  Grazie....
                  ..

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                  • #10
                    Originariamente inviato da janvaljan Visualizza il messaggio
                    minollo , il discorso è che stai sopravvalutando l'importanza dell'accumulo giornaliero e sottovalutando quello stagionale o comunque a più lungo termine. Di accumuli giornalieri ce ne sono ormai svariati tipi, e ci sono anche altre strategie per bilanciare la rete, ad esempio i danesi sono al 50% e passa di penetrazione dell'eolico e si sono inventati mille sistemi tra cui quello più "figo" (perchè è veramente l'"acqua calda") e avere dei mega boiler elettrici che riscaldano acqua quando c'è tanta produzione per poi riutilizzarla quando serve, questo soprattutto d'inverno. Capisci bene che accumulare acqua calda è molto più facile che accumulare sali fusi.
                    A mio avviso, i sistemi a batterie ( con erogazione e ricarica praticamente istantanei) avranno un senso come grande UPS per applicazioni critiche, ma soprattutto come peak shaving system per ottimizzare la potenza sulle linee. All'inizio, per i costi di sviluppo e la disponibilità di capitali e spazi saranno adiacenti alle centrali, ma sarebbe preferibile che in futuro possano essere situati in prossimità dell'utilizzatore, o almeno nelle stazioni di conversione AT/MT.
                    Per l'accumulo stagionale, l'esempio tipico sono i pompaggi negli impianti idroelettrici (ma potrebbero andare in crisi in caso di siccità come quest'anno.

                    L'importante è avere una forte diversificazione e non puntare tutto su di un solo sistema.
                    <Una vena di anti-intellettualismo si è insinuata nei gangli vitali della nostra politica e cultura, alimentata dalla falsa nozione che democrazia significhi "la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza"> Isaac Asimov

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                    • #11
                      Originariamente inviato da janvaljan Visualizza il messaggio
                      minollo , il discorso è che stai sopravvalutando l'importanza dell'accumulo giornaliero e sottovalutando quello stagionale o comunque a più lungo termine.
                      ma i CSP sono per definizione un accumulo giornaliero o poco più, ma ho a cuore anche quello a lungo termine, infatti d'estate di energia in eccesso nei paesi caldi ce n'è troppa e sarebbe una buona cosa utilizzarla
                      Originariamente inviato da janvaljan Visualizza il messaggio
                      Di accumuli giornalieri ce ne sono ormai svariati tipi, e ci sono anche altre strategie per bilanciare la rete, ad esempio i danesi sono al 50% e passa di penetrazione dell'eolico e si sono inventati mille sistemi tra cui quello più "figo" (perchè è veramente l'"acqua calda") e avere dei mega boiler elettrici che riscaldano acqua quando c'è tanta produzione per poi riutilizzarla quando serve, questo soprattutto d'inverno. Capisci bene che accumulare acqua calda è molto più facile che accumulare sali fusi.
                      in Danimarca non hanno il sole, quindi non proporrei mai loro di fare un CSP, poi sono un paese piccolo e hanno molto vento, cosa che noi non abbiamo ovunque. Sul riscaldare acqua o sali fusi, ci vuole un chimico fisico, sul perchè abbiano scelto sali fusi invece che acqua. Ho letto che stanno studiando anche la sabbia.
                      Originariamente inviato da janvaljan Visualizza il messaggio
                      Poi come diceva freeway di sistemi elettrochimici ne arriveranno tanti, soprattutto per applicazioni stazionarie...
                      il mio dubbio è che questi sistemi elettrochimici, come sta avvenendo per le batterie attuali, sopratutto quelle per auto, producano rifiuti non riciclabili in grande quantità. Certo se per sistema elettrochimico parli di idrogeno, o metanolo, per immobilizzare energia a lungo termine il discorso è diverso. Mi chiedo perchè non sia stato fatto gran che. Gestire l'idrogeno è una cosa difficile e pericolosa, ho conosciuto persone che l'hanno fatto industrialmente, ci sono normative da capogiro. Con la produzione di metanolo addirittura con modifica dei motori delle auto (ne han fatto alcune in passato) si possono mantenere tutte le infrastrutture di distribuzione dei carburanti
                      Originariamente inviato da janvaljan Visualizza il messaggio
                      e poi c'è il CAES di cui si parla da sempre e ora i cinesi hanno messo in esercizio un impianto da 100 MW
                      sì è una cosa carina (non so quanto preferibile ed efficace rispetto agli altri sistemi di accumulo)
                      Originariamente inviato da janvaljan Visualizza il messaggio
                      Per cui quello che per te era uno dei principali vantaggi del CSP perde d'importanza e vengono fuori gli irrisolti problemi di affidabilità, pulizia dei collettori, gestione dei transitori e delle espansioni termiche, necessità di tenere il sistema "in caldo" bruciando gas e così via...vatti a cercare i dati di produzione effettiva vs attesa dei vari impianti in giro per il mondo, tipo Ivanpah, Kramer Junction (qui una chicca) in US, Noor in Marocco.
                      a parte il Noor di cui avevo già sentito parlare non bene, le altre soluzioni mi pare siano apprezzate, Ivanpah ha anche ricevuto un premio
                      Originariamente inviato da janvaljan Visualizza il messaggio
                      "Purtroppo" se devo occupare spazio nel deserto tanto vale mettere FV, portarmi la corrente via hvdc in Europa e lì ragionare sull'accumulo (e prima su logiche smart per cui è il carico che segue la produzione).
                      ah, giusto, logiche smart, già nel mio piccolo le applico visto che l'elettricità mi costa di meno dopo le 19 :-)
                      Sul dove gestire l'accumulo del FV: gestirlo qui è in effetti molto più agevole
                      Originariamente inviato da janvaljan Visualizza il messaggio
                      Il discorso che ti facevo sull'idrogeno non è per produrre corrente con il CSP e farci H2 con elettrolisi, bensi usare l'altissima temperatura che si può ottenere concentrando il sole per attivare direttamente la reazione di elettrolisi senza passare dalla corrente. Una breve spiegazione qui
                      ok, diciamo che alla fine il risultato non cambia: devi gestire idrogeno con tutte le difficoltà del caso
                      Originariamente inviato da janvaljan Visualizza il messaggio
                      Un'altra potenziale applicazione del CSP, ma molto di "nicchia" sarebbe il retrofitting di centrali a carbone o a olio combustibile, anche solo per il preriscaldo dell'acqua. Serve però una centrale esistente con ampi spazi intorno, io ad esempio ai tempi delll'università mi ero interessato a Cerano (Brindisi)
                      bella idea. E quindi come tale non verrà implementata :-(

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                      • #12
                        Originariamente inviato da minollo Visualizza il messaggio
                        Sul riscaldare acqua o sali fusi, ci vuole un chimico fisico, sul perchè abbiano scelto sali fusi invece che acqua. Ho letto che stanno studiando anche la sabbia.
                        Le prime centrali a specchi usavano acqua, cerca la storia della centrale sperimentale di Adrano, in Sicilia.
                        PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

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                        • #13
                          Originariamente inviato da minollo Visualizza il messaggio
                          Certo se per sistema elettrochimico parli di idrogeno, o metanolo, per immobilizzare energia a lungo termine il discorso è diverso. Mi chiedo perchè non sia stato fatto gran che. Gestire l'idrogeno è una cosa difficile e pericolosa, ho conosciuto persone che l'hanno fatto industrialmente, ci sono normative da capogiro. Con la produzione di metanolo addirittura con modifica dei motori delle auto (ne han fatto alcune in passato) si possono mantenere tutte le infrastrutture di distribuzione dei carburanti
                          Modifica del motore delle auto??
                          Metanolo... non lo so, non ne sono al corrente, ma TUTTI gli altri carburanti per auto contengono già, PER LEGGE, combustibili "verdi".
                          "Per la benzina le nuove sigle carburante indicheranno la percentuale di etanolo contenuta: E5, E10 o E85, quindi 5, 10 o 85% di etanolo (volgarmente detto alcool, Ndr). Per il diesel B7 o B10 si riferiscono a contenuti di biodiesel rispettivi del 7 e del 10%."

                          <Una vena di anti-intellettualismo si è insinuata nei gangli vitali della nostra politica e cultura, alimentata dalla falsa nozione che democrazia significhi "la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza"> Isaac Asimov

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                          • #14
                            freeway per andare a metanolo puro, ottenuto sinteticamente tramite il surplus dell'energia delle rinnovabili, e quindi niente derivato dal petrolio, bisogna fare delle modifiche sia alle auto che ai distributori. Modifiche gestibili. Qualcuno più esperto ti sa dire meglio. Parlo di metanolo, per l'etanolo già lo sapevo, ma ha delle controindicazioni: è un sottoprodotto dei cereali, e quindi adatto a chi ne produce tanti (l'Ucraina, sigh). Il metanolo si può ottenere dalla CO2 o CO, quindi abbattiamo anche il carbonio in giro per l'atmosfera

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                            • #15
                              Originariamente inviato da sergio&teresa Visualizza il messaggio
                              Le prime centrali a specchi usavano acqua, cerca la storia della centrale sperimentale di Adrano, in Sicilia.
                              ok, ammetto che non conoscevo.
                              Ma se Rubbia ha scelto di usare i sali fusi, un motivo ci sarà: li puoi portare a temperature più alte.
                              https://www.qualenergia.it/articoli/...utto-italiano/
                              "Parliamo, è bene chiarire, del solare termodinamico made in Italy che utilizza la tecnologia dei sali fusi ideata dal premio Nobel Carlo Rubbia. Al contrario, la quasi totalità dei grandi impianti CSP realizzati finora nel mondo impiega l’olio diatermico come fluido termovettore."

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                              • #16
                                Si l’ho capito… sei tu che hai fatto la domanda sull’acqua…
                                PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

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                                • #17
                                  Originariamente inviato da minollo Visualizza il messaggio
                                  ok, ammetto che non conoscevo.
                                  Ma se Rubbia ha scelto di usare i sali fusi, un motivo ci sarà: li puoi portare a temperature più alte.
                                  Probabilmente immaginava uno sviluppo. Che poi nella ricerca e sviluppo puo' non esserci. Il fatto che abbia ricevuto un nobel non significa che tutto quello che tocca diventa oro.
                                  [SIZE=3][FONT=book antiqua]Non e' la specie piu' forte o la piu' intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.[/FONT][/SIZE]

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                                  • #18
                                    fedonis ma certo, peraltro m'insegni il suo Nobel era su tutt'altro argomento.
                                    Approfitto per dire che sono ovviamente d'accordo con chi ha parlato di mix energetico (non consiglierei un CSP in Svezia), cioè diversificazione, penso che questo sia un punto assodato. Rimane il fatto che un po' di CSP in Italia si potrebbe fare, e saremmo un po' più indipendenti, anche dal nord Africa: è una regione molto instabile geopoliticamente anche quella

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                                    • #19
                                      Originariamente inviato da minollo Visualizza il messaggio
                                      per andare a metanolo puro, ottenuto sinteticamente tramite il surplus dell'energia delle rinnovabili, e quindi niente derivato dal petrolio, bisogna fare delle modifiche sia alle auto che ai distributori. Modifiche gestibili.
                                      Ok, e sin qui ci siamo..
                                      Originariamente inviato da minollo Visualizza il messaggio
                                      Qualcuno più esperto ti sa dire meglio. Parlo di metanolo, per l'etanolo già lo sapevo, ma ha delle controindicazioni: è un sottoprodotto dei cereali, e quindi adatto a chi ne produce tanti (l'Ucraina, sigh). Il metanolo si può ottenere dalla CO2 o CO, quindi abbattiamo anche il carbonio in giro per l'atmosfera
                                      Non è esatto. Solo l'alcool per usi alimentari viene obbligatoriamente fatto da cereali, l'altro invece no. Ci ho passato due anni, nella costruzione di un impianto per ricavarlo da erba e legna.
                                      Il fatto che venga già miscelato con la benzina rende evidente che non crea problemi.

                                      <Una vena di anti-intellettualismo si è insinuata nei gangli vitali della nostra politica e cultura, alimentata dalla falsa nozione che democrazia significhi "la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza"> Isaac Asimov

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                                      • #20
                                        freeway ok, comunque l'etanolo deriva dalle piante, e quindi per quanto non sia da tralasciare per un discorso di diversificazione, ha un ambito limitato perchè abbiamo bisogno di molta vegetazione, e questo in % sul complessivo lo rende una fonte energetica limitata. Il metanolo invece lo possiamo produrre ovunque.
                                        Comunque qualche modifica il motorista per l'etanolo la deve fare. Mi ricordo appunto che ho letto questo articolo
                                        https://www.newsauto.it/guide/etanol...o-2019-206108/
                                        la considerazione che ci siano motivazioni etiche (oltre a non pestare i piedi all'oil&gas ...) mi pare interessante.
                                        Per questo considero il metanolo più universale rispetto all'etanolo.
                                        Ah, ho trovato quest'ultima news dalla Cina:
                                        https://www.lifegate.it/metanolo-cina-trasporti
                                        Dall'idea che mi sono fatto, come combustibile alternativo ai fossili penso che sia la soluzione migliore.
                                        Avevano anche messo in commercio alcuni modelli di auto a metanolo tempo fa, ma non riesco a trovare il link

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                                        • #21
                                          Tornando a Rubbia, l'idea in sè non era così male...usando un liquido termovettore che va a temperature più alte riesco a rendere il ciclo termodinamico più efficiente, ed in più ho un accumulo di calore. Il problema è che i sali devono rimanere....fusi, per cui spesso e volentieri devo bruciare gas per non bloccare il sistema. Inoltre non ci sono molte altre applicazioni per i sali fusi, per cui tubi, pompe, valvole progettati per questo uso hanno bisogno del consueto "ciclo di apprendimento" prima di garantire un'affidabilità a livello industriale.
                                          Vedi un po' qua:
                                          The third 150MW CSP component of Morocco’s flagship four-phase 580MW Noor Ouarzazate CSP/PV project has been offline since 2021 due to a molten salt tank leakage, according to Saudi operator Acwa Power. With the plant not expected to restart until November, Acwa estimates revenue losses of SAR283mn ($63mn). The outage will further limit Morocco’s available power generation capacity during summer peak months (MEES, 25 March).

                                          Se poi vuoi farlo in Italia...addio, ci vogliono anni per un campo FV, figurati per un impianto del genere che è soggetto a possibili sversamenti, e che come minimo ti dicono che impatta sulla fauna.
                                          Quindi ingegneristicamente bello, ma impossibile

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                                          • #22
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                                            Mi consola che tu dica ingegneristicamente bello. Sull'impossibile non capisco a cosa ti riferisci, se in Italia o in generale. Penso la prima perchè come ti ho detto ci sono impianti nel mondo che funzionano, altrimenti non mi tornano le cose. Grazie per le chiaccherate

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                                            • #23
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                                              Come vedi i paesi leader sono Spagna e US, tutti gli altri arrancano.
                                              Il problema è che servono soluzioni rapide, e in Italia un impianto del genere rischierebbe di stare fermo almeno una decina d'anni per ottenere tutte le autorizzazioni. Per cui a mio parere meglio investire gli stessi soldi sul coprire tutti i capannoni industriali e tutti i parcheggi con FV per poi gestire l'accumulo in altro modo...soluzione quick and not so dirty

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                                              • #24
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                                                • #25
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                                                  freeway ok, comunque l'etanolo deriva dalle piante, e quindi per quanto non sia da tralasciare per un discorso di diversificazione, ha un ambito limitato perchè abbiamo bisogno di molta vegetazione, e questo in % sul complessivo lo rende una fonte energetica limitata. Il metanolo invece lo possiamo produrre ovunque.
                                                  Comunque qualche modifica il motorista per l'etanolo la deve fare. Mi ricordo appunto che ho letto questo articolo
                                                  ...
                                                  Beh, bisogna fare alcune considerazioni: che l'etanolo derivi dalle piante ok, ma non è detto che siano piante che hanno qualche rilevanza alimentare e che quindi sottraggano terreni coltivabili per l'alimentazione umana, anzi! Le attuali ricerche si concentrano proprio sulla "coltivazione" di piante resistenti che possano sottrarre CO2 e che possano essere messe a dimora proprio nei terreni che oggi non possono essere coltivati.
                                                  Poi, c'è la questione degli scarti di lavorazione: dopo la sfibratura e l'estrazione dello zucchero dalla canna da zucchero, rimangono quantità enormi di fibre (le cosiddette "bagasse") che in Brasile sono diventate un problema, sia perchè occupano chilometri quadrati di superficie nello stoccaggio sia perchè l'unico metodo per smaltirle era bruciarle (producendo fumi e CO2). Ora possono essere convertite in etanolo e usate nei veicoli, oppure come precursori delle materie plastiche (grazie, Giulio Natta!). Per esempio, quando prendi una bottiglia di acqua minerale e ci trovi scritto "Bio Based Pet", vuol dire che l'hanno fatta con etanolo da bagasse di canna da zucchero.
                                                  Quanto ai motori, in Sudamerica sono decenni che le auto vanno ad alcool, e i motori che lo usano sono prodotti da tutte le case automobilistiche (il motore "flex"). Il fatto che non lo montino sulle auto italiane è solo un problema di domanda ed offerta.
                                                  <Una vena di anti-intellettualismo si è insinuata nei gangli vitali della nostra politica e cultura, alimentata dalla falsa nozione che democrazia significhi "la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza"> Isaac Asimov

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