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A tutti i calabresi: Incontro il 1° aprile alle 15 al centro agroalimentare di lamezia terme contro il decreto
SOS RINNOVABILI
LA MOBILITAZIONE CORRE PER L’ITALIA
IL POPOLO DELLE RINNOVABILI CONTRO IL DECRETO ROMANI
Dopo Roma , Padova, Torino, Arezzo, Catania, Bologna, Firenze e Brindisi anche in Calabria corre la mobilitazione contro il decreto ammazza rinnovabili; i cittadini, le aziende, i lavoratori, gli imprenditori e gli operatori vogliono dare voce alla protesta in difesa di un settore finora in crescita, e si danno appuntamento:
VENERDI’ 1 APRILE ALLE ORE 15:00 PRESSO IL CENTRO AGROALIMENTARE DI LAMEZIA TERME
A tale incontro interverranno i rappresentanti di Confindustria Calabria , CNA Calabria e Confartigianato Calabria , concluderà i lavori l’Assessore alle Attività Produttive della Regione Calabria On. Antonio Caridi.
In un momento così delicato per il futuro energetico del mondo, l’indignazione parte proprio dalla società civile: è il Popolo delle Rinnovabili che si unisce e propaga in un’onda nazionale per chiedere al Ministro Romani e al governo di ripensare la politica dell’energia Italia e continuare a sostenere un settore che offre lavoro a 150mila persone.
UNISCITI ANCHE TU AL POPOLO DELLE RINNOVABILI
- PER SOSTENERE UNA POLITICA AMBIENTALE
- PER IL FUTURO DI UN’ITALIA LIBERA DAL NUCLEARE
- PER I NOSTRI FIGLI
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Dopo Roma , Padova, Torino, Arezzo, Catania, Bologna, Firenze e Brindisi anche in Calabria corre la mobilitazione contro il decreto ammazza rinnovabili; i cittadini, le aziende, i lavoratori, gli imprenditori e gli operatori vogliono dare voce alla protesta in difesa di un settore finora in crescita, e si danno appuntamento:
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A tale incontro interverranno i rappresentanti di Confindustria Calabria , CNA Calabria e Confartigianato Calabria , concluderà i lavori l’Assessore alle Attività Produttive della Regione Calabria On. Antonio Caridi.
In un momento così delicato per il futuro energetico del mondo, l’indignazione parte proprio dalla società civile: è il Popolo delle Rinnovabili che si unisce e propaga in un’onda nazionale per chiedere al Ministro Romani e al governo di ripensare la politica dell’energia Italia e continuare a sostenere un settore che offre lavoro a 150mila persone.
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