Ciao a tutti, con questa nuova discussione vorrei rilanciare un tema che ho trovato spesso in altre disc.<br>L'ambito è quello dell'immagazzinamento dell'energia, il contesto quello delle soluzioni fai-da-te; ho preferito metterlo in questa sezione..<br><br>In soldoni si tratta sempre di riempire un serbatoio a monte impiegando l'energia disponibile (per azionare una pompa), e poi azionare una microturbina che permetta di effettuare il passaggio potenziale-elettrico al momento voluto.<br>Il sistema è fattibile a patto di avere adeguati spazi per i serbatoi (considerando poi che per ridurre i volumi basterebbe impiegare fluidi più pesanti ma non esageriamo...): in italia abbiamo centinaia di MW installati come impianti di pompaggio-turbinaggio...<br>Il problema è dunque quello di "scalare" il tutto alle dimensioni di un fai-da-te...<br>La cosa che mi lascia più perplesso è la modulabilità del sistema, ovvero la sua capacità di seguire il carico richiesto in maniera soddisfacente dal punto di vista quantitativo e qualitativo.<br>Direi di lasciar perdere in prima battuta i rendimenti e di concentrarci sulla fattibilità.<br>I sistemi su cui vorrei soffermarmi sono quelli che prevedono l'accumulo di energia tramite pompaggio di liquidi, considerando che per i gas si avrebbe forse il vantaggio della più facile reperibilità di micro-turbomacchine (compressore e turbina), ma con lo svantaggio della pericolosità dello stoccaggio (comunque quanto detto non cambierebbe sostanzialmente).<br>Ipotizzerei inoltre risolti i problemi di "riempimento" del serbatoio (basta dimensionare bene una piccola pompa peristaltica da 30 W che con un pannello solare pompi acqua tutto il giorno, o qualcosa del genere), concentrandomi quindi sull'impiego di quanto immagazzinato<br><br>Proporrei inizialmente uno schema di impianto di questo tipo:<br><br>1) serbatoio a monte posto tendenzialmente più in alto possibile (considerando che non potremo certo sfruttare grandi portate sarà meglio puntare sul "salto"
<br>2) microturbina idraulica tipo pelton o francis collegata ad un piccolo alternatore. Direi di considerare una potenza max in gioco di circa un Kw... Problema: ovviamente in uscita vogliamo EE "utilizzabile" (50 Hz 220 V con tolleranze minime). Secondo me non è neanche da pensare il fatto (come vedo spesso scritto nel forum) di far funzionare il nostro baracchino a giri fissi come fosse una roba da 100 MW! Penso sia meglio affidarsi all'elettronica (come peraltro si fa con le microturbine a gas) con un sistema che qualunque "porcheria" di onda di corrente gli entri dentro, in uscita dia sempre 50 Hz, 220 V. Vista la piccola potenza non dovrebbe essere complicato.<br>3)Sistema di start-up ad accumulatori tradizionali: per quanto rapido un sistema del genere avrà comunque delle inerzie!!!Per intenderci: se devo andare in cantina e accendo la luce delle scale ora che la turbina fornisce anche quei miseri 50W della lampadina passano poniamo 5 secondi, io ho ciccato il primo gradino e mi sono ammazzato...<br>Dunque ci sarà un sistema ausiliario di accumulatori che coprano adeguatamente i transitori, con della semplice elettronica che si occupi della ricarica quando tutto funziona.<br>4)Sistema di dissipazione per coprire il calo repentino del carico: un circuito devia la potenza in eccesso ad un carico fittizio (resistenze) e tutto torna...<br><br>Non aggiungerei altro, che ne pensate della fattibilità? specie del gruppo turbina-alternatore e della parte elettronica..

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