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Nuova agricoltura

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  • #31
    Dionidream - Coltivare terre abbandonate

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    • #32
      Lui purtroppo la pensa in maniera un po' diversa da me...intende usare degli erbicidi contro i rovi e le canne... dice che funzionano solo contro queste tipologie di piante...quindi la soluzione è stata che mi farò dare due "piane" (fascie di terra sulle colline, non sò se conosci la liguria e come si coltiva qui ) quasi in cima al colle a contatto con il bosco così i pesticidi non ci arrivano ed è accessibile agli animali (tranne ai cinghiali ovviamente, un bel recinto lo dovrò fare ).

      Grazie franco per il link ! sembra una bella iniziativa
      Armerock...

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      • #33
        Originariamente inviato da armerock Visualizza il messaggio
        ...intende usare degli erbicidi contro i rovi e le canne... dice che funzionano solo contro queste tipologie di piante...
        Immaginavo senza neanche conoscerlo!

        Figurarsi se un erbicida si mette a distinguere... attacca in base al principio chimico o fisico, punto!
        Il problema della vecchia guardia è che considerano zone non coltivate come improduttive. Con le canne puoi costruire i supporti per molte piante. I canneti sono rifugio ideale per rondini e rondoni, predatori di insetti dannosi. I rovi costituiscono un rifugio per insetti, un "serbatoio", oltre a contribuire a proteggere da animali più grandi.
        Si tratta di prendere confidenza con la loro crescita e funzione, e mantenere l'ambiente di cui intendiamo servirci.

        Tieni presente che ogni pianta con le radici contribuisce a "arare, arieggiare, e preparare" il terreno. La pianta sostituisce il lavoro dell'uomo, se programmiamo bene l'ambiente... un rovo oggi è un terreno potenzialmente arato domani!

        E' chiaro che tutto ciò comporta un enorme sforzo iniziale, programmazione soprattutto, perchè si lavora pensando agli anni a venire. Il raccolto buono di quest'anno è frutto della preparazione non solo dell'anno precedente, ma di tutto ciò che è sul terreno.
        Se uno ragiona in termini di diserbanti e fertilizzanti, anche biologici, non ha capito il senso della agricoltura sostenibile.

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        • #34
          intende usare degli erbicidi contro i rovi e le canne...
          Ma siiiii vai... ammazza tutto! Così che si fa.... Tanto poi ce li mangiamo noi...

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          • #35
            ragazzi miei io sono d'accordo con voi..ma come spiegarlo al mio amico che lavora la terra in questo modo da 30 anni???
            l'unica è riuscire a farmi dare una piana e gestirmela io come voglio....taglio i rovi e poi elimino le radici a mano..stessa cosa per le canne dove coltivo.Poi se avanza spazio lascio qualche zona con terreno incolto ma sempre sotto stretta sorveglianza del mio falcetto
            Armerock...

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            • #36
              Originariamente inviato da armerock Visualizza il messaggio
              Poi se avanza spazio lascio qualche zona con terreno incolto ma sempre sotto stretta sorveglianza del mio falcetto
              Devi programmare lo spazio incolto, non deve essere un residuo ma darti supporto!
              Ci sono aziende (tipo Irisbio) che coltivano lasciando macchie con alberi e cespugli DENTRO i campi. Ovvio che perdono spazio e una parte del raccolto viene ombreggiato, ma il risparmio in termini di antiparassitari e protezione dal maltempo ripaga.

              Canne e rovi sono barriere naturali contro il dilavamento del suolo, contro il vento, contro gli insetti e le piante infestanti. Puoi suddividere il tuo orto in spazi delimitati da canne, siepi, alberi. Dove non devono esserci devi arare e togliere le radici di rovi e canne. Non occorre farlo a mano, benissimo il trattore. Non è che l'uso di strumenti moderni o inquinanti sminuisca il biologico... quello che voglio dire è che è opportuno preservare parte del roveto e del canneto. Quando capirai come cresce e dove puoi averne bisogno, sarà a tua disposizione (purtroppo parte di queste conoscenze è stata soppiantata e distrutta dall'avvento dell'agricoltura intensiva).

              Ad esempio: dentro il cannetto puoi costruire la casetta degli attrezzi.

              Potresti scattare qualche foto del terreno e metterla online...

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              • #37
                Grazie mille per i consigli !
                Appena finisco i lavori di pulizia ( il terreno era incolto da 60 anni) invio le foto, magari anche qualche foto dei lavori in corso! sabato vado e fotografo
                Cmq per capirci si tratta di terrazze di terreno di dimensioni dalle 5/8 metri di larghezza e 20/25 metri di lunghezza su una collina.
                Cmq per creare i bancali quindi lavoro il terreno che ho deciso con la motozappa, rompo bene le zolle e poi preparo i bancali e i passaggi e subito appena possibile comincio a inserire piantine e la pacciamatura giusto ?
                Cosa consigli come periodo per iniziare la realizzazione dei bancali ? Inizio della primavera?
                Armerock...

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                • #38
                  Il terreno lo puoi preparare in ogni momento... il problema che hai in questo momento sono le eventuali radici di alberi e piante infestanti. Altrimenti non ci sarebbe motivo di zappare.
                  Potresti chiedere se c'è qualche volontario dell'AIAB che può tenere un corso.
                  Si tratta di capire come è composto il terreno e cosa c'è nel terreno. In teoria il terreno incolto è un buon terreno: dovrebbe avere tanti microorganismi, insetti, animali, la produzione dipende da cosa vuoi coltivarci.
                  Zappando il terreno (secondo gli esperti) si fa un danno enorme: il terreno è come la pelle, immagina di tagliarti e rivoltare la pelle... :/
                  Una cosa è smuovere o areare il terreno, i primi centimetri, altra è rivoltare il terreno a 30/50 o 80 cm come si fa industrialmente. Però, ripeto, probabilmente questa prima volta lo devi fare... poi devi piantare e pacciamare, che è la ricostruzione artificiale della protezione che l'aratura ha distrutto.
                  Ti consiglio di iniziare a sperimentare su una parte del terreno, e fare tesoro dell'esperienza per i prossimo anni...

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                  • #39
                    Ok ti ringrazio ! Allora provero solo con il terreno di un/due bancali ad arare bene in profondità e poi controllo cosa nè rimane di rovi,canne,alberelli. Per i volontari non credo ci siano qui in liguria...almeno non lì ho mai sentiti nominare...
                    Cmq io ho letto che per la prima volta è normale arare...bisogna creare i bancali ed eliminare le piante che vi erano prima ed è questo l'unico modo...come profondità a cui andare cosa consigli ? basteranno 40 cm per eliminare le radici delle infestanti ?
                    Armerock...

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                    • #40
                      Fossi in te agirei per passi...
                      1) crea un comitato (chiama amici, vicini, ambientalisti, GAS) che promuova gli orti sociali e l'agricoltura sostenibile
                      2) come comitato contatta l'AIAB Liguria e chiedete se c'è un volontario che potrebbe spiegare in qualche pomeriggio un po di teoria
                      3) pubblicizza l'evento tra amici, vicini, ambientalisti, GAS...
                      4) All'incontro proponi l'adesione al comitato, poni agli esperti le domande, e mettiti d'accordo con le persone per iniziare i lavori
                      5) inizia i lavori di sistemazione.
                      Se tutto va bene, al punto 4 sarete in tanti (a Trieste 50/100 persone a riunione) e potrete chiedere al comune un aiuto burocratico. Se serve acqua e non c'è, fate interessare il comune. Se serve accesso, fate interessare il comune.
                      Tieni presente che una frazione dei presenti alle riunioni sarà disponibile con continuità nell'orto...

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                      • #41
                        Scusate il ritardo ....

                        ma è semplicemente fantastico tutto quello che avete scritto. Me lo sono letto in un sol boccone, tanto mi appassiona l'argomento. Sopratutto dove si parla di non arare la terra, per me è la verità assoluta, tutto quello che la natura ha costruito con il suo lento ma continuo lavoro noi, arando, lo vanifichiamo. Provate a chiedere ad un contadino di elencarvi i motivi per i quali ara e dissoda un terreno. Dopo prendete un normalissimo libro di scienze delle elementari e leggete la composizione del suolo, e troverete le risposte alla non necessaria aratura del terreno.
                        Ho parlato recentemente con i responsabili di un'associazione, (sono in continuo contatto), e mi hanno riferito che nei piccoli comuni le cariche istituzionali si sono accorte (finalmente) delle pietose condizioni della terra che da anni riceve incondizionatamente roba chimica.

                        Per Armerock: aspetta a zappare, c'è sempre tempo, tanto più che andiamo incontro all'inverno. Come dice Smilzo il riutilizzo di ciò che è presente è di fondamentale importanza, ma sopratutto ricorda sempre che la natura ha i suoi tempi e noi dobbiamo imparare a rispettarli se vogliamo avere il meglio da lei.

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