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bruciatore fatto in casa (chainsaw dust burner)

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  • bruciatore fatto in casa (chainsaw dust burner)

    Voglio illustrare ai lettori del forum la realizzazione del bruciatore che sto provando. Del materiale servito tutto è di facile reperibilità a costo irrisorio e scelto tra ciò che avevo già a disposizione, più elettrodi disco flex e corrente.Ed ecco quello che ne è venuto fuori (vedi allegati).Tutto è da verificare, specialmente in affidabilità ma essendo molto semplice e continuando a macinare ore senza intoppi ho pensato di parlarne mentre la cosa va maturando.L'idea è nata per poter applicare alla cucina a legna un bruciatore a pellet o altro abbastanza efficiente e regolabile senza escludere l'uso normale con ciocchi. Così quello che si vede è lo sputa fiamme che il caso ha voluto funzioni bene a segatura di motosega,quella che risulta dal taglio della legna per l'inverno, che finora andava sul fuoco assieme ad essa. Devo dire che è conseguenza del fatto che nell' agosto 2007, stufo di spendere in ricambi mi sono fatto la mia prima sega elettrica a catena, robusta quanto pesante,da 1,4 kw a costo anche questo irrisorio, che continua a darmi soddisfazioni.Naturalmente va montata sull'apposito cavalletto. Quello che mi ha più motivato è che già dalle prime accensioni la fiamma era bella viva ma sopratutto spariva completamente il fumo che invece dal camino della cucina è sempre uscito.Tra l'altro un combustibile facile da fare e da chiunque. Se interessano particolari non mancherò di darne una descrizione dettagliata. C'è chi ha fatto esperienze simili? Buon fuoco.
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  • #2
    io vorrei costruire un bruciatore a pellet. un amico mio ha gia provveduto al serbatio del pellet. il problema ora è nel bruciatore come mandare l'aria potresti darmi spiegazione in merito?
    grazie

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    • #3
      aria

      La mia scelta è stata di adottare provvisoriamente una ventolina da PC, 12 volt 2 watt che poi si è rivelata buona; anche il motoriduttore è 12 volt (tergicristallo panda). Non inganni la bassa potenza, al massimo della portata ho misurato fiamme di oltre 60 centimetri.Finora i dati che ho mi danno un consumo, sempre a manetta, di più di 2 kg/ora che non è poco. La ventolina l'ho testata prima su una mini forgia con aduzione dell'aria da sotto una griglia traforata (da una stufa a gas) sopra la quale avviene la combustione, poi sul bruciatore eseguendo una serie di fori (3,5 mm) tutt' attorno al fornello a 1,5 cm dal bordo. Si tratta di vedere che tipo di alimentazione si sceglie: se dall'alto non credo ci siano problemi adottando il primo caso, se dal basso l' unico accorgimento che mi sento di consigliare è di avere più distanza possibile (maggiore di 5 cm) tra i fori e il tubo della coclea. Il sebatoio dovrebbe essere a coperchio stagno perchè i fumi tendono a fare il percorso inverso del combustibile. Questo nel mio caso ma anche per il pellet ho letto dello stesso problema.

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      • #4
        grazie gil-gil possiedo una ventole per computer mai utilizzata ancora imballata userò quella, e per quanto riguarda il brucitore che dici se lo faccio nella misura di 20 x 20 ed alto 15 cm, tanto di spazio ne ho tanto visto che il caminetto è 80 cm di larghezza mi rimangono 60 cm che posso utilizzare per la legna. il foro che immette l'aria lo faccio lateralmente?

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        • #5
          pausa caffè

          Butto giù un disegnino e appena ho tempo lo iserisco.Se ho capito, gio62,hai scelto la carica combustibile dal basso come nel mio caso. In questi giorni intanto il mio lavoro è proseguito:dopo un pò di rodaggio nel caminetto ho deciso di applicare il bruciatore ad uno scaldabagno a legna.Finita la prima parte di lavoro, una pausa caffè.
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          • #6
            complimenti

            sei proprio bravo, complimenti.
            per quanto riguarda il carico del pellet ho risolto, carico dall'alto, devo solo costruire un brucitaore con una ventola che manda l'aria, ovviamnete vorrei modulare il flusso dell'aria per aumentre o diminuire la fiamma.

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            • #7
              moolto interessato

              ciao è da un po che seguo il forum sopratutto ultimamente perchè sono in procinto di entrare nella nuova casa. Sarei interessato a realizzare, o collaborare con chiunque voglia, un "bruciatutto" come è stato definito sulla falsa riga di questo che mi sembra faccia al caso mio. non trovando infatti stufe a cippato e non volendo comprare una stufa a pellet perche' mi sembra un controsenso vorrei utilizzare un sistema come quello qui presentato. Premetto che tutta la casa è stato un esperimento dopo l'altro quindi vorrei procedere su questa via anche per il discorso riscaldamento. grazie per lo spunto e vorrei approfondire il discorso con chiunque sia interessato (foto disegni schemi è tutto ben accetto, anche collaborazioni in prima persona).

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              • #8
                Scusate se cambio leggermente argomento ma ho bisogno del consiglio di persone capaci e spero vogliate aiutarmi. Vorrei realizzare un impiantoartigianale che mi consenta di recuperare un pò di calore dal mio camino tradizionale e convogliarlo ad un comunissimo sistema di riscaldamento con caloriferi alimetati da caldaia a gas. Il mio impianto di riscaldamento e trizonale (piano interrato ove c'è il camino, piano terra e primo piano. NB la casa e su tre livelli ma non è molto grande) con la possibilita di regolazione separata della temperatura ambiente (un termostato per piano). Vicino al camino c'è un termosifone grande (sprecato quando accendo il camino, ma forse utile al mio scopo!?). Vorrei creare uno scambiatore di calore artigianale con tubi di rame da porre nel camino. L'acqua vi giungerebba dai tubi di out e di in del calorifero vicino al camino. La mia idea (non so se corretta) e che settando la caldaia a gas al minimo, l'acqua che torna dal calorifero vicino al camino (che in realtà ha circolato non nel calorifero ma nello scambiatore di calore del camino) possa essere più calda di quella che è inviata dalla caldaia al calorifero/camino. In questo modo potrebbe essere il camino (almeno in parte) a temere calda l'acua della caldaia risparmiano gas.
                Domande:
                1. il fatto che il mio impianto è trizonale rappresenta un problema? in altre parole l'acqua riscaldata dal camino nel piano interrato potrebbe giungere anche ai caloriferi dei pni soprastanti (spinta ovviamente normalmente dalla caldaia a gas?
                2. Il flusso d'acqua del grosso calorifero vicino al camino (flussod'acqua che scalderei nel camino) mi consente di recuperare una quantità di calore apprezzabile? Se no, applicando una pompa di ricircolo dopo o prima dello scambiatore/camino potrei migliorare il flusso d'acua e quindi il trasporto di calore?
                3. Per essere in sicurezza mi basta un vaso ad espansione chiuso, una valvola di sicurezza 2,5 bar, un rubinetto manuale sulla linea che porta l'acqua al camino
                4. come posso creare un meccamismo che blocchi il rifornimento d'acqua al camino quando la caldaia e a temperatura e le valvole termostatiche ambientale bloccano il flusso ai caloriferi del pianno terra e primo?
                Grazie per l'aiuto

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                • #9
                  Costruire una coclea

                  Allego una foto del lavoro finito: il boiler è riempito ma non allacciato. Mi sono subito reso conto che bisognerà fare in modo che il calore disponibile venga sfruttato nella maniera più completa: usato così com'è una bella fetta di energia se ne va dal camino. Oltre a questo, il completamento con un serbatoio adeguato e in generale una rifinitura di tutti i particolari mi occuperà per le prossime settimane. Vorrei nel frattempo proporre a chi interessa la costruzione di una coclea che è il vero cuore dei sistemi di alimentazione a biomassa. Utilizzerò le misure che ho già dato alla mia realizzazione, ovviamente modificabili in base alle proprie necessità. Prendo in considerazione l'uso del pellet come combustibile ma è interessante testare altre possibilità per chi ne disponesse. Per chi volesse un approccio di semplice curiosità potrebbe essere un passatempo costruendola con del semplice cartoncino, insomma de gustibus. Partirei subito dall'elica. Servono dei dischi di 6.5 cm (+/-) sui quali segniamo il centro e un raggio (direi lamiera di 1.7 -massimo 2 mm). Puntando nel mezzo il compasso segniamo un cerchio di 2,7 cm. ed eseguiamo il foro di tale misura. Nelle foto si può vedere uno dei modi possibili. Tagliamo lungo la linea del raggio e avremo un anello aperto, ciò per altri 14 dischi. Le misure sono riferite a una coclea della lunghezza di 55 cm per un perno di mm 21 di diametro. Ora si tratta di saldare una estremità di ogni anello con una del successivo, non badando troppo alla forma ma piuttosto a fare attenzione che i lembi combacino ( la pinza a grip aiuta): basta da un lato e con una smerigliatura saremo a posto. Si tratta poi di tendere la spirale: una robusta lama serrata in morsa ci trattiene un'estremità e con un paio di guanti afferriamo l'altra e tiriamo. Mi è riuscito discretamente al primo tentativo; più avanti il perno completerà l'allineamento e la spaziatura. Chissà se ne vedremo delle belle!
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                  • #10
                    continua..

                    Ed ecco la spirale avvolta su un perno per una prima valutazione. Richiederà un motoriduttore da tre giri/minuto variabili in base alla potenza richiesta e al tipo di combustibile. Prossima tappa il perno nei suoi particolari .
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                    • #11
                      Gil, complimenti.............. continua su questa strada ...............
                      Francesco

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                      • #12
                        il perno

                        Grazie per l'incoraggiamento. Dunque, il perno completa la coclea, è di semplice realizzazione e ha diversi compiti di cui bisogna tener conto: dobbiamo provvedere ai supporti sui quali ruoterà, munirlo di una trasmissione, di un accorgimento per deviare il pellet e in questo caso anche di trasmettere il movimento allo scuotitore del serbatoio. E allora 55 cm di tubo di ferro da 1/2 pollice da idraulico, due spezzoni di ferro trafilato da 15 mm della lunghezza di 15 e 20 cm rispettivamente è quello che ci serve. A 5 cm di ciascuna delle estremità del tubo facciamo un foro di 10 mm, come nel disegno. Poi vediamo se i due pezzi entrano nello stesso: nel caso negativo usando dei colpetti di lima tonda tuttattorno al foro cerchiamo di inserirli per una lunghezza di 10 cm. Non prendo in considerazione allineamenti spinti, per 3 giri al minuto, qualsiasi cuscinetto è in grado di supplire a un leggero disassamento, innoltre il ricorso a un tornitore mi sembra eccessivo ed è senzaltro costoso. Assemblati i pezzi si diano dei bei punti di saldatura nei due fori. Adesso andrebbero eseguiti due fori di 8 mm nelle posizioni della figura 2. In quello a sinistra saldiamo un tondino da 8mm di 6 cm in modo che sporga metà per parte. La funzione di questa barretta è di deviare il pellet verso il focolare (non c'è in figura) mentre il foro a destra potrà servire per l'inserimento di un perno nelle prove manuali di verifica. Alla prossima.
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                        • #13
                          Ciao gil io ho costruito una stufa a pellet a caduta,cioe' il pellet se lo prende il fuoco man mano che si estingue bruciando,ho creato un condotto che porta il pellet sul braciere,dova arriva aria dal condotto-cassetto cenere posto sotto,espulsione fumi naturalmente con tubo da 10 cm,tutto quanto funziona benissimo senza utilizzo di corrente elettrica, e un naturale caldo che si propaga dalla stessa stufa.Ho utilizzato la stufa per circa due mesi,dentro il mio capannone laboratorio,adesso le temperature si sono notevolmente alzate e penso che presto la smontero,per poi pulirla,l'unico neo che mostra e il consumo che si attesta sui 2 kg pellet oraSaluti a tutti e buona sperimentazione.

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                          • #14
                            risposta a veloce

                            Dev'essere senz'altro qualcosa di ingegnoso che in genere è una caratteristica che si accompagna alla semplicità. Nella stufe tradizionali la difficoltà stà nel controllare la completezza della combustione e il sintomo più evidente è il pennacchio di fumo che esce dal camino: nella tua come va? Intendi che il consumo è alto o che non puoi regolarlo ? Se volessi es****e qualcosa in più avresti l'attenzione di tanti. Ciao

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                            • #15
                              Ciao Gil,non so come postare foto,la mia conoscenza informatica e limitata,tornando alla stufa e' effettivamente la semplicita fatta stufaho utilizzato un tubo quadrato 15 cm x15 lungo 100 cm,lo chiuso da un lato e da un lato ho montato uno sportello in lamiera 15x15 cm,sopra lo sportello ho forato col cannello un foro da 8cm,dove ho saldato un imbuto,che contiene circa 5kg di pellet.Ora ti elenco le varie fasi,in modo che tu comprenda come funziona,allora metto pellet nell'imbuto,il pellet scivola su una lamiera inclinata di 45gradi,il pellet ariempito tutta la griglia di combustione posta allinterno della stufa,sotto alla griglie ho costruito un cassetto porta cenere che serve anche per immettere aria comburente a ingresso naturale,a questo punto per accendere il tutto inserisco nel cassetto un cubetto di diavolina, nel giro di 7,8 minuti la stufa e gia 600gradi,il tubo diventa quasi rosso,e il caldo che emana e a convenzione naturale,e tutto senza utilizzare energia elettrica,sulla parte opposta del tubo ho saldato una boccola da9,5cm e forato il buco espulzione fumo,4 tubi da 10 x100 portano il fumo fuori sul tetto,il pellet brucia sulla griglia,la cenere cade nel cassetto edi conseguenza l'imbuto fornisce nuovo pellet alla combustione,una carica di pellet dura circa 3 ore.Accendo alla mattina alle 7,30 e brucia fino alle 11 ma il calore dura fino alle12 ora di pranzo,a dimenticavo ci faccio anche il caffe o il the,SALUTI A TUTTI:

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                              • #16
                                Originariamente inviato da veloce Visualizza il messaggio
                                ... io ho costruito una stufa a pellet a caduta,cioe' il pellet se lo prende il fuoco man mano che si estingue bruciando...
                                Complimenti per la realizzazione, ma non e' una novita', nel senso che esistono stufe gia' commercializzate con questa caratteristica.

                                Mi sembra che il problema piu' grosso sia relativo all'impossibilita' di spegnerle a necessita' (bisogna attendere la fine del combustibile, almeno quello a valle di una eventuale serranda)
                                Bye

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                                • #17
                                  Ho anche la serranda spegni fuoco,praticamente ho fatto con la sega a mano(non e una parolacca)un taglio sul collo dell'imbuto,dove faccio scorrere una lamina che interrompe la caduta del pellet,praticamente rimane dopo questa operazione poche manciate di pellet che si esaurisce per poi spegnersi,pensa sopra alla stufa avvolte colloco dei dischi di volano in ghisa,anche quando la stufa e spenta da diversi minuti,questi emanano ancora calore,e difficilmente riesco a toccarli per il calore accumulato.

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                                  • #18
                                    coclea

                                    Concludendo si infila l' elica sul perno fissato in morsa avvitandola: a cose fatte a me è risultato un passo per spira di 4 cm. Mi limiterei a tagliare una probabile eccedenza senza saldare le due parti per il momento, perlomeno se ne è risultata una unione abbastanza fissa. Nelle foto si intravvede dal lato serbatoio lo scuotitore e la protezione del cuscinetto dal lato opposto.
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                                    • #19
                                      Complimenti,hai un ottima manualita,buona sperimentazione.

                                      Commenta


                                      • #20
                                        Senso di rotazione

                                        Grazie veloce.Ho sorvolato su questo aspetto (del titolo) perchè di partenza non sapevo che motore avrei utilizzato. Un senso vale l'altro ma è anche meglio poterlo definire all' inizio.
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                                        • #21
                                          mi piacerebbe vedere la foto di questo bruciapellet senza corrente
                                          :manganello:google+ersola= 1°risultato:bye1:

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                                          • #22
                                            ho letto velocemente , e neanche tutto , però ho visto le foto...... sicurezza prima di tutto (parla une che va avanti ad esperimenti!!) se manca la corrente nella tua coclea crogiolo.... che cosa impedisce al fuoco di risalire lungo alla coclea ed incendiare la vasca??? YouTube - caldaia a potatura come puoi vedere in questo video nella coclea fatta per la mia potatura esiste il così detto salto termico che in caso di risalita di fiamma impedisce che si incendi il "pentolone"...
                                            Faccio il contadino....ma... Www.attoripersbaglio.it :dev::dev:
                                            cosa ne pensate?...http://www.energeticambiente.it/agri...ansgenico.html

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                                            • #23
                                              in effetti me lo ero chiesto anche io...
                                              :manganello:google+ersola= 1°risultato:bye1:

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                                              • #24
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                                                Di uno scaldabagno a legna si potrebbe dire che non si butta niente. Lascio parlare alle immagini.
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                                                  continua..

                                                  E anche queste.........
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                                                    Diametro tubo

                                                    Per poter usare anche il pellet, con una coclea del diametro attorno ai 6 cm, ho fatto questo test. Con il tubo del bruciatore di cui parlo, dal diametro interno di 7.9 cm, è apparso subito difficoltoso il trascinamento di tale combustibile, intendo quello comune di 6 mm. Col modellino della foto sono bastati pochi giri a mano per capire che la misura è sufficiente: l'interno è di 10,4 cm. Sto pensando anche all' uso di tubi di sezione quadrata o rettangolare.
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                                                      Regolare l'aria

                                                      Si trovano dei potenziometri per ventole da Pc a 4/5 euro e con questi è facile regolare la portata. Nella foto si vede un sistema altrettanto pratico e costa solo un pò di pazienza.
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                                                        Complimenti a Gil-gil per inventiva e manualità, e a Giuggiolo per il recupero degli scarti di potatura, spesso bruciati sul campo senza utilità alcuna. Fai una preessicazione naturale?

                                                        OT
                                                        Pe Giuggiolo
                                                        A proposito di "indovinate quale sono?"
                                                        Sei la persona sdraiata e interpretavi Cappuccetto Rosso.
                                                        Ciao
                                                        Will

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                                                        • #29
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                                                          Faccio il contadino....ma... Www.attoripersbaglio.it :dev::dev:
                                                          cosa ne pensate?...http://www.energeticambiente.it/agri...ansgenico.html

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                                                          • #30
                                                            Cuscinetti

                                                            Grazie per il sostegno. Ho deciso per due cuscinetti a sfere, uno sigillato al lato motore (a) e uno con schermatura metallica al lato fuoco (b). C'era da tenere in conto un modesto carico lungo l'asse per il primo e le alte temperature per il secondo ma un problemino è arrivato invece dalla polvere di legno infilatasi nel cuscinetto b , non adeguatamente protetto fino a bloccarlo. Posto rimedio con una semplice copertura fissata sull' albero, sto valutando quanto è stato il miglioramento, rilevando già un buon progresso. Per le temperature (b) non c'è che attendere; un qualche ausilio potrebbe venire da un dissipatore, ma rinunciare alla lubrificazione sembra proprio inevitabile: senza ricorrere a chissachè mi limiterò a verificarne la durata .Ciao
                                                            File allegati

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