L'errore, Tersite, non sta nel considerare il ciclo di rendimento, ma nel voler "proiettare" questo ragionamento su una situazione che è del tutto diversa!
Lo sappiamo tutti che costruire 100 centrali da 10 kWp è molto meno conveniente in termini di spreco e rendimento che costruirne 1 da 1 GWp. Infatti si sono costruite centrali! Non grappoli di caldaie nei paesi!
Il ragionamento vale però per la centrale a carbone. NON vale per la produzione di pere e mele come NON vale per la produzione diffusa da FER! La differenza di rendimento fra un unico impianto FV da 1 MWp e 10 da 100 kWp è minima. Questo perchè sei legato al rendimento da flusso che tanto angosciava Battaglia! Sul mq puoi raccogliere una certa energia dal sole. Se vuoi decuplicarla... devi decuplicare l'estensione. Punto.
Questo rende, paradossalmente ma provvidenzialmente, meno vantaggioso l'investimento classico di capitale nel grande impianto!
E' il paradosso della famosa frasetta di Battaglia tanto cara a qualcuno e verissima, ma solo per gli impianti centralizzati:
Se tu calcoli tutti i costi che un investimento centralizzato deve contabilizzare il FV non sarebbe conveniente nemmeno se il pannello fosse gratuito!
Non è falso! Ma come dicevo già al buon Battaglia anni fa... questo vale SOLO per un ragionamento industriale!
Al piccolo investitore, magari agricolo, che ha un suo terreno improduttivo e magari qualche soldo da investire... non frega nulla dei calcoli economici sull'occupazione del terreno o la manutenzione!
L'unica cosa che gli frega è "se investo 500.000€ in quanto tempo ammortizzo e quanto mi frutta una volta ammortizzato?"
Il discorso del 0,25€ invece che 0,20€ è presto fatto. Ora il costo di produzione al gestore è inferiore ai 0,07€/kWh. Ma all'utente è molto più elevato e spesso è vicino agli 0,20€. La differenza non la fa solo l'utile d'azienda, ovviamente, ma tutta una serie di costi, fra cui il dispacciamento e il trasporto dell'energia è il maggiore.
In una smart grid a produzione diffusa uno degli assunti è proprio che buona parte dell'energia viene prodotta e consumata nell'ambito dello stesso distretto. Cosa che abbassa notevolmente questi costi.
Comunque se stimiamo in 0,1€ questi costi su una tariffazione di 0,25€ di media significherebbe quasi raddoppiare la quota di ritiro delle FER!
Sono i 0,5€ che non stanno nè in cielo nè in terra! Se i consumatori pagassero oggi una cifra del genere il FV sarebbe già competitivo senza alcun incentivo! E non esiste alcun pericolo di arrivare a quei livelli (almeno con le FER! Sui fossili non ci metterei la mano sul fuoco! )
Sulle smart grid, meglio sui progetti di smart grid, c'è molto materiale in rete. In soldoni significa creare dei nodi di rete a livello di un distretto. Ogni distretto è a grandi linee autosufficiente per una gran parte di produzione e consumo. Ogni distretto ottimizza, per via informatica, produzione e consumo permettendo l'afflusso di molte forme di produzione. Ovviamente ogni distretto avrà possibilità di accumulare o dispacciare l'energia in eccesso. E' un sistema che presenta grandi vantaggi anche per gli aspetti di resistenza ai black out generali e che sicuramente va ancora molto sviluppato e ottimizzato, ma non è certo una fantasia da figlio dei fiori eh!
Diciamo che è il Cavallo di Troia della produzione diffusa, tanto per restare sulle reminiscenze ginnasiali!
Lo sappiamo tutti che costruire 100 centrali da 10 kWp è molto meno conveniente in termini di spreco e rendimento che costruirne 1 da 1 GWp. Infatti si sono costruite centrali! Non grappoli di caldaie nei paesi!
Il ragionamento vale però per la centrale a carbone. NON vale per la produzione di pere e mele come NON vale per la produzione diffusa da FER! La differenza di rendimento fra un unico impianto FV da 1 MWp e 10 da 100 kWp è minima. Questo perchè sei legato al rendimento da flusso che tanto angosciava Battaglia! Sul mq puoi raccogliere una certa energia dal sole. Se vuoi decuplicarla... devi decuplicare l'estensione. Punto.
Questo rende, paradossalmente ma provvidenzialmente, meno vantaggioso l'investimento classico di capitale nel grande impianto!
E' il paradosso della famosa frasetta di Battaglia tanto cara a qualcuno e verissima, ma solo per gli impianti centralizzati:
Se tu calcoli tutti i costi che un investimento centralizzato deve contabilizzare il FV non sarebbe conveniente nemmeno se il pannello fosse gratuito!
Non è falso! Ma come dicevo già al buon Battaglia anni fa... questo vale SOLO per un ragionamento industriale!
Al piccolo investitore, magari agricolo, che ha un suo terreno improduttivo e magari qualche soldo da investire... non frega nulla dei calcoli economici sull'occupazione del terreno o la manutenzione!
L'unica cosa che gli frega è "se investo 500.000€ in quanto tempo ammortizzo e quanto mi frutta una volta ammortizzato?"
Il discorso del 0,25€ invece che 0,20€ è presto fatto. Ora il costo di produzione al gestore è inferiore ai 0,07€/kWh. Ma all'utente è molto più elevato e spesso è vicino agli 0,20€. La differenza non la fa solo l'utile d'azienda, ovviamente, ma tutta una serie di costi, fra cui il dispacciamento e il trasporto dell'energia è il maggiore.
In una smart grid a produzione diffusa uno degli assunti è proprio che buona parte dell'energia viene prodotta e consumata nell'ambito dello stesso distretto. Cosa che abbassa notevolmente questi costi.
Comunque se stimiamo in 0,1€ questi costi su una tariffazione di 0,25€ di media significherebbe quasi raddoppiare la quota di ritiro delle FER!
Sono i 0,5€ che non stanno nè in cielo nè in terra! Se i consumatori pagassero oggi una cifra del genere il FV sarebbe già competitivo senza alcun incentivo! E non esiste alcun pericolo di arrivare a quei livelli (almeno con le FER! Sui fossili non ci metterei la mano sul fuoco! )
Sulle smart grid, meglio sui progetti di smart grid, c'è molto materiale in rete. In soldoni significa creare dei nodi di rete a livello di un distretto. Ogni distretto è a grandi linee autosufficiente per una gran parte di produzione e consumo. Ogni distretto ottimizza, per via informatica, produzione e consumo permettendo l'afflusso di molte forme di produzione. Ovviamente ogni distretto avrà possibilità di accumulare o dispacciare l'energia in eccesso. E' un sistema che presenta grandi vantaggi anche per gli aspetti di resistenza ai black out generali e che sicuramente va ancora molto sviluppato e ottimizzato, ma non è certo una fantasia da figlio dei fiori eh!
Diciamo che è il Cavallo di Troia della produzione diffusa, tanto per restare sulle reminiscenze ginnasiali!
Commenta