E' certamente utile confrontare gli obbiettivi 2013 - 2020 del piano energetico nazionale presentato nel 2012 dal Governo Italiano con le premesse di fattibilità economica da me evidenziate in questo FORUM fin dal 2009.
La congruenza c'è e si può passare a valutare benefici per la collettività nazionale (generali) e costi per le finanze pubbliche.
Anche sulle valutazioni dei Benefici Generali si può concordare.
Si ricorda però che i costi per le finanze pubbliche dipendono sostanzialmente dalle incentivazioni predisposte.
E' esattamente qui che si innsta la mia proposta del 2009 di Politica Energetica Differenziale.
Ritengo di aver già dimostrato che tale politica (PED) permette di ottenere gli stessi Benefici Generali senza costi per incentivi, ma solo attivando la concorrenza tra fornitori di prodotti energitic e seperatamente la concorrenza tra utilizzatori di prodotti energetici.
L'unico costo pe la pubblica amministrazione sarebbe il costo per il controllo sul commercio dei prodotti energetici, già svolto per la legge sulle accise.
Peraltro la PED permette un'accelerazione della riconversione all'innovazione (e riduzione dell'uso delle fonti fossili) comunque sempre a costo zero per la pubblica amministrazione.
Con ovvi benefici anche per il carico fiscale per i cittedini utilizzatori diretti ed indiretti d'energia.
Gabriele Gavioli
La congruenza c'è e si può passare a valutare benefici per la collettività nazionale (generali) e costi per le finanze pubbliche.
Anche sulle valutazioni dei Benefici Generali si può concordare.
Si ricorda però che i costi per le finanze pubbliche dipendono sostanzialmente dalle incentivazioni predisposte.
E' esattamente qui che si innsta la mia proposta del 2009 di Politica Energetica Differenziale.
Ritengo di aver già dimostrato che tale politica (PED) permette di ottenere gli stessi Benefici Generali senza costi per incentivi, ma solo attivando la concorrenza tra fornitori di prodotti energitic e seperatamente la concorrenza tra utilizzatori di prodotti energetici.
L'unico costo pe la pubblica amministrazione sarebbe il costo per il controllo sul commercio dei prodotti energetici, già svolto per la legge sulle accise.
Peraltro la PED permette un'accelerazione della riconversione all'innovazione (e riduzione dell'uso delle fonti fossili) comunque sempre a costo zero per la pubblica amministrazione.
Con ovvi benefici anche per il carico fiscale per i cittedini utilizzatori diretti ed indiretti d'energia.
Gabriele Gavioli
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