Sto studiando all'estero in un'università che ha strettissimi contatti con il mondo industriale, e speravo di trovare ricerche su applicazioni pratiche delle rinnovabili. Non che non ci siano, ma sono largamente superate per richiesta da quello che sembra il nuovo Re Mida della lotta all'effetto serra: la cattura della CO2
Svariate multinazionali dell'energia stanno investendo ingenti capitali nel settore, sviluppando cicli termodinamici a emissioni zero che filtrano l'anidride carbonica e la inviano nel sottosuolo. Il tutto sulla base di modelli economici che tengono conto del prezzo dei certificati verdi (al momento intorno ai 15 euro per tonnellata di co2 prodotta, ma destinato a salire)
Ovviamente l'efficienza di questi cicli è minore di quella dei cicli normali, per via dell'energia persa nel filtraggio e nel pompaggio della co2. L'effetto totale è quello di aumentarne la produzione effettiva, per poi "nasconderla" sottoterra in attesa di tempi migliori.
A mio parere i certificati verdi erano nati con ben altre intenzioni che finanziare queste "discariche" di co2, e aggirarli in questo modo mi sembra scorretto, se non illecito.
Che ne pensate?
Svariate multinazionali dell'energia stanno investendo ingenti capitali nel settore, sviluppando cicli termodinamici a emissioni zero che filtrano l'anidride carbonica e la inviano nel sottosuolo. Il tutto sulla base di modelli economici che tengono conto del prezzo dei certificati verdi (al momento intorno ai 15 euro per tonnellata di co2 prodotta, ma destinato a salire)
Ovviamente l'efficienza di questi cicli è minore di quella dei cicli normali, per via dell'energia persa nel filtraggio e nel pompaggio della co2. L'effetto totale è quello di aumentarne la produzione effettiva, per poi "nasconderla" sottoterra in attesa di tempi migliori.
A mio parere i certificati verdi erano nati con ben altre intenzioni che finanziare queste "discariche" di co2, e aggirarli in questo modo mi sembra scorretto, se non illecito.
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