Apro una discussione con intenti un pelo ambiziosi, forse.
Ma credo che a questo punto, viste anche i ricorrenti attacchi contro la "follia economica" delle FER che si leggono quotidianamente sui giornali e le diatribe sul ritorno del nucleare, sia il caso di chiarire qualche passaggio.
Lo spunto me l'ha dato questo splendido articolo del prof. Ugo Bardi :
La caduta dell'impero Romano: un modello dinamico
Chi già si sta chiedendo cosa c'entri l'impero romano con l'eolico ed il fotovoltaico credo farebbe molto bene a leggerlo attentamente!
E' un'analisi del collasso dell'impero romano solo parzialmente innovativa, in quanto già Rifkin (che Bardi non apprezza particolarmente comunque!) ne aveva inserito una simile nel suo famoso o fanigerato "Economia all'idrogeno".
La cosa dimostra solo, a mio parere, come al di là delle acerrime discussioni accademiche il vero problema della nostra società sia ormai stato inquadrato da diverse persone.
E l'energia è alla base del discorso.
La società industriale come la conosciamo è vicina al capolinea! Il parallelo con la civiltà romana è in effetti impressionante. A mio personale parere la situazione può anche essere inquadrata da un punto di vista medico allacciandosi al fenomeno del "compenso funzionale".
In parole povere un organismo vivente quando è aggredito da una malattia NON mette in atto azioni di cura efficace spesso. Anche quando queste sono possibili. Questo perchè dal punto di vista della natura il benessere dell'individuo è funzionale solo al compito che la natura gli ha assegnato. Brutalmente un cuore compensa, magari ingrossandosi e sfiancandosi (quando sarebbe molto più efficace e salutare per lungo tempo far partire magari un segnale di dolore che blocchi lo sforzo) perchè è più "importante" l'azione richiestagli nella fuga, combattimento, riproduzione che l'obiettivo di puntare alla vecchiaia tranquilla!
Esattamente come successe nell'impero romano la nostra civiltà sta adottando ora gli stessi comportamenti!
Una flotta baleniera continuerà a cacciare balene fino all'estinzione se non interviene una forza superiore a bloccarla. Questo perchè l'interesse primario dei balenieri (quindi interesse limitato ma comune ai soli che hanno possibilità di agire anche se magari contrario a moltissimi che non possono agire!) è quello di accumulare energia a basso costo! L'oro delle legioni romane o i dollari per la vendita della balena pescata sono "energia facile", che permette di accedere a quote importanti di energia trasformata come cibo e beni materiale che sarebbe faticosissimo procurarsi in altri modi!
Un sistema produttivo basato sull'iperproduzione legata tramite feedback positivo all'iperconsumo continuerà a cercare di riprodurre il proprio modello, anche quando è ormai evidente che non può più funzionare! Sono troppi a trarne il loro reddito da questo meccanismo! Questo è il meccanismo che più mi rende scettico su tutti i bei discorsi di decrescita, limitazione, "sobrietà". Non il modello in sè stesso (che qualche punto positivo ce l'ha, ovvio!)
E' illuminante l'esempio del druido che cerca di far capire all'imperatore come correggere la cosa. Ovviamente l'imperatore, anche se forse qualche dubbio lo ha, NON PUO' adottare le soluzioni proposte dal druido. Se provasse a farlo si ritroverebbe non più imperatore e probabilmente morto dopo un giorno!
Nella nostra civiltà una spinta al mantenimento di questa forma di meccanismo perverso evidentemente esiste. Non voglio sconfinare sulle visioni ideologiche e dibattere se la spinta sia da addebitare all'avidità dei plutocrati capitalisti o alla furbizia dei parassiti occupazionali... ma evidentemente ESISTE! La pervicacia con cui si cerca di far passare il concetto che qualsiasi proposta che non piace porterà "meno potere d'acquisto" e "maggiore disoccupazione" la dice lunghissima sulla conoscenza delle leve da spingere!
Per ora mi fermo qui, rifletto un pò su cosa scrivere vedendo se c'è interesse. Nel frattempo aspetto commenti.
Ma credo che a questo punto, viste anche i ricorrenti attacchi contro la "follia economica" delle FER che si leggono quotidianamente sui giornali e le diatribe sul ritorno del nucleare, sia il caso di chiarire qualche passaggio.
Lo spunto me l'ha dato questo splendido articolo del prof. Ugo Bardi :
La caduta dell'impero Romano: un modello dinamico
Chi già si sta chiedendo cosa c'entri l'impero romano con l'eolico ed il fotovoltaico credo farebbe molto bene a leggerlo attentamente!
E' un'analisi del collasso dell'impero romano solo parzialmente innovativa, in quanto già Rifkin (che Bardi non apprezza particolarmente comunque!) ne aveva inserito una simile nel suo famoso o fanigerato "Economia all'idrogeno".
La cosa dimostra solo, a mio parere, come al di là delle acerrime discussioni accademiche il vero problema della nostra società sia ormai stato inquadrato da diverse persone.
E l'energia è alla base del discorso.
La società industriale come la conosciamo è vicina al capolinea! Il parallelo con la civiltà romana è in effetti impressionante. A mio personale parere la situazione può anche essere inquadrata da un punto di vista medico allacciandosi al fenomeno del "compenso funzionale".
In parole povere un organismo vivente quando è aggredito da una malattia NON mette in atto azioni di cura efficace spesso. Anche quando queste sono possibili. Questo perchè dal punto di vista della natura il benessere dell'individuo è funzionale solo al compito che la natura gli ha assegnato. Brutalmente un cuore compensa, magari ingrossandosi e sfiancandosi (quando sarebbe molto più efficace e salutare per lungo tempo far partire magari un segnale di dolore che blocchi lo sforzo) perchè è più "importante" l'azione richiestagli nella fuga, combattimento, riproduzione che l'obiettivo di puntare alla vecchiaia tranquilla!
Esattamente come successe nell'impero romano la nostra civiltà sta adottando ora gli stessi comportamenti!
Una flotta baleniera continuerà a cacciare balene fino all'estinzione se non interviene una forza superiore a bloccarla. Questo perchè l'interesse primario dei balenieri (quindi interesse limitato ma comune ai soli che hanno possibilità di agire anche se magari contrario a moltissimi che non possono agire!) è quello di accumulare energia a basso costo! L'oro delle legioni romane o i dollari per la vendita della balena pescata sono "energia facile", che permette di accedere a quote importanti di energia trasformata come cibo e beni materiale che sarebbe faticosissimo procurarsi in altri modi!
Un sistema produttivo basato sull'iperproduzione legata tramite feedback positivo all'iperconsumo continuerà a cercare di riprodurre il proprio modello, anche quando è ormai evidente che non può più funzionare! Sono troppi a trarne il loro reddito da questo meccanismo! Questo è il meccanismo che più mi rende scettico su tutti i bei discorsi di decrescita, limitazione, "sobrietà". Non il modello in sè stesso (che qualche punto positivo ce l'ha, ovvio!)
E' illuminante l'esempio del druido che cerca di far capire all'imperatore come correggere la cosa. Ovviamente l'imperatore, anche se forse qualche dubbio lo ha, NON PUO' adottare le soluzioni proposte dal druido. Se provasse a farlo si ritroverebbe non più imperatore e probabilmente morto dopo un giorno!
Nella nostra civiltà una spinta al mantenimento di questa forma di meccanismo perverso evidentemente esiste. Non voglio sconfinare sulle visioni ideologiche e dibattere se la spinta sia da addebitare all'avidità dei plutocrati capitalisti o alla furbizia dei parassiti occupazionali... ma evidentemente ESISTE! La pervicacia con cui si cerca di far passare il concetto che qualsiasi proposta che non piace porterà "meno potere d'acquisto" e "maggiore disoccupazione" la dice lunghissima sulla conoscenza delle leve da spingere!
Per ora mi fermo qui, rifletto un pò su cosa scrivere vedendo se c'è interesse. Nel frattempo aspetto commenti.
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