Buongiorno a tutti,
chiedo il vostro aiuto per cercare di risolvere un dubbio prima dell'arrivo dello stagione fredda.
Ho già provato ad interpellare idraulico, CAT e elettricista senza avere una risposta univoca ma soprattutto convincente.
A seguito della ristrutturazione del mio immobile, siamo passati da una vecchia caldaia a gasolio ad una a pellet (Easypell 25Kw) - senza puffer, per mancanza di spazio ma forse risolvibile nel prossimo futuro - per acqua sanitaria e riscaldamento a mezzo di termosifoni in ghisa.
La casa è su 2 piani, con 2 cronotermostati (Came TH/700 BK WIFI WALL) che comandano 2 valvole di zona (zona giorno e zona notte), nuovi infissi in legno in quanto immobile sito in zona protetta collinare.
Zona giorno ha n. 5 termosifoni in ghisa con valvola termostatica (cucina, antibagno, 2 salotto, bagno-NO termostatica), zona notte ha 3 termosifoni in ghisa con valvola termostatica (stanza matrimoniale, stanza ospiti, bagno- NO termostica).
Lo scorso anno come algoritmo di controllo termico avevo adottato l'"Algoritmo differenziale termico" a +0.2, praticamente la caldaia attaccava a T impostata - 0.2 e staccava a T impostata + 0.2.
Avendo la ghisa e una caldaia a pellet, ho notato che:
- da quando il termostato da l'ordine di attaccare, la caldaia ci mette almeno 15 minuti ad accendersi, quindi la temperatura scendeva ancora leggermente;
- avendo termosifoni in ghisa, quando la caldaia si stacca, la temperatura continua a salire.
Le mie domande sono:
1) E' corretto utilizzare il differenziale termico per la mia configurazione?
2) Se sì, è corretto impostare 0.2 con una caldaia a pellet? (il range disponibile va da -1 a + 1, con passi di 0.1)
3) il termostato, alternativamente al differenziale, ha anche l'"Algoritmo proporzionale integrale", è preferibile rispetto al differenziale per una caldaia a pellet?
4) Se è preferibile l'"Algoritmo proporzionale integrale" con quale impostazione?
Allego le due pagine dei cronotermostati.
Ringrazio chi vorrà aiutarmi.
F.
chiedo il vostro aiuto per cercare di risolvere un dubbio prima dell'arrivo dello stagione fredda.
Ho già provato ad interpellare idraulico, CAT e elettricista senza avere una risposta univoca ma soprattutto convincente.
A seguito della ristrutturazione del mio immobile, siamo passati da una vecchia caldaia a gasolio ad una a pellet (Easypell 25Kw) - senza puffer, per mancanza di spazio ma forse risolvibile nel prossimo futuro - per acqua sanitaria e riscaldamento a mezzo di termosifoni in ghisa.
La casa è su 2 piani, con 2 cronotermostati (Came TH/700 BK WIFI WALL) che comandano 2 valvole di zona (zona giorno e zona notte), nuovi infissi in legno in quanto immobile sito in zona protetta collinare.
Zona giorno ha n. 5 termosifoni in ghisa con valvola termostatica (cucina, antibagno, 2 salotto, bagno-NO termostatica), zona notte ha 3 termosifoni in ghisa con valvola termostatica (stanza matrimoniale, stanza ospiti, bagno- NO termostica).
Lo scorso anno come algoritmo di controllo termico avevo adottato l'"Algoritmo differenziale termico" a +0.2, praticamente la caldaia attaccava a T impostata - 0.2 e staccava a T impostata + 0.2.
Avendo la ghisa e una caldaia a pellet, ho notato che:
- da quando il termostato da l'ordine di attaccare, la caldaia ci mette almeno 15 minuti ad accendersi, quindi la temperatura scendeva ancora leggermente;
- avendo termosifoni in ghisa, quando la caldaia si stacca, la temperatura continua a salire.
Le mie domande sono:
1) E' corretto utilizzare il differenziale termico per la mia configurazione?
2) Se sì, è corretto impostare 0.2 con una caldaia a pellet? (il range disponibile va da -1 a + 1, con passi di 0.1)
3) il termostato, alternativamente al differenziale, ha anche l'"Algoritmo proporzionale integrale", è preferibile rispetto al differenziale per una caldaia a pellet?
4) Se è preferibile l'"Algoritmo proporzionale integrale" con quale impostazione?
Allego le due pagine dei cronotermostati.
Ringrazio chi vorrà aiutarmi.
F.
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