Ciao a tutti,
è un po' che faccio varie prove cercando di ottenere la soluzione migliore ma arrivo solo a dei compromessi
mi viene da pensare di non essere l'unico in questa situazione e quindi chiedo suggerimenti! 
In pratica ho una caldaia danese NBE RTB (Caldaia a pellet RTB la nuova caldaia a pellet dalla Danimarca) che grazie alla conformazione del suo bruciatore può modulare dal 10 al 100% della sua potenza. Questa è collegata ad un puffer con ACS istantanea e sul ritorno è installata la classica VAC (caleffi 280). Il collettore dei termi è sui 3/4 del puffer con le sue miscelatrici e la sua gestione.
Uno svantaggio della caldaia è che usa un PID per controllare la sua potenza basato unicamente sulla temperatura di mandata dell'acqua. Ora, non avendo bisogno di alte temperature l'ho settata a 70° (più che sufficienti sia per l'acs che per tutti i termi). Finchè la richiesta di calore non è altissima va tutto bene, la caldaia modula a bassa potenza rimanendo accesa per moltissimo tempo fornendo in pratica il solo calore necessario alla casa e tenando il puffer per più di metà caldo.
Il problema nasce quando fuori è più freddo oppure i termi hanno una grossa richiesta di calore (ad esempio uscita di casa per diverse ore con spegnimento del riscaldamento), in questo caso i 3/4 del puffer dopo poco si raffreddano posizionandosi sui 45 gradi e tutto il calore che la caldaia produce viene immediatamente usato dal riscaldamento, ma questo non è sufficiente! perchè la VAC fa si che il ritorno in caldaia sia sempre di 55 (a volte anche 59) gradi! la caldaia pensa che vada tutto bene e rimane in bassa potenza!
Pensavo di metter una VAC a 45 gradi ma non vorrei che fosse troppo poco...
Possibile che il problema sia solo mio??
nei vostri impianti come gestite la cosa??!
grazie a tutti per ogni suggerimento!
è un po' che faccio varie prove cercando di ottenere la soluzione migliore ma arrivo solo a dei compromessi


In pratica ho una caldaia danese NBE RTB (Caldaia a pellet RTB la nuova caldaia a pellet dalla Danimarca) che grazie alla conformazione del suo bruciatore può modulare dal 10 al 100% della sua potenza. Questa è collegata ad un puffer con ACS istantanea e sul ritorno è installata la classica VAC (caleffi 280). Il collettore dei termi è sui 3/4 del puffer con le sue miscelatrici e la sua gestione.
Uno svantaggio della caldaia è che usa un PID per controllare la sua potenza basato unicamente sulla temperatura di mandata dell'acqua. Ora, non avendo bisogno di alte temperature l'ho settata a 70° (più che sufficienti sia per l'acs che per tutti i termi). Finchè la richiesta di calore non è altissima va tutto bene, la caldaia modula a bassa potenza rimanendo accesa per moltissimo tempo fornendo in pratica il solo calore necessario alla casa e tenando il puffer per più di metà caldo.
Il problema nasce quando fuori è più freddo oppure i termi hanno una grossa richiesta di calore (ad esempio uscita di casa per diverse ore con spegnimento del riscaldamento), in questo caso i 3/4 del puffer dopo poco si raffreddano posizionandosi sui 45 gradi e tutto il calore che la caldaia produce viene immediatamente usato dal riscaldamento, ma questo non è sufficiente! perchè la VAC fa si che il ritorno in caldaia sia sempre di 55 (a volte anche 59) gradi! la caldaia pensa che vada tutto bene e rimane in bassa potenza!
Pensavo di metter una VAC a 45 gradi ma non vorrei che fosse troppo poco...
Possibile che il problema sia solo mio??

nei vostri impianti come gestite la cosa??!
grazie a tutti per ogni suggerimento!
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