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Impianto fancoil canalizzato

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  • Impianto fancoil canalizzato

    Buonasera,
    sono nuovo del forum e completamente inesperto in materia di efficienza energetica ed impianti.
    A breve monteranno presso la mia abitazione fotovoltaico con accumulo e pompa di calore ibrida da allacciare ai radiatori esistenti in alluminio che dovrei far andare con temperatura di mandata intorno ai 45/50° e visto che sono in zona climatica C con 938° gradi giorno il tecnico mi ha detto che non dovrei avere particolari problemi.
    Tuttavia volendo integrare anche il raffrescamento, attualmente non presente, avevo pensato ad un impianto idronico canalizzato del tipo innova Ducto da poter eventualmente utilizzare ad integrazione dei radiatori in inverno ma valutando anche eventualmente la sostituzione completa del riscaldamento/termosifoni con riscaldamento con impianto fancoil canalizzato.
    Avendo un corridoio al centro della casa che dà accesso a 4 su 5 stanze (nei 2 bagni potrei lasciare le 2 scaldasalviette) potrei controsoffittare solo il corridoio e solo una parte laterale del soggiorno per far arrivare la canalizzazione nell'altra stanza ed anche la tubazione dalla caldaia/pompa di calore alla macchina principale.
    La casa è di circa 110mq con altezza di 2,90mt senza isolamento termico.
    Ogni consiglio è ben accetto sia in merito a come aggiungere il raffrescamento a costi accettabili (mi piacerebbe molto un radiante a soffitto ma credo che non mi basterebbero 15.000/18.000 mila euro) sia in merito alle diverse tipologie/marche di fancoil canalizzati che abbiano un buon rapporto qualità/prezzo.
    Grazie

  • #2
    Speravo che qualcuno potesse darmi qualche consiglio...

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    • #3
      Per trasformare un impianto a radiatori in un impianto a tutt’aria serve fare alcune importanti considerazioni sul comfort, basate sulla stima dei carichi termici. La potenza necessaria impone determinate portate d’aria che in regime invernale posso essere fastidiose (se elevate). Inoltre è fondamentale la distribuzione dell’aria, la posizione delle bocchette di mandata e di ripresa.
      La scelta dell’unità canalizzata (o delle unità) va scelta con attenzione, così come il livello termico di lavoro e le temperature di mandata dell’aria.

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      • #4
        Originariamente inviato da PID_Block Visualizza il messaggio
        Per trasformare un impianto a radiatori in un impianto a tutt’aria serve fare alcune importanti considerazioni sul comfort, basate sulla stima dei carichi termici. La potenza necessaria impone determinate portate d’aria che in regime invernale posso essere fastidiose (se elevate). Inoltre è fondamentale la distribuzione dell’aria, la posizione delle bocchette di mandata e di ripresa.
        La scelta dell’unità canalizzata (o delle unità) va scelta con attenzione, così come il livello termico di lavoro e le temperature di mandata dell’aria.
        PID_Block
        Grazie per la risposta.....che non avevo visto sino ad oggi..

        Come dicevo nel mio primo messaggio non sono un esperto in materia ma solo un utente finale quindi quando si va sul tecnico.....capisco benissimo che devo rivolgermi ad un termotecnico o altro esperto in materia.

        Non mi sono mosso fino ad oggi in quanto, vista l'incertezza dei lavori con il 110, non avevo certezza del montaggio del fotovoltaico con accumulo e pompa di calore ibrida (Ferroli Omnia S Hybrid 28C 8Kw in R32 che da quello che ho capito dovrebbe essere una rimarchiata midea). Ora che ho una mezza certezza (ho il materiale parcheggiato in garage in attesa di installazione che dovrebbe avvenire da lunedì) posso sicuramente cominciare a contattare qualche tecnico.

        Qui volevo solo capire quale poteva essere una buona soluzione per le mie esigenze che sono in ordine di importanza:
        1) implementare il raffrescamento;
        2) verificare l'effettivo funzionamento dei radiatori con pompa di calore con temperatura di mandata intorno ai 50 gradi con + ore di funzionamento
        3) laddove il riscaldamento non sia soddisfacente valutare riscaldamento tramite fancoils/ventilconvettori idronici

        Grazie

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        • #5
          Con dei moduli idronici (tipo ventilconvettori fa parete) puoi raffrescare in estate ed integrare in inverno.
          Puoi alimentare i radiatori h24 prima con una temperatura fissa di 50 gradi e verificare se il termostato ambiente (od i termostati ambiente) intervengono e con quale frequenza. Se hai del margine puoi valutare un abbassamento della temperatura di mandata e/o l’implementazione di una climatica (per aumentare il COP della pompa di calore).
          Ricordo sempre che, spegnere l’impianto non interrompe le dissipazioni termiche. Le dissipazioni continuano ad esserci e andranno ad intaccare le masse termiche dell’involucro, sottraendo energia. Energia che poi deve essere integrata all’accensione. Riuscire a far modulare la pompa di calore fa aumenta il COP medio e fa aumentare il comfort (il radiatore sempre tiepido , a parità di temperatura ambiente, da una sensazione nettamente migliore).

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          • #6
            Originariamente inviato da PID_Block Visualizza il messaggio
            Con dei moduli idronici (tipo ventilconvettori fa parete) puoi raffrescare in estate ed integrare in inverno.
            Adesso che hanno installato il fv (anche se per l'allaccio enel si parla di diversi mesi...) con la pompa di calore ibrida comincerò a guardarmi un pò in giro per verificare quale possa essere una buona soluzione idronica per il raffrescamento ed eventualmente per integrazione in inverno.

            Originariamente inviato da PID_Block Visualizza il messaggio
            Puoi alimentare i radiatori h24 prima con una temperatura fissa di 50 gradi e verificare se il termostato ambiente (od i termostati ambiente) intervengono e con quale frequenza. Se hai del margine puoi valutare un abbassamento della temperatura di mandata e/o l’implementazione di una climatica (per aumentare il COP della pompa di calore).
            Ricordo sempre che, spegnere l’impianto non interrompe le dissipazioni termiche. Le dissipazioni continuano ad esserci e andranno ad intaccare le masse termiche dell’involucro, sottraendo energia. Energia che poi deve essere integrata all’accensione. Riuscire a far modulare la pompa di calore fa aumenta il COP medio e fa aumentare il comfort (il radiatore sempre tiepido , a parità di temperatura ambiente, da una sensazione nettamente migliore).
            Spero di riuscire a regolare bene l'impianto per l'inverno partendo, come dici tu con una temperatura di mandata a 50° solo che credo di non essere in grado di capire "con quale frequenza interviene il termostato" e se "ho del margine", come dici tu, forse intendi che per esempio se metto al termostato ambiente una temperatura di 21° devo verificare quante volte arriva a temperatura (21°) e quindi attacca e stacca la pompa di calore, in modo da, eventualmente, abbassare la mandata in modo che la pompa lavori di continuo??

            Il funzionamento con la curva climatica per il momento la lascio stare perchè credo sia più difficile da capire e da gestire per me. Credo solo di aver capito che con la curva climatica la temperatura di mandata varia al variare della temperatura esterna.

            Scusami se ho detto qualche cretinata ....ma come ti dicevo sono solo un utente finale che cerca di capire come poter sfruttare al meglio la pompa di calore appena installata.
            Grazie

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            • #7
              Esattamente. Ti puoi accorgere dello spegnimento del termostato (e della pompa di calore) da quante volte si spengono i radiatori nei periodi più rigidi.
              Il carico termico dipende dalla temperatura esterna (media, non istantanea). Pa climatica, anche di pochi gradi, serve per mantenere più accesa la pdc. Il suo effetto non è valido sulle 24 ore (anzi), ma nel lungo periodo.

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