Passaggio da Baxi a legna, a pdc non HT - EnergeticAmbiente.it

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Passaggio da Baxi a legna, a pdc non HT

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  • Passaggio da Baxi a legna, a pdc non HT

    Buongiorno a tutti. Seguo questo forum da molti anni ma mi decido solo adesso a scrivere per chiedere un aiuto.
    Abito in provincia di Lucca, zona climatica D, casolare in pietra ristrutturato ma senza cappotto, infissi nuovi a doppio vetro termico;
    170mq, caldaia a legna Baxi solo innova 30 con accumulo, in casa un totale di 118 elementi da 80 cm di termosifoni in ghisa tema.
    Comprata da qualche anno, fin dall'inizio mi informo su alternative possibili per sostituire la baxi del 2006; caldaia sicuramente onesta ma ogni piccola riparazione diventa un incubo perchè non c'è più l'installatore originale, ed anche sui settaggi io sono convinto ci sia qualcosa che non funziona a dovere, forse il puffer troppo piccolo (750 litri), un consumo smisurato di legna più di autunno/primavera tanto per tenere accesa la caldaia che per scaldare casa; nei periodi veramente freddi invece il consumo è solo leggermente maggiore ma almeno giustificato dal differenziale termico....Parliamo di 90/110 quintali di legna l'anno, (temperatura in casa 18 gradi) questo ultimo anno non fa testo per le elevate temperature.
    Tutti mi sconsigliano vivamente la pdc, anche perchè non sembra esserci un'esperienza in tal senso, almeno tra gli installatori contattati. Il problema sono ovviamente la mancanza di isolamento ed i termosifoni in ghisa. Eppure ho provato molte volte in giorni assai freddi con mandata d'acqua a 50 gradi e la casa scalda ugualmente presto, sarà che è abitata tutto il giorno quindi non c'è mai da scaldarla molto, ma i circolatori d'acqua stanno mediamente accesi una mezz'ora e poi per 3/4 ore sono a posto.
    Chiedo a chi è più esperto di me se, forse, la dimensione dei termosifoni è già in eccesso rispetto agli effettivi bisogni e quindi ci può essere la speranza di poter inserire una pdc non ad alta temperatura, anche per mantenere la spesa entro costi "umani".
    Inoltre consigli, magari in privato su ditte serie in Toscana che abbiano esperienza reale in installazioni di questo tipo; ho sentito con le mie orecchie un "esperto" locale parlare di puffer (non di acqua sanitaria!) collegato ad una pdc ht usata in on/off ed io, memore di cose apprese in questo forum, ho preferito desistere.
    Grazie per ogni suggerimento e contributo
    Gio

  • #2
    ciao,

    OCCHIO a come vorrai procedere perchè c'è il rischio di trovarti in una valle di lacrime.
    la casa è grande e poco coibentata. l' ideale, a prescidere, sarebbe avere un minimo di fotovoltaico in apporto alla pdc.

    detto ciò però c'è da capire prima i tuoi consumi....perchè la caldaia e relativo impianto a legna che hai ora potrebbero essere mal studiati come no. quindi, il tuo consumo di legna potrebbe essere anche veritiero...(si spera di no).
    io cercherei di capire prima questo

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    • #3
      Originariamente inviato da athxp Visualizza il messaggio
      ciao,

      OCCHIO a come vorrai procedere perchè c'è il rischio di trovarti in una valle di lacrime.
      la casa è grande e poco coibentata. l' ideale, a prescidere, sarebbe avere un minimo di fotovoltaico in apporto alla pdc.

      detto ciò però c'è da capire prima i tuoi consumi....perchè la caldaia e relativo impianto a legna che hai ora potrebbero essere mal studiati come no. quindi, il tuo consumo di legna potrebbe essere anche veritiero...(si spera di no).
      io cercherei di capire prima questo
      Ti ringrazio per la risposta. Da quel che ho capito, è già un miracolo che nel 2006 abbiano messo un puffer, ma non trovo nessuno che sia disposto a fare un'analisi per migliorare la situazione, in quanto non l'hanno installata loro, devo pregare tutto l'anno anche solo per fare il controllo dei fumi di legge...il fatto è che con temperature esterne di 10/15 gradi tenere accesa la caldaia è uno spreco, ugualmente sarebbe accenderla e spengerla ogni volta e portarla a temperatura

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      • #4
        conta che la caldaia a legna va "saputa gestire". inteso come quantità di legna da caricare in base a quanto fa freddo...questo perchè modulano relativamente poco e male. e la legna che carichi, volente o nolente la consumi tutta.

        se per ipotesi, con 2m o 3 gradi fuori, carichi al massimo la caldaia...magari con 15 ne serve meno della metà. se per caso la metti comunque tutta metà andrà sprecata...

        poi c'è il discorso puffer: a spanne conta un 50 litri per kw della caldaia almeno. ma sarebbe preferibile anche di più...

        poi c'è l' incoglita dell' impianto. se non è ben studiato rende molto meno e i consumi aumentano. dovresti essere certo dell' impianto che hai ora e da li si stimano i consumi e la taglia di una eventuale pdc.

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        • #5
          Originariamente inviato da athxp Visualizza il messaggio
          poi c'è il discorso puffer: a spanne conta un 50 litri per kw della caldaia almeno. ma sarebbe preferibile anche di più...

          poi c'è l' incoglita dell' impianto. se non è ben studiato rende molto meno e i consumi aumentano. dovresti essere certo dell' impianto che hai ora e da li si stimano i consumi e la taglia di una eventuale pdc.
          si, hai ragione, il puffer è decisamente sottodimensionato, ma 16 anni fa molti installatori non avevano le idee chiare come adesso. Certo a questo punto se devo fare un cambio non cambio solo quello, solo che la piana di lucca ha gravi problemi di inquinamento e rimanere sulla biomassa mi pare una scelta poco saggia

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          • #6
            Vanno fatti i calcoli termici per bene.
            Può darsi che una PDC possa adattarsi come no.

            I muri di pietra dipende come sono. Se sono parecchio spessi (60-90 cm) un buon potere isolante ce l'hanno. Poi bisogna vedere se con i termosifoni a 45°C scaldi... perchè fare il calcolo di averli sempre a 50°C, con la PDC non si sposa bene.

            I costi di riscaldamento è probabile che aumenteranno rispetto alla legna. Con la PDC magari recuperi in efficienza ma anche l'elettricità è aumentata. I COP di pareggio economico con la legna sono altini e con i termosifoni è difficile raggiungerli.

            MI associo ad athxp, per gestire la caldaia a legna ci vuole esperienza. Gli impianti a legna sono un po' complicati da gestire. Per dire, tanti anni fa quando uno zio ha messo una KWB, gli fecero un corso su come gestire l'impianto per farlo rendere al meglio. Ma che noia.. sembrava fosse il fuochista delle locomotive a vapore. Quando ha rifatto l'impianto ha preso tutto automatico, ma per dire, l'accumulo è di 6000 litri in bassa temperatura e di 3000 in alta temperatura per una 35Kw.
            Le caldaie a legna sono sprecone, se gli metti più legna del necessario andrà sprecata quindi sei tu che man mano conoscendo la casa devi caricare tutto... fare due mezze cariche...una per caricare il puffer e poi un altra prima di accendere il riscaldamento almeno "tiri" il calore in casa. Sono tutt'altro che facili.

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            • #7
              Originariamente inviato da nanotek Visualizza il messaggio
              Vanno fatti i calcoli termici per bene.
              .. sembrava fosse il fuochista delle locomotive a vapore. Quando ha rifatto l'impianto ha preso tutto automatico, ma per dire, l'accumulo è di 6000 litri in bassa temperatura e di 3000 in alta temperatura per una 35Kw.
              Le caldaie a legna sono sprecone, se gli metti più legna del necessario andrà sprecata quindi sei tu che man mano conoscendo la casa devi caricare tutto... fare due mezze cariche...una per caricare il puffer e poi un altra prima di accendere il riscaldamento almeno "tiri" il calore in casa. Sono tutt'altro che facili.
              grazie del tuo intervento. infatti col puffer da 750 litri capiamo bene che è un accumulo minimo con sprechi enormi.

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              • #8
                Ma ti dico di più... se è un accumulo standard (tipo con 5-6 cm di isolante) in una giornata può disperdere facilmente 10-15Kwh. Se ti interessa ti scalda il locale dove si trova
                Quelli della KWB hanno qualcosa come 20 cm di lana di roccia come isolante.
                Spesso ho visto accumuli "standard" abbinati a caldaie a legna perchè gli installatori che li piazzano credono che siano la stessa cosa.

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                • #9
                  qui ci sono forse 3 cm di isolante, forse...mi ha riferito che era uno dei primi progetti con puffer che vedeva, prima le caldaie a legna le installavano come fossero a metano, sempre accese tipo stufa, e quando di grazia abbinate ad un termostato, allora con on/off dei circolatori.
                  Mi chiedo se qualcuno conosca qualche ditta seria in Toscana che ne capisca di pdc abbinate a termosifoni...nel caso tra poco dovrebbero uscire dei nuovi modelli a propano ad alta temperatura, vedremo i prezzi

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                  • #10
                    Della Vaillant ci sono già (e anche di altri produttori ma più costosi).
                    I COP non fanno comunque ben sperare per il riscaldamento ad alta temperatura. Sopra i 45°C devi andarci sporadicamente altrimenti il costo del riscaldamento sarà alto.

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                    • #11
                      Il problema delle caldaie a legna è che sono installate male, in caso contrario funzionano discretamente bene.

                      Per usare PDC devi avere mandate basse per molto tempo, il punto è solo quello. Scaldare qualche ora con una PDC non ha molto senso se non in case moderne forse.

                      In effetti scaldare solo qualche ora conviene se si abita al caldo o se la casa è un colabrodo di solito. (indipendentemente dal generatore di calore utilizzato)
                      Zona climatica F 3396 gradi/giorno
                      Caldaia guntamatic synchro 31, 2 puff da 1500 lt, centralina mhcc sorel, termosifoni,4 collettori solari a circolazione forzata.

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