come suggerito qui: Pompe di calore Carrier apro nuova discussione sul tema.
L’impianto originale era stato progettato a punto fisso con alimentazione solo caldaia… Temperatura di mandata > di 45°C e valvola termostatica sui collettori impostata a 35°: termi in alta temperatura e radiante in bassa mediante abbattimento di temperatura col ritorno. ... nessun problema di portata perchè il circolatore in caldaia alimentava i termi e il radiante spillava quel poco che serviva per mantenere a 35°C il radiante. Controllo a TA.
Successivamente ho inserito la PDC in parallelo e il primo anno l’ho fatta funzionare con la stessa logica… la caldaia è comandata dalla PDC all’occorrenza.
Poi ho pensato: perché tenere la temperatura a 40/45° per poi abbatterla a 30/35? e allora ho cominciato a far funzionare l’impianto in climatica: circolatori a potenza minima sui collettori e a potenza massima su PDC o caldaia. I termi vanno sempre in bassa temperatura, ma quando voglio scaldarli un po’ di più (oppure voglio accendere in fancoil in mansarda, che uso raramente) accendo la caldaia a T2=50°C e spengo la PDC. Sul radiante nessun problema: la valvola termostatica si chiude e la temperatura raggiunge massimo i 35°C. Ho risparmiato 100 euro di energia… ma sono impazzito con i bilanciamenti…!
In estate simile… chiudo tutti i termi e accendo il radiante con mandata a 20°C. Se mi servono i fancoil in mansarda, spengo il radiante e abbasso la temperatura a 7°C in modo da riuscire anche a deumidificare… Il radiante lo devo spegnere perchè la valvola termostatica sul collettore funziona solo in riscaldamento… vorrei infatti sostituirla con una elettronica per riuscire a miscelare correttamente anche in raffrescamento: non posso mandare 7° sotto il pavimento!
ACS continuo a farla solo con la caldaia oppure con la resistenza E di backup. Nello schema è tratteggiata l’ipotesi d’integrazione di ACS con PDC, che sarebbe bello usare almeno in estate!
Funziona tutto abbastanza bene a parte i problemi di bilanciamento… Si può migliorare l’efficienza? tutte questi circolatori… caldaia, pdc, collettori, ... inoltre vorrei provare ad ottimizzare. Come? Spegnere le pompe sui collettori e fare tutto in diretta? ci provo! Potrei lasciarli sempre spenti tranne quando vado in alta temperatura, in tal caso accendo per abbattere sul radiante. Se ci sono problemi di portate potrei eliminare il circolatore dalla PDC e metterne uno esterno più potente e a portata variabile...
Oppure, vale la pena usare un PIT? La complicazione è la gestione di 2 temperature… dal locale tecnico partono solo 2 montanti (pe PT e per P1+Mansarda) e gli abbattimenti di temperatura si possono fare solo sui collettori. L’ipotesi più semplice sarebbe lasciare i termi sempre in bassa temperatura ma aggiungergli la R elettrica all’occorrenza.
Altre idee?
L’impianto originale era stato progettato a punto fisso con alimentazione solo caldaia… Temperatura di mandata > di 45°C e valvola termostatica sui collettori impostata a 35°: termi in alta temperatura e radiante in bassa mediante abbattimento di temperatura col ritorno. ... nessun problema di portata perchè il circolatore in caldaia alimentava i termi e il radiante spillava quel poco che serviva per mantenere a 35°C il radiante. Controllo a TA.
Successivamente ho inserito la PDC in parallelo e il primo anno l’ho fatta funzionare con la stessa logica… la caldaia è comandata dalla PDC all’occorrenza.
Poi ho pensato: perché tenere la temperatura a 40/45° per poi abbatterla a 30/35? e allora ho cominciato a far funzionare l’impianto in climatica: circolatori a potenza minima sui collettori e a potenza massima su PDC o caldaia. I termi vanno sempre in bassa temperatura, ma quando voglio scaldarli un po’ di più (oppure voglio accendere in fancoil in mansarda, che uso raramente) accendo la caldaia a T2=50°C e spengo la PDC. Sul radiante nessun problema: la valvola termostatica si chiude e la temperatura raggiunge massimo i 35°C. Ho risparmiato 100 euro di energia… ma sono impazzito con i bilanciamenti…!
In estate simile… chiudo tutti i termi e accendo il radiante con mandata a 20°C. Se mi servono i fancoil in mansarda, spengo il radiante e abbasso la temperatura a 7°C in modo da riuscire anche a deumidificare… Il radiante lo devo spegnere perchè la valvola termostatica sul collettore funziona solo in riscaldamento… vorrei infatti sostituirla con una elettronica per riuscire a miscelare correttamente anche in raffrescamento: non posso mandare 7° sotto il pavimento!
ACS continuo a farla solo con la caldaia oppure con la resistenza E di backup. Nello schema è tratteggiata l’ipotesi d’integrazione di ACS con PDC, che sarebbe bello usare almeno in estate!
Funziona tutto abbastanza bene a parte i problemi di bilanciamento… Si può migliorare l’efficienza? tutte questi circolatori… caldaia, pdc, collettori, ... inoltre vorrei provare ad ottimizzare. Come? Spegnere le pompe sui collettori e fare tutto in diretta? ci provo! Potrei lasciarli sempre spenti tranne quando vado in alta temperatura, in tal caso accendo per abbattere sul radiante. Se ci sono problemi di portate potrei eliminare il circolatore dalla PDC e metterne uno esterno più potente e a portata variabile...
Oppure, vale la pena usare un PIT? La complicazione è la gestione di 2 temperature… dal locale tecnico partono solo 2 montanti (pe PT e per P1+Mansarda) e gli abbattimenti di temperatura si possono fare solo sui collettori. L’ipotesi più semplice sarebbe lasciare i termi sempre in bassa temperatura ma aggiungergli la R elettrica all’occorrenza.
Altre idee?
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