Per 3 anni circa si e' andati avanti con mancanza di reperibilita', ma anche valori degli impianti folli e scelte 'obbligate' ecc ecc...
Tuttavia in questo contesto, dove i massimali importanti lo premettevano, sono usciti alla ribalta anche marchi del tutto assenti nelle nostre zone come Templari, IVT o del tutto assenti a livello nazionale come Stiebel Eltron.
Ma c'e' da dire che 'Per la prima volta in 10 anni calano le vendite di pompe di calore in Europa' (notizia di febbraio 2024)
L'Italia col 110 e' stato un mercato 'trainante' a livello Europeo, i numeri lo hanno confermato.
Detto questo, buttando un occhio sugli attuali valori economici di PDC, magari di brand 'non plus ultra' (anzi Diloc, mai sentito)
Es. sulle ~8kW:
Questi valori 2 anni fa erano impossibili, sostanzialmente oggi si riuscirebbe a mettere su' un impianto completo con una valore piu' che accettabile, con es bollitore da 200 litri a 650euro + volano termico da 160 litri da 450euro + tutto il resto e mano d'opera ovviamente, ma temo che si ritorni alla classica caldaietta. Anche perche' (giustamente) una PDC la si ragiona in presenza di un fotovoltaico (fatto 30 si fa 31...no?)
Ma nonostante i costi per installare un fotovoltaico siano anch'essi parzialmente rientrati, non essendoci forti incentivi (GSE oppure il classico 'paga pantalone'), sembra non muoversi piu' nulla. Eccetto per il nuovo. O per i piccoli impianti da balcone (gia' osteggiati da parecchi regolamenti condominiali).
La realta' e' che se ci sono degli obbiettivi legati alla riduzione dell'inquinamento, non ha di certo senso continuare incentivare le caldaiette, oggi al 65%. Bisognerebbe gradualmente ridurli. Come ridurre la legna e parzialmente il pellet (quest'ultimo sicuramente meglio controllabile e anche integrabile, anche se non di certo green).
E prevederei anche un incentivo combinato contestuale: PDC e/o CLIMA + FW tutto al 65%. Quindi non il classico 65+50
Inoltre per le zone disagiate/montane un +10%.
Tornando ai prodotti, ad esempio il marchio come BAXI sono 'tornati' a fare le caldaiette, come ho sentito da una intervista, ed erano piuttosto contenti... insomma per alcuni e' stata una moda passeggera.
Ho un po' l'impressione che certi marchi toneranno di nicchia o spariranno del tutto dall'Italia. Sopratutto quelli citati all'inizio.
D'altronde da qualche mese si e' ricominciato a FARE I PREVENTIVI...dopo 3 anni di sbobba.
Probabilmente per il futuro, si prenderenno in considerazione ANCHE le caratteritiche tecniche e non solo il brand (...eh, le idolatrate Kronoterm...): d'altronde chi e' disposto a spendere 40.000euro* per un impianto con PDC da 12Kw, quando ne bastavano 8? (e' solo un sempio)
*prezzi da 110 (termopompe professionali ) e non ho esagerato...
Tuttavia in questo contesto, dove i massimali importanti lo premettevano, sono usciti alla ribalta anche marchi del tutto assenti nelle nostre zone come Templari, IVT o del tutto assenti a livello nazionale come Stiebel Eltron.
Ma c'e' da dire che 'Per la prima volta in 10 anni calano le vendite di pompe di calore in Europa' (notizia di febbraio 2024)
L'Italia col 110 e' stato un mercato 'trainante' a livello Europeo, i numeri lo hanno confermato.
Detto questo, buttando un occhio sugli attuali valori economici di PDC, magari di brand 'non plus ultra' (anzi Diloc, mai sentito)
Es. sulle ~8kW:
Questi valori 2 anni fa erano impossibili, sostanzialmente oggi si riuscirebbe a mettere su' un impianto completo con una valore piu' che accettabile, con es bollitore da 200 litri a 650euro + volano termico da 160 litri da 450euro + tutto il resto e mano d'opera ovviamente, ma temo che si ritorni alla classica caldaietta. Anche perche' (giustamente) una PDC la si ragiona in presenza di un fotovoltaico (fatto 30 si fa 31...no?)
Ma nonostante i costi per installare un fotovoltaico siano anch'essi parzialmente rientrati, non essendoci forti incentivi (GSE oppure il classico 'paga pantalone'), sembra non muoversi piu' nulla. Eccetto per il nuovo. O per i piccoli impianti da balcone (gia' osteggiati da parecchi regolamenti condominiali).
La realta' e' che se ci sono degli obbiettivi legati alla riduzione dell'inquinamento, non ha di certo senso continuare incentivare le caldaiette, oggi al 65%. Bisognerebbe gradualmente ridurli. Come ridurre la legna e parzialmente il pellet (quest'ultimo sicuramente meglio controllabile e anche integrabile, anche se non di certo green).
E prevederei anche un incentivo combinato contestuale: PDC e/o CLIMA + FW tutto al 65%. Quindi non il classico 65+50
Inoltre per le zone disagiate/montane un +10%.
Tornando ai prodotti, ad esempio il marchio come BAXI sono 'tornati' a fare le caldaiette, come ho sentito da una intervista, ed erano piuttosto contenti... insomma per alcuni e' stata una moda passeggera.
Ho un po' l'impressione che certi marchi toneranno di nicchia o spariranno del tutto dall'Italia. Sopratutto quelli citati all'inizio.
D'altronde da qualche mese si e' ricominciato a FARE I PREVENTIVI...dopo 3 anni di sbobba.
Probabilmente per il futuro, si prenderenno in considerazione ANCHE le caratteritiche tecniche e non solo il brand (...eh, le idolatrate Kronoterm...): d'altronde chi e' disposto a spendere 40.000euro* per un impianto con PDC da 12Kw, quando ne bastavano 8? (e' solo un sempio)
*prezzi da 110 (termopompe professionali ) e non ho esagerato...
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