Buongiorno a tutti,
vi seguo da un po' di mesi soprattutto per le PDC aria acqua e mi complimento con voi (come già fatto nella sezione di presentazioni).
Ho acquistato circa un anno fa una casa bifamiliare con piano terra, primo piano e taverna, di recente costruzione (anno 2014)
in zona non metanizzata e non raggiunta da acquedotto. Zona climatica E con 2.378 gradi giorno,
superficie utile riscaldata 165 m2, volume lordo riscaldato 695 m3, classe energetica (da APE) A3 44,78 kwh/m2 anno.
Riscaldamento a GPL. Impianto radiante a pavimento per piano terra e primo piano (totale circa 100 m2),
3 ventilconvettori in taverna + 1 nell'autorimessa (totale circa 45 m2 taverna e 20 m2 autorimessa),
2 bagni con scalda salviette (impianto radiante presente), inserto a legna ventilato Nordica Extraflame in soggiorno,
termocucina (con predisposizione allacciamento ma mai collegata). Fotovoltaico 3 Kw. Pannelli solari per ACS.
Caldaia Riello Family Condens 2.5 e accumulo tank in tank Riello 7200 Combi Plus da 1000 litri di cui 285 di ACS.
Da quanto ho capito chi aveva progettato l'impianto, aveva predisposto il tank in tank per garantire il supporto della termocucina a legna.
Non è mia intenzione, per stili di vita (di giorno non siamo mai a casa), collegare la termocucina
infatti dovrò toglierla e probabilmente venderla in quanto nuova e mai utilizzata.
Lo scorso inverno con questo impianto ho speso parecchio di GPL e la cosa non mi stupisce.
Ora sto recuperando vari preventivi per passare a PDC aria acqua dove, oltre all'offerta della macchina,
stanno preventivando anche una modifica alla gestione degli accumuli e in tutti i casi mi viene proposto
un solo accumulo per ACS per poi gestire direttamente l'acqua tecnica per il riscaldamento in mandata diretta
(salvo un paio di casi con un piccolo accumulo da 100 lt).
La cosa che mi lascia perplesso è che, chi mi ha proposto la Templari Kita (già in dubbio tra versione S Plus o M),
la installerebbe sull'impianto esistente, direttamente sul tank in tank in uso da 1000 litri.
"Vediamo come vanno i consumi nel prossimo inverno e poi eventualmente capiamo come
modificare anche gli accumuli"...questa la motivazione, oltre a un concetto di volano che fatico a capire.
Cosa ne pensate?
Sinceramente, considerata la cifra da spendere, vorrei che l'impianto nascesse già ottimizzato anche per la parte degli accumuli e non procedere per step.
Grazie.
vi seguo da un po' di mesi soprattutto per le PDC aria acqua e mi complimento con voi (come già fatto nella sezione di presentazioni).
Ho acquistato circa un anno fa una casa bifamiliare con piano terra, primo piano e taverna, di recente costruzione (anno 2014)
in zona non metanizzata e non raggiunta da acquedotto. Zona climatica E con 2.378 gradi giorno,
superficie utile riscaldata 165 m2, volume lordo riscaldato 695 m3, classe energetica (da APE) A3 44,78 kwh/m2 anno.
Riscaldamento a GPL. Impianto radiante a pavimento per piano terra e primo piano (totale circa 100 m2),
3 ventilconvettori in taverna + 1 nell'autorimessa (totale circa 45 m2 taverna e 20 m2 autorimessa),
2 bagni con scalda salviette (impianto radiante presente), inserto a legna ventilato Nordica Extraflame in soggiorno,
termocucina (con predisposizione allacciamento ma mai collegata). Fotovoltaico 3 Kw. Pannelli solari per ACS.
Caldaia Riello Family Condens 2.5 e accumulo tank in tank Riello 7200 Combi Plus da 1000 litri di cui 285 di ACS.
Da quanto ho capito chi aveva progettato l'impianto, aveva predisposto il tank in tank per garantire il supporto della termocucina a legna.
Non è mia intenzione, per stili di vita (di giorno non siamo mai a casa), collegare la termocucina
infatti dovrò toglierla e probabilmente venderla in quanto nuova e mai utilizzata.
Lo scorso inverno con questo impianto ho speso parecchio di GPL e la cosa non mi stupisce.
Ora sto recuperando vari preventivi per passare a PDC aria acqua dove, oltre all'offerta della macchina,
stanno preventivando anche una modifica alla gestione degli accumuli e in tutti i casi mi viene proposto
un solo accumulo per ACS per poi gestire direttamente l'acqua tecnica per il riscaldamento in mandata diretta
(salvo un paio di casi con un piccolo accumulo da 100 lt).
La cosa che mi lascia perplesso è che, chi mi ha proposto la Templari Kita (già in dubbio tra versione S Plus o M),
la installerebbe sull'impianto esistente, direttamente sul tank in tank in uso da 1000 litri.
"Vediamo come vanno i consumi nel prossimo inverno e poi eventualmente capiamo come
modificare anche gli accumuli"...questa la motivazione, oltre a un concetto di volano che fatico a capire.
Cosa ne pensate?
Sinceramente, considerata la cifra da spendere, vorrei che l'impianto nascesse già ottimizzato anche per la parte degli accumuli e non procedere per step.
Grazie.
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