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Daikin Altherma 3 H HT

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  • Buonasera a tutti, avrei una domanda da profano e vi prego di scusarmi fin d'ora per l'ovvietà che probabilmente sto per chiedere.
    A breve verrà installata questa pdc arrivata dopo un'attesa di qualche mese.
    Essendo un tipo curioso sono andato a spulciare i manuali di installazione ed in quello dedicato all'unità interna da 500L (ETSXB16P50E) trovo un "troppo pieno" di sicurezza.
    Essendo questa unità riempita solo con acqua tecnica che viene portata in temperatura dal solare e dall'unità esterna, non riesco a comprendere la necessità di questa valvola di sicurezza dopo che l'unità è stata riempita.
    Per cortesia qualcuno mi potrebbe spiegare perché è necessario mantenere aperta la "valvola" di sicurezza troppo pieno e collegata con le acque reflue per permettere lo scarico dell'eventuale eccesso di acqua?
    Vi ringrazio fin da adesso per l'aiuto che mi potrete dare per chiarire questo dubbio.

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    • Benvenuto!

      Non è per niente una domanda da profano, anzi.
      Da quel poco che ne so il suo utilizzo principale è per il riempimento dell'accumulo: nonostante ci sia l'indicatore di livello c'è scritto sul manuale, ed è richiesto obbligatoriamente dal CAT sul questionario di primo avviamento, che l'accumulo venga riempito fino a che non tracima dal troppo pieno, ignorando l'indicatore.

      Durante il normale funzionamento svolge una funzione di sicurezza nel caso, quasi impossibile, che si perfori uno degli scambiatori di calore, andando a introdurre acqua di rete (lato ACS) oppure acqua del circuito di riscaldamento.

      Non vedo, né conosco, altri motivi.
      Villa 2 piani 300mq A4 nogas, 8 cm fenolico
      Daikin Compact R32 8 kW, Solaris drainback
      Trina VertexS 19.6 kWp, Weco HV 46.4 kWh

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      • Buongiorno Anywhere e grazie per la tua valutazione;
        in effetti anche io ho pensato alla stessa motivazione, ma, essendo gli scambiatori di calore dichiarati in acciaio inossidabile, come te ero arrivato alla conclusione che l'eventualità di loro una rottura sia da considerarsi decisamente improbabile.
        Ma visto che viene chiaramente indicato di non lasciare chiusa questa valvola, sarò "costretto" a trovare uno sfogo nel garage per questa sicurezza (avrei evitato di fare altri buchi in muri o pavimenti :-) ).

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        • Ciao a tutti, mi è stato proposto di passare al full electric con una Daikin Altherma 3 HT, sto aspettando il calcolo ed il preventivo. Ma alla fine come vi trovate? Io sono in zona E, 2602GG, casa singola con insufflaggio pareti da fare in primavera, vetri triplo da fare in estate e tetto isolato. Locali molto alti volume complessivo circa 500m3... Con la condensazione attuale sono sui 2500mc di gas/anno. Io avevo proposto di stare su una NON HT avendo termosifoni ghisa super sovra dimensionati in monotubo (13 caloriferi in 120mq) con una potebza a DT 50 di oltre 22kW (calcolato sommando i vari elementi), ora uso DT circa a 10c con mandata di 40c circa ma da indicazione sto sempre fra 31 e 37c di ritorno. Grazie

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          • Ciao Miram, io non sono in grado di dirti come rende la pdc perché non è ancora in funzione.
            Da quello che hai scritto, e dal poco che so, direi che gli unici elementi che spingono verso una HT sono il tipo di di termosifoni (per quanto ne so la ghisa necessiterebbe di temperature di mandata piuttosto alte) e l'altezza delle camere. Però vedo che la mandata la hai a 40° quindi ti direi che una HT non ti serve, ma gli altri utenti più esperti di me ti sapranno rispondere meglio.

            Permettimi una considerazione: visto i lavori che prevedi di fare, hai pensato di installare pannelli radianti a parete o a soffitto?
            Con questi pannelli potresti sicuramente utilizzare una pdc a bassa temperatura, se li mettessi a parete potresti evitare l'insufflaggio (o limitarlo a dove serve) ed il costo dei pannelli verrebbe in parte coperto dal risparmio su queste due voci

            P.S. io, circa un anno fa, avevo chiesto un preventivo per quelli a soffitto per una casa singola di 180 mq ed il costo si aggirava sui 30.000/33.000 € + installazione per altri 3.000/5.000 €

            P.S.2 su questo thread Dimensionamento online di una PDC - dashboard interattiva trovi il collegamento ad un tool sviluppato e messo a disposizione da uno degli utenti che ti può aiutare a calcolare il dimensionamento della pdc
            Ultima modifica di Seventyone; 08-02-2023, 15:01.

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            • Seventyone Grazie. Non posso modificare nulla in casa: è un po' particolare!

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                • Buongiorno a tutti, sabato 25 marzo, dopo quasi un anno di attesa, mi è stata installata una ETSX16P50EF7 in sostituzione di una ETSX16P50D con involucro difettato in origine. Pensando di trovare facilmente i menù equivalenti al vecchio modello, ho salutato l'installatore. La nuova macchina è stata fortemente aggiornata nella parte elettronica ed anche il software è mutato radicalmente. E' ora possibile anche un minimo controllo tramite App. I manuali forniti con la macchina non li trovo però troppo completi/dettagliati così come il display non ritorna tutte le informazioni precedentemente riportate ( es: lo stato ON della macchina esterna non è più riportato nel menù principale così come la chiusura dei contatti del termostato esterno ) .
                  La più grossa difficoltà nella programmazione l'ho riscontrata per configurare il ricircolo dell' ACS.

                  Nella speranza possa servire anche ad altri condivido la soluzione trovata con tutti voi.

                  Nei munu presenti nel profilo di "Utente" e in quello di "Utente avanzato" non trovavo la funzione e nemmeno nei manuali cartacei ho trovato menzionata la funzione di programmazione per la pompa di ricircolo dell'ACS. Provando a cambiare il livello di autorizzazione utente in quello di "Installatore" ho trovato sul menù Impostazioni Installatore/Acqua calda sanitaria la voce "Pompa ACS" selezionabile e la voce "Programma pompa ACS" presente ma non selezionabile. Entrando nel menù "Pompa ACS" e modificando il valore trovato da "Ricircolo" che sembrava essere corretto ad "Acqua calda istantanea" si è attivata la voce "Programma pompa ACS" che mi ha permesso di effettuare la programmazione voluta. Non capisco sinceramente il motivo per cui questo funzione non sia disponibile già con i privilegi di normale utente come era con la il vecchio modello di accumulo...

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                  • Buongiorno a tutti,
                    sono nuovo del forum ed ho bisogno di qualche suggerimento per la realizzazione del nuovo impianto di riscaldamento/raffrescamento/ACS.
                    La casa è agli ultimi due piani di un edificio storico di 4 piani con le pareti perimetrali spesse 50cm in zona D, 1519GG, altitudine 380.
                    I due piani sono totalmente separati
                    Quello al terzo piano è adibito ad abitazione con una superficie totale di circa 150mq (5 vani e due bagni) e altezza della controsoffittatura 3.30m (3.55m totali), infissi sostituiti nel 2017 in PVC rigido a 5 camere con profilo con rinforzo in acciaio, vetrocamera 4/16/4 basso emissivi con gas Argon con isolamento termico pari a Ug 1,4.
                    Al quarto piano c'è una mansarda da circa 150mq (senza suddivisioni interne) con tetto a falde (una esposta a sud est) appena rifatto utilizzando pacchetto di isolamento e doppio sistema di ventilazione alto al colmo circa 2.7m e alle travi 1.3m.
                    La soluzione attualmente proposta è una PDC Daikin EPRA14DV37 abbinata a un accumulo per ACS ETSXB16P50E7 da 500l (con riscaldatore ausiliario da 9kW) da connettere ad un kit Solaris Drain-Back 2xV26.
                    Il riscaldamento/raffrescamento è affidato al piano di sotto a venticonvettori da pavimento a bassa temperatura Daikin (3 FWXV20ABTV3 da 2kW e 2 FWXV10ABTV3 da 1kW) + due termoarredo nei bagni. Nella mansarda ci saranno 2 ventilconvettori da pavimento Daikin da 2kW.

                    La mansarda è vissuta principalmente d'estate e in maniera saltuaria.
                    L'uso dell'ACS è per 2 adulti più una piccola in arrivo con docce nei due bagni ed una vasca grande nella mansarda.

                    Il dubbio è che affidando tutto (riscaldamento, raffrescamento e ACS) ad un'unica macchina, in caso di guasto praticamente dovremmo trasferirci.
                    E questo apre un'ipotesi di usare uno scaldabagno a PDC per l'ACS.
                    Il vincolo che ho imposto è che l'impianto faccia circolare solo acqua anche per riscaldamento e raffrescamento.

                    Qualcuno sa consigliarmi?

                    Grazie

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                    • Originariamente inviato da mmanente Visualizza il messaggio
                      Il dubbio è che affidando tutto (riscaldamento, raffrescamento e ACS) ad un'unica macchina, in caso di guasto praticamente dovremmo trasferirci.
                      Invece in caso di guasto della caldaia in inverno.... xD

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                      • in caso di guasti o blackout che tu abbia una pdc, una caldaia a gas, pellet, legna, gasolio, gpl o quel che vuoi il risultato è lo stesso , stai al freddo e non ti fai la doccia non m i pare un concetto astruso.
                        l'unica cosa che ti salva sempre è una stufa a legna classica, almeno li stai al caldo.

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                        • Originariamente inviato da mmanente Visualizza il messaggio

                          Il dubbio è che affidando tutto (riscaldamento, raffrescamento e ACS) ad un'unica macchina, in caso di guasto praticamente dovremmo trasferirci.
                          E questo apre un'ipotesi di usare uno scaldabagno a PDC per l'ACS.
                          Il vincolo che ho imposto è che l'impianto faccia circolare solo acqua anche per riscaldamento e raffrescamento.

                          Qualcuno sa consigliarmi?

                          Grazie
                          Sembra controintuitivo, ma la possibilità di guasto "funzionale" al sistema climatizzazione e a quello ACS è esattamente la stessa in entrambi i casi, con una o con due macchine.

                          Fai conto che ognuna delle due macchine ha una probabilità di guastarsi pari a X.

                          Di conseguenza, se hai una sola macchina, hai X per il clima e X per ACS.

                          Se hai due macchine, la probabilità che una delle due si guasti è 2X (il doppio), ma sempre X per il clima e X per ACS.

                          A meno che la macchina clima non sia predisposta per fare da backup all'ACS in caso di guasto di quest'ultima, avere due macchine aumenta solo la probabilità che se ne guasti una.
                          E di conseguenza i costi di manutenzione.
                          Villa 2 piani 300mq A4 nogas, 8 cm fenolico
                          Daikin Compact R32 8 kW, Solaris drainback
                          Trina VertexS 19.6 kWp, Weco HV 46.4 kWh

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                          • Originariamente inviato da Anywhere Visualizza il messaggio

                            Sembra controintuitivo, ma la possibilità di guasto "funzionale" al sistema climatizzazione e a quello ACS è esattamente la stessa in entrambi i casi, con una o con due macchine.

                            Fai conto che ognuna delle due macchine ha una probabilità di guastarsi pari a X.

                            Di conseguenza, se hai una sola macchina, hai X per il clima e X per ACS.

                            Se hai due macchine, la probabilità che una delle due si guasti è 2X (il doppio), ma sempre X per il clima e X per ACS.

                            A meno che la macchina clima non sia predisposta per fare da backup all'ACS in caso di guasto di quest'ultima, avere due macchine aumenta solo la probabilità che se ne guasti una.
                            E di conseguenza i costi di manutenzione.
                            Grazie, non ci avevo riflettuto.

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                            • diciamo poi che se si guasta il clima d'estate è un conto se si guasta riscaldamento ed acs in inverno n'altro(e parlo per esperienza )

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                              • Ma le pdc solitamente hanno resistenza interna che funzionano anche in caso di guasti e dovrebbe cmq salvare il matrimonio.... Se invece manca la corrente tutti i sistemi sono equivalenti, cioè non funzionano...
                                FV: 7,8 kWp, Deye Inverter, batteria 5 kW

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                                • Originariamente inviato da Mark VI Visualizza il messaggio
                                  Ma le pdc solitamente hanno resistenza interna che funzionano anche in caso di guasti e dovrebbe cmq salvare il matrimonio.... Se invece manca la corrente tutti i sistemi sono equivalenti, cioè non funzionano...
                                  si è vero ma ti salva solo se c'è un guasto all' unità esterna anche se non tutte hanno la resistenza in quanto opzionale

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                                  • Una resistenza ha un valore di pochi euro e andrebbe messa se funziona solo come emergenza. Se il prezzo non è adeguato durante l'acquisto della pdc la si aggiunge dopo.
                                    P.s: Ci sono pdc che la usano non solo come emergenza, ma anche come aiutino quando non è necessaria, perché sono in difficoltà a basse temperature. Guardate i grafici e capirete quali.
                                    FV: 7,8 kWp, Deye Inverter, batteria 5 kW

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                                    • Originariamente inviato da Mark VI Visualizza il messaggio
                                      Una resistenza ha un valore di pochi euro e andrebbe messa se funziona solo come emergenza. Se il prezzo non è adeguato durante l'acquisto della pdc la si aggiunge dopo.
                                      P.s: Ci sono pdc che la usano non solo come emergenza, ma anche come aiutino quando non è necessaria, perché sono in difficoltà a basse temperature. Guardate i grafici e capirete quali.
                                      sulla mia l'ho messa e la tengo staccata da quadro onde evitare che entri in funzione se non serve(per dire avevao la valvola tre vie montata male e un giorno chiamava per fare acs ma la valvola era chiusa quindi continuando a chiamare ma non vedendo la temp salire era intervenuta la resistenza)

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                                      • Mi sembra una ottima cosa collegarla solo in caso di emergenza.
                                        Importante è avere potenza termica sufficiente (senza resistenza) anche a basse temperature. Perché a volte la potenza termica dichiarata nei manuali a temperature sotto zero (raggiunte al nord italia) è somma del ciclo di Carnot (pdc), ma anche di effetto Joule (resistenza). Inutile investire in una pdc se funziona a metà come un scaldabagno elettrico.
                                        FV: 7,8 kWp, Deye Inverter, batteria 5 kW

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                                        • Possibile che non moduli sotto i 600watt come consumo? È la mia guasta?

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                                          • Kkkamakkk
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